Oh, fuck

In quella serata Faith poté scoprire ciò che Wonder avrebbe sempre voluto essere, ma che la complicazione degli eventi le aveva sempre impedito di fare: cantare. Sì, la sorella minore ad un certo punto prese e salì sul palco senza dare peso al fatto che nessuno la conoscesse. Iniziò a cantare tutto ciò che voleva, di cui aveva bisogno. E ascoltandola Faith capì che avrebbe voluto tornare in quei anni, ma che si era bloccata da sola continuando a scappare. Wonder è colei che trova il vento in un respiro. E insieme a lei anche Robert l'ascoltava in silenzio senza muovere nessuna critica da esperto in materia. Insieme a loro due c'era Lionel che commosso applaudiva ad ogni parola, rivedendo quella piccola ragazzina che cantava insieme al padre nelle notti natalizie. Insieme a loro tre si aggiungeva pure Lilibeth, la quale perse quella giusta austerità nei confronti di Wonder, capendo che non tutte sono Reyleen. Ed infine, assieme a loro quattro, c'era Keith che osservava la ragazza cantare con due occhi stregati. Sentendo la sua voce riusciva a percepire le emozioni che voleva trasmettere, ciò che proveniva da dentro e fuoriusciva dalla gola. Riusciva a sentire la vera Wonder, quella che vorrebbe bruciare la pioggia. Non voleva illudersi, per lui era molto facile interessarsi della persona sbagliata e lo imparò con Faith. Ma ascoltando Wonder veniva portato altrove, correva nei sogni più belli e maestosi restando sveglio e seduto. Era ammaliato, addirittura quando la ragazza cantò Sorry di Halsey, palesemente la canzone preferita della cantante, i suoi occhi grigi vuoti e rassegnati si riempivano di lacrime. Lo emozionava, gli faceva sentire un calore nel petto che per una volta lo fece sorridere. Sentiva il cuore battere all'improvviso, come se ella si fosse avvicinata a lui, eppure rimaneva sempre sul palco. Irraggiungibile, si disse. Ma Keith, per quanto antipatico o meno, poteva benissimo abbandonare le speranze ma mai credere che fossero perse per sempre. E sentendola cantare imparò che non sempre si sogna dormendo. Erano emozioni purissime che arrivarono lì, nel cuore, senza preavviso. Così, due sguardi incrociati per sbaglio ed ecco che venne investito da un'onda invisibile ma di ineguagliabile potenza. In questi casi la cosa migliore da fare è ascoltare e vivere ciò che vive al momento. Keith Murray non ha di certo un carattere socievole, aperto con tutti, facile da farsi andare a genio, ma di certo aveva imparato a distinguere l'oro dal diamante. Ma Wonder non era un diamante, poiché esso è nato per brillare. No: Wonder è quel fiore che nasce dopo un incendio. Intanto Lionel stava lentamente allungando una mano per sfiorare quella di Lilibeth, la quale sussultò e dunque Lio tolse subito il disturbo, ma si sorprese quando la sua mano venne ripresa proprio da quella che stava cercando. Lil non sapeva bene cosa stesse facendo, ma dopo aver appurato che quel gentiluomo fosse colto e avesse quasi tutto in comune con lei, doveva darsi il privilegio di provarci almeno una volta. La trattava con molto rispetto, ed era questo che le inibiva i sensi. Intanto Faith e Robert per mano si tenevano tranquillamente essendosene fregati altamente degli sguardi delle persone. Rob era disposto a lavorare anche nel peggior bar della città pur di guadagnare soldi e assicurare alla sua ragazza un futuro splendido, nel caso non ci fosse riuscito lui stesso. Andavano d'amore d'accordo, e per questa volta non c'è nulla di strano. Hanno già litigato troppo in passato, bisogna voltare pagina. Tanto i problemi arrivano comunque. Tornando da Keith Murray, l'unico ragazzo che si commuoveva alle canzoni di Wonder, per dirvi come possa iniziare tutto in un solo attimo fuggente. Il ragazzo se ne stava seduto attentissimo ad ogni parola della ragazza, della visione celestiale che gli riempiva gli occhi. Quasi non si sentiva degno di posare gli occhi su Wonder, era esterrefatto! Una ladra che gli aveva rubato le parole e i pensieri. Appena ella finì il suo repertorio venne acclamata da tanti applausi, i più entusiasti del nostro gruppetto certo, ma vi dico che Keith applaudì fino a sentire i palmi scorticarsi. A lui la musica non era mai piaciuta allo stesso livello dei ragazzi della sua età, ma solo con Wonder riusciva a star lì anche per giorni interi ad ascoltarla. A fine serata, la sorella stanca volle tornare a casa, così Keith la vide uscire da sola sotto la pioggia e la  raggiunse aprendo il suo ombrello.

