3.13 - Emozioni viscerali
Il gruppo uscì dal cosiddetto centro, una mastodontica costruzione di forma trapezoidale senza finestre frontali. I due A-Huma camminavano dritti come soldati. Lo scalpiccio sincronizzato dei due avrebbe destato disagio in chiunque, tranne che in quei ragazzi.
Keryan, nei suoi pensieri, era in una tempesta di emozioni selvagge. Non riusciva a spiegarsi come mai Trish si fosse spinta tanto oltre, al punto tale da annullare quelle distanze che aveva posto fin da sempre con chiunque. Nel suo lungo viaggiare, prima con Jonah e successivamente con i ragazzi, contando perfino la simulazione in cui era finito nell'universo Ante-Chi, non aveva lasciato spazio per nessuna creatura di genere femminile. Nessuno, fatta eccezione per quella strana simpatia provata per Regina fin dalla prima volta che l'aveva sostenuta nel recupero del dono del Vento, simpatia che nel tempo si era evoluta in qualcosa di più ampio, qualcosa che nemmeno lui stesso riusciva a dare una spiegazione.
"Regina?" chiamò Keryan.
"Che vuoi?" piccò la giovane.
"Avrei da farti una domanda... ma se non è il momento..." abbozzò il ragazzo.
"Sentiamo il tuo stupido quesito. Cosa vuoi sapere?" rimbeccò Regina, sbuffando per la strana voglia di chiedere di quel ragazzo, ai suoi occhi estraneo, ma dai tratti comportamentali inusuali.
"Come hai imparato a usare il dono del Vento? Sì, insomma, come lo hai ottenuto?" domandò direttamente il giovane.
"Ryan, sarò più che onesta. Io, Meliana e Roger siamo stati mandati da una creatura celestiale, ed essa ci ha detto che dovevamo recuperare dei poteri posseduti dai Guardiani Elementali. Trish possedeva già da tempo il dono legato al Fulmine, io ho ottenuto il Vento e gli altri due hanno ottenuto i rispettivi doni di Terra e Acqua allo stesso tempo."
"Ho chiesto di te, non degli altri tre. Come ha fatto una personalità tanto instabile a ottenere un dono che le calza a pennello?" sibilò con ironia Keryan. Meliana si mise una mano in fronte, cominciando a ridere a crepapelle. Trish sorrise alla battuta pungente del ragazzo, mentre Roger voltò lo sguardo altrove.
Regina si fermò e gridò a Swart e Veis: "Voi due. Andate avanti, dobbiamo risolvere una questione seria tra umani." Il tono adottato dalla giovane significò l'ordine dei due A-Huma di proseguire oltre e questi, senza battere ciglio, proseguirono per la loro strada. Nel frattempo che i due si allontanavano, lasciarono alle loro spalle una scia di luce, per farsi seguire a situazione risolta.
"Ragazzino. Stai cercando di farmi innervosire? Lo sai che non devi provarci con me, vero?" insistette con la mascella contratta e lo sguardo assassino la giovane dalla chioma smeralda.
Keryan si guardò in giro. Notò la presenza di un cestino con delle cartacce al loro interno, così gli balenò un'idea folle. Roger, consapevole non solo della reale identità di Keryan, cosciente soprattutto della sua intrepidezza nel perdere con facilità le staffe, lo prese per un braccio e gli disse: "Amico, non farlo. Rischiamo inutilmente la pelle se facciamo sciocchezze."
"Trish, potresti incendiare le carte dentro quel cestino?" disse Keryan senza tenere conto del monito dato da Roger. La bionda, senza pensarci più del dovuto e cogliendo il significato della richiesta, fece quanto domandato, e una breve vampata uscì dal contenitore.
"Visto che credi di essere al di sopra di tutto, voglio darti un breve assaggio di cosa sono davvero capace. Preparati."
