9. Questione di fiducia
Gli occhi di Bakugou erano fissi sul sangue che colava dalle sue dita, come ipnotizzati.
Izuku non capiva se Bakugou trovasse quel colore piacevole o raccapricciante.
<<Hey! Che succede?!>> Mirio, il quale stava passando di lì probabilmente per caso, vedendo Bakugou in quella posizione così insolita, attraversò a passo svelto la soglia e si accanì sul criminale, prendendolo per le spalle e scaraventandolo a terra con forza.
<<Non provare a toccarlo, mai più!>> Urlò Togata, alterato.
Bakugou fece per muoversi, ma la luce negli occhi di Mirio, lo intimorì.
<<E non provare a rialzarti.>> Lo ammonì poco dopo, <<Non sopporto la tua presenza qui, non devi permetterti di trattare Midoriya in questo modo!>> Disse, dopodiché si rivolse a Izuku:
<<Io vado ad avvisare Nighteye.>>
Fece per voltarsi e correre fuori dalla porta, ma Deku scese svelto dal letto e lo fermò prendendolo per un braccio.
Alcune gocce di sangue caddero sul pavimento e si allargarono, proprio ai suoi piedi.
<<Dottor Togata, so che il suo comportamento l'ha fatta arrabbiare, ma la prego di perdonarlo...>> Guardò Katsuki, incerto.
Poi si rivolse di nuovo a Mirio:
<<Vada fuori un secondo, per favore...prenda un po' di respiro. Le prometto che quando sarà tornato, avrò sistemato tutto.>>
Mirio fece una smorfia e guardò verso il basso.
La pozza rossa si stava allargando.
Guardò Midoriya e subito dopo Bakugou.
<<Lo vedi che hai fatto?!>> Urlò rivolto al criminale, l'indice della sua mano destra puntata a terra, <<Sei forse una cazzo di bestia?!>> Insistette.
Bakugou, per tutta risposta, grugnì.
<<Erano sul punto di guarire del tutto! E tu hai dovuto per forza->>
<<Dottore, per favore...>> Lo interruppe Izuku in tono di supplica, spingendolo delicatamente verso l'esterno.
Mirio guardò con apprensione il più piccolo, come un padre guarda un figlio.
Sbuffò sonoramente.
<<Va bene...>> mormorò, <<Vado a prendere della garza...>>
Deku annuì e lo lasciò uscire, per poi ritornare al proprio letto e sedersi sulle coperte a gambe incrociate.
Si controllò le braccia, rosse e livide per via della stretta appena subita.
Pensò a sua madre, per un istante.
Allo sconforto che avrebbe provato, vedendoli nuovamente così vivi.
<<Non sei arrabbiato, Deku?!>> Urlò allora Katsuki, risvegliandolo dai suoi pensieri, <<Non ti fa arrabbiare che io ti abbia fatto del male?!>>
Izuku alzò gli occhi e lo guardò.
Aveva pace negli occhi, aveva tranquillità.
<<No.>> Rispose.
<<E perché no?! Ti ho riaperto delle ferite! Tagli che stavano per guarire! Non sei arrabbiato?>>
<<No, Kacchan, non sono arrabbiato.>> Disse iniziando a tamponare il taglio con le lenzuola ormai già sporche, <<Al massimo sono deluso.>>
Eh?
Pensò Bakugou.
<<Sono deluso dal fatto che dopo tanto tempo passato a pararti il culo, ancora non ti fidi di me.>>
Katsuki sgranò gli occhi.
<<Che motivo avrei di farti rimproverare? Che motivo avrei di farti sbattere in cella? È perché ci vuoi andare? Vuoi andare in galera?>> Gli chiese, <<Pensi che sia più divertente che stare qui? Che potrai fare quello che vorrai? Che avrai più libertà di quanta tu non ne abbia ora? Va benissimo, allora accomodati. Dì pure loro che mi aggredirai ancora pur di farti sbattere dentro, stai pur tranquillo che lo faranno. E una volta dentro mi racconterai.>>
In realtà, pensò sotto sotto Izuku, prima di qualsiasi altra cosa, preferirei non rimanere nuovamente solo.
Si riconobbe un certo egoismo, ma era umano anche lui.
E tutto sarebbe stato meglio che rimanere solo per l'ennesima volta, anche mentire spudoratamente per coprire un criminale.
Bakugou deglutì.
In effetti Deku l'aveva aiutato due volte in due giorni, senza contare l'aver chiuso un occhio relativamente a tutte le sue bravate precedenti, le parolacce e gli insulti che gli aveva rivolto.
Deglutì.
Aveva un groppo alla gola.
<<M-Mi...>> borbottò, <<Mi giuri che non ti hanno chiesto altro?>>
<<Te lo giuro.>> Mentì Midoriya.
Era diventato abbastanza risoluto nel farlo.
Merito degli anni di esperienza accumulata con la madre.
In pochi sanno nascondere la loro depressione, ma quelli che sono in grado di farlo, generalmente sanno farlo bene.
