Capitolo Ventiquattro
Hunter
Butto fuori il fumo dal naso e afferro dalla tasca posteriore dei jeans il cellulare. Quando realizzo dell'imminente ritardo impreco sottovoce.
«Cam te lo dico, se il tuo amico non si presenta entro dieci minuti io me ne vado» butto la sigaretta e mi sistemo meglio sulla moto.
Cameron è in piedi a pochi passi da me e sta smanettando con il cellulare.
«L'ho sentito poco fa ed era quasi arrivato» sospira spazientito quanto me e gira con lo sguardo per le diverse vie.
E lo faccio anche io, un'altra volta.
«Me ne frego, sul serio amico. Oggi è festa e sai quanti poliziotti saranno piazzati per tutto il lungomare? Non voglio certo rischiare perché qualche coglione ha deciso di fare tardi»
Una macchina nera si avvicina verso di noi e quando fa ballare qualche secondo i suoi fari sui nostri visi capiamo che è la persona che stavamo aspettando.
«E' lui» Cameron si sta già avviando verso la macchina a passo svelto ed io mi rilasso subito.
Finalmente.
Di solito siamo più responsabili quando c'è da organizzare questa cosa, non ci mettiamo mai nelle condizioni di poter rischiare grosso. Fatta eccezione per oggi e per lo sborsare decisamente generoso di quel ragazzo. E' stato il guadagno triplicato rispetto al classico ad averci convinto.
Triplicato, non so se mi spiego.
Quando il mio amico torna, ha un sorriso ebete stampato in viso che mi fa sbuffare divertito.
«Sei proprio un coglione» gli dico quando mi sbatte davanti molti bigliettoni e li fa svolazzare come se fossero un ventaglio gigante. Lo spintono su una spalla e lui scoppia a ridere.
«Un coglione felice però, e dovresti esserlo anche tu. Adoro gli straordinari» commenta infilandosi il casco della moto.
Conta velocemente le banconote e con un gesto rapido allunga la mia parte di guadagno, dopodiché mi si siede dietro e parto sgommando verso il Tap dove sicuramente ci saranno già gli altri ad aspettarci.
Da quello che ho capito hanno organizzato una sorta di festa in maschera, un evento comunicato dal capo in persona del posto, ma ovviamente io e il mio amico non ci siamo travestiti di niente.
Sono semplicemente in ansia di arrivare perché più tardi mi faccio vedere, più lunga sarà la bugia che dovrò dirgli.
Ad Avery s'intende.
Avery.. sono giorni che non la vedo e ho una voglia matta di attaccarmi alle sue labbra che solo a pensarci divento matto.
Non avrei mai creduto che, insomma, potessi proseguire felicemente con una ragazza a lungo termine.
Non che ci stiamo frequentando da tanto, però per il sottoscritto il tempo di qualche mese è già un record.
E devo dirlo, mi piace da matti.
Non ho l'esigenza di cercare altre attenzioni, a me vanno più che bene le sue.
E' una ragazza molto dolce, ma anche estroversa quando prende confidenza. E poi ha intorno a sé quell'aria di totale purezza che mi manda in tilt e mi fa desiderare di prendermi cura di lei con tutto me stesso.
E il fatto che io debba continuare a mentirgli sempre più spesso ultimamente, mi fa sentire sporco.
Per la prima volta sto dando importanza al giudizio di un'altra persona al di fuori di me, e il pensiero che i suoi occhi possano guardarmi diversamente da come ha fatto fin'ora mi fa comprimere il petto in una morsa dannata.
Quando arriviamo al Tap la fila per entrare mi fa cascare le braccia a terra. Non è possibile che il solo evento di una giornata possa far così tanta gente in un posto del genere.
Voglio dire, il Tap è un locale molto accogliente e fa delle ottime birre, ma da qui a dire che è un locale dove ci faresti una fila di almeno venti persone per sederti su sedie logore e vecchie, ce ne vuole.
Fortunatamente ci basta andare dal buttafuori e dirgli il nome dela mia.. di Avery che il gorilla ci fa passare dalla porta sul retro.
Dire che all'interno il locale si mostri pieno è relativo, visto che non si riesce nemmeno a passare tra i tavoli.
