Un luogo strano
PoV Xander:
Non appena la nave volante se ne andò, la professoressa ci propose di accamparci proprio nello spiazzo dove siamo atterrati. Normalmente dovremmo iniziare la missione, ma è giusto stabilire la nostra base, probabilmente questo incarico non durerà poco.
Dopo aver montato le due tende, esattamente quella delle ragazze e un'altra per me e il mio compagno, la professoressa ci invita a raggiungerla per esporci il programma di oggi.
Qualcosa mi dice che Raiden sperava di dormire nella tenda con la nostra insegnante, povero disperato...
Diantha: Molto bene ragazzi, direi di iniziare con qualcosa di semplice: signor Starwall, signorina Cross, andate in esplorazione e assicuratevi che tutta la zona intorno a noi sia sicura; nel caso ci sia qualche Grimm, non esitate ad eliminarlo.
Arya: Ricevuto!
Raiden: Un gioco da ragazzi.
E l'insegnante, prima seria e composta, risponde con un sorriso. Poi si gira verso me e Viria.
Diantha: Signor Cross, signorina Bearclock: voi potreste andare a cercare la legna per il fuoco e cercate anche questo fiore.
Ci consegna anche una foto con raffigurato un fiore blu.
Mamma mi ha insegnato che i fiori, come le parole, hanno un significato, questo ad esempio: rappresenta la nascita di un amore forte. Mi chiedo perché la professoressa voglia una cosa simile.
-E lei cosa intende fare?-
Diantha: Resterò a fare la guardia all'accampamento, da queste parti ci sono alcuni gruppi di banditi.
Viria: Mi scusi professoressa, ma non è pericoloso anche per lei?
Diantha: Non deve preoccuparsi di questo, voi pensate solo al vostro incarico.
Dice con tono rassicurante, non possiamo che crederle e andare per la nostra strada. Faccio cenno alla mia compagna di seguirmi e ci inoltriamo nella foresta.
È parecchio fitta, gli alberi sono molto vicini tra loro, ho come l'impressione che sarà molto facile perdersi. Con la lama della spada, incido su un albero un segno a forma di croce, così sapremo con certezza da dove siamo passati.
Camminiamo per diversi minuti, ma appena incido l'ennesimo segno su un albero, ecco che la foresta finisce e ci ritroviamo in un immenso campo di fiori.
Wow... è davvero bellissimo, la mia compagna avanza per poi buttarsi su quel letto di fiori. Che carina, sembra una bambina spensierata che gioca.
Mi avvicino senza calpestarne nessuno.
-Speriamo non ti sia seduta sul fiore per la professoressa.-
Viria: Andiamo, rilassati un po'.
Ha ragione, mi preoccupo sempre.
Vedo un tulipano giallo e decido di prenderlo, per poi donarlo a Viria. Questi fiori rappresentano l'amicizia.
Lei appena lo prende in mano, arrossisce leggermente, per poi annusarlo e sorridere dolcemente.
Viria: Grazie capitano!
Mi siedo vicino a lei e in quel momento: Abel, che si trova sulla mia spalla, salta su quella della mia compagna, cercherà un po' di coccole... o delle noccioline.
Viria guarda in basso, prendendo poi la parola.
Viria: Vorrei tanto che momenti come questi, non finissero mai.
-Penso la stessa cosa, sarebbe ancora più bello trascorrerli tutti insieme.-
Mi chiedo come se la stiano cavando Arya e Raiden.
PoV Arya:
Nello stesso momento...
Mi chiedo come se la stiano cavando Alex e Viria, il loro non era un compito difficile, noi dobbiamo setacciare tutta la zona, ma questa foresta mi dà i brividi.
Senza accorgermene mi sono aggrappata al braccio di Raiden, mi sta guardando... Oh mio dio, che vergogna! Sento già il viso diventare di fuoco...
Raiden: Posso riavere il mio braccio, volpina?
-Oh certo! Scusami...-
Sento qualcosa fra i cespugli, è un fruscio lento, ma capace di attirare subito l'attenzione. Mi fermo e punto il fucile verso la fonte, cerco di avvicinarmi silenziosamente.
