Capitolo Ventitré
Il rumore forte di questo stereo mi sta devastando i timpani. Seriamente.
Mi giro verso Harper che è seduta proprio accanto a me e nonostante io vedo il suo labiale non mi arriva un filo di tono della sua voce per quanto è alta la musica.
Mi avvicino ulteriormente a lei.
«Sono già andati? Non gli avevo ancora detto cosa volevo!»
Annuisco e faccio spallucce «Dovrai fidarti di mio fratello, allora» la mia frase la porta ad alzare gli occhi al cielo.
Finirà con una birra, sicuro come il fatto che James è mio fratello.
Ci giriamo entrambe nella stessa direzione in cui un attimo prima camminavano James e Hunter.
«Ehi bellissime, che sono quei musi lunghi?» la voce di Rush arriva da dietro e cinge entrambe con le braccia.
«Sto per essere avvelenata, tu saresti felice?» dice desolata Harper, facendoci ridere.
E' passato un mese da quella faditica litigata.
Rush per una buona settimana, non ha rivolto parola a nessuno dei due. Diciamo proprio che li evitava del tutto, ecco. Parliamo più che altro del suo orgoglio maschile che ha dovuto farsi valere.
Poi d'un tratto ha chiamato entrambi, li ha fatti sedere su un tavolino del bar e hanno parlato per un buon pomeriggio.
Risultato? Ci sono volute altre due settimane, ma ecco che ora sono tornati esattamente ad adorarsi come amici.
«Io comunque sono venuto qui per avvisarvi di un nostro spostamento» ci indica con la mano dove tiene una bottiglia verso il giardino «Ci stiamo sistemando fuori visto che Cameron sta inaugurando la vasca idromassaggio con due belle bionde»
Alzo gli occhi al cielo «Perché non mi stupisco?»
Harper mugugna infastidita quando vede tornare James con due birre in mano.
Rush ci lascia un bacio sulla guancia e dopo aver salutato i suoi amici esce fuori.
«In questi casi tesoro ti vorrei tanto prendere a pugni, giuro» gli dice Harper afferrando la birra e dandogli, però, un bel bacio sulle labbra.
«Prego» dice James ridacchiando, mentre Hunter mi passa il mio intruglio colorato e gli sorrido.
«Grazie»
Si avvicina e mi stampa un bacio fugace sulle labbra «Nulla, raggiungiamo gli altri?» mi chiede, guardando un secondo dopo mio fratello che annuisce in risposta e si avvia per primo.
Ecco cos'altro è successo in questo mese.
James ha scoperto di me e Hunter, o almeno ha scoperto della cosa che si sta creando fra noi.
Una coppia? No, almeno non credo.
Non abbiamo parlato di darci un nome o.. sinceramente non ne abbiamo ancora parlato.
Stiamo camminando in punta di piedi su una lastra di ghiaccio. Il rischio è evidente, se vai troppo veloce scivoli, se vai troppo lenta.. geli.
Quindi ci ritroviamo nel pieno del limbo "siamo qualcosa, ma non sappiamo ancora cosa e soprattutto se dura."
Ma torniamo a quando ci ha scoperto mio fratello.
Abituata ai suoi orari lavorativi, mi ero organizzata un giorno come tanti altri a far venire Hunter a casa mia per vederci un film insieme. Si, certo.
Comunque, quel giorno James è dovuto rientrare prima perché era stato poco bene. E quando è rientrato ci ha praticamente trovati sdraiati sul divano a sbaciucchiarci come due innamorati.
L'impatto? Devastante nei primi secondi.
Nel senso che Hunter stava per collassare per terra a rendere conto della sua carnagione bianca e del suo petrificus totalus.
Io invece mi sono alzata e messa in mezzo fra loro, come se riuscissi nell'eventualità a fermare la bestia che è mio fratello.
Il risultato? Ancora più devastante.
Perché James dopo aver fatto saettare lo sguardo da entrambi, dopo aver boccheggiato diversi secondi e continuato ad indicarci come farebbe un bambino davanti un dinosauro.. lui ha semplicemente scosso la testa.
Esatto. Scosso la testa.