Il posto pullula di ragazzi e sopratutto di ragazze con cosi tanta pelle esposta che è letteralmente impossibile non fissargli le tette.
Fino a qualche settimana fa avrei sicuramente apprezzato il panorama, sono un ragazzo nel pieno di una fase ormonale cazzo. Ma oggi, proprio in questo momento, il mio sguardo sta vagando impazzito alla ricerca di una sola persona.
E poi la vedo.
I suoi lunghi capelli sono legati in una treccia alta che ondeggia con il suo passar frenetico tra i tavoli. Tiene il profilo basso e un sorriso di circostanza che gli allungano quelle labbra bellissime.
Ma quando i miei occhi scendono sul suo corpo per poco non mi strozzo con la mia saliva.
Ma che cazzo indossa?
Corrugo la fronte e la osservo meticolosamente.
Dalla sua gonna stretta e fin troppo corta a cingergli i fianchi come una seconda pelle, salendo verso un top che mannaggia la mignotta non copre del tutto il suo seno pieno.
Dei calzettoni alti che immagino facciano parte del costume e.. alzo gli occhi infine al suo viso che ora è alzato.
Le guance rosate per il caldo che si avverte in questo locale, alcune ciocche di capelli che gli ricadono sul viso sicuramente scappate dalla treccia.
E'.. bellissima.
E non sono l'unico ad averlo notato, cazzo.
Molti ragazzi lanciano occhiate fin troppo lunghe al suo passaggio e vorrei cosi tanto cavarli a ciascuno che devo chiudere le mani a pugno e respirare profondamente.
Mi rendo conto troppo tardi di essere rimasto ancora nel mio angolo nascosto, notando invece Cameron essersi già avviato al nostro tavolo. Così faccio lo slalom tra le persone ed infine riesco a raggiungere il bancone dove spero, riesco a incontrarmi con lei.
E la fortuna vuole che proprio lei torni verso il mio lato, così appena ne ho la possibilità la afferro per un gomito, attirando così la sua attenzione.
Avery si gira cosi velocemente che per un attimo ho la certezza di ricevere un clamoroso pugno in pieno viso, però appena i suoi occhi si scontrano con i miei.. sorride.
Ed io la imito, sorridendo come un coglione che non riesce a dire una parola.
Il mio sguardo non riesce a stare troppo fermo, ora che è cosi vicina posso vedergli chiaramente il seno stretto e con un leggero sudore fra la piega centrale.
Dio.
Si schiarisce la voce e come una saetta torno a guardargli il viso che noto essersi ancora più arrossato.
«Piccolina, sei bellissima» ghigno come una volpe e le sposto una ciocca dietro l'orecchio, preso da una voglia estrema di toccarla.
«Ti piace?» sorride timidamente, mentre scende per un attimo a vedersi il vestito «E' stato un ordine del capo.. quindi» fa spallucce e quando proprio non ce la faccio più mi chino verso di lei e la bacio.
La bacio e il mio cuore prende vita nuovamente, le mie mani formicolano dalla voglia di stringerla ancora di più. Assaporo la sua lingua dolcemente e quando sto per attirarla su un fianco lei si stacca dalla mia bocca.
La guardo accigliato.
«Hunter io sto lavorando» ride, passandosi un dito sulle labbra velocemente «vieni ti porto dagli altri»
La afferro per una mano perché.. non lo so perché e mi faccio trascinare verso un tavolo centrale.
Mi lascia rapidamente quando arriviamo e si dirige a passo svelto verso una ragazza al bancone.
Faccio un cenno di saluto generico e mi vado a sedere accanto a mio fratello. Proprio quest'ultimo mi circonda le spalle con un braccio e mi sballottola qualche secondo di troppo.
«Ce l'hai fatta eh?! Si può sapere dov'eri?»
«Ho dovuto accompagnare Cam da una parte. Non dirmi che ti sono mancato» rubo due noccioline alla sua ragazza, Harper, che mi saluta con un dito medio.
Parlando di femminilità.
James annuisce e mi osserva con un leggero cipiglio, così faccio il vago ed ispeziono la saletta per cercare la piccoletta.
La trovo a servire un tavolo di ragazzi poco più giù di noi, i quali non mi sembrano già molto lucidi, i quali se non la smettono di fissarle il culo come se fossero leoni davanti una bistecca succolenta vado li e gli rompo tutti i denti.
