XIII
Impara a salvarti da sola,
questa è la prima regola
Lilith
Qualche ora prima...
Ed è venuto il momento.
L'ho detto, qui non ci posso stare, non più.
Tatiana me lo ha confermato dopo ciò che le ho riferito riguardo alle mie trasformazioni.
Dice che devo tornare a casa e che ne parleremo insieme, troveremo una soluzione, le ho raccontato del disegno e anche lei ha i suoi sospetti, come è giusto che sia.
Sbuffo, guardo il mio dormitorio con aria assorta, perché mi sento così? Io qui neanche volevo venirci, e invece adesso.
Adesso mi sento come legata a questo posto, alla Nevermore, ma soprattutto, a Mercoledì.
Poggio la penna sul tavolo e chiudo la busta, Mercoledì Addams, speriamo che non sia in camera sua.
Finalmente un po' di fortuna.
La stanza è vuota, non c'è neanche Enid, purtroppo non ho avuto il tempo di scrivere un biglietto anche a lei, non ho molto tempo.
Fisso il foglio che tengo fra le mani e lo poggio accanto alla macchina da scrivere.
Asciugo in fretta una lacrima e chiudo la porta alle mie spalle.
Caffè Wathervine
Entro, so che è tardi ma lo è anche per me.
"Hey" deglutisco a vuoto, forse non è stata una buona idea venire qui.
"Ciao" sospiro, "perché qui? Hai bisogno?" Chiede sorridente, "ti, devo parlare" tango lo sguardo basso.
"Certo" strizzo gli occhi, "beh, io mene vado" lo vedo strabuzzare gli occhi e guardarmi come se fossi la Madonna.
"Cosa?" Annuisco, cercando di mantenere il controllo, per quanto possa riuscirmi bene in questo momento.
"Perché, dove vai e-" "mi dispiace tanto, Tyler" si avvicina a me.
"Devo andare via, per sempre" scandisco, non voglio illuderlo.
"Per favore, almeno spiegami il perché" esito, attiro i miei poteri, fa un passo indietro.
"Ti faccio paura, no?" Lo intimo, "no, non c'entra niente" gesticola, "non importa" torno in me e gli stringo una mano, "non è questo l'importante, devo riuscire a controllare i miei poteri, o peggiorerei le cose" "beh, la Nevermore non ha proprio questo di scopo? Insegnare ai Reietti a controllarsi?" Scuoto la testa, "io sono diversa da loro, Tyler, non farei questo se non fosse indispensabile" "e il disegno?" Corrugo la fronte, "come sai del disegno?" "Mercoledì mene ha parlato, sta indagando" sorrido, "niente di nuovo" c'è un lungo silenzio.
"È tardi, devo andare" lo guardo negli occhi, "mi dispiace, non avresti dovuto conoscermi"
mi metto in punta di piedi e gli rubo un bacio, "ciao, Tyler".
***
Alzo il cappuccio e metto lo zaino in spalla, non prima di aver guardato l'imponente castello della Nevermore.
Per l'ultima volta.
Sospiro e mi volto.
No, non posso uccidermi.
"Ciao, Lilith" sorrido, "Hey, come sei stata senza di me?" Ride piano, "mela sono cavata, vieni dentro, ho fatto la zuppa".
"Dunque, spiegami un po' cosa è successo".
La sapessi tutta
Giocherello con l'orlo della tovaglia, lo sguardo basso.
"È una cosa molto lunga da spiegare, in verità" annuisce, "come ti sei trovata?" "Alla Nevermore?" "No, con Mercoledì" bevo un sorso d'acqua.
"Beh, insomma abbiamo, o meglio, avevamo, un rapporto strano, tipo amore odio insomma, sai anche il mio leggero bipolarismo incide molto sulla mia personalità" rido sarcastica, ma lei non si scompone, è abituata ai miei sbalzi di umore, per lei non è niente di nuovo.
Sospira, esausta.
"Lilith, non potrò proteggerti per sempre, lo capisci?" Chiede triste, non rispondo.
"Con questo vuoi dirmi di controllare i miei poteri?" Lei scuote la testa, "che devi prendere in mano la tua vita" "quale delle tante?" Il mio solito sarcasmo nero si palesa nel mio tono, purtroppo non posso farci niente, sono fatta così.
"Lilith" mi rimprovera sfinita, incrocio le braccia.
"Lo farò" "ascolta, cerca di scoprire perché sei in quel disegno, ci terremmo in contatto, d'accordo?" Annuisco, "d'accordo".
***
Dopo due mesi passati fuori dalle mura della Nevermore tutto è cambiato.
I miei disturbi bipolari sono aumentati, gli incubi sono tornati.
Comportamenti bipolari
Incapacità di provare emozioni
Umorismo nero
Sbalzi d'umore
Incubi ricorrenti
Pensieri legati al passato
Trasformazione incontrollata
Irrascibilitá
Diagnosi: _____
Tatiana poggia la scheda sul tavolo e incrocia le braccia, "perché stavi leggendo quella?" Chiudo la mia cartella clinica e la guardo negli occhi.
Si siede accanto a me.
"Hai tentato di contattare Goody nell'aldilà in questi giorni?" Sposto lo sguardo altrove.
Certo.
Quando mi sono buttata dal balcone della mia camera, alla Nevermore.
E a pensare tutte le volte in cui lo ho fatto nel corso dei secoli.
Amo la morte.
La associo ad una situazione di pace interiore, niente più problemi, ne incubi, ne pensieri negativi.
Mi sento, dannatamente bene.
Tatiana comunque è sempre stata contraria alla trasformazione, seppur anche lei sia una fenice, per ciò ha sempre cercato di deviare il discorso e di impormi il comportamento umano.
Niente trasformazione.
Niente morti volontarie.
Niente poteri.
Niente di niente.
Ma puntualmente io mi arrabbiavo, e ciò portava proprio a quello che Tatiana voleva negarmi, per questo ho sempre trovato i suoi comportamenti senza un filo logico.
Controsenso.
"Allora?" Tatiana mi conosce bene, "cosa succede?"
Le ragazze nel disegno, siete voi!
La voce di Rowen mi perseguita da un po' nei miei incubi, come un mantra.
"Se vuoi tornare lì, fallo piccola mia" alzo lo sguardo, "ma lo sai, io ti" lascia di proposito la frase in sospeso, sospiro.
"Terrai sempre d'occhio" rido piano, "sono indecisa" lei mi accarezza la guancia con dolcezza, "questa è una scelta tua bambina mia" "ma io non so quale sia quella giusta!" Mi sorride sulla soglia della porta, "invece lo sai" mi fa l'occhiolino prima di andarsene.
Guardo fuori dalla finestra.
"Lo so" sussurro.
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