Si è messo una mano sugli occhi e ha detto le uniche parole che una sorella non si sarebbe mai aspettata. Non in una situazione del genere.
«Ho già troppi problemi da affrontare con Rush, non ce la faccio a sostenere anche questo»
Poi come se non fosse successo nulla, si è incamminato verso la cucina, ha bevuto un enorme bicchiere di acqua, è tornato da noi e ci ha delicatamente dato la buonanotte.
Non saprei se, tra i miei sentimenti, quello che più ha prevalso sugli altri sia stato lo sbigottimento o l'incazzatura.
Perché diamine, dopo tutti i sutterfugi per le paure e le idee che ci siamo fatti, come minimo doveva farci una strigliata di quelle pesanti. E dico come minimo.
Comunque alla fine è andata bene cosi com'è andata, e noi con i giorni che seguivano ci siamo semplicemente resi allo scoperto anche davanti gli altri.
Volevamo darci un bacio? Ma si, perché no, ormai James lo sa.
E cosi eccoci arrivati al nostro limbo.
Ma per ora posso dire di star bene, sul serio.
Hunter con me si comporta fin troppo bene. Non asseconda più le attenzioni delle altre ragazze, e con mia grande felicità si è anche allontanato da Tracy.
Il gruppo è tornato ad essere quello di prima, con le stesse gioie e spensieratezze di cui avevamo bisogno.
Ne sono uscita soltanto con qualche bacio in più e molte, molte farfalle nello stomaco.
Ah, un ultima cosa ma non meno importante.
Sono stata presa ufficialmente al lavoro! E devo dire di adorare il clima che si è creato.
I ragazzi sono tutti molto buoni con me e il capo si è mostrato molto flessibile con gli orari visto che sono ancora una studentessa.
Sono felice, sul serio. Comincerò a mettere buona parte dei miei stipendi da parte fin tanto che riesca a raccimolare un bel gruzzoletto e poter, un giorno, decidere di prendere un appartamento in affitto. Magari con qualche altra ragazza.
Raggiungiamo gli altri fuori e passiamo gran tempo tra di noi a divertirci. Eccetto Cameron, ovviamente.
Anzi in questo istante si sta facendo risucchiare la faccia da una ragazza in bikini.
Appoggio il bicchiere sul tavolino davanti e mi alzo.
«Devo andare in bagno» avverto Jess che mi è seduta vicino e mi incammino verso la casa.
Una volta finito sto per aprire la porta e andarmi a lavare le mani al lavandino quando una voce mi blocca sul posto.
«Hai visto chi c'è? Trent!» dice una ragazza.
Trent? Trent come il James e Hunter Trent?
«Assolutamente, si trova fuori con il suo gruppo» risponde la ragazza che identifico come voce squillante.
«No parlavo del fatto che per tutta la settimana si è fatto vedere al bar e in mensa sempre in compagnia di una ragazza» ribatte ragazza numero uno ed io mi calmo perché presumo stiano parlando di James e di Harper.
Si sente uno sbuffo rapido e il rumore dell'acqua.
«Ma l'avete vista? La faccia da santarellina del cazzo. Ragazze ve lo dico io, se la starà soltanto tenendo buona magari per qualche esame e magari ricavarci qualche servizietto» tuona la ragazza squillante, facendomi accigliare.
Harper una santa? Ne dubito, se fosse qui non solo avrebbe già aperto la porta ma si sarebbe mes-
«Si lo credo anche io. Ma poi sarà sicuramente una di quelle rigide a letto come tronchi. E poi» scoppia a ridere ragazza numero tre «che razza di nome è Avery? Dio»
Strabuzzo gli occhi e sbianco come un lenzuolo.
Parlano di me?
«Ah ma per quello meglio cosi» l'acqua finisce di scorrere e voce squillante torna a parlare «se riesco a raggiungerlo da solo sarei ben lieta di pensarci io. D'altronde non sarebbe la prima volta» e ride come una papera.
Ride.
«Lo so Tracy, vi abbiamo sentiti tutti per le scale quella volta» ride la ragazza numero uno.
Chiudo le mani in pugno automaticamente al sentir il suo nome.
Ma certo, la voce squillante ecco dove l'avevo già sentita.
