16 - Conversazioni familiari

Arrivata fuori la porta, apre con il pass che le ha dato Rodney. Madison la vede entrare ed esclama festosa.

«Mamma sei tornata? Io e zio riposavamo un po'. Vieni anche tu dai!»

La donna si stende, in posizione prona, con loro sul letto. Ha un'aria quasi beata, tranquilla, distesa.

Il fratello passa in angolazione supina con le braccia incrociate sotto la testa, come se si trovasse su una spiaggia tropicale a prendere il sole.

«Vedo che le vecchie abitudini sono dure a morire. Mi fa piacere vederti rilassato!»

Lui le sorride senza rispondere. È vero, sin da bambino quando assumeva quell'atteggiamento era sintomo di rilassatezza e benessere. La guarda con  gioia e le fa una confessione col cuore.

«Sai è davvero molto bello guardarti sorridere di nuovo. Spero sia anche per merito mio. Ce la sto mettendo tutta per non farti mancare niente!»

A ciò interviene con "prepotenza" la nipote abbracciandolo stretto.

«Te l'avevo detto zietto che sei il nostro supereroe!»

L'uomo acquista sicurezza.

«Sì fratellone se non ci fossi stato tu ultimamente non so come avrei fatto. Devo ammettere che a volte sono stata sul punto di mollare tutto!»

Esclama la donna abbracciandolo dall'altro lato.

«Hei, dai non dire queste cose, soprattutto davanti a tua figlia!»

Le dice suo fratello assumendo un'espressione accigliata e cominciando a sudare, sentendosi a disagio per lo spazio claustrofobico creatosi.

«Non voglio che pensi ancora queste cose bru...»

Aggiunge non riuscendo a finire la frase perché interrotto e zittito dalla mano della sua interlocutrice.

«Sssh! Non avevo ancora finito. Ammetto che a metà percorso della nostra vita ci siamo persi ma adesso ho di nuovo un fratello che tutti mi invidierebbero nonostante i suoi piccoli, innumerevoli difetti!»

Preso alla sprovvista dal gesto imperativo e dalle parole pronunciate dalla donna, produce un suono gutturale velato, guardandola contrariato e scuotendo la testa per far capire alla donna di togliere la mano. Non alzerebbe mai le mani su di lei se non per un abbraccio o una carezza. Per lui equivarrebbe a un gesto di violenza contro la sua amata sorellina. (Essendo un tipo logorroico - per estensione e non nel vero senso del termine medico - quando gli viene impedito di parlare per lui è una vera e propria tortura, portandogli malessere sia fisico che mentale come un attacco di panico, anche se a farlo è un amico/a o un/a parente.)

Lo scienziato la guarda aggrottando la fronte imperlata di sudore e comincia a tremare, non certo per il freddo. Madison lo stringe a se per farlo calmare.

«Che succede fratellone? Ti senti male?»

Chiede preoccupata Jean, togliendo la mano e agitandolo piano per le spalle. Lui si limita a prendere grandi boccate d'aria e dopo poco si riprende rassicurandola che va tutto bene.

«Per te ci sarebbero problemi se mi rifacessi una vita uscendo con qualcuno?»

Gli chiede temendo la sua risposta ma lui riesce a sorprenderla dicendogli che ne sarebbe felice, infondo è una donna giovane, bella, è sua sorella e lui vuole solo vederla gioiosa. La rassicura che stavolta qualunque strada decida di intraprendere lui le sarà accanto sostenendola con tutto sé stesso pur di non separarsi di nuovo.

«Lo stesso vale per me mamma, è un anno che papà è morto e per quanto mi manca e piango ancora per la sua perdita, se non frequenti qualcuno o non ti risposi non è che torna da noi quindi...»

La donna si complimenta con sua figlia per la sua maturità, al che la ragazza risponde con un sorrisino e rivolgendosi allo zio gli chiede se ha intenzione di allontanarsi di nuovo e lasciarle sole. L'uomo con un groppo al cuore la stringe forte a sé.

«Per quanto possa dipendere da me stai certa che non vi lascerò mai. Siete la mia famiglia e ci tengo troppo a voi per perdervi di nuovo!»

Queste parole commuovono le due, soprattutto la sorella che gli rivela che proprio adesso sta ricominciando a riconoscerlo e scherzosamente gli chiede dove fosse stato finora.

«Ero ben nascosto, ma ora sono stanco di essere ciò che non sono!»

«Non so cosa vuoi dire, ma mi rendi felice sapendo che vuoi mostrare a tutti chi sei veramente!»

«Non posso continuare a fingere per sempre!»

«Posso chiederti una cosa?»

«Tutto quello che vuoi».

«Prima ti ho visto molto provato, hai avuto paura di me?»

Lui ci pensa, riflette sulle parole da utilizzare per non agitare le due e con tono pacato e greve le spiega tutto.

«Vedi sorellina, in passato ho avuto delle difficoltà che mi hanno portato alcune fobie. Soprattutto quando mi viene impedito di parlare, chiunque sia a farlo, mi sento minacciato e provo un vero e proprio malessere fisico. Non so spiegartelo ma mi prende malissimo quando succede!»

Lei lo stringe a sé preoccupata.

«Perché non me ne hai mai parlato? Ti chiedo scusa non volevo farti star male!»

«Lo so!»

Si limita ad esclamare lo scienziato dandole un bacio sulla guancia.



L'angolo dell'autore

Cosa ne pensate di questi tre personaggi?

Non vi sembracheabbiano troppi segreti? 

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