-V..vuoi che ti... ti accompagni?
Wonder sorrise divertita vedendolo tutto timido, così prese l'ombrello dalle mani di Keith e gli sfiorò le dita apposta. Lei sapeva giocare coi ragazzi, sopratutto con quelli come Keith.
-Tu che dici, riusciresti a difendermi nel caso spuntasse una banda di ubriaconi?
Keith si morse un labbro non sapendo come rispondere, sudando freddo per non fare brutta figura proprio davanti a Wonder.
-Ehm...certo che sì!
Finse superbia, ma agli occhi della ragazza canterina parve soltanto adorabilmente timido.
Rise e non si accorse che ridendo gli occhi di Keith divennero euforici.
-Va bene ragazzone, facciamo la prossima volta okay?
Senza dirgli nemmeno ciao se ne andò con il suo ombrello, lasciandolo impalato come uno stoccafisso sotto la pioggia. Lui si riprese dallo sgomento, sorridendo e tirando su la giacca per proteggersi, tornando vera il collegio. Intanto, nel bar, gli ultimi quattro rimasti stavano attraversando un lungo discorso sul passato di ognuno, con qualche frase dettata dalle birre.
-Chi era la tua attrice preferita, Dingo?
Chiese Lionel portando le mani dietro la nuca, sorreggendo poi delicatamente Lilibeth che stava per addormentarsi sul piatto sporco di maionese. Robert finse di pensarci su, poi si leccò un labbro pensando alla donna che aveva in mente.
-Solo perché ci sono delle donne qua presenti non posso dire cosa facevo pensando a lei, ma Jennifer Aniston...
Fece una faccia seducente beccandosi un pugno sulla spalla da Faith che rideva.
-Tesoro tu adesso vali infinite volte di più di Jennifer Aniston.
Disse tutto romantico prendendola per i fianchi e baciandola come se non ci fossero due persone davanti a loro. Lionel e Lilibeth, non volendo continuare a vederli pomiciare, iniziarono a parlarsi di più. Finora avevano parlato solo di musei e arte, non delle cose essenziali.
-Da dove vieni, signorina?
Chiese elegante lui.
-Windsor.
A quel nome l'espressione di Lio cambiò per un solo secondo, ma Robert se ne accorse e si distaccò dal bacio.

-Cittadina incantevole.
Commentò sorridendo.
-Già. Beh, mio padre lavora come tassista, mia madre invece fa da guida al castello dei Windsor.
Faith stava tirando il braccio a Robert per capire cosa gli fosse successo, ma lui le tolse la mano facendole segno di tacere.
-Da quanto lavorano i tuoi genitori?
Lil non ci fece caso alla domanda particolare.
-Oh, credo da prima della mia nascita
Lio annuì con un mezzo sorriso.
Alla fine Lilibeth gli chiese se potesse riportarla al Peterhouse dato che sentiva molto sonno, e quando se ne andarono Robert era ancora lì fermo a pensare. Stava cercando di ricordarsi qualcosa, e la ricordò quando oramai loro erano già per strada.
-Faith vieni subito con me.
La prese per una manica tirandola fuori dal locale. La strada illuminata ma coperta dalla pioggia non permetteva di vedere le ombre di Lionel e Lilibeth. Rob fissò la direzione del collegio in modo strano.

-Che cosa diavolo vuoi fare Dover...
Sussurrò pensieroso dunque Faith esasperata gli chiese per l'ennesima volta delle spiegazioni.
-Cosa c'è di così strano?!
Robert la prese per le braccia con stretta sicura, guardandola serissimo negli occhi.
-Sarah, la moglie di Lionel è morta a Windsor.
Faith all'inizio non capì
-E con ciò?
Robert deglutì.
-In un incidente d'auto, per colpa un tassista ubriaco.
Allora Faith Davis realizzò ciò che la gentilezza e i modi di fare rispettosi sanno nascondere benissimo.
-Oh, cazzo.




*eh già già, chi non muore si rivede eh? Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top