°Fear°
Di scatto, Nagisa mollò la foto, voltandosi verso il rumore dei passi: davanti alla porta si piazzò una sagoma imponente e scura, che ridacchiava con voce roca, per poi fermarsi e notare la presenza di qualcuno nella stanza; la figura fece qualche passo nella stanza, accendendo l'interruttore della luce dietro ad un mucchio di scatole. La sagoma si rivelò uno degli uomini di Karma, quello più grosso del gruppo, che, nel vedere Nagisa, si mise a fissarlo con fare strano, mentre l'altro era rizzato sull'attenti, stringendo la scopa con le mani e deglutendo silenziosamente. <<ah... Sei tu... >> disse con voce bassa l'uomo, continuando a fissare il celeste.
L'angioletto cominciò ad avvertire disagio in quella stanza e quel uomo aveva un che di davvero poco rassicurante.
Shiota distolse lo sguardo, accorgendosi poi che l'individuo lo stava guardando... Beh: non proprio "negli occhi"; con fare intimidito, il minore si avviò verso la porta, a testa bassa, cercando di non guardare l'uomo e di oltrepassarlo; stringeva forte la scopa tra le mani: quel tipo non gli era mai sembrato minimamente rassicurante e notava che lo guardava spesso con occhi che spiegavano da sé cosa avesse voluto fare al piccolo angioletto.
Fu proprio quando stava per oltrepassare la soglia che Nagisa sentí qualcosa afferrare le catene che aveva ai polsi, facendogli spalancare gli occhi e, in seguito, essere spinto violentemente a terra, facendo cadere la scopa che aveva in mano e finendo con la schiena sul freddo suolo.
Quel uomo lo guardava con degli occhi terrificanti, chiudendo poi la porta dietro di sé ed avvicinandosi minacciosamente a Nagisa <<sai... mi sono rotto le palle di seguire quello che dice il capo: non gli dispiacerà se uso un po' il suo "giocattolino" >> ghignò l'individuo, facendo sgranare gli occhi del celeste, provando poi, invano ad alzarsi: il possente uomo lo spinse ancora a terra, mettendosi sopra di lui mentre il celeste provava a dimenarsi <<E-EHI!! >> urlò il piccolo angelo, scalciando in un tentativo fallito di levarsi quel mostro di dosso: quest'ultimo lo prese dalle catene denendogli le braccia ferme con una presa salda, nel mentre che passava la sua lurida mano sul ventre tremante del minore <<fidati: ti piacerà... >> disse sadico l'individuo, facendo sgranare gli occhi del celeste, cercando ancora disperatamente di liberarsi da quella presa.
L'uomo cominciò a toccare la pura pelle di Nagisa, passando dai fianchi a sotto quel top di pelle che il piccolo indossava, facendolo piangere di paura e urlare più forte che poteva: il mostro gli tappò la bocca con la possente mano, zittendolo così da non farsi scoprire <<e sta zitto!>> fece con voce roca, mentre continuava a vagare con la mano libera per il corpicino del minore.
Shiota piangeva: piangeva come non aveva mai pianto in vita sua, terrorizzato a morte, tremande e rigido, con il disperato desiderio di scappare di lì.
Era una tortura orribile quella che stava subendo, facendo tornare quel luogo un vero inferno.
Il mostro fu sul procinto di levargli via gli slip di pelle nera, quando la porta della stanza fu spalancata di colpo, attirando l'attenzione del uomo e del ragazzino in lacrime: una figura era comparsa sulla soglia, una figura decisamente familiare.
E fu così che Karma apparve sulla porta, con gli occhi spalancati e fissi su quella scena disgustosa, mentre Nagisa lo guardava supplichevole ed in lacrime in una disperata ricerca d'aiuto.
Stava passando di lì per caso, intendo a raggiungere la sua stanza, quando sentí degli strani rumori provenire da quello sgabuzzino e la scena l'aveva lasciando semplicemente spiazzato.
Ma non passò molto prima che lo stupore fosse sostituito dal disgusto e dalla furia più forte che avesse mai provato in vita sua.
<<cosa... Diavolo... Stai... Combinando? >> disse in un sussurro di rabbia trattenuta, mentre guardava l'omone con occhi sadici; di tutta risposta, l'individuo aveva sgranato gli occhi, mostrando paura in essi <<c-capo?>> Karma si avviò lentamente verso i due, mentre quel lurido mostro si era scansato da Nagisa, alzandosi in piedi di colpo e guardando quel diavolo rosso dritto negli occhi. Il celeste si era seduto di colpo di posizione fetale, tremante e con le lacrime agli occhi, con lo sguardo fisso e sgranato al suolo.
<<vi avevo dato una regola o sbaglio?>> fece Akabane, stringendo forte i pugni ed arrivando davanti all'individuo <<N-no capo! Non era mia->> ma quel uomo non fece neanche in tempo a finire la frase che il rosso gli aveva già assestato un potente pugno in pieno volto con forza smisurata, facendo cadere a terra quel colosso.
Ed in quel momento, la furia del diavolo rosso fu sprigionata e scaricata tutta addosso a quell'uomo.
Lo pestò a sangue con sguardo furioso, imprattandosi di rosso scarlatto, estraendo poi in seguito la sua pistola e puntandola contro quel lurido essere umano, guardandolo con l'omicidio negli occhi <<ti do... 5 secondi per sparire, altrimenti ti faccio saltare quel tuo fottuto cervello. >> fece con voce roca Akabane, iniziando poi a contare e costringendo l'individuo completamente ferito ad alzarsi debolmente e scappare più velocemente possibile dalla stanza.
Vi fu silenzio.
Un silenzio tremendamente asfissiante.
Ed in tutta la scena, Shiota era rimasto a fissare il suolo, ignorando le urla ed i gemiti di dolore di quell'uomo o la furia del diavolo rosso che si scaricava su di esso: semplicemente si lasciava inghiottire dalla paura, versando lacrime bollenti che bagnavano il suolo.
Assicuratosi che l'uomo se ne fosse andato, Karma girò lo sguardo verso Nagisa, correndo da lui <<Nagisa! >> esclamò, inginocchiandosi verso l'angioletto che ancora piangeva e tremava, cercando di toccarlo ma ricevendo come risposta uno scatto spaventato da parte del minore, mentre lo fissava con quei grandi occhi blu pieni di paura.
Il rosso rimase completamente basito, immobile, ritrovandosi per la prima volta nella situazione di non sapere che fare.
Maledizione a lui.
Karma si avvicinò lentamente di più a Shiota, guardandolo negli occhi e cercando minimamente di calmarlo, facendogli capire che era lì e che non doveva più avere paura.
<<Nagisa... >> disse piano il maggiore, cercando di richiamare la sua attenzione <<Nagisa, vieni qui... >> fece ancora, mentre l'altro era ancora immobile a tremare come un pulcino sotto la pioggia; Akabane lo prese delicatamente in braccio, stringendolo forte a sé, facendolo sentire al caldo e minimamente al sicuro. E Nagisa, che all'inizio sentiva un forte istinto di staccarsi, poi cedette alla stretta calda e rassicurante di Karma, ricambiando la stretta, mentre quest'ultimo si alzò con Nagisa tra le braccia, uscendo da quel luogo buio ed oscuro, tornando alla luce.
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