Raiden: Cos'hai scoperto?
Lo zittisco facendoli un cenno, ma le mie orecchie sentono un altro suono, sembra un lieve ringhio, questa volta viene da dietro Raiden, lui non pare essersene accorto, dato che la bestia si sta avvicinando a passo lento. È un grosso Grimm lupo, faccio un balzo laterale e sparo un colpo al mostro, prima che questo possa balzare addosso al mio compagno. Fortunatamente è morto subito, avendolo colpito alla testa, se fosse stato un Ursa o un Beowulf, ci sarebbero voluti più colpi.
Raiden: Ma che diavolo?!
-Non dobbiamo abbassare la guardia.-
La fonte del rumore esce allo scoperto: è solo un piccolo Grimm coniglio; fortunatamente questa specie è neutrale, basterà ignorarlo e ci lascerà in pace.
La piccola creatura volta per un attimo lo sguardo vero di me, per poi saltellare via. Raiden non dice nulla, si limita a fissarmi. So a cosa sta pensando, ma io non sono così spietata.
Sento un odore... sembra pane appena sfornato, non viene dal nostro accampamento, è verso nord, la stessa direzione dove la professoressa ha mandato Alex e Viria.
-Lo senti Raiden?-
Raiden: Odore di pane. Fammi dare un'occhiata.
-In che senso?-
Utilizza il suo Semblence per darsi una spinta in aria e fare un salto di diversi metri, ha superato l'altezza degli alberi. Poi torna giù dandosi sempre una spinta coi suoi fulmini, è come un tuono che si scarica a terra, infatti mi ha accecato con quel bagliore.
Raiden: C'è un villaggio da quella parte.
-Davvero? Eppure ho visto la mappa della professoressa e non vi era alcun villaggio, solo delle rovine abbandonate.-
La cosa è sospetta... ma questo odore di pane non lo sento solo io.
Raiden: Non ci resta che andare a vedere di persona.
-Sarà un bel pezzo a piedi, e già dobbiamo finire la ricognizione.-
Raiden: Monta su di me.
AHHHH! Ma che gli salta in mente?! Una cosa del genere così all'improvviso, lontano da tutti e in una foresta, però... se proprio insiste... NO! Ma che dico?!
-R-Raiden! Ti sembrano proposte da fare a una ragazza?!-
Si indica le spalle, restando con la schiena rivolta davanti a me...
Ah! Con "montare" intendeva "salire sulle spalle". Mi do uno schiaffo sulla fronte, sono proprio una stupida...
Mi aggrappo al suo collo e schiaccio il mio addome contro la sua schiena, mentre lui mi tiene dalle cosce.
-Che intenzioni hai?-
Raiden: Reggiti forte.
Meno male che mi sono tenuta stretta a lui, altrimenti lo scatto mi avrebbe fatta cadere, sta facendo diversi balzi sui rami degli alberi, si muove con una velocità e agilità incredibile, lasciando dietro di sé diverse saette, è eccezionale! Davvero comodo come trasporto istantaneo, tutto il pezzo a piedi percorso prima, lo abbiamo fatto nel giro di pochi secondi.
Raiden: Preparati alla frenata!
-Frenata? Non sei mica un automobile!-
Effettivamente è il termine più corretto, si ferma di colpo e struscia i piedi per diversi metri in avanti. Finalmente siamo fermi, scendo dalla sua schiena e ci guardiamo avanti, vi è un sentiero che conduce all'entrata del villaggio.
Sembra piuttosto piccolo, ma abbastanza civilizzato, vi sono: bar, negozi di alimenti, di vestiti e vi è anche un mercato per strada.
C'è parecchia gente in giro, non solo umani, ma anche Faunus! E sembrano vivere tutti in perfetta armonia, che meraviglia... è come se fuori dal mondo, esistesse questo pezzo di terra, dove però sembra un luogo di pace per tutti.
Mi giro alla mia destra e noto che ci sono anche mio fratello e Viria.
-Ehi ragazzi!-
PoV Xander:
Io e Viria abbiamo sentito odore di pane appena sfornato, la cosa ci sembrava strana, così siamo andati a controllare, ed effettivamente vi è un villaggio oltre la foresta.
