XVIII
Una donna di carattere
non avrà mai un bel carattere
Mercoledì
Avere di nuovo Lilith alla Nevermore ha i suoi pregi e i suoi difetti.
Mi è sicuramente utile, ma è sempre Lilith.
La sfacciata Angioletto che ho incontrato appena tre mesi fa.
Tuttavia, potrebbe tornarmi molto utile la sua presenza qui, perché mi farà da copertura per domani sera.
Spero vivamente che non si metta ad uccidersi, o peggio, ad uccidere, qualche invitato, qualche tempo fa non avrei creduto di dover fare entrare una bomba ad orologeria un uno stupido ballo in una stupida scuola.
Ma a quanto pare.
Eccoci qua.
E con questo, concludo la mia ora giornaliera della scrittura.
La domanda del giorno.
Dov'è quella egocentrica ragazzina dai capelli rossi?
Quando mi serve, non c'è mai.
Sbuffo frustrata e mi alzo dalla sedia, Enid non è in camera, meglio così infondo.
"Mi cercavi?" "Adesso leggi anche la mente?" Alza gli occhi al cielo, "no, non leggo nella mente, stavo origliando, è diverso" la guardo un attimo, "perché eri fuori dalla mia porta a origliare i miei discorsi con Mano?" Scrolla le spalle, "beh, perché" abbassa lo sguardo, è nervosa.
"Possiamo sorvolare?" Chiede incerta, incrocio le braccia e alzo gli occhi al cielo, "solo per questa volta" sbuffo.
"Hai già scelto il vestito che indosserai domani?" Mi chiede curiosa, sposto lo sguardo altrove, "no, e comunque non ci andrò, quindi perché preoccuparsi?" Annuisce, ma si vede che sta fingendo.
Touche.
"E tu?" Lei abbozza un sorriso, "chissà, forse" mi sfida con un sorrisetto furbo, lei e i suoi giochetti, ormai non la sopporto davvero più.
"Il tema è il bianco, se non lo sapessi" alzo un sopracciglio, "il bianco? Ma per favore, se proprio dovrò subire questa tortura, come minimo dovrò soffrire a modo mio" lei mi guarda storta, penso che non abbia capito bene quello che ho appena detto, ma niente di nuovo, capita spesso che le persone non riescano a comprendere il mio linguaggio poetico.
"D'accordo, io tolgo il disturbo" la squadro dall'alto in basso, ma un piccolo dettaglio mi fa incuriosire.
Tiene le mani in tasca.
Non lo fa mai, non è un gesto che è abituata a fare.
Nasconde qualcosa, e adesso ci penso io.
"Enid mi ha detto che ieri avete fatto la manicure insieme, posso vedere le tue unghie?" Domando, la vedo irrigidirsi sul posto, "beh, adesso non posso devo, devo andare farò tardi" "non ti ruberò molto tempo" "davvero, ma no" "avanti, che sarà mai" i suoi occhi diventano rossi e mi sbatte contro il muro, "ho detto no!" Mi urla in faccia, mi lascia andare con uno strattone e sene va.
Cosa. È. Appena. Successo.
Si è arrabbiata, per colpa mia.
Ma c'è qualcos'altro, qualcosa che non so, ma che so che c'è, ho davvero imparato a conoscerla, conosco ogni sua espressione, ormai.
Sembra più fredda del solito, più distaccata.
Chissà, Tyler magari c'entra qualcosa?
Pare che per lei sia una persona importante, perfino che seme sia... innamorata, credo.
Credo.
Niente è mai certo quando si parla di Lilith Addams.
Bene, ora devo soltanto prepararmi psicologicamente ad andare a quel ballo, per poi controllare la grotta, per poi raccogliere prove concrete, per poi consegnarle allo sceriffo, per poi scoprire chi sia questo maledetto mostro.
In tutto questo c'è ancora il mistero dell'omicidio commesso da Padre, per non parlare di quel pellegrino, Rowen e il suo disegno, (qui siamo già più avanti), ma ho bisogno, che Lilith collabori, mi serve.
Esame di coscienza, so che mi aspetti.
Sospiro rassegnata e mi butto sul letto, consapevole del mio triste destino.
Il giorno dopo, ore 21:00
Mi preparo per andare con Eugene, ma Mano mi blocca il passaggio.
Che cosa vuole, adesso?
Alzo gli occhi al cielo e apro la porta, pronta a partire.
"Xavier?" Lo guardo, confusa, "beh, non...mi avevi invitato al-" non gli faccio finire la frase perché gli sbatto la porta in faccia.
So già chi è stato.
Mano, maledetta appendice impicciona.
Frugo nell'armadio, alla ricerca di qualcosa di decente da indossare, ma un suono di dita mi fa voltare.
Spalanco gli occhi
Quel vestito fa girare la testa
"Come lo hai comprato?" Chiedo stupita, "certo, la solita mano onesta, chiaro" gli schiocco un'occhiataccia, "Mano, non guardare".
Faccio un respiro profondo e mi sistemo il vestito, ma improvvisamente Lilith piomba al mio fianco, e beh, lei si che ha rispettato il tema del Reven.
Mi guarda e sorride appena, "stai benissimo" mi sussurra, io mi limito al silenzio, cosa ricambiata.
Sospiro e la guardo, scendendo lentamente le scale.
In fondo alla scalinata Tyler e Xavier ci guardano come due pesci lessi.
Emh, avete sonno, siete posseduti?
"Rilassati" mi sussurra Lilith per poi raggiungere Tyler, che le fa un elegante baciamano, mentre io invece, non so proprio come comportarmi.
Xavier mi sorride amichevolmente, penso che abbia capito in che posizione mi trovo.
Mi porge la mano, e, esitante, la afferro, "andiamo?" Mi invita, annuisco leggermente.
Uffa, la grotta.
Noto Lilith e Tyler dietro di noi, chiacchierano spensierati tenendosi a braccetto.
Skip time
Mi guardo intorno, c'è qualcosa di strano sembra, pioggia?
Alzo lo sguardo.
Finalmente qualcosa di bello.
Sangue.
Sta piovendo sangue.
Come non detto.
È soltanto vernice.
Mai una cosa fatta bene.
Ma aspetta.
Eugene?
O mio dio, Eugene!
Esco dalla scuola e corro verso il bosco tenendomi il vestito per non inciampare, mi guardo intorno, fino a che...
"Eugene!".
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