Chapter 32: Coccole
«Sei sveglio, Principe Katsuki?».
Il biondo dischiuse un occhio stancamente.
Il suo ventre si era gonfiato di più a tal punto che da disteso lo vedeva come una cunetta più alta.
Solo due giorni erano passati da ciò che era successo.
Izuku entrò nella caverna con l'uovo tra le braccia, completamente incrinato.
«Quando ci sarà la Luna Nera?» domandò l'umano, con un grande sbadiglio ma quella risposta non arrivò subito.
Non aveva le forze per alzarsi, quindi rimase disteso sulla stoffe che ricoprivano la paglia e l'erba del suo giaciglio.
Izuku era tornato in vita misteriosamente ma il suo corpo, la sua pelle e il suo viso erano cosparsi di crepe nere che lo facevano apparire come una bambola di porcellana riparata con della colla.
«Continuo a pensarci... ma non so che cos'abbia fatto per te» mormorò appena il biondo.
«Nelle tue vene scorre un sangue non comune. Prima o poi troverai la risposta».
Il Demone gli si era inginocchiato accanto.
«Ho avuto la sensazione tu non volessi tornare in vita».
«E' così, Principe Katsuki. Io e Afo siamo collegati».
«Ma ormai il suo cuore è stato distrutto».
Izuku espirò appena. «Non sono mai troppo sicuro, Principe Katsuki. Ho il terrore di avere visioni, adesso».
Katsuki volse gli occhi al suo ventre, lo accarezzò distrattamente.
«Ma va bene così. Essere qui per vedere il mio cucciolo venire finalmente al mondo insieme al mio Rody mi basta e poi, distrutto quel Cuore oscuro, tutte le maledizioni sono completamente scomparse».
Katsuki tamburellava le dita sulla pancia, appena sopra l'ombelico.
Davvero era tutto finito?
Il biondo chiuse le palpebre e s'immaginò circondato da tanti draghetti rossi sputa-fiamme. Non poté frenare né il batticuore di tenerezza né un lieve rossore sulle guance.
«Tra due giorni?».
«Tra due giorni, Principe Katsuki».
La Luna Nera avrebbe fatto dischiudere tantissime uova e lui non vedeva l'ora di assistere.
«Ho fame» borbottò il biondo.
«E' ora di cena. Hai riposato molto per aver usato il tuo potere inconsapevolmente». Izuku si alzò con un lieve cenno del capo. «Grazie, Katsuki».
Quest'ultimo non rispose. Contrasse semplicemente le labbra in un sorriso vittorioso...
***
«Sono una balena».
«Non è vero».
«Non riesco a muovermi».
«Sei perfetto».
«Mangio tutto il giorno, voglio che tu mi scopi forte e non ho voglia di lasciare il nido».
Ed eccole lì, le solite preoccupazioni di un Omega alle prese con la sua prima cucciolata.
Eijiro ridacchiò mentre gli leccava un po' la guancia con affetto. Katsuki era accoccolato sul suo petto, in quella piccola vasca della sorgente segreta.
Il rosso gli fece cadere un po' d'acqua sul petto.
In quei lunghi giorni, i capezzoli si erano fatti turgidi, le aureole gonfie, per non parlare del ventre. Grande come quello di una donna nel suo settimo mese di gestazione, morbido e con un profumo così dolce da far vorticare la testa.
Eijiro era costantemente all'erta, pronto per azzannare qualche Alpha dalle pessime intenzioni.
«Sei felice, Katsuki?».
Alla domanda un po' timida e improvvisa del giovane dai rossi capelli, il Principe socchiuse le palpebre.
Le dita del compagno tamburellavano dolcemente sulla pancia, a volte solleticavano, altre invece stuzzicavano l'ombelico.
Il Drago umano attendeva avidamente la risposta e anche se era un po' nervoso, rimaneva piuttosto bravo a trattenere i propri feromoni. Non voleva disturbare l'Omega con un odore pungente.
«Perché me lo chiedi?» rispose il biondo. «Lo sono. Non ho avuto un singolo ripensamento da quando sono qui con te. Quindi vedi di non farmi cambiare idea!» ed immancabilmente intrecciò le dita della propria mano su quella dell'altro, per sfiorarsi il ventre.
Ormai era divenuta un'abitudine piacevole e necessaria.
«Inoltre questa è la mia casa». Katsuki gli prese il mento con forza e lo guardò negli occhi. «La nostra casa e quella dei nostri figli».
Il cuore di Eijiro iniziò a battere con forza.
Si asciugò un paio di lacrime ma ottenne un effetto inverso, perché si impiastricciò il volto con l'acqua termale. Parte dei capelli s'acconciarono in modo davvero buffo.