"Ooh, al ragazzino sono cresciuti gli attributi, vedo! E va bene, allora fatti so...tto," rispose con convinzione, fino a quando non si fermò sullo sguardo fiero del ragazzo, che aveva raccolto una delle carte con le fiamme che divoravano la materia.
Un guizzo di follia si disegnò nel suo sorriso, al che raccolse la lingua di fuoco, la assorbì nella sua mano e la scagliò contro di lei a tutta velocità. Lei piegò la schiena all'indietro, provando da molto vicino il calore estremo scaricato dall'offensore.
"Tu! Pregherai con quanto fiato hai in gola una volta che ti avrò umiliato abbastanza!" gridò Regina.
Le due personalità combatterono fra di loro in modo feroce; Keryan usò le fiamme, sfruttando la falsa storia del copiare le energie per combattere, mentre Regina diede tutta sé stessa per dare il benservito allo sfidante. Tra raffiche di vento e poderose fiammate, la surrealtà dell'evento non fu tanto nella situazione di stallo, quanto più nelle creature artificiali, gli A-Huma, che continuavano placidamente nel loro vivere, a operare e agire come se non stesse accadendo nulla. Quanto ai due, ogni colpo che non andava a segno finiva per causare disastri in tutto il circondario. Mentre lame d'aria cercavano di affettare Keryan, quest'ultimo cercava di ingannare i sensi di Regina disegnando attacchi mirabolanti privi di logica, fino a quando Roger, seccato per il bisticcio fuori programma, sollevò tre colonne di Terra e, con il supporto di Meliana, queste si deformarono diventando elastiche, catturando i due litiganti e riportandoli sul terreno.
"Ora voi la smettete di fare i bambini e cercate di andare d'accordo, ok?" gridò Meliana, completamente fuori di sé dalla rabbia.
Accompagnata dallo sguardo severo di Trish, Roger disse: "Vi vorrei ricordare che siamo da soli e non avremo aiuti in caso di guai e difficoltà. Se avete di che discutere, ci si siede a tavolino, si parla, ci si scambia opinioni e si cerca una soluzione. Non siamo nemici, siamo alleati, maledizione!"
"E comunque, ciò non toglie che io sia molto più forte di te, pivello!" replicò con acidità Regina.
"Certo, come no... impara a vederti sotto un punto di vista più equilibrato, ragazzina!" rispose a tono Keryan, senza togliersi quello stupido sorriso che faceva inalberare la giovane piratessa.
"Adesso basta. Roger, tu e Ryan andate avanti, io resto con Regina e Meliana," dettò Trish.
Quindi, i due schieramenti proseguirono per la strada, seguendo la scia dei due A-Huma, mentre alle loro spalle rimase una scia di distruzione immane; fatto alquanto assurdo, la scia si biforcò, permettendo così ai due gruppi di proseguire per calmare gli animi. Ma come essi voltarono l'angolo, le costruzioni automatizzate ripararono i danni subiti, mentre a terra numerosi A-Huma ricostruirono le strade senza alcun impedimento. Nel giro di pochi minuti, il luogo dello scontro ritornò immacolato e intatto. Ma da un angolo della strada, in una posizione adombrata, un grande occhio meccanico aveva osservato l'accaduto, ritirandosi nella parete.
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Girl side
Le tre giovani donne seguivano Swart che, dopo aver atteso il loro raggiungimento, si era separato da Veis. Così, sarebbe stato un A-Huma del genere opposto a guidare i due gruppi.
"Argh, che nervoso quell'idiota!" ruggì chioma smeralda.
"Non è che tu lo abbia fatto sentire a suo agio," ribatté Meliana.
"Certo, come no! Altezzoso e menefreghista, crede di essere migliore di me! Io so che questo è il suo modo di agire!" gridò Regina.
"Sarà... però..." intervenne Trish, stando con lo sguardo basso e tenendo le braccia strette, quasi come se stesse cercando di rassicurarsi da sé. Questo dettaglio, per quanto semplice, non sfuggì agli occhi delle due e, per estensione, anche Swart girò appena il busto mentre camminava in avanti.
