28 - John e Jean

Intanto nella stanza di Rodney, Jeannie riesce a calmare Maddy, che si addormenta, John è con lei e cerca rassicurazioni.

«Amore promettimi che lo ritroviamo e che non ho perso mio fratello per sempre.»

John sentendosi in colpa, secondo lui se non l'avesse evitato, avrebbe potuto evitare il suo rapimento, le risponde dispiaciuto: "Certo che lo troviamo, non lo lascio solo lì fuori Jeannie.»

Lei lo guarda, cominciando a calmarsi un po', non è più quella donna forte come un tempo, dopo la morte di suo marito; si stringe all'uomo che ama e gli pone una domanda.

«Perché hai detto a Sam che avete fallito?»

John la stringe a se e racconta tutto.

"Da due settimane, giorno più giorno meno Rodney era minacciato da lettere anonime, all'inizio non aveva detto niente nemmeno a me, poi si è confidato, per proteggerlo l'ho costretto a restare qui sulla città e invece non è servito a niente, l'hanno preso comunque davanti ai miei occhi e non ho potuto evitarlo, lui si è fidato di me e Sam, ha messo la sua vita nelle nostre mani e noi abbiamo lasciato che lo prendessero.»

In questo caso è lei a rassicurare lui.

«Amore non è colpa tua, ma di chi è venuto in casa nostra a strapparlo via ai suoi affetti. Perché non mi avete avvertita comunque?»

L'uomo le risponde.

«Tuo fratello non voleva ti preoccupassi per lui.»

Nella mente di Jeannie si affollano mille domande. Chi è stato a rapirlo? Perché? Dove lo hanno portato? Lo stanno trattando bene o gli stanno facendo del male? Decide di rivolgere queste domande a John e lo fa, ma l'uomo non sa cosa risponderle, finora non sono arrivati a capo di niente.

«Dobbiamo trovarlo John, non voglio perdere anche lui, forse dovremmo chiamare la polizia o il CSIS» gli dice la donna.

«Hai il numero di questo CSIS?» chiede l'uomo.

«Sì, ce l'ho in borsa, da dopo che Wallace ci prese in ostaggio per salvare Sharon, spero si tratti di nuovo di questo e che non sia stato rapito per essere ucciso» afferma lei.

«Vedrai che lo ritroviamo sano e salvo e che nessuno vuole ucciderlo, altrimenti credo che l'avrebbero fatto qui e non si sarebbero disturbati a portarlo via» riferisce lui.

Jeannie telefona il CSIS e parla con un addetto alle chiamate, che la prega di attendere reindirizzando la chiamata al capo e lei lo fa; dopo qualche attimo una voce tranquilla e robusta le chiede se l'emergenza è interna o esterna alla famiglia McKay e dopo aver saputo che si tratta di Meredith Rodney McKay, l'uomo le chiede dove possono vedersi per parlarne.
La donna gli dice dove vedersi, naturalmente John va con lei; dopo aver esposto la situazione, gli uomini del CSIS cominciano a indagare sullo scienziato, gli ultimi suoi lavori, conoscenze passate e presenti, le lettere che riceveva e qualunque altra cosa possa essere utile; i due tornano su Atlantide e dicono agli altri gli sviluppi sulla vicenda e di tenersi disponibili per eventuali domande, poi ritornano nella stanza di Rodney dove anche loro si posano sul letto vicino a Maddy che dorme ancora e John abbraccia Jeannie per consolarla.

«Come ti senti?»

Jeannie non risponde e si stringe a lui, si vede che è distrutta e l'uomo la stringe a sé e la coccola per farla riprendere un po'.

I due si addormentano abbracciati, insieme a Maddy; è notte e sulla città, nonostante quello che è successo, tutti dormono.

Flashback

«Mamma perché se ne sta tutto il giorno da solo chiuso in camera senza fare niente? Non mangia da quattro giorni a stento tiene gli occhi aperti!»

«Non lo so piccola mia dev'essere successo qualcosa in quel posto che lo ha distrutto. Se oggi non mangia chiamerò l'ospedale e lo farò ricoverare!»

Mi alzo e vado in camera da mio fratello.
Lui a stento ha la forza di aprire gli occhi voltandosi a rallenty verso di me, guardandomi con le sue iridi blu ormai spente e piene di dolore.
Un dolore che fa male ogni volta che ti sfiora tramite i suoi sguardi.

Resto lì con lui, non voglio lasciarlo solo. Dopo varie ore bussano alla porta d'ingresso e la mamma corre ad aprire. Quattro uomini in camice entrano e si dirigono decisi verso la stanza dove siamo noi.
Aprono in modo rude la porta che separa il soggiorno dalla camera e con prepotenza si avvicinano a lui con tutti i loro arnesi e dopo averne appurato le condizioni lo prendono di peso (cosa non complicata visto che era in uno stato larvale) e lo portarono sulla barella nell'ambulanza.
La mamma sale con loro nel veicolo, io e papà li raggiungiamo con la nostra macchina.

Arrivati in ospedale lo portano in terapia intensiva, dopo interminabili ore  esce uno dei dottori che viene a parlare con noi.
Ci spiega che Rod non ha contratto virus o malattie infettive, il suo è solo mal di vivere (La sofferenza dell'uomo, questo “male di vivere”, ha assunto nel nostro tempo il nome di depressione, a caratterizzarla sono sintomi che  compromettono il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno,
un velo scuro che annebbia menti e cuori, un fumo denso che toglie il fiato e fa lacrimare gli occhi e che fa muovere l'essere umano in una vita che non sente più sua).
Aggiunge che stanno utilizzando la nutrizione parenterale*¹ (consiste nel somministrare nutrimenti tramite vene) probabilmente non avrebbe passato la notte e che se ci fosse riuscito avrebbe riportato seri danni al suo sistema endocrino e metabolico.

Realtà

Jean pensa a un evento del loro passato, la prima volta in cui Rodney ha rischiato di non farcela, che insieme alla preoccupazione per il suo rapimento, non le consente di dormire serenamente. Si fa mattina e i due si svegliano, lei non si stacca da lui, è stravolta, non riesce a pensare ad altro che a suo fratello e al rischio che corre di non vederlo più.

La nutrizione parenterale prevede generalmente l'utilizzo di un catetere, definito Catetere Venoso Centrale (CVC), che consente un collegamento tra la superficie cutanea (esterna) e una vena centrale. Il CVC è un catetere biocompatibile che, inserito nella vena, arriva in regione cavo-atriale, cioè nella regione in cui la vena sbocca nell’atrio destro del cuore.

L'Angolo dell'autore

Che ne pensate di questa coppia?

Voi come avreste reagito alla rivelazione di John?

La pensate come Jean o gli avreste dato la colpa?

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