Katsuki scoppiò a ridere, facendolo arrossire e abbracciarlo strettamente.
«Anche io sono felice. Lo sono sempre stato con te ma adesso...».
Il Drago umano gli alitò nell'orecchio, Katsuki abbassò lo sguardo, le gote già rosse come un pomodoro maturo.
Gliele stuzzicò con dei morsi soffici e lenì i segni con delle languide leccate.
«... questi cuccioli che verranno sono la prova che il nostro è un amore potente».
Katsuki gli scoccò un bacio leggero alle labbra. Insieme accarezzavano teneramente il ventre.
«Come pensi che potrò partorire? I nostri figli saranno draghi?».
Eijiro buttò la testa sott'acqua per poter baciare e strofinare naso e guance contro la morbida pelle tesa.
Katsuki si contrasse un pochino per via del solletico contro il fianco.
«Sei adorabile, Kat. Un compagno perfetto per me» ammise quando riemerse, per poi guardarlo con occhi pieni d'amore. «Nasceranno draghi ma avranno il dono di tramutarsi in umani più avanti. Solitamente succede dopo solo sei settimane di vita. Ora non so nel Mondo Nascosto come funzioni, visto lo scorrere differente del tempo. Per quanto riguarda deporre le uova...» arrossì a tal punto da diventare un tutt'uno con i propri capelli. «I-io non posso aiutarti su questo...!».
«Chiederò al Demone, allora» rispose il biondo, tra l'altro piuttosto divertito dalle guance rosse dell'Alpha.
L'Alpha affondò il viso paonazzo sui suoi gonfi pettorali.
E fu allora che entrambi udirono una lieve vibrazione, un tocco leggero e una sorte di flebili battiti. I due si guardarono con un'espressione incredula: anche se i piccoli si erano già fatti sentire, era pur sempre una magica sensazione per loro.
«Eijiro».
L'altro lo bloccò sotto i propri arti e lo guardò con mellifluo sorriso.
«Fottimi. Ora. Non ti azzardare a trattenerti, hai capito?».
«Agli ordine, mio Principe».
Eijiro gli premette il ventre scolpito contro la schiena. Piantò soffici baci dalla guancia sinistra alla spalla e gliene rubò uno facendogli voltare di poco la testa.
Il suo Omega era così voglioso che gli fremeva l'intero corpo.
L'Alpha strizzò i capezzoli ma non con forza, solo appena. Katsuki si mordicchiò le labbra e socchiuse gli occhi: il suo petto era molto più sensibile.
Passò alle carezze sulla pancia; su, giù, sui fianchi e appena sopra il pube.
Il biondo gemette, la sua nuca umida poggiò contro la clavicola del rosso.
«Godi, mio Principe?».
«Chi ti ha detto di sottolineare l'ovvio con domande stupide?».
Eijiro gli strizzò a tradimento il fallo. Katsuki gemette con più forza e in modo molto più peccaminoso.
«Sii più carino, mio Principe».
«Questa frase non mi è nuova».
Eijiro con una mano masturbava sapientemente, con l'altra iniziava a preparare l'entrata che avrebbe posseduto. Nel mentre, piantava baci sulla colonna vertebrale del giovane Principe eccitato.
Per ogni tocco sulla punta, lui inarcava la schiena e sbatteva inconsapevolmente i perfetti glutei contro il fallo dell'Alpha. E no, non aiutava quella pseudo-stimolazione... perché il fallo del più forte si risvegliò magicamente.
Il Drago umano affondò anche il medio.
«Fottimi!».
«Non sei ancora pronto, Kat. Non voglio farti del male».
Il biondo mugolò qualcosa di incomprensibile. Sbatté le palpebre e le lacrime di piacere gli solcarono le guance rosse e morbide.
«P-per favore...».
Il modo bisognoso e flebile, il capo voltato di poco, l'espressione imbarazzata...
A Eijiro venne un'erezione di marmo e non solo, continuò a preparare il didietro con maggior enfasi fino a quando non la vide ben dilatato.
«Arriva il piacere, mio Principe».
Nonostante la mente annebbiata dall'unico pensiero di venir posseduto come una bestia, Katsuki gemette felicemente nel sentirsi finalmente riempito dall'enorme bastone dell'Alpha.
Quest'ultimo gli avvolse un braccio intorno al petto pur di non farlo accidentalmente scivolare di pancia in acqua.
La mano unghiata del focoso Drago umano ancora si occupava di muoversi velocemente sul suo membro e poco aiutavano quei colpi che sembravano insinuarsi sempre più su, nei meandri segreti delle sue interiora regali.
Katsuki sussultò: era stato trovato il suo Punto L!
«Ecco, proprio lì! Scopami forte, bastardo!» urlò.
