Germogli di fragili crisantemi
gemono tra rose sfiorite
nei tuoi capelli, o Madre.

Fecondate la mia pelle
deponendo il seme dei vostri peccati
E leccate i miei sospiri
sospesi tra veglia e voglia
di lasciarmi sedurre dall'evanescenza
dei vostri lamenti, o Madre.

Le nostre uova sbocciano
squarciando la carne,
Sono ali di sinistre larve
Che rendono di me un angelo martoriato, o Madre.

Lasciaci tornare nel vostro ventre,
Al sicuro da quest'aria
Che corrode le viscere,
ricoprendoci col vomito nevrotico
dei vostri liquefatti sentimenti, o Madre.

[Soffoco]

I nostri figli si nutrono dei nostri respiri
Per cucire i frammenti
delle nostre anime, o Madre,

Sembrano ali d'orride farfalle notturne
Che, leggere, si posano
su petali di crisantemi in fiore,
Sono ornamenti dei miei nomi
incisi su gigli sfioriti di bare incenerite, o Madre.

Siamo superstiti di vite violente,
Lasciaci riposare indolenti
in queste tombe suicide, o Madre,
Spegnerò le stelle
Ché sono dolenti in questa morte.