Caos

Per la ventesima volta, FuocoFatuo si chiedeva come avesse fatto a finire in una situazione del genere, da che era tranquilla al suo Clan a che era stata imprigionata in una gabbia senza possibilità di uscire se non prendendola a colpi, che in una vita passata avesse fatto qualcosa di male per ricevere un simile trattamento?
Quel mattino si era svegliata, come al solito, quando il sole stava sorgendo ed era uscita per prendersi la colazione sia per svegliarsi del tutto che per lasciare ad altri le prede già uccise e poste nel mucchio per essere conservate.
StelladiCenere stava facendo il Dongiovanni come sempre con lei, ultimamente poi pareva intenzionato a insistere parecchio con le uscite romantiche e doni per lei, ma lo attribuiva più al fatto che andavano a letto assieme che un interesse vero e proprio, ma non si lamentava di certo per questo.
Ad un certo punto però incontrò StelladiLume, ultimamente la andava a visitare parecchio visto che avevano scoperto essere amici di infanzia, il quale si offrì di aiutarla con il controllo dei confini, cosa che di solito faceva da sola. Forse era stato questo suo disattento e continuo ignorare di piacere agli altri che aveva portato a tale situazione, ma comunque accettò visto che era alquanto stancante controllare da sola un così grande territorio e senza compagnia.
Peccato che a StelladiCenere non piacque affatto la cosa: già aveva dei sospetti ed aveva mandato il suo vice ed amante FuriaNotturna a controllare, la sua manipolazione e trasporto tramite le ombre era un dono davvero utile, e ciò che gli aveva riferito non era stato di suo gradimento, figuriamoci poi vedere la gatta di cui si stava lentamente innamorando ridere e scherzare con un altro!
Con passi decisi, il Certosino si mise in mezzo ai due, schermando la Sacro di Birmania alla vista dell'altro e godendo del lampo di fastidio che, per un istante, apparve nelle iridi ambrate del gemello.
-Beh direi che ora puoi anche levarti dal cazzo fratellino.- soffiò mentre lo spintonava via dalla vice, la quale fu facilmente rimossa dalla scena da un StelladelConiglio casuale assieme a FuriaNotturna, i quali sapevano bene che quei due avevano bisogno di litigare da soli e senza interruzioni.
-Perché sei così seccato dalla cosa StelladiCenere? Non mi pare che con altri fai di queste scenate.- rispose difatti in tono sempre più alterato.
-Tu non sei altri StelladiLume, fatto sta che non le devi più avvicinare. FuocoFatuo è mia, io sono il suo Leader, io le scaldo di notte il giaciglio e sempre io sarò il suo compagno, avrà i miei figli e diventerà Leader! Non tu ma io!-
A quelle parole StelladiLume non ci vide più e spinse lontano da sé la propria nemesi con una zampata. -Qui ti sbagli fratellino, lei non è mai stata tua da principio: ero io quello con cui parlava quando era una cucciola, non tu. E poi sono stufo di te e di questo tuo continuo sottovalutarmi, intralciami e giuro che finirai per tornare nella Foresta Oscura perennemente, a guardare mentre io mi tengo le mie due compagne.-
Un applauso sarcastico lasciò le zampe del mezzo spettro -Complimenti, bel discorsetto, sono certo che sarai fiero di te StelladiPolvere. Ah, no, scusa mi sono confuso! Per un secondo pensavo di aver davanti nostro padre!- disse ben certo di colpire un nervo scoperto, difatti immediatamente dopo aver udito tale nome il Certosino si irrigidì e sparì dalla vista del leader del Clan della Cenere. Peccato che assieme ad egli sparì persino la gatta oggetto di discussione poco prima, e questo poteva dire solo una cosa per StelladiCenere, ovvero guerra contro suo fratello.
Nel frattempo, un certo spirito osservava soddisfatto la situazione, mancava davvero poco, qualche goccia di sangue innocente e sarebbe potuto rinascere, dopodiché bastava solo creare un erede e riprendere il proprio posto, ma doveva pazientare e fare una cosa alla volta, la fretta era una cattiva consigliera dopotutto.

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