Quelle parole fecero andare ancor più veloce Eijiro, i rumori osceni e volgari riempirono la calma delle sorgenti segreti.
Katsuki si appoggiò sul bordo di pietra: era completamente perso nel piacere.
Eijiro gli morse appena dopo la ghiandola ma poi leccò.
«Cazzo! Sto per venire!».
Eijiro non glielo permise: smise di masturbarlo ma non si fermò nell'affondare il lui.
Dopo qualche momento, riprese a muovere la mano su tutta la discreta lunghezza del Principe.
«Fammi venire!».
L'Alpha si divertì a troncare nuovamente il possente orgasmo. L'Omega piagnucolava sempre più, ansimando.
«T-ti prego, A-Alpha...!».
Eijiro non capì più nulla. Lo abbracciò al petto, sotto le ascelle e con forza lo sollevò, inarcando in modo stupefacente la schiena.
Anche se Katsuki era pesante, in quel momento non aveva importanza.
Il Principe urlò, orgasmando in modo violento e venne imitato dal Drago che si riversò in lui in modo corposo.
«T-ti è piaciuto...?».
Katsuki tornò in acqua, con calma si voltò e le braccia oltre il collo gli buttò.
«Ti ho detto: niente domande ovvie, stupida lucertola!».
Il ghigno non aveva nulla di malevolo. Eijiro lo baciò con foga.
«E' stato fottutamente eccitante!».
Il rosso lo abbracciò strettamente e con immensa gioia.
«Ti amo, Katsuki!».
«Anche io. E ora voglio il round numero due!».
Tutto quello che seppe l'Alpha fu il suo fallo drizzarsi nuovamente, pronto alla battaglia!...
***
Il tramonto era fantastico.
Colorava di oro ed arancio il Mondo Nascosto e tutti i Draghi si divertivano a farsi colpire dai raggi per mostrare le ali più luminose che mai. Alcuni facevano riti di accoppiamento, altri invece giocavano con i propri cuccioli che saltavano sulle porzioni di erba divenute aranciate.
Izuku cullava il suo uovo mentre Rody sedeva al suo fianco. Teneva due bei pesci perfettamente arrostiti infilzati su dei rametti e, su alcune larghe foglie, della frutta colorata che aveva raccolto durante la caccia.
«Tra un po' ci sarà la Luna Nera...» mormorò Rody. «Mangia qualcosa, tesoro».
Izuku prese una grossa pera gialla e succosa. L'altra mano picchiettava contro la superficie dell'uovo, proprio come avrebbe fatto con il sederino di un neonato.
Anche se la sua espressione era immutabile, i suoi feromoni come miele parlavano diversamente. Era estremamente raggiante.
«Sono felice, Rody» ammise.
«Anche io. E quando ti avevo visto cadere nel mare, ridotto in cenere-».
Izuku gli mise un dito sulle labbra, tristemente: «Shhh. Sono quì... niente e nessuno ci separerà. Per ora pensiamo al nostro cucciolo».
L'Alpha si cancellò una lacrima e poi lo baciò.
Sperava di avere tanti altri cuccioli con il suo meraviglioso Demone.
Gli tornarono in mente ricordi belli, di quando coccolava la pancia di Izuku e fantasticavano insieme sull'avere una famiglia numerosa.
Rody lo abbracciò con foga, strofinando la guancia sul morso alla ghiandola odorosa.
Mentre erano in procinto di baciarsi, il castano fece caso alle due ombre alle spalle di Izuku. Il suo sguardo si rabbuiò di fastidio per qualche istante ma durò appena un attimo, perché poi sorrise cordialmente.
«Come si depone un uovo?».
«Il tuo corpo saprà adattarsi, Principe Katsuki» rispose pacato Izuku.
Il biondo Omega era interessato alla dimensione dell'uovo e da come fissava il proprio ventre con occhi sempre più ampi sembrava stesse realizzando quanto avrebbe dovuto patire.
Non ho solo un uovo...
Mi fracasserò il culo!
Deglutì, poi afferrò Eijiro per un polso e diede le spalle ai due molto divertiti da quei gesti e borbottii sottovoce.
«Non voglio saperlo».
«Come desideri» rispose Izuku.
Rody gli sollevò il mentò con rinnovata voglia: «Allora, tesoro... dove eravamo rimasti?».
Il verdino chiuse gli occhi, le sue labbra erano a forma di bocca di pesce.
Il castano si beò un po' nell'ammirarle, dopodiché le assaggiò con passione.
Ti amo, piccolo Demone Tentatore...
Angolo di Watchie
E se vi dicessi che la storia ha superato la metà? Devo sbrigarmi a scrivere un qualcosa di grandioso per voi! Un abbraccio e un saluto!
Ciao e a domani!
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