Per la mia sanità mentale però fortunatamente ritorna verso il bancone, dove si sofferma a parl.. chi cazzo è quello?
Mi mordo il labbro pensieroso e fisso il ragazzo che sta servendo delle birre ad alcuni ragazzi e nel mentre ride per qualcosa che Avery gli ha detto.
Do una spallata a mio fratello, attirando la sua attenzione e non gli do nemmeno il tempo di domandare.
«Chi è quello?» lo indico con un cenno del capo.
So che James molto probabilmente lo conosce, visto che è passato più volte rispetto a me negli ultimi giorni per venire a riprendere Avery dal suo turno di lavoro.
Guarda la stessa direzione che gli ho indicato, per poi ghignare e guardarmi da vero stronzo.
«Perché?» si sta divertendo.
«Jam» lo guardo male e subito dopo scoppia a ridere.
«Ti dimentichi forse che è mia sorella? Stai tranquillo, è un tipo apposto» alza le spalle e torna a parlare con Cole.
Un tipo apposto? E perché invece di scherzare con.. con Avery non se ne va a fanculo a servire qualche tavolo sul retro?
Corrugo la fronte. Ma che sto dicendo?
Per non impazzire del tutto mi concentro sui miei amici e faccio di tutto per evitare di cercarla con lo sguardo.
Dopo dieci minuti però è lei a venire da noi, e i miei occhi scendono rapidi sulle sue gambe muscolose.
«Avery» fischia Cameron come un coglione «sei uno schianto tesoro» se la scruta lentamente facendomi alzare gli occhi al cielo.
Quando ci si mette è proprio un coglione.
«Se questo è il nuovo abbigliamento giornaliero, credo che mi troverai qui spes» non lo faccio nemmeno finire che la mia mano è già finita sulla sua testa per uno scappellotto.
«Ma la vuoi finire?» lo guardo male e tutti scoppiano a ridere.
Avery ci chiede uno a uno le ordinazioni e mentre attendo noto poco più dietro di lei una figura famigliare camminare spedita verso il nostro tavolo che mi fa diventare il sangue gelato.
Spero con tutto il cuore che il coglione non-
«Ehi amico anche tu qua? Che cazzo di coincidenza!» si posiziona proprio davanti il mio posto.
«Ehi Logan, che ci fai qua?» indosso un sorriso super forzato scambiando una veloce occhiata con Cameron.
«Sono venuto con un paio di amici quando ti ho visto e cosi ho pensato» si piega verso il mio viso «che magari avessi qualcosa per me» sorride speranzoso quando io sto trattenendo la grande voglia che ho di sbattergli la faccia da coglione sul viso.
Con la coda dell'occhio vedo come l'attenzione di Avery e di tutti gli altri a questo tavolo sono per questo coglione, cosi imprecando mentalmente mi alzo di scatto, avvicinandomi aì suo viso.
«Logan, sono con i miei amici e mi stai disturbando» lo sovrasto con la mia altezza e il mio tono pur essendo basso non ammette replice.
Ci fissiamo per qualche secondo, poi intelligentemente fa un passo indietro, proprio quando Avery mi chiama preoccupata.
La sua voce attira gli occhi del tizio che ho davanti, che inizia a fissarla sorpreso forse perché non si era accorto di lei fino a un secondo prima.
«Logan» alzo leggermente la voce perché deve levarle gli occhi di dosso. Subito.
Torna a guardarmi e sempre sorridendo alza le mani e indietreggia «certo, scusami. Buona serata» dice prima di darci le spalle e andarsere dall'altra parte della sala.
Mi siedo con calma e cerco di rilassare i muscoli tesi.
«Chi era?» mi chiede James, soffermandosi ancora verso il punto dove stava Logan.
«Un nostro vecchio amico, tutto apposto» risponde per me Cameron, e inizia a parlare di qualcosa attirando l'attenzione degli altri.
Io invece cerco gli occhi di Avery che.. cazzo, non guardarmi cosi piccola.
L'afferro per una mano e la faccio chinare di poco per arrivare a sfiorargli le labbra.
«Scusa, continua pure» gli sorrido dolcemente, aspettando che riprenda con le ordinazioni e tornando a respirare dal sollievo.