Non credo che la gente qui presente, siano gli stessi banditi di cui ha parlato la professoressa. A quanto pare anche Arya e Raiden sono stati attirati qui, andiamo a dare un'occhiata visto che ci siamo tutti. Come ogni mercato, è parecchio affollato. Peccato che abbiamo dietro pochi Lien (la valuta che utilizziamo), altrimenti ci saremmo comprati qualcosa da mangiare. Abel, si è nascosto nel cappuccio della mia felpa, speriamo non abbia la brillante idea di scappare per sgraffignare qualcosa.
All'inizio io e Viria, pensavamo che la presenza di un villaggio dove non dovrebbe esserci, fosse strano, non vi erano nemmeno dei cartelli che ne indicavano la presenza, ma a guardarlo bene, non mi sembra ci sia nulla di anormale.
Dopo alcuni minuti di camminata tra le varie bancarelle, arriviamo a quella che pare essere una locanda, entriamo per chiedere informazioni.
Nonostante la presenza di diverse persone sedute ai tavoli, vi è un silenzio tombale.
Un individuo che salta subito all'occhio: è un uomo vestito con un grosso vestito che copre spalle e addome, oltre ad un cappuccio che oscura completamente il suo viso; pare essere vestito totalmente di nero, a giudicare dal colore degli stivali e del pantalone. Questo alza lo sguardo verso di noi appena entriamo, non c'è nessuno al tavolo con lui. Non vedo chiaramente il suo volto, ma è ovvio che mi sta guardando. Senza pensarci troppo, andiamo al bancone per chiedere informazioni.
-Mi scusi, ci siamo persi, sa dirci dove ci troviamo?-
Il barista, che sta lavando i bicchieri, alza lo sguardo verso di me. È un uomo di taglia media, vestito elegantemente, con i capelli neri e un paio di baffi neri, simili a quelli di papà.
Barista: Vi trovate a Twilight Village, il posto dove le razze si uniscono.
Arya: In che senso?
Barista: Questo piccolo villaggio e i suoi cinquecento abitanti sono una comunità che vive fuori da questo regno, siamo completamente indipendenti e ospitiamo tutti i viandanti e gli stranieri in viaggio o in cerca di un riparo. Qui non esistono discriminazioni, che siate Faunus o umani, non troverete luogo più tranquillo di questo.
Se solo tutti i luoghi della Terra fossero così... Sento una strana sensazione, come se questo luogo, nella sua perfezione, avesse un piccolo ma fondamentale difetto, ma non riesco a capire quale.
Quell'individuo in nero si alza, per poi uscire dalla locanda. Guardo Viria e faccio un cenno di assenso, lei ricambia.
-Capisco, grazie mille delle informazioni.-
Usciamo anche noi dalla locanda, fuori è tutto normale, tranne per quell'uomo incappucciato, appoggiato ad una parete della locanda. Raiden, rivedendolo, sembra irritarsi.
Raiden: Dii un po', ci stai seguendo?!
L'uomo misterioso non risponde, abbandona la sua posizione per indicare un cartello alla sua destra.
Sembrano esserci scritte delle regole: numero uno, non uscite dal villaggio senza una valida ragione; numero due, non addentratevi nel bosco di notte; numero tre, niente violenze; numero quattro, non introdurre Dust nel villaggio; numero cinque, vi è rispetto tra Faunus e umani; numero sei, non andate sulle montagne, o attirerete la SUA attenzione. Quel "sua" viene evidenziato con una certa importanza.
L'uomo misterioso avanza verso di noi, resto in guardia non so che intenzioni abbia, ma non mi piace per nulla.
???: Vi consiglio di andare, prima che tramonti il sole.
Ha una voce giovanile, quella di un ragazzo che ha appena compiuto la maggiore età, probabilmente è poco più grande di noi, ma è comunque molto alto...
E comunque, che idiozia, siamo praticamente di mattina.
Appena guardo il cielo... sento il sangue gelarsi nelle vene, il sole sta per calare! Com'è possibile?! Ero convinto fossero appena le 11:30!