"Posso esprimere un parere in merito, se me lo consentite?" domandò con molta eleganza Swart.
Ricevendo un permesso silente dalle tre ragazze, Swart iniziò a disaminare la questione, dicendo: "Posso dire qualcosa su ciascuno di voi, creature di genere femminile a base di carbonio. Nel primo caso, quando siete in gruppo, c'è un alto livello di stress emotivo causato da reazioni ormonali avverse. È un effetto che riscontro tra voi, Regina, e il ragazzo con cui vi siete scontrata, ovvero Keryan..."
"K-Keryan? Ma non si chiama Ryan?" domandò Meliana, stupita per lo strano dettaglio emerso dalla bocca dell'umano artificiale. Le altre due ascoltarono in silenzio.
L'A-Huma continuò: "Roger ha reagito con grande padronanza nel fermare voi due, infatti non ho rilevato livelli di stress allarmanti, così come ho potuto constatare la sinergia presente fra quest'ultimo e voi, signorina Meliana."
"Beh sì... siamo amici e...," replicò imbarazzata la giovane, quando la stessa Trish la scavalcò dicendo: "È dai tempi della missione contro il Sesto Elemento che voi due siete più affiatati di quanti volete far credere. Però..."
"Però... cosa? Qualcosa non va, Trish?" domandò Regina, mostrandosi interessata al dubbio che probabilmente affollava la sua visione.
"Non lo so, credo sia una mia fantasia, però... Ricordi quando nella stanza ho toccato il petto di Ryan... o come diavolo si chiama? Ho avvertito una sensazione insolita, come se.... come se ci fosse qualcosa in lui che vorrebbe uscire ma che è saldamente imprigionato al suo interno, quasi come se fosse incatenato a un qualche ostacolo o peso di coscienza."
"E non avreste torto, signorina Trish. Il ragazzo si sta trattenendo perché ho percepito alti livelli di tristezza e depressione. Quel ragazzo porta qualcosa in sé che lo prostra, che lo appesantisce, e il fatto stesso che egli reagisca in modo aggressivo è in realtà un modo per comunicare questo suo disagio," sintetizzò Swart, per poi aggiungere: "Voi creature umane siete molto complesse, fatti di una complessità tale che è impossibile per esseri sintetici come noi provare a raggiungervi. Ecco perché alla vista di creature umane, esseri carnali, siamo molto felici di darvi il benvenuto e di assistervi in ogni vostra richiesta, dalla più semplice alla più complessa."
Le tre giovani rimasero stupefatte dalla chiave di lettura di quel meccanismo, così tanto complesso nel suo essere quanto consapevole di non poter raggiungere la complessità insita nelle creature a cui si ispiravano e a cui dovevano e volevano somigliare, gli umani. Quindi Trish chiese: "Dove ci state portando?"
"Io e la mia unità compagna Veis vi stiamo portando in un luogo molto importante per noi. Ci sarebbe una richiesta che vorremmo entrambi sottoporre alla vostra attenzione. E per fare ciò, abbiamo pensato di dividerci, non solo per calmare i vostri animi, ma soprattutto perché vorremmo avere una visione completa da entrambi i punti di vista, sia come genere che come mentalità," spiegò Swart.
"Va bene, ma non puoi dirci qualcosa di più in merito?" domandò Regina.
"Preferirei sottoporre il quesito una volta riuniti tutti assieme." Troncò Swart, riprendendo la marcia e aumentando l'andatura.
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Boys side
"Amico, non ti sembra di avere esagerato?" domandò Roger con aria preoccupata.
"Io? Esagerato? Ma quando mai!" riprese Keryan con un sorriso soddisfatto in faccia.