E' Tracy, la sua amica.
Si sente il rumore della porta che si chiude e capisco che sono uscite, cosi come un razzo e con un gran cipiglio mi dirigo verso il lavandino.
«Avery siamo qua!» mi urla Harper quando esco in giardino, trovandola davanti il tavolino degli alcolici che hanno allestito di fuori.
La raggiungo a passo veloce ed evito come una sciocca lo sguardo di Hunter.
«Piccolina, dov'eri?» mi chiede proprio quest'ultimo.
Faccio un alzata di spalle e afferro la prima bottiglia che mi capita a tiro.
«Al bagno, nulla di che» apparte il semplice discorso che ha fatto Tracy su tu e lei che vi davate al sesso sulle scale. Ah si, e che vi sentivano tutti.
Annuisce e continuando a bere la sua birra torna ad ascoltare Cole.
Finisco di bere il mio intruglio quando un ragazzo attira la nostra attenzione.
«Trent, ehi amico» si avvicino e si scambia un cinque di mano con Hunter.
«Matt, come va?»
«Alla grande, volevo chiederti se ti va di giocare a beer pong con qualche amico tuo visto che ci mancano gli sfidanti»
«Non lo so amico, non è che mi va molto stasera» risponde Hunter, guardandomi un attimo.
«Dai una partita soltanto» ci riprova il suo amico, con un sorriso da ubriaco stampato in viso. E' gia in queste condizione e vuole giocare a un gioco alcolico?
Questo Matt finalmente si accorge anche della presenza di noi altri ed inizia a guardarci, fin quando arriva dalla sottoscritta e sorride ancora di più.
«Ehim, ma tu sei la ragazza del gioco! Quella che si è baciata l'amico del fratello davanti il fratello»
Ah, era un membro di quel gruppo. Ottimo.
James si irrigidisce a sentir quella frase e Hunter lo guarda con cipiglio. Cameron invece si gira verso il nulla, leggermente a disagio e inizia a tracannare birra.
«Oh ehm.. si» non so che dire sinceramente. E poi cavolo l'alcool inizia a fare effetto quindi mi ritrovo anche leggermente spaesata.
«D'accordo, d'accordo. Rush!» dice burbero Hunter, afferrando il suo amico per un gomito «andiamo a farci sta giocata» e senza dargli il tempo di rispondere lo trascina fino ad arrivare dai suoi amici poco più giù e.. no.
Cosa ci fa Tracy con quel gruppo?
«Li raggiungiamo?» mi domanda Jess e per tutta risposta mi riempio nuovamente un bicchiere di alcool e lo bevo tutto d'un sorso «Preferisco fare questo» gli dico apertamente, facendo ridere Harper che mi segue a ruota.
Rimaniamo cosi davanti al tavolo e ogni tanto lanciamo occhiate ai nostri amici che sono andati a vedere la partita come se fosse una finale di coppa.
E non so quando siamo arrivate a questo livello, ma praticamente iniziamo a ridere come due sceme e per delle idiozie totali.
Un movimento attira comunque la nostra attenzione. La pallina cade dal tavolo e va a finire proprio dove si trovano le ragazze.
E nei miei occhi accade tutto al rallentatore.
Tracy afferra la pallina, e invece di lanciarla a loro come faebbe un normale ragazzo lei si avvicina al mio.. a Hunter.
Lo raggiunge in due falcate e nel passargli la pallina si allunga verso il suo orecchio e gli sussurra qualcosa.
Qualcosa di straordinariamente divertente visto come lui ride.
Allunga una sua mano e gli accarezza il ciuffo. E lui non la ferma.
Perché non la ferma?
Offuscata dall'alcool e dalla rabbia finisco di bere il bicchiere, lo poggio pesantemente sul tavolino e mi incammino a passo veloce, più o meno, verso di loro.
Una volta che gli sono davanti afferro Hunter per la maglietta, attirando cosi la sua attenzione e anche quella della gallina squillante.
Lo strattono, presa da orgoglio femminile, fin tanto da fargli abbassare la testa e come se fosse la cosa più normale del mondo lo bacio.