Il ragazzo dagli occhi color cremisi si alzò titubante da terra e si avvicinò al più piccolo, tuttavia, per quanto tentasse, non era in grado di sostenerne lo sguardo: teneva gli occhi fissi altrove.
Midoriya non poteva rendersene conto, ma Bakugou si sentiva in colpa.
Era raro che accadesse, per uno come lui.
<<Scusa...>> mormorò, <<...per i pugni e...per i polsi...>>
Il verdino sgranò gli occhi.
Mai al mondo si sarebbe aspettato delle scuse da uno come lui.
<<Rapinare una banca non ti fa sentire in colpa, ma picchiare un ragazzino sì?>> Gli venne spontaneo chiedere.
Bakugou digrignò i denti, frustrato nel sentirsi criticare nonostante avesse domandato scusa.
<<Derubare dei ricchi bastardi che potrebbero fare a meno di qualche milione per sfamare le masse non mi fa sentire in colpa, anzi.>> Disse, girando attorno al letto e sedendosi nuovamente nel suo posto alla finestra, <<Picchiare un ragazzino tutt'ossa solo perché sta dicendo la verità ed io sono paranoico, è ben diverso.>>
Midoriya strinse le lenzuola, sporche di sangue in procinto di scurirsi.
Aveva mentito tante volte a sua madre e solo in alcune occasioni si era sentito veramente in colpa.
Eppure, con Bakugou, che a malapena conosceva, si sentiva già in colpa, nel modo peggiore.
Era contraddittorio, lo sapeva.
Coprirlo per i suoi casini e poi promettere di fare la spia alla Polizia.
Ma fare la spia implicava qualcosa di più grande.
Avrebbe mandato dentro non solo Kacchan, ma anche i suoi compagni.
Ma era davvero ciò che Izuku desiderava?
Non lo sapeva più.
Non voleva restare solo e al contempo voleva sentirsi utile per il corpo di polizia.
Ma, in un modo o nell'altro, le due cose prima o poi si sarebbero scontrate.
In un modo o nell'altro, da lì a qualche mese, Katsuki se ne sarebbe andato comunque.
Izuku si disse che era sempre in tempo per rimediare.
Ci avrebbe pensato su.
Non molto dopo la loro svelta riappacificazione il Dottor Togata si fece nuovamente vivo.
Aveva portato con sé tutto l'occorrente per aiutare Midoriya e mentre tamponava con cotone imbevuto di acqua ossigenata i profondi tagli, Izuku non poté fare a meno di fargli domande relative al suo lavoro.
Gli chiese il modo corretto di pulire una ferita e il metodo giusto per fasciarla.
Quel genere di cose lo avevano sempre affascinato.
Per tutto il tempo, Mirio si era limitato a rispondere, guardando Bakugou di tanto in tanto, come per controllare che non facesse niente di avventato.
Bakugou, per contro, guardava fuori dalla finestra e pensava ai fatti propri.
All'arrivo della colazione, come sempre Midoriya fece finta d'ingoiare le pillole.
Anziché vomitarle com'era solito fare in precedenza, aveva trovato un sistema che gli consentisse di non mandarle affatto giù: non sotto la lingua, non negli angoli della bocca, bensì nel sottile strato di vuoto tra i denti dell'arcata inferiore ed il labbro.
Una compressa di Tachipirina sarebbe stata impossibile da nascondere in quello spazietto minuscolo, ma due pilloline di antidepressivi erano uno scherzo a confronto.
Sfoderò la propria carta vincente proprio quando l'infermiera smise di controllargli la bocca e se ne andò: sputò le pillole con più enfasi del solito perché Bakugou se ne accorgesse.
Quando il biondo si voltò verso di lui e vide le pillole nel piatto, lo guardò con aria sorpresa.
Midoriya si portò un dito alle labbra in segno di silenzio, e fece scivolare una mano lungo il lato sinistro del materasso, quello rivolto a Katsuki, e spostò un sottile lembo di stoffa, rivelando un taglio nel rivestimento che lui stesso aveva praticato, con delle forbici da unghie, non molto tempo prima.
Prese le pillole e lentamente le fece scivolare nel foro.
Il piccolo scomparto, nato tra rivestimento e materasso stesso, si stava pian piano riempiendo di tutti i medicinali che il verdino avrebbe altrimenti dovuto assumere.
Il tutto sotto gli occhi attoniti del biondo.
Un sorriso increspò le sue labbra sottili.
Bakugou capì di aver ottenuto la fiducia del più piccolo e si sentì meno solo, in quella lotta continua contro Nighteye ed il resto dell'ospedale.
Ed Izuku capì che con quel piccolo gesto - che in caso contrario gli avrebbe procurato non poche grane - si era appena aperto la via.
Angolo autrice
Salve gente! Abbiamo un Izuku confuso e un Bakugou paranoico.
Cap di passaggio, spero non vi abbia annoiato^^'
Alla prossima :)
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