Questa volta c'è mancato veramente poco, cazzo.
Avery
Mentre mi dirigo verso il bancone avverto ancora sulla pelle una leggera ansia per la scena di poco fa.
Sinceramente non ho idea di chi fosse quel tizio, ma nonostante ciò non mi è piaciuto per niente. E poi che razza di frase è quella che gli ha detto ad Hunter?
Mi volto ad osservarlo ridere con i suoi amici e in piena tranquillità si muove i capelli con una mano.
Ancora una volta la sua visione mi fa diventare ansiosa ed estremamente contenta.
Uno schiocco di dita mi fa tornare alla realtà.
«Ti sei congelata?» Annabel mi fissa divertita, tenendo con una mano il peso di tre boccali sul vassoio.
«Si, diciamo di si» rido divertita e torno un ultima volta a guardarlo, prima di concentrarmi su di lei.
Anche lei però adesso ha gli occhi puntati verso il tavolo dei miei amici, e subito dopo emette un fischio alto.
«Quelli sono gli amici di tuo fratello? Scherzi?!» mi guarda con occhi spalancati. Annuisco sempre più divertita, almeno finché non apre di nuovo la bocca.
«E chi è quello con la maglietta bianca ed il cappello nero girato dietro?» capisco subito di chi mi sta chiedendo, perché un attimo prima ero io quella intenta a fissarlo.
«Lui? E'.. Hunter, perché?» mi pento subito della mia domanda e mi correggo all'istante «Annabel mi dispiace, ma è già occupato» faccio su e giù con le sopracciglia e mi allontano a passo svelto con il suo «Cosa?!» urlato dietro.
La serata prosegue piuttosto bene, e la gente è ormai tutta a livelli alti per l'alcool.
Il nostro capo infatti, ha organizzato tutto per i minimi dettagli, infatti abbiamo due guardie che ispezionano l'intera sala e devo dire, menomale! Sono state molte le mani che hanno provato a toccarmi e sinceramente anche solo l'idea non è che mi piaccia molto.
Anche i miei di ragazzi sono ad alti livelli, visto che non la smettono di urlare e gridare. Scuoto il capo divertita e mi avvicino verso Baedyn.
«Avery!» mi fa il gesto con la mano di avvicinarmi.
«E' l'una di notte, hai finito il tuo turno. Sei libera bellezza»
Sorrido euforica e già mi sto girando verso il tavolo per Hunter ma la voce di Badeyn mi ferma ancora.
«Ah aspetta!» tira fuori da un cassettone una bottiglia di tequila e me la allunga con un gran sorriso «Il vantaggio di lavorare qui»
«Oh mamma. Ti sto adorando in questo momento Deyn, grazie!» senza pensarci lo abbraccio forte e me ne accorgo soltanto una volta averlo sentito irrigidirsi.
Mi allontano di qualche passo in pieno imbarazzo, ma il suo sorriso mi tranquillizza.
Mi scompiglia i capelli velocemente e mi indica con un cenno del capo di andare dai miei amici, e cosi faccio.
«Ragazzi, sono libera!» urlo una volta davanti i loro visi divertiti. Poi tiro fuori la bomba.
«E ho portato con me una sorpresina» poggio con troppa forza la bottiglia sul tavolo, un tonfo forte anticipa le urla e i pugni sul tavolo delle scimmie che ho come amiche, che avendo visto di che bottiglia si tratta, si agitano ancora di più.
Ancora con il sorriso a mille, mi giro verso Hunter che proprio in quel momento mi afferra per un polso e mi fa sedere sulle sue gambe.
«Finalmente» mi sussurra da dietro, baciandomi poi delicatamente dietro il collo.
Mi giro e lo guardo negli occhi che sono come l'oceano per me e un sorriso che accompagna le sue labbra ipnotiche.
Non ce la faccio più, lo attiro a me con entrambe le mani e lo bacio come si deve.
Ci baciamo appassionatamente, le nostre lingue che si riconoscono e si uniscono nel loro ballo fatto di eccitazione e sapori paradisiaci.
«Io capisco tutto, ma porca puttana potete evitare di farmi vedere le vostre lingue a un metro di distanza almeno?» ci urla James scocciato.
Mi stacco da Hunter e dopo esserci guardati negli occhi, scoppiamo a ridere come due cretini. Quanto lo adoro.