Guardo nuovamente il ragazzo misterioso e questa volta riesco a scorgere un occhio verde smeraldo nel suo sguardo.
???: Andate!
Non so cosa mi stia succedendo le mie gambe si muovono da sole, ho iniziato a correre, anche i miei compagni lo stanno facendo.
Scostiamo la gente in mezzo al percorso per poter tornare all'entrata, presto! Il sole sta per tramontare!
Con un ultimo scatto usciamo finalmente da quel luogo, siamo stremati per la corsa, abbiamo l'affanno e siamo stanchi, ma soprattutto molto agitati.
Mi volto alle mie spalle per vedere se fosse cambiato qualcosa.
Quello che ho visto, non me lo dimenticherò mai, nemmeno se dovessi morire... quel villaggio che prima era civilizzato e pieno di persone, è ormai una decadente rovina di un luogo ormai distrutto da tempo. Le case sono in pezzi, non c'è anima viva, nemmeno un Grimm o qualche animale selvatico. Era tutta un'illusione...
All'improvviso inizia a tirare un vento forte, che attira parecchia polvere, ci copriamo gli occhi per ripararci. Appena la folata cessa, vediamo che al centro del villaggio si è materializzata una figura, è lo stesso tizio di prima, provo ad attirare la sua attenzione.
-Ehi tu! Che significa tutto questo?!-
Questo ci raggiunge a passo lento, ma per qualche strana ragione, non oltrepassa il confine tra il villaggio e dove siamo noi.
???: Ce l'avete fatta in tempo, ancora pochi istanti e sareste diventati come me.
-Che cosa intendi dire?-
???: Il tempo scorre in modo differente. Chiunque resti in questo luogo fino al tramonto, è destinato a rimanere confinato per sempre e non potrà mai più oltrepassare il confine.
Sembra volerci fare una dimostrazione, fa un balzo verso di noi, sguaino la spada pensando che voglia attaccarci, ma all'improvviso si dissolve in della polvere nera, per poi materializzarsi dov'era prima.
-Ma tu... chi sei veramente?-
Il ragazzo misterioso mette una mano davanti al viso, mi sembra i scorgere un'espressione assai triste.
???: Io non lo so... non ho ricordi del mio nome o di cosa facevo prima di finire qui. Ricordo solo di aver dormito una sola notte in questo luogo, e poi sono rimasto confinato.
Poverino... sembra vittima di una maledizione, non pensavo esistessero cose del genere...
Arya: Da quanto ti trovi qui?
???: Tre anni...
E come diavolo avrebbe fatto in tutto questo tempo a nutrirsi? Non ci sono animali, acqua o risorse per sopravvivere, forse è un fantasma...
???: Il mio corpo è cresciuto, ma la mia salute è rimasta la stessa, nonostante l'assenza di cibo. Non avendo possibilità di andarmene, ho deciso di rimanere qui come guardiano ad avvisare i viaggiatori del pericolo di questo luogo.
Non posso restare qui a guardare... Voglio trovare una soluzione per lui, faccio un passo avanti per farmi sentire meglio.
-Intendo salvarti! Se questa è una maledizione, allora avrà sicuramente una cura, la troverò!-
Mi sembra di vederlo sorridere sotto quel cappuccio.
???: Amico mio, non viviamo nelle favole, ma ricorderò queste tue parole. Ora però andatevene...
Probabilmente così tanto tempo in luogo solitario e maledetto, devono avergli fatto male, non riesce nemmeno a farsi vedere in volto. Il fatto di non riuscire nemmeno a ricordarsi chi era, non aiuta di certo.
Faccio segno ai miei compagni di andare, non abbiamo nemmeno completato gli incarichi della professoressa...
Torniamo così all'accampamento, eccola lì! Si stava guardando intorno con fare preoccupato, ci corre incontro e vediamo chiaramente la sua espressione agitata.
Diantha: Perché ci avete messo così tanto? Dov'eravate finiti?
Ci guardiamo l'uno con l'altro, siamo ancora abbastanza scossi da quanto è successo.
-Si sieda, è una storia lunga...-
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