17

Miley

"Sto bene"
Ripetei per l'ennesima volta
Mio padre scosse la testa mettendosi una mano nei capelli.
"Una tac? O forse.."
Anche l'infermiera iniziò a spazientirsi.
"Solo un brutto spavento Carlo, niente di più. Nulla di rotto, niente di niente"
Le sorrisi facendole un cenno per congedarla e permetterle di tornare al suo lavoro.
"Papà, davvero sto bene"
Allungai la mano per prendere la sua e la strinsi forte.
"Signorina ha delle visite, il suo amico Sid è qui fuori"
Annunciò l'infermiera di prima.
"Lo faccia tornare a casa"
Tuonò mio padre con tono minaccioso.
Girai gli occhi all'indietro.
"Solo un attimo per favore"
Chiesi prima di voltarmi a fare il terzo grado a quell'uomo.
"Smettila di comportarti così. Sid sarà preoccupato da morire."
"Tra poco sarà solo morto.."
Incrociai le braccia al petto mettendo il broncio.
Sapevo bene che quello era il suo punto debole, odiava vedermi arrabbiata.
Dopo pochi istante si avvicinò dandomi un bacio sulla fronte.
"Mi dispiace così tanto che sia toccato a te piccola"
Gli misi le braccia intorno al collo abbracciandolo.
"Forza ripetimi tutto da capo"
Sbuffai rabbrividendo al solo pensiero di ricordare.
"Più alto di me, molto forte.. Aveva il volto coperto perciò non l'ho visto.
Aveva pantaloni e giacca scuri, se non sbaglio le scarpe erano rosse. Non ha parlato. Non saprei riconoscerlo. Mi ha aggredita e ha tentato di portarmi via. Ho lottato e si è arrabbiato ancora di più.."
Lanciai un occhiata in direzione di mio padre che stava tremando di rabbia.
"Ha sentito dei passi e poi è comparso Zero. È fuggito via lasciandomi lì.."
Non parlai del lupo.
Ero sicura di ciò che avevo visto, ma sentivo dentro di me che non dovevo condividerlo con nessuno. Zero sembrava spaventato dalla cosa e volevo parlare con lui prima.
"Come mai ha avuto paura di Zero? Che ci faceva lui lì?"
Chiese severo mio padre.
"Sicuramente ciò che facevo io, tornava a casa dopo essere stato da qualche parte. Non so perché si è spaventato. Forse pensava fosse armato. Sicuramente no  voleva farsi scoprire."
Zero aveva visto il lupo. Non poteva essere altrimenti.
Avevo bisogno di confrontarmi con lui, di capire.
Quel lupo mi aveva salvato la vita.
"Forse conosce Zero"
Si intromise mio padre.
"Non voglio che venga messo in mezzo. Mi ha salvato la vita. È stato con me fino all'ultimo. È stato buono.."
"Dovevi chiamarmi"
Abbassai lo sguardo. Aveva ragione, avevo sbagliato tutto.
Lo avevo fatto preoccupare molto di più così.
Quando era sceso dalla macchina e mi aveva visto il livido sul mento, era corso in casa caricando il fucile pronto ad uscire per uccidere Zero. Avevo dovuto armarmi di pazienza per riuscire a fermarlo e a spiegargli tutto.
Come una furia, era uscito comunque di casa.
"Dove vai?"
Gli avevo chiesto stremata.
"Ad uccidere quel maniaco."
"E come lo trovi?"
Si era bloccato in mezzo alla neve.
"Ad uccidere Sid allora che ti ha lasciata sola"
Solamente il mio pianto lo aveva convinto a fermarsi e a portarmi in ospedale.
"Scusami"
Gli chiesi cercando i suoi occhi.
Venne verso di me abbracciandomi nuovamente.
"Non fa nulla. Sei solo una ragazzina. Hai agito bene.."
Scossi la testa pensando alla doccia che avevo fatto.
Avevo cancellato ogni eventuale prova o traccia di DNA.
Mio padre mi aveva sgridata per il mio terribile errore.
La figlia di un tenente certe cose le sa.
"Posso vedere Sid?"
Chiesi con un filo di voce.
L'uomo acconsentì uscendo a chiamarlo.
"Piccola.."
Esclamò il mio amico poco dopo entrando in stanza e catapultandosi verso di me.
Si sistemò nel mio letto abbracciandomi forte.
"Sono morto di paura"
Lo strinsi anche io.
"Tuo padre mi ha appena minacciato comunque"
Scoppiai a ridere senza più riuscire a fermarmi.
Ero viva. Contava solo questo.
Ero viva.

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