Giro il corpo verso gli altri senza alzarmi dalle gambe di Hunter, anche perché non me lo permetterebbe, ed inizio a parlare con un Harper ubriaca.
O almeno, cerco di capirla.
Hanno già allistito diversi bicchierini sul tavolo e Rush è con in mano la bottiglia e sta versando il liquido velocemente.
Non so come abbia fatto a stare in quelle condizioni, ma è ovvio come il mio amico abbia decisamente esagerato stasera. Ha il colletto della camicia macchiato di rosso, come sbavatura di rossetto e il suo ghigno non promette niente di buono.
Invece noto che all'appello manca Cameron, non essendo presente al tavolo. Dove diavolo è andato?
Ci sistemano i bicchierini davanti alla sottoscritta e alle due mie amiche, spiegando come io debba bere con le femmine.
Sinceramente il loro discorso non ha un cavolo di filo, ma capisco che sono ubriachi e non posso di certo lamentarmi con loro.
Inizia un conto alla rovescia e ci osservano come se ci fossimo trasformate in polli e stessimo per iniziare la lotta all'ultimo sangue.
Quando è il momento del via, l'urlo esagerato di Rush mi perfora i timpani, e sotto le risa degli altri iniziamo a bere i nostri tre bicchierini l'uno.
James parte con una telecronaca esagerata, mentre Cole ride con le lacrime agli occhi insieme ad Hunter per le idiozie che sta dicendo mio fratello.
Finiamo i nostri giri e passiamo i bicchierini ai ragazzi, i quali si agitano ancora di più e se li sistemano tipo campo di battaglia.
Ma che?!
Finalmente vedo tornare Cameron dal bagno, sinceramente contenta di trovarlo vivo e vegeto, poi però strabuzzo gli occhi quando vedo proprio Annabel uscire insieme a lui.
Oh mio dio.
Cameron gli da una bella pizza sul sedere tanto forte da farla saltellare sul posto, poi si dirige a passo spedito da noi con un sorrisetto ebete.
«Io adoro sempre di più questo posto» dice lentamente, e quando nota che l'attenzione di tutti non è rivolta verso se stesso ma invece verso il gioco che hanno iniziato, si siede super curioso della scena.
Non so quanto tempo è passato sinceramente, ma dalla bottiglia che è mezza vuota e dal mio essere brilla, capisco che di tempo ne è passato un bel po'.
Sto ascoltando con troppa frenesia il discorso esagerato di Jess verso una sua amica ancora più esagerata, quando avverto il tocco delicato di Hunter in carezze circolari sulla mia coscia.
Sussulto.
Con la coda dell'occhio mi soffermo proprio su di lui, trovandolo appoggiato comodamente con la schiena e la testa leggermente all'indietro sul muro. Mi sorride malizioso con un luccichio distinto negli occhi, poi continuando la sua dolce tortura riprende ad ascoltare i suoi amici.
Ed io non so se è per via dell'alcool che come sempre tira fuori la parte più coraggiosa di me, ma lo raggiungo con una mano ed intreccio le mie dita alle sue.
Si ferma per un momento, forse sorpreso del mio gesto.
Ma poi con una stretta più ferrea mi avvicina a lui, portando a schiacciare la mia schiena al suo petto.
Sospiro quando inizia a baciarmi delicati baci su tutto il collo, scatenando diverse scosse su tutto il mio corpo.
«Hunter?» chiedo in un sussurro.
«Avery?» mi soffia dietro l'orecchio.
«Che fai?» dico divertita ed.. eccitata.
Continua a darmi piccoli baci bellissimi e so che quando è cosi devo ringraziare l'alcool, perché Hunter è un ragazzo molto riservato e tutte queste attenzioni, da sobrio, non me le avrebbe di certo date.
«Voglio levarti questa specie di gonna da quando ti ho visto per la prima volta questa sera» mi sussurra ancora più delicatamente ed io ci manca poco che gemo come una cretina.
Il suo alito caldo mi provoca tanti brividi sulle braccia.
Mi giro totalmente verso di lui con il busto e senza pensarci un secondi di più gli mordo delicatamente e molto, molto lentamente il labbro inferiore. Inspira rapidamente e mi osserva con quei suoi occhi che seppur appannati dall'alcool sono comunque bellissimi.
