Cap. 34

Nonostante fuori la tempesta fosse passata ormai da un pezzo, quello che Lara sentiva dentro continuava ad infuriare violentemente, senza sosta. Era turbata da vari pensieri, domande senza risposta e dubbi. Tanti dubbi. Le mancava tanto casa sua. Le mancava la sua vita, il suo benessere, la sua tranquillità. Ora era addirittura in pericolo di vita, e qualsiasi scelta avrebbe preso sarebbe risultata rischiosa. Avrebbe avuto bisogno di un consiglio, di sua nonna magari. Ma se proprio non era possibile avere aiuti dalla Terra, quantomeno avrebbe voluto parlare con Roy e Clare e Luca, quelle poche figure amiche che aveva trovato lí.
Nonostante per natura fosse restia a fidarsi degli sconosciuti, infatti, dopo tutto quello che avevano passato le sembrava davvero naturale credergli. Si erano messi in pericolo per lei, per provare a proteggerla. Ma non poteva esporli cosí tanto. Alla fine quello che quel mondo tanto ostile e diverso dal suo chiedeva era solo ed esclusivamente lei. E solo lei avrebbe potuto prendere una decisione, scegliere di restare viva e farla pagare a chi l'avesse ostacolata. Inizió a ponderare la scelta di unirsi ad Aharon, o a qualche altro sovrano. Di governare. Il potere dalla sua parte le sarebbe tornato utile. Diventando sovrana di parte di quel luogo avrebbe avuto una maggiore protezione e sarebbe stata capace di garantirla anche alle persone che amava. Ovviamente sarebbe stata esposta a molti pericoli, ma avrebbe avuto una propria forza militare oltre che quella che gli altri sostenevano risiedesse dentro di lei. E forse, solo forse, sarebbe riuscita a cambiare un po' di quel luogo.
Passó cosí la sua giornata, a rimuginare sui pro e i contro di quella decisione. Sapeva con certezza che Clare glielo avrebbe sconsigliato vivamente, cercando di persuaderla di quanto fosse negativa quella scelta. E Roy, Roy probabilmente glielo avrebbe negato e avrebbe fatto di tutto per fermarla, al solo scopo di proteggerla. Luca.. forse Luca avrebbe capito, dopo aver dato le giuste spiegazioni. Non poteva sapere con certezza le loro reazioni, ma le immaginava come risultato del quadro che si era dipinta su di loro. La sua fermezza cresceva di minuto in minuto e ogni secondo che impiegava pensando a quanto potente potesse diventare e quanto forte e invincibile governare l'avrebbe resa le faceva rendere conto del grande potere che piano piano si faceva strada dentro di lei. Una sensazione di forza e di sete di potere incontrollata che forse le avrebbe permesso di fare qualsiasi cosa. Si alzó in piedi di scatto, avvertendo all'improvviso la vera essenza di quel luogo, percependo ogni suono e affinando la vista. Era in sovraccarico di pensieri e la sensazione dentro lo stomaco si rafforzava sempre di piú facendole perdere il controllo. Voleva urlare, ma si trattenne. Alzó di colpo i palmi delle mani, mandando in frantumi la finestra della stanza. Poi con un gesto rapido della mano indicó la porta e dei frammenti di vetro si scagliarono con violenza contro di essa, conficcandosi nel legno. Fu un attimo, ma fu sufficiente per riprendersi. Si bloccó di colpo rendendosi conto di quanto aveva fatto. Non era possibile. Eppure l'aveva fatto lei, di questo ne era sicura. Rimase in silenzio, la bocca semiaperta e le mani rivolte verso il basso. La porta si aprí, lasciando entrare una Khali preoccupata.

"Lara tutto bene? Ho sentito dei.." il suo sguardo ricadde sul vetro rotto sotto la finestra per poi fermarsi in quello di Lara. "Cosa è successo?" Chiese abbassando la voce. In risposta la ragazza si avvicinó a lei e chiuse la porta, lasciandole vedere i pezzi di vetro nella porta. "Oh cielo!" La sua fu una reazione improvvisa. Si portó le mani alla bocca e guardava quel vetro quasi spaventata. Poi si rivolse a Lara "Sei stata tu?" Senza aspettarsi una risposta si avvicinò alla finestra, osservando i frammenti, sfiorandoli leggera con le dita. "Non hai urlato però.."

"Perché avrei dovuto?"

"L'ultima volta che hai rotto una finestra è stata urlando. E stavolta non lo hai fatto."

"Come fai a sapere..?" Khali si accorse allora di aver fatto un passo falso, e cambiò espressione, incerta se parlare o meno.

"Ho.. ho le mie fonti." Lo sguardo dubbioso di Lara persisteva, e nonostante Khali in fondo in fondo ne avesse paura, non si lasciò intimorire, voltandosi e continuando il suo discorso. "E'.. strano. Oltre che nuovo." Fece una pausa, continuando ad osservare quel vetro a pezzi. "Ma perché l'hai fatto?" chiese alla fine, confusa.

"Non l'ho fatto apposta.. stavo pensando.. e mi sono lasciata andare. Ho perso il controllo."

"Tu.. non sai proprio come hai fatto?"

"No.. è stato come.. un fuoco, che bruciava nello stomaco, che mi istigava a continuare. Non ho fatto altro che seguire le istruzioni del mio corpo. E non ho idea di come controllarle." finì, indovinando la domanda successiva.
Khali aprì la bocca, come a voler dire qualcosa, per poi pentirsene, richiudendola incerta. Infine, le scoccò un'ultima occhiata e lentamente uscì dalla stanza. Lara rimasta sola iniziò a rimuginare sullo strano comportamento suo e della vendicatrice. Di una cosa era certa: Khali sapeva molto, troppo. Forse più di quanto diceva di sapere.
E se fosse stato uno sbaglio fidarsi troppo di una sconosciuta? E se per la seconda volta si fosse lanciata nelle grinfie del nemico?



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