"Hai ragione, sei sempre stato irruento. Degno rappresentante del dono del Fuoco... eppure ho come la sensazione che qualcuna fra loro stia nutrendo dubbi," asserì Roger, addolcendo il tono sulla seconda sentenza.
"Cosa intendi?" domandò Keryan. Nel frattempo, raggiunsero Veis che, ciondolando sulle punte, una volta avvistati i due, girò il busto e riprese la marcia.
"Intendo che Trish ha avuto un momento di tentennamento, quasi come se... ecco, forse mi sbaglio, ma credo che quando ha provato a stuzzicare Regina, Trish abbia avuto come una sorta di reminiscenza una volta che ti ha toccato..."
"Davvero, non riesco a seguirti..." abbozzò Keryan, incapace di capire che relazione ci fosse tra un tocco, frutto di un senso fisico, e un ricordo, risultato di reazioni chimiche e mentali.
"A questo, forse potrei intervenire io," s'intromise Veis.
"Avresti una spiegazione in merito, Veis?" domandò Roger con rinnovata curiosità.
"Beh, posso parlare solo sulla base delle nozioni della Grande Mente Condivisa..." iniziò a spiegare Veis, quando venne interrotta da Roger che domandò cosa fosse questa mente condivisa.
"Noi A-Huma, come voi potete convenire, sono esseri umani artificiali, frutto di evoluzioni meccaniche e robotiche. Non possediamo un cervello di carne, così non abbiamo liquidi vitali che sostengono i nostri processi. Tutt'al più, quello che condividiamo in ambito di conoscenza e sapere viene accumulato in uno spazio comune, virtuale, al quale tutti gli A-Huma accedono in qualunque momento. Questa grande banca dati è chiamata GMC, la Grande Memoria Condivisa. Tutto ciò che io, Veis, e Swart, mio corrispettivo, conosciamo è frutto di tutta la conoscenza raggruppata da H-idra, resa pienamente disponibile senza alcun limite di accesso."
"Interessante! E cosa volevi parlare in merito al nostro quesito?" domandò Keryan.
"Un momento..." interruppe Veis, fermandosi sul posto.
"Ecco, ci sono. La vostra amica, Trish, ha stabilito un ricordo mnemonico attraverso il tatto. È molto facile che ci siano due spiegazioni in merito. Opzione uno, Trish deve avere una forte intelligenza di tipo emotivo, tale da riconoscere lo stato d'animo di chi ha di fronte, accorgendosi anche di minimi cambiamenti attraverso la percezione o il contatto fisico. Opzione due, la vostra amica Trish potrebbe essere in grado di leggere a livello subliminale le onde cerebrali di chi ha di fronte, frutto di un tipo di addestramento mentale o di tipo investigativo tale da poter desumere molti dettagli senza che il soggetto parli."
"Entrambe le teorie avrebbero senso... Roger, rifletti: in quale fazione Trish faceva parte?" domandò Keryan.
"Ma certo! Le truppe Stellari! Potrebbe aver condotto degli interrogatori durante la sua carriera?" esclamò Roger.
"Beh, non è da escludere nemmeno la prima opzione e... aspetta. Veis, dove ci stai portando? E perché non ci sono le nostre amiche?" interrogò Keryan.
"Dato che avete avuto un alterco serio, di comune accordo io e Swart vi abbiamo separato, al solo scopo di farvi distendere i nervi e recuperare lucidità. Quanto alla destinazione, al momento mi posso solo limitare a portarvici. È un posto a noi caro e, una volta lì, sia io che la mia unità d'accompagnamento Swart vi vorremmo sottoporre un quesito che ci sta molto a cuore."
"Va bene, allora noi ti seguiamo," disse Keryan, con Roger che sostenne la decisione annuendo. L'unità, per quanto artificiale, al sentire l'accettazione di quella richiesta, si comportò come se fosse stata sollevata da un grave macigno per la sua programmazione. Con passo spedito e senza tentennamenti, Veis proseguì per la sua strada.
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