«Allora..» gli dico a bassa voce «che cosa ci facciamo ancora qua?»
La mia frase lo rende sorpreso, portandolo subito dopo a scoppiare a ridere «Chi sei? Che fine ha fatto Avery?»
Alzo le spalle e trattengo un sorriso «E' andata a farsi un giro» fingo indifferenza «ma se questa che hai davanti non ti piace posso benissimo andare a cercarla-» le sue labbra si buttano pesantemente sulle mie, facendomi ridere e baciarlo di rimando.
«Non ci provare, adoro questo lato» con ancora la mano intrecciata alla mia si alza e mi trascina velocemente fuori, dopo aver lanciato banconote sul tavolo.
Rido per la sua urgenza nell'andar via e sono sinceramente scandalizzata quando vedo che i nostri amici non si accorgono minimamente di ciò che stiamo facendo, presi troppo con il loro gioco.
Non riusciamo ad arrivare alla mia stanza. Appena la porta di casa si chiude Hunter mi ci sbatte contro, strizzando un mio gluteo e avvolgendo le mie labbra con la sua lingua curiosa.
Mi solleva senza mezzi termini e con una mano sposta frettolosamente il mio top, impadronendosi in un secondo del mio seno già sensibile.
«Hunter» dico in affanno «In camera, andiamo in camera» perché pur se l'eccitazione arriva a livelli estremi io non posso rischiare di farmi trovare nuda con lui davanti a James.
Fortunatamente capisce al volo e quasi volando raggiunge la mia camera. Non so se ridere per la sua fretta o se piangere per l'eccitazione e la voglia di unirmi a lui.
Mi butta senza troppe smancerie sul letto e mi guarda come un leone affamato.
Afferra l'orlo della mia gonna e sussulto quando con uno scatto forte le fa calare insieme alle mutandine.
Con le labbra si impadronisce del mio lato più desideroso di lui e arrivata ormai oltre l'eccitazione normale inizio a gemere senza controllo.
Mi rendo subito conto come l'alcool ti rende in qualche modo più disinibita del normale e più vogliosa di.. donare.
Torna sulle mie labbra ed iniziamo una lotta fatta di baci rubati, lingue voraci, mani esperte. Ci attorcigliamo come due serpenti e respiriamo ognuno l'aria dell'altro.
Il coraggio è padrone dei miei sensi quando lo spingo sul letto e mi metto direttamente a cavalcioni su di lui.
Non abbiamo mai provato questa posizione e sono cosi curiosa, vogliosa di vedermi per la prima volta al comando che con mani tremani gli calo i pantaloni con i boxer a seguire.
Il respiro di Hunter gli muore in gola quando lo tocco con le mani fredde. Chiude gli occhi e si morde le labbra e dalla mia postazione, è una visione cosi eccitante da farmi volere ancora di più.
Il mio corpo brama cosi tanto il suo da rendere il piacere un dolore di attesa.
E quando inizio finalmente a scendere su di lui, lo sento afferrarmi prontamente i fianchi e sussurrare un «Oddio» sofferente.
Appoggio la fronte alla sua e con il respiro eccessivamente affannato inizio a muovermi, entrando in un mondo tutto nostro.
«Aspetta, aspetta..» mi dice senza però fermarsi dal baciarmi «fammi prendere il..cazzo, il preservativo»
«Prendo la pillola» gli rispondo velocemente e per un attimo ho paura che non abbia capito la mia frase.
Però quando mi bacia con più passione e quando mi incita con le mani sui fianchi a muovermi mi rilasso e riprendo i movimenti.
E in questo momento io, io sto dando tutta la mia anima al ragazzo che giace sotto di me. Con i miei movimenti, le mie carezze, i miei baci disperati, i miei gemiti, le mie preghiere, i miei sussurri disperati.
Mi sto gettando anima e corpo su di lui.
E non passa molto che la passione ci porti al limite, in un movimento frenetico e voglioso.
E non posso controllare il mio cuore, vederlo staccarsi dal petto con forza e legare con vene invisibili la sua mano in un abbraccio di fiducia. Attaccarsi, avvolgere il suo palmo in una stretta ferrea, speranzoso di essere accolto e immune al freddo che avverte per la prima volta.
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