XIV
Un ragionamento può essere
sbagliato,
un'emozione no
Mercoledì
Due mesi.
Sono due mesi che non vedo Lilith.
Puff, sparita, nel nulla.
"Me ne andrò, per sempre"
Effettivamente, avvisati ci aveva avvisati tutti, chi con un biglietto, chi con un bacio, chissà cos'altro, ormai penso che sia capace di fare qualsiasi cosa, quella ragazza.
Angioletto non si è palesata neanche per messaggi, elettronici o non, ho mandato Mano a perlustrare il bosco ma invano.
Ho come l'impressione che per lei sia un'abitudine scappare, sparire nel nulla, forse ha dovuto farlo per necessità, nel corso dei secoli si sarà pur fatta dei nemici, credo.
Sospiro e poggio il foglio appena scritto sopra gli altri con cura, la mia ora della scrittura è appena terminata.
Spero con successo.
Ho continuato le mie indagini, Goody si è finalmente palesata e mi ha indicato un cancello, so che Xavier è un esperto di disegni, e che ha disegnato quel mostro decine di volte.
Inquietante.
Per questo per adesso lui è il mio principale sospettato.
Dopo le mie indagini dovrò affrontare le battute euforiche di Enid riguardo al Reven, un ballo "tradizionale" della Nevermore.
Sono settimane che mi sprona ad andare.
E sono settimane che rifiuto con disprezzo.
Ho anche trovato (o penso, di aver trovato) una strategia, più che altro, un'ideale di indagare, il mio motto.
Semplicemente ignorare le ramanzine della Weems e sfruttare i miei complici.
Xavier (che è più un sospettato, in realtà), Enid, e Tyler.
E ovviamente, Mano
Penso anche di aver capito perché abbiano accettato la mia offerta.
Xavier: mi dà fastidio anche solo pensarlo, ma in qualche modo che non riesco a comprendere gli piaccio.
Enid: pare che mi reputi una sua "amica", sentimento non ricambiato.
Io non ho amici
Tyler: beh, qui la cosa si complica.
Il motivo principale per cui ha accettato la mia proposta è stata la speranza di ritrovare Lilith, mi ha confessato il suo affetto per lei.
Bene, la mia missione è andare nel capannone di Xavier, devo capirci qualcosa di più.
Non ci penso due volte, mal che capita, mi odierà a morte.
Niente che io non possa sopportare.
Entro lentamente, quando sono sicura che nessuno mi stia guardando, chiudo in fretta la porta.
Intorno a me è completamente buio.
Poetico.
Ma adesso questo non importa, cerco l'interruttore della luce, e quando lo trovo (dopo vari tentativi), lo premo.
Ciò che mi si palesa contro è terrificante.
E non in senso buono.
Le sue tele raffigurano, nella maggior parte dei casi, un mostro.
Quel, mostro.
Quello che la polizia e tutti noi stiamo cercando, quello che i cittadini temono, quello che fa paura.
Deglutisco a vuoto, mi affretto a staccare un disegno, a caso (test del DNA, promessa personale allo sceriffo) e, dopo aver guardato un'ultima volta la capanna, spengo la luce e sgattaiolo via, nascondendo il disegno nello zainetto.
"Mercoledì? Che ci fai qui?"
Maledizione.
Mi volto, lentamente, molto, lentamente.
"Niente, volevo chiederti un consiglio sul... compito assegnato dalla Thornill" mento, lui inarca un sopracciglio, "la Thornill non ha assegnato compiti".
Dio.
Andrai al Reven?
Sospiro.
A mali estremi, estremi rimedi.
"Avanti, dimmelo" ride, alzo gli occhi al cielo, "vuoi proprio che lo dica?" Annuisce, soddisfatto.
Perfetto.
"Ti piacerebbe..." "Vorresti sapere" "prenderesti in considerazione di"
Non posso credere a quello che dirò
"Vuoi venire al ballo con me?" Sputo fuori velocemente, lui sorride con le mani in tasca, un suo gesto tipico.
"Si, mi piacerebbe andare al ballo con te".
E fin qua, ci ero arrivata.
"Non pensavo che me lo avresti chiesto" mi volto per andarmene, "neanche io".
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"O.Mio.Dio!" L'urlo di Enid mi risuona nelle orecchie, alzo gli occhi al cielo, "andrai al Reven con Xavier!" Cinguetta battendo le mani, sbuffo, "è stato per istinto di sopravvivenza" puntualizzo, ma lei ignora le mie parole, troppo presa dall'entusiasmo del momento.
"Sai cosa ti serve adesso?" Chiede allegra, "un'ascia?" "Un vestito!" Esclama euforica, la guardo inorridita, ma consapevole del fatto che fra circa un quarto d'ora sarò con lei a Jericho per fare shopping.
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Come previsto, un'ora dopo mi ritrovo davanti alla porta di un negozio di vestiti.
"Sicura di non voler entrare?" Annuisco, già l'esterno del negozio fa intuire che non è affatto il posto giusto per me.
"D'accordo" sbuffa, mi saluta ed entra saltellando.
Alzo gli occhi al cielo e faccio dietrofront.
"Si Mano, lo so che ho accettato, è stato necessario" inarco un sopracciglio, "per indagare, ovvio, ti devo spiegare proprio tutto eh?" Sbuffo per poi entrare al Wathervin, ho bisogno di un caffè.
Mi siedo al mio solito tavolo, quello vicino alla finestra, da qui ho tutta la visuale, o quasi, di Jericho, nel caso dovesse accadere qualcosa sarei pronta ad intervenire.
"Hey" alzo lo sguardo e incrocio quello di Tyler, "ciao" rispondo solo, "quadruplo con ghiaccio?" Annuisco.
"Mio padre ha trovato un'altro corpo, questa notte" spalanco gli occhi, pronta ad ascoltare.
Finalmente una buona notizia.
"Dimmi di più" "non c'è molto da dire, in realtà. È stato ritrovato a pezzi, è uguale a tutti gli attacchi precendenti, purtroppo non è sopravvissuto" fa una pausa.
"E poi, il coroner, si è sparato in testa".
Questa è una vera miniera d'oro di informazioni.
"Sai qualcosa di Lilith?" Avevo previsto questa domanda, "no" lui abbassa lo sguardo a annuisce.
Onestamente, non so cosa fare.
"Secondo te perché è andata via?" Scrollo le spalle, "se lo sapessi, lo avresti saputo anche tu" rispondo semplicemente.
Finisco di bere il mio caffè ed esco dal locale
Finalmente qualche pista concreta.
Altro che ballo, qui siamo ad alti livelli di misteri.
Mi incammino verso la Nevermore, immagino che Enid sarà già lì, quando incontro lei, la mia terapista.
Forse mi ha vista imbambolata davanti ad una vetrina, ad osservare un vestito.
Nero, ovviamente.
"Quel vestito fa girare la testa" mi volto a guardarla, "andrai al Reven?" Chiede, ormai è la domanda che mi fanno più spesso, "fuori dal suo ufficio non sono tenuta a rivelare le mie azioni" rispondo lapidaria, lei annuisce sorridente.
"Ci vediamo alla prossima seduta" proseguo la mia strada e lei la sua.
Torno alla Nevermore con tante di quelle domande in testa che non so da dove cominciare, ma prima di entrare, scorgo qualcosa, nel bosco.
Mi avvicino lentamente.
Spalanco gli occhi.
"Lilith?"
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