Capitolo 2🐚

CHIARA'S POV
David mi accompagnó davanti la porta della mia classe .

Fece un cenno con la mano ed io entrai in fretta in classe, non prima di avergli lanciato uno sguardo ed essermi persa nei suoi occhi, permettendo ad un brivido di percorrere il mio corpo.

Quel ragazzo non mi aveva fatto una bella impressione, però c'era qualcosa di... particolare in lui.

Appena entrata guardai l'orologio .... ero arrivata tardi anche il primo giorno di scuola !!
L' aula era grande e spaziosa e appena entrata conobbi la mia prof. di italiano, una signora sulla quarantina con un espressione da bambola assassina e un fisico da vecchia di ottant'anni.

Le voci su di lei non erano affatto buone, tutti discutevano sul fatto che lei fosse la persona più severa del mondo. A me non diede una brutta impressione, sul fisico non c'era nulla da dire, ma il carattere non mi sembrava niente male.

Appena mi vide, mi salutò affettuosamente .
"Ragazzi salutate la vostra nuova compagna , si chiama Chiara e si è appena trasferita" disse con aria interessata.

Mi ricredetti riguardo al mio precedente pensiero quando notai che mi stava trattando come una bambina di cinque anni.

Io feci uno strano cenno con la mano e successivamente osservai quelli che sarebbero stati in miei compagni di classe per un po' di mesi .

Lanciai un' occhiata alla classe, tutti avevano gli occhi puntati su di me e mi scrutavano come se fosse arrivato nella loro classe un alieno o un essere non identificato.

Io cercai di regalare un piccolo sorriso, che però non venne ricambiato.

In fondo alla classe intravidi una ragazza bassa con i capelli castani e lisci, più "normale" e con un'aria più amichevole delle altre, di fianco a lei non era seduto nessuno, così decisi di prendere posto.

"Ciao..." sussurrai.

"Ehi..." si limitò a biascicare lei aprendo il suo astuccio.

La lezione cominciò e trovai interessante il modo di insegnare della prof. ma nonostante tutto non riuscivo a smettere di pensare al ragazzo che mi aveva aiutato a trovare l' aula.
Non mi aveva colpito, anzi, malgrado ciò continuavo a pensare a quello strano incontro.
Ma chi si credeva di essere? Mi sa che avrebbe dovuto abbassare un po' la cresta! Ero rimasta veramente sbalordita, non pensavo potessero esistere persone di quel tipo al mondo.

Poi pensai ai suoi occhi e inevitabilmente il mio cuore inizió a battere all' impazzata, facendomi provare molte, forse troppe, emozioni.

"Chiara, puoi rispondere alla mia domanda per cortesia?"
"Che domanda ha  fatto quella ?" pensai.
"Scusi, potrebbe ripetere la domanda ?" le chiesi svegliandomi dallo stato di trans.

"Chiara so che può essere difficile per te, ma ti prego di prestare attenzione alle mie lezioni " disse altrettanto nervosamente.
Ad un tratto suonò la campanella, l' ora era terminata.

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