V

Testa dura,
cuore folle
e anima ribelle


Mercoledì


Non saprei descrivere questa sensazione.

È strano, Lilith è una mia parente? Ma come può conoscere Goody? Lei è vissuta più di 400 anni fa, non è possibile.

Lilith è, a tutti gli effetti, un grande punto interrogativo.

Mi ha fatto effetto incontrare Goody nelle mie visioni, ma lei è, ed era uno spirito, Lilith è qui, fra noi, è una Reietta, proprio come noi.

Ma no.
Lei non è come noi.

Non so come, ma devo scoprire cosa nasconde, quella ragazza è un segreto vivente, la cosa mi intriga, ma allo stesso tempo mi inquieta, perché scavare nel passato non è sempre una cosa buona.

Non so se sia una buona idea incontrarla di nuovo, ma forse non ce ne sarà alcun bisogno, dato il fatto che questo sarà il mio ultimo giorno qui alla Nevermore.

Metto il computer sul tavolo, lo osservo un attimo e aspetto la chiamata.

Non pensavo che avrei mai fatto una cosa simile, ma a mali estremi, estremi rimedi.

Lo sento squillare, e, dopo un po', il viso di Tyler compare sullo schermo.

So già a cosa sta pensando, così anticipo la domanda, non posso e non voglio perdere tempo.
Forse non avrei dovuto mandare Mano a casa sua.

"È Mano" dico atona, e, ovviamente, lui coglie immediatamente il messaggio, così risponde, "è il tuo, animale domestico?" Balbetta confuso.

Immagino che Mano si sia arrabbiato, così sospiro.

"È tanto permaloso" lo precedo, "so che la Nevermore è la casa di tutte le stranezze ma, qui siamo ad un'altro livello" sussurra sconvolto, alzo gli occhi al cielo, arriviamo al punto.

"Allora, mi aiuti a scappare?" Lui mi guarda un attimo, "ma non eri in isolamento" "si ma stasera c'è la sagra del raccolto, è obbligatorio andarci" annuisce, "vediamoci lì, accompagnami alla stazione e verrai ricompensato come si deve" mi sorride appena, "non serve, è una specie di...omaggio" alzo un sopracciglio, "perché?" "Perché partirei, con te, almeno tu tene andrai da questo buco di città" rimango in silenzio, "alla sagra del raccolto, non mancare" prima che possa rispondere termino la chiamata.

Skip time

Benvenuti alla sagra del raccolto!

Perfetto, diamo inizio al piano.

Sposto lo sguardo sulla Weems, che mi sorride, ma so perfettamente che è un sorriso falso, vuole solo tenermi d'occhio.

Bisogna liberarsi di lei, in fretta.

Mi fermo ad un stend e prendo una freccetta, in realtà, tutte, le freccette, che colpiscono tutti i palloncini alla perfezione.

Occasione perfetta.

"Vede quella donna sola e triste laggiù?" Indico la Weems, "quel coso abominevole serve più a lei" guardo il pupazzo che ho vinto e porgo venti dollari al negoziante, "le dispiace distrarla?" Annuisce.

È solo un modo per passare il tempo, in verità.

"Così vincerai tutti i premi" volto leggermente la testa, "ti avverto che aspetto una persona" lo avviso, "wow, chi è il ragazzo fortunato, o la ragazza fortunata" basta con questo finto incoraggiamento Xavier.

Neanche a farlo apposta, Tyler compare alle mie spalle.

"Abbiamo un problema, ho il coprifuoco" annuisco, "bene, andiamo allora" "aspetta" mi volto, "mh?" "Prima che tu parta, voglio darti questa" mi porge una cartellina, lo fisso, perplessa.

"È la cartella di tuo padre, quando andava alla Nevermore" spiega, annuisco, "bene, adesso devo andare, il mio treno sta per partire".

Mai una soddisfazione.

Dei ragazzi alle nostre spalle fanno intuire esplicitamente di volerci picchiare, è meglio scappare.

"Merda, Mercoledì dobbiamo andare" noto un mio compagno, Rowen, correre nel bosco.

Una visione.
La scuola è in pericolo, e lo è anche Rowen.

Lascio la mano di Tyler e lo rincorro chiamandolo a gran voce, ma lui sembra ignorarmi.

"Rowen!" Si volta di scatto, "oh che cosa vuoi!" Il suo tono è completamente diverso da quello gentile che ho udito a scuola, mi stai seguendo, perché?" adesso sembra quasi posseduto.

"Non ho il tempo di spiegartelo, ma sei in pericolo" spiego con il fiatone, mi ride in faccia.

"Penso che tu abbia capito male" mi sbatte contro un albero con la telecinesi, "Rowen, cosa stai facendo?" "Sto salvando tutti da te!" Urla, "io devo, devo ucciderti" spalanco gli occhi, "cosa?" Mi accorgo di un foglio, sta volando nella mia direzione.

Oh no.
Ci mancava.

Lilith accorre appena in tempo per osservare la scena, Rowen ci guarda, ormai folle.

"Le ragazze nel disegno, siete voi" osserviamo il foglio volante e rabbrividisco, Lilith si irrigidisce sul posto.

"Rowen fammi scendere" riserva il solito trattamento a Lilith, "Che diavolo" sussurra lei al mio fianco, "Lasciaci scendere!" Esclama, ma la presa sul nostro collo si fa più forte, annaspo in cerca d'aria.

"Vuoi ucciderci per via di un disegno?" Domando sconvolta, "mia madre ha fatto quel disegno, 25 anni fa quando frequentava la Nevermore, era una potente veggente" spiega con le lacrime agli occhi, ma senza mollare la presa su di noi, sento il respiro affannoso di Lilith, "Rowen, lasciaci andare" "No! Mia madre melo ha detto prima di morire, devo uccidere queste ragazze, perché distruggeranno la Nevermore, e tutti i suoi alunni!" Non respiro, "Rowen" sussurro, "Rowen" ripete Lilith.

La mia visione.

Il corpo di Rowen viene attaccato da quello che sembra essere un vero mostro.

Cado per terra e Lilith con me, cerco di salvarlo, ma è proprio il mostro che salva noi da lui.

Che controsenso.

Guardo la scena terrorizzata.

Non faccio in tempo a fare niente, perché Rowen è già morto, il mostro scomparso.

Accorro al suo fianco e Lilith mi segue a ruota, gli prende il polso ma scuote la testa.

Guardiamo in alto, il disegno si posa sul corpo senza vita di Rowen, lo prendo fra le mani e lo osservo, mi volto verso Lilith, che ha la mia stessa identica espressione dipinta in volto.

Torno alla Nevermore, ho perso Lilith di vista, ma sono riuscita a recuperare il disegno.

Uno su due, niente male.

Mi siedo sulla scrivania e fisso la cartella di mio padre insieme al disegno, alzo lo sguardo sulla palla di cristallo.

"Ciao ciao mia nuvoletta nera!" Esclama Padre, "come è andata la prima settimana?".

Vediamo.

Ho appena scoperto che una mia antenata è ancora viva come per magia, che mio padre è un assassino, sono stata miracolosamente salvata da un mostro serial killer, e che potrei potenzialmente distruggere la scuola.

"Per quanto mi addolori ammetterlo avevi ragione Madre".

Ghigno.

"Penso che mi troverò bene qui".

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