chapter 1

*P.O.V.S. WILLOW*

Oggi dovrò andare per la prima volta al    bar di mio padre, dopo le infinite volte quando ero ancora piccina.

Quindi prendo il cappotto  nero, che mi arriva alle ginocchia e lo indosso.   

Subito dopo prendo i miei occhiali, che da sbadata che  sono   , avevo lasciato sul comodino accanto al letto.

Li indosso e mi spruzzo qualche goccia di profumo.

"Will? Sei pronta?"

Mi urla mio padre, ricevendo come risposta un semplice si, arrivo

Passo dalla mia camera alla stanza accanto, il salotto che conduce alla porta.

Apriamo la porta e la richiudiamo subito alle spalle.

Saliamo sulla grossa Jeep blu e bianca, dove per il freddo, mio padre accende l' aria calda.

In pochi minuti ci ritroviamo davanti a un bar colorato di verde e bianco.

L' uomo alto - e grasso- apre la porta con le chiavi, e dopo tanti anni, lo ritrovo diverso.

Le pareti colorate sono accoglienti diversamente dalle vecchie grige, e qualche tavolo circonda il bancone che sta al centro  del locale.

"Pa, dov'è  il bagno?"

Chiedo guardandomi al riflesso del cellulare dallo schermo rotto.

Lui con il dito indica una porta bianca, con la scritta servizi igienici

Entro e sono circondata da :  uno specchio, un lavandino e due porte davanti.

Giro a destra per vedere allo specchio come sto messa con i capelli.

Mi accorgo di aver sbavato tutto il mascara.

 
Mi strucco e mi rimetto il meno possibile di mascara.

Quando rimetto il prodotto nella borsetta sento una voce familiare e una no.

Appena apro la porta color latte trovo mio padre e un ragazzo parlare.

"Buongiorno"
Chiedo al ragazzo moro.

"Salve"
ha detto con un sorriso smagliante, facendo mettere in mostra i denti bianchi e dritti.

Gli porgo la mano che si affretta a stringere, seguendo il gesto con la frase
"  Piacere, Josef  Cooper. Lavoro per tuo padre"  io , dopo aver scosso ripetutamente la mano , risposi :

" Willow  Jones , figlia del suo capo. " gli dico accompagnando la frase  da una risatina.

Lui sorrise mentre guardava  l' orologio che aveva al polso, piegando  un angolo della bocca all' insù e  , dopo aver appeso il suo cappotto in pelle all' appendino, si dirige dietro il bancone.

Apre un casseto e tira fuori una divisa formata da :  una camicetta bianca, una cravatta e un paio di jeans neri.

Andò nello stanzino riservato ai soli dipendenti (e capo, ovviamente) , si cambiò e tornò perfettamente in riga, prpio come prima.

Poi stoppò la conversazione con un ora devo andare a preparare il negozio. Io annuî  e mi sedetti.

Mentre sfogliavo il giornalino con gli ordini Josef aprì la porta del negozio, facendo entrare in seguito qualche cliente.

Io presi il cellulare dalla tasca e lo sbloccai, andando su Facebook a perdere tempo, fin quando non mi venne un' idea.

E se cerco Josef su Facebook?

Quindi digitai il suo nome e migliardi di profili uscirono sulla schermata.

Dopo avere cambiato molti profili a quanto pare Josef ne ha uno attuale.

L' ho aperto e ho cominciato a scorrere le foto, in seguito ho richiesto l' amicizia.

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