Ah, sento la tua pelle tremare
al freddo del mio cuore,
quindi non venire a compensare,
mio lacrimante fiore.

Avanziamo su terra sacra,
ma tu vuoi la mia bava
acra,
poetessa cruda Ava.

Attenta, sono fatto di carne rossa
e peccati fino alle ossa.

Ah, io striscerò nelle tue interiora,
mia creatura impura,
ora urla.

Vuoi che ti spogli davanti alla santa croce,
feroce.

Attenta, sono fatto di sangue stagnante per scelta,
e di sofferenza agognante
al canto della luna bella.

Ah, io ti divorerò l'anima come un dannato, da uomo indemoniato.

Senti i miei artigli graffiarti il seno,
come un infame fuori di senno.

Attenta, sono fatto di rimorsi poltriti in sorrisi gioiti
e immolato all'orrore,
al gusto di liquore.

Mi nascondo dietro questa veste nera,
sapendo che un giorno si sfalderà
come cenere in inverno:
è primavera.

Ah, chiamami monstro,
dolcezza,
e io ti prometto che un giorno griderò Dio
E per l'immondo Io,
mi sgretolerò in dieci petali
di papavero nero
sulle ali del vento.