-- Capitolo 50 -

- GIACOMO. -


Avrei preferito stare ancora con Ste e Sandro, ma non potevo rimandare l'incontro con Arianna ancora a lungo. Devo mettere ben in chiaro la situazione prima che combini qualche casino. A quanto pare ha detto a Marta che ci stiamo frequentando, questo vuol dire che lo sa anche Giorgia e forse è proprio per questo che mi sta evitando come la peste.
Ha più motivi per farlo, lo so e forse è un bene, ma spero che parlando con Arianna almeno una motivazioe la elimino. Voglio che Gio torni a parlarmi, che almeno non mi eviti.
Odio quando non mi guarda, quando non sorride. Odio che non parli con me.

Arianna dovrebbe arrivare fra poco. Spero con tutto il cuore che Giorgia non torni a casa proprio ora perchè non voglio che fraintenda la situazione. Succederebbe un altro casino.

Dare appuntamento alla biondina sotto casa di Sandro non è stata una grande idea, ma non sapevo che altro fare.  Scenate in pubblico non ne voglio, spero che almeno non ne faccia troppe qua in strada, ma meglio qui che in un bar. Portarla a casa mia è fuori discussione, le ragazze non entrano nel mio appartamento e mai ci entreranno. Ho pensato anche di andarla a prende in stazione e parlarle in auto, ma l'ultima volta che siamo stati nella mia auto l'abbiamo fatto ed è meglio non ricordarlo. Meglio che non fraintenda la situazione e questo posto mi è sembrato il luogo più neutro in cui parlarle.

«Jack!»

La sua voce è fastidiosa.

Arianna mi sorride e appena arriva davanti a me si allunga per darmi un bacio, ma che schivo prontamente. Non ha proprio capito un cazzo. Cos'ha al posto del cervello? Come cazzo ho fatto ad andare a letto con lei? Non capisco proprio.
Ha un bel fisico, che mette troppo in mostra con quei pantaloncini inguinali e la maglietta scollata. Dove pensa di essere, al mare? Le calze non sono nemmeno pesanti e il cappotto rosa è osceno. I capelli biondi sono legati in una coda alta e ha troppo trucco in faccia.
Che cazzo di errore che ho fatto!
Cosa mi è passato per la testa quando ci sono andato a letto? Volevo smettere di pensare a Gio, ma scegliere la sua amica è stato un grandissimo errore. Sono proprio un coglione.

Ho già una pazza di cui occuparmi e mi sono andato a incasinare anche con questa. Cos'ho nel cervello?
Se Mattia fosse ancora qui mi darebbe del coglione e avrebbe perfino ragione. Se fosse qui gli parlerei di Caterina e come posso fare per levarmela di torno, gli direi di Arianna, ma soprattutto gli parlerei di Giorgia. Se fosse ancora qui avrei la metà dei problemi perchè è sempre stato pronto a sostenermi e aiutarmi.
Mi prenderebbe per il culo, ma mi aiuterebbe, soprattutto con mamma e papà. Mi prenderebbe in giro perchè non riesco a togliermi dalla testa la ragazza dal sorriso più bello del mondo. Suoneremmo inseme, ci esibiremmo insieme e si occuperebbe lui dell'azioneda e di papà. Sarebbe lui quello incastato con Caterina, non io, ma avrebbe trovato una soluzione per togliersela dai piedi. Non avrebbe fatto le cazzate che ho fatto io.
Era lui quello portato per dirigere l'azienda, lo sapevano tutti e io ho dovuto prendere il suo posto, ma i miei non saranno mai soddisfatti come con lui. Io non sarò mai lui.

Cazzo se mi manca mio fratello.

«Andiamo a casa tua?» propone Arianna distogliendomi dai miei pensieri.

Scoppio a ridere. Una risata amara. «Arianna, deve finire. Non sono interessato a te, non voglio più avere niente a che fare con te.»

«Perchè? Perchè hai cambiato idea?»

«Non ho cambiato idea!» esclamo già al limite della pazienza. «Fra noi non c'è stato nulla e mai ci sarà!»

«Sei uno stronzo!»

«Ari?»

Ci voltiamo entrambi sentendo quella voce. Giorgia è davanti a noi che ci fissa confusa e sorpresa.
Non ci voleva proprio.

«Tu!» dice Arianna puntandole un dito contro. «È tutta colpa tua! Cosa gli hai detto?»

La mora la guarda sempre più confusa avvicinandosi di pochi passi. «Di cosa parli?»

«Mi sta rifiutando a causa tua!» esclama avvicinandosi a lei pericolosamente. «Sei andata a letto con lui? Sei una stronza! Hai tradito la nostra amicizia!»

«No!» si difende subito indietreggiando e alzando le mani in segno di resa. «Non ti farei mai una cosa del genere. Non sono andata a letto con lui, so che sei interessata.»

«Non è per lei.» dico prima che la pazza bionda passi alle mani. «Semplicemente non mi interessi.»

Si voltano entrambe verso di me. Credevo che Giorgia mi avrebbe ringraziato e invece mi sta fulminando con lo sguardo. Perché ora è arrabbiata? Cazzo, le ho appena evitato di prendersi uno schiaffo. Arianna sta tremando di rabbia e credo proprio che se ne fregherebbe che Giorgia è sua amica.
Credo proprio che abbia voglia di picchiare qualcuno, ma con la sua pazzia non sono sicuro che riverserebbe la rabbia su di me. Sta diventando di troppo e a me ne basta già una fuori di testa. Le ragazze non accettano mai un rifiuto, eppure nonle ho dato molte aspettative. Dovrebbe ringraziarmi perchè solitamente non sono così gentile.

