qualche giorno di tristezza
Addams's Hause, 7 novembre
Mercoledì sente bussare alla porta, ma non si schioda dalla sua scrivania.
"Mercoledì non puoi nasconderti per sempre!" Sente gridare da Madre, ma ignora la sua voce, come sempre.
"Non lo farò Mano" risponde, "No, non posso perdonarli, basta farneticare" alza gli occhi al cielo, "vuoi essere rinchiuso nel cassetto, un'altra volta?" Marca le due ultime parole con sguardo severo, lui si ritira piano.
Sbuffa.
Aveva tagliato i rapporti con tutti, aveva spento il telefono e chiuso la porta.
Con due mandate di chiave.
Doveva restare sola, giusto?
Neanche Goody si era più fatta viva, forse anche lei si era stancata di starle dietro, probabilmente è così.
"Forse avrei dovuto scegliere la morte" borbotta torturandosi le mani.
Odiava Madre, non sopportava Padre, e Pugleis la infastidiva.
Sicuramente le chiamate allegre di Enid la avrebbero portata alla pazzia, (come se non lo fosse già, pazza) l'unico che le era rimasto fedele, era Mano, e si pentiva degli insulti che talvolta gli riservava.
Era arrabbiata con tutti e con tutto.
Quanto diavolo la aveva cambiata quella scuola maledizione!
Tanto da non poterne fare più a meno.
Non avrebbe dato a Madre la soddisfazione di fare 'la prima mossa di avvicinamento'.
Piuttosto la morte.
Forse sarebbe più felice in quel caso.
Decisamente.
"Mercoledì..." "Cosa vuoi Pugleis?" "Il pranzo" "fallo passare da sotto la porta, come sempre" risponde atona, "mi manchi sorellina" borbotta tristemente, sospira.
"Pugleis, le emozioni sono una debolezza-" "no Mercoledì" rimane con la bocca semiaperta, "le emozioni ci rendono umani, colorano la nostra vita" "io odio i colori" lo sente sospirare, "ricorda: una vita senza emozioni non è vita" pausa, "lasciami pure il piatto fuori quando hai finito" il passo pesante allontanarsi le fa intendere che il fratello sene sia andato.
Una vita senza emozioni non è vita
Scrolla il capo e torna al suo romanzo.
Skip time
"Cosa hai fatto, Mano?" Lo rimprovera, "come?!" Si alza di scatto, "questa mela paghi".
Mercoledì! È tanto che non ti sento, tutto bene?
A meraviglia
Si, va tutto bene
Perché avevi il telefono spento? Ti ho chiamata più di trenta volte! Ero preoccupata!
Enid, come vedi sono viva... purtroppo
Perché non sei tornata per il secondo semestre? Mi sento sola sai!
La sapessi tutta Enid
Mia madre mi ha proibito di tornare alla Nevermore
COSA?!?!
Perché scusa?
Non ne ho idea, dicono che sia meglio così.
Sono segregata in camera da una settimana circa
Mercoledì, dovresti chiarire, fare qualcosa
Non posso fare nulla Enid, starai sola per il resto del semestre
Ma-
Chiude la chiamata di botto, senza salutare o fare finire di parlare Enid.
Posto ignoto, 7 novembre
La figura beve un sorso del suo vino guardando il grande schermo con nonchalasche.
"Cosa succede?" Si volta di poco, "stranamente nulla" l'altra ghigna, "invece potrebbe essere interessante se ci pensi" si siede al suo fianco, "è più vulnerabile, si sente sola" allunga il braccio verso lo schermo, "mh".
"Vedi, questo gioca a nostro favore, capisci?" L'altra picchietta il dito sul bicchiere, dubbiosa.
"Potremmo attaccare i suoi amici o parenti" la seconda sospira, "ascolta, non è ancora il momento, so che desideri attaccare Morticia e Ghomez ma dobbiamo agire con cautela" gli poggia una mano sulla spalla.
"Che mi dici di Tyler?" Ridacchia, "oh beh, quello si che è un punto debole" beve un'altro sorso, divertito.
"Non so se è il caso di giocare questa carta però, adesso sono lontani, e lo saranno per un po'. Ho letto la relazione dello psichiatra" "e?" "Dati i danni che ha riportato lo psichiatra dice che è meglio farli restare lontani, non vorrebbe ripetere l'esperienza insomma" "si è letteralmente gettata fra le fiamme per salvarlo, direi che è il segno inequivocabile di amore, non credi?" "Oh sì, ma certo che lo credo" "e se vogliamo farla uscire da lì, questo potrebbe essere il modo più efficiente, avanti" lo vede sospirare, "d'accordo, procedi" "preparati alla sorpresa dell'anno Addams".
Addams's Hause, 7 novembre
Il rumore dei tasti della macchina da scrivere sono l'unico suono presente nella camera di Mercoledì.
Mano si limita al silenzio, consapevole del fatto che sia meglio così, sia per lui sia per lei.
Un rumore improvviso la distrae dal suo lavoro, si guarda intorno ma non vede niente.
Si alza piano.
"Pugleis?" Esita, ma non ottiene risposta.
Un'altro rumore, sembra come se un sassolino avesse appena colpito la sua finestra.
Ah, è proprio così.
Si mette un dito sulle labbra, segno che Mano non deve parlare, si avvicina lentamente con il cuore in gola.
"Pugleis, se vuoi essere torturato non devi f-" abbassa lo sguardo.
Un biglietto?
Cripta di Kracston, 21.00, non tardare
T.
Rabbrividisce.
Chi mai potrebbe scriverle una cosa del genere?
"Cosa dici Mano?" Spalanca leggermente gli occhi, "hai ragione, T di Tyler ma" esita, "ma perché dovrebbe scrivermi una cosa del genere?" Mano le parla ancora, "tu dici? Rischierebbe così tanto per vedermi?" Incrocia le braccia, pensierosa.
"Mano, smettila di fare così" sospira, "si mi sono giocata la vita per lui e con questo" alza gli occhi al cielo, "non significa che io ne sia innamorata, Mano" scandisce infastidita, "perché insisti tanto? Di sicuro non diventerò una giovane adolescente che perde la testa per un ragazzo" lo guarda severa, "piuttosto mi taglierei i capelli a zero che chiedere scusa per averli ignorati" Mano si zittisce, rassegnato.
"Ma forse potrebbe essere qualcosa di più interessante che lucine dorate e popcorn, questa volta".
Cripta di Kracston, 7 novembre, ore 20.57
Mercoledì accende la torcia e si guarda intorno.
Un brivido le attraversa la spina dorsale, quello è il luogo in cui è morta, dove tutto ha avuto senso, il luogo dove tutta la verità è venuta a galla.
Non vede nessuno, alza le spalle e entra.
Le sembra di vivere un deja vu.
La bara ancora semichiusa, il suo sangue sul sigillo, i barattoli con le parti del corpo.
C'è perfino il coltello con cui Kracston l'aveva pugnalata.
Strizza gli occhi e scaccia quei pensieri dalla mente, tutto è avvolto dalla penombra.
Non è una grande sorpresa questa.
Cammina lentamente, guardandosi attorno di tanto in tanto.
Mi sta prendendo in giro?
Sente un rumore e si volta di scatto.
Spalanca gli occhi.
"Tyler!"
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