Inizialmente lo sento irrigidire sulle mie labbra, forse perché non si aspettava una cosa del genere, ma io non mi fermo. Assaporo le sue labbra morbide e lascio leggeri tocchi di lingua per chiedergli accesso. Finalmente lo sento ridere, vibrare sulla mia bocca, per poi ricambiare il bacio. Gusto il suo sapore come se al posto della sua lingua ci fosse una caramella alla fragola, anche se a malincuore mi stacco subito dopo con un bel schiocco da far rimbombare nel cervello della ragazza squillante.
«Avery» mi sussurra Hunter, ma io non lo sto più a sentire. No, io guardo unicamente Tracy, la quale ricambia sbigottita.
«Mi dispiace deluderti, ma non puoi averlo anche tu. Adesso è mio» dico, felicemente grata di avere alcool in corpo e spensieratezza di parola in testa. «Quindi quelle belle mani colorate che hai vedi da adesso in poi di ficcartele su per il-»
Hunter mi tappa la bocca e afferra la mia mano, finendo per stringerla forte.
Ha un espressione sorpresa e.. divertita? Si, dal ghigno che mostra è proprio divertito. In sottofondo si sente solo Harper che ride come una mano e Tracy non ha ancora risposto.
James cerca in tutti i modi di tappar la bocca alla mia amica ma la sua risata è cosi contagiosa che mi ritrovo a ridere anche io come una cretina.
«Come hai detto scusa?» domanda Tracy.
Prima che possa rispondere Hunter mi prende per sotto il mento e mi volta verso di lui.
«Quanto hai bevuto?» mi chiede delicatamente.
Mi mordo forte il labbro e un leggero imbarazzo cala sul mio viso.
«Non molto.. ma» muovo il labbro in una smorfia offesa «quella ti toccava» sussurro, come se Tracy non fosse più a un centimetro di distanza da noi.
Poi però mi ricordo di lei e mi giro, intenta a dirgliene di tutti i colori per le cose che ha detto al bagno.
Non riesco a fare niente di tutto ciò. Hunter mi solleva e posizionandomi su una sua spalla, inizia a camminare divertito.
«Ok, credo sia ora di rientrare a casa. Vero piccolina?» mi domanda, dondolandomi divertito.
Cerco di protestare, ma è tutto inutile con lui e alla fine ci rinuncio. Con la coda dell'occhio vedo i ragazzi seguirci e per ultima vedo Tracy ancora ferma sul posto a guardarmi male.
No, non ha proprio capito. Sposto i capelli dal viso e mi poggio sulla spalla di Hunter con un gomito, poggiandoci poi il viso.
«Ah e per tua informazione, non devi preoccuparti del suo letto che riesco a riscaldarlo da sola e anche in maniera eccellente! E lo farò di nuovo stasera e anche altr-»
«Avery! Che cazzo» urla James facendomi zittire.
«Dio santo Avery» sussurra Hunter senza smettere di ridere.
Borbotto qualcosa di incomprensibile persino per me stessa.
Nel viaggio di ritorno ci dividiamo con gli altri ragazzi ed io vado direttamente con Hunter visto che anche questo fine settimana il padre non è in casa.
Non arriviamo nemmeno all'ingresso di casa che ci attacchiamo come due cozze prese dall'ormone facile.
Gli salto in braccio come un koala di quelli esagerati, facendolo ridere.
«Non sei stata un po' troppo esagerata questa sera?» mi domanda con un sorriso sulle labbra.
Scrollo le spalle e lo torturo con piccoli bacetti.
«No. L'ho sentita dire cattiverie in bagno e.. non mi è piaciuto proprio. Parlava di te e lei e dei vostri momenti»
Hunter mugugna qualcosa mentre inizia ad accarezzarmi le gambe, risalendo piano piano.
«Beh, adesso ci sei tu qui con me»
Lo guardo e niente. Sorrido come una bambina piccola e mi avvinghio ancora di più a lui.
«Forza Trent, andiamo a riscardarlo come si deve questo letto» urlo come una scema.
Hunter scoppia a ridere e iniziando a baciarmi sale le scale velocemente.
Si, adoro proprio questo momento della mia vita.
Decisamente.
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