«Sei uno stronzo!» esclama Arianna furibonda. «Non farti più sentire!»

«Non ti ho mai cercato.»

Batte i piedi a terra come una bambina e infuriata si allontana verso la fermata del tram, non prima di avermi fatto il dito medio. Non potevo aspettarmi una reazione diversa. Anzi, credevo che avrebbe esagerato e invece non è andata così male alla fine.

«Potevi essere più gentile.» mi rimprovera Giorgia.

«Ci ho provato.»

Scuote la testa. «Sai meglio di me che non è vero.»

«Non avrebbe mai capito con parole gentili.» cerco di difendermi.

Ha degli occhi proprio belli, pieni di vita e una luce particolare che mi piace da impazzire. Cazzo! Se mi sorride ora sono fottuto perchè la bacerei. La prenderei fra le braccia e farei scontrare con foga le nostre bocche, le nostre lingue. Al novantanove per cento, però, mi prenderei un bello schiaffo.

Non ho dimenticato quello che è successo al mattino dopo Carnevale, il nostro bacio. Non ho dimenticato come lei lo voleva quanto me, ma so che la sua è stata debolezza. Debolezza del momento perchè altrimenti non si sarebbe mai avvicinata, non si sarebbe mai seduta sul letto accanto a me.

Dopo le sue parole alle festa, so che non potrebbe mai esserci nulla fra noi e ora non posso nemmeno permettermelo, ma la voglia di baciarla è sempre tanta. Quella bocca carnosa e rosea è sempre un richiamo e le mie mani prudono dalla voglia di toccarla, anche solo sfiorarla. So di averla sempre baciata nei momenti sbagliati, ma ha ricambiato tutte le volte e ora vorrei rifarlo.
Vorrei spingerla contro il muro del palazzo e far aderire i nostri corpi e prendere possesso della sua bocca.

Pessima scelta, non posso.
Mi perdo nei suoi occhi tranquilli e sento una strana pace avvolgermi.
É così diverso il suo sguardo rispetto all'altra mattina. Sono ancora sorpreso per quello che mi ha raccontato. Sua nonna si è suicidata, ma quello che mi ha lasciato interdetto è stato il suo comportametno. Vuole mostrarsi forte, non vuole che qualcuno veda quanto ancora le faccia male, quanto soffra, ma la capisco. Io dopo tre anni soffro ancora per la morte di Mattia e come lei, odio che qualcuno mi veda versare lacrime per lui.
Quando ha parlato, non sapevo come reagire. Non sono bravo in queste cose, sono una frana a consolare le persone e a dire la cosa giusta. Sono pessimo con le parole, ho sempre lasciato parlare la musica al mio posto. Spero solo che non se la sia presa perchè non sono stato in grado di parlare, ma in quel momento volevo solo stringerla a me e farla stare bene. Volevo solo che la sua tristezza scomparisse.

«Per quanto mi costi ammetterlo, hai ragione.» dice distogliendomi dai miei pensieri. «Arianna è testarda, ma potevi comunque scegliere altre parole.»

Sorrido vittorioso. «Mi piace avere ragione.»

Alza gli occhi al cielo. «Non avevo dubbi.»

É bella anche quando è seccata.
Sto per proporle di andare a prendere un caffè insieme, quando mi squilla il cellulare.
Guardo lo schermo e mi maledico. Non posso uscire con Gio ora, non posso rischiare che Caterina se la prenda con lei e rovinare i piani a mio padre. Non posso coinvolgere Giorgia nella mia vita adesso, c'è già stato Sandro a rimetterci per il mio comportamento e non posso rischiare di combinare altri casini.
Se solo mio padre non mi avesse chiamato dopo Carnevale, non mi sarei fatto da parte con Giorgia. Mi maledico di aver accettato, ma gli ho promesso di tenere buona Caterina fino a quando non chiuderà il contratto con suo padre. Quella stronza mi ha incastrato alla grande e ora non posso fare finta di niente.

Guardo Giorgia ancora ferma con le chiavi in mano. Quanto mi piacerebbe passare del tempo con lei, ha la capacità di farmi dimenticare i miei problemi. É in grado di far sembrare il mondo più bello e io ne ho così bisogno perchè quello in cui vivo è sbalgiato. Sono intrappolato nelle richiesti dei miei genitori e in quelle di Caterina.
Quando ho vicino Giorgia mi dimentico del resto, agisco di impulso per poi pentirmi di aver fatto l'ennesima azione sbagliata.

«Ciao Gio.» dico sorridendole e stringendo forte il cellulare nella mano. «Buona serata.»

«Ciao Jack.»

Mi allontano in fretta e mi decido a rispondere a Caterina che non mi vuole lasciare in pace. Almeno mi sono liberato di Arianna. Dovrò aspettare di liberarmi di Caterina e sarà difficile comportarmi da indifferente nei confronti di Giorgia. Sarà un'impresa.

Cazzo, le ho scritto persino una canzone! Una canzone che dice quello che io non sono in grado, che dice molto più di quello che sono disposto ad ammettere. Dice tanto e spero non si spaventi quando l'ascolterà.
Mattia mi prenderebbe per il culo in questo momento. Avrebbe l'appoggio di Sandro, ma ora quella sinfonia la tengo solo per me. Se solo Sandro sapesse tutta la verità, non solo mi prenderebbe per il culo, ma probabilmente poi non mi parlerebbe nemmeno più. Perdere lui non è accettabile, non posso.


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