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La serata al Pacha stava giungendo al termine. L'ambiente intorno a me era diventato un'ombra indistinta: amiche, calciatori, tutto si era dissolto. Eravamo rimasti solo io e Pablo.
Il ballo era diventato ipnotico, mi girai avvolgendo di nuovo le braccia attorno al suo collo. I nostri occhi si incrociarono, e per la prima volta riuscii a vedere la profondità nei suoi, scuri e intensi. In quell'istante, il mondo sembrava sparire, lasciando solo il calore dei nostri corpi e il battito incessante della musica. Mi avvicinai al suo orecchio, le labbra quasi a sfiorarlo, sussurrando ciò che avevo preparato con cura.

«Te quiero ahora mismo.» dissi, senza esitazione. Lo volevo subito, come un bisogno fisico imminente

Pablo rimase immobile per un istante, sorpreso dalla mia dichiarazione, ma presto il suo viso si rilassò. Ogni movimento, ogni respiro, era l'eco di quell'intimità che si stava lentamente costruendo.

Senza ulteriori esitazioni, ci trovammo avvolti in un bacio intenso e passionale. Le nostre labbra si incontrarono in un'esplosione di desiderio, unendo i nostri corpi e le nostre anime. Le lingue si sfioravano, mentre il mio corpo si muoveva contro il suo.
Il ballo continuava, ma ora ogni passo era un atto di seduzione. Mi strusciavo contro di lui. Le mani di Pablo erano ferme sui miei fianchi, guidandomi con desiderio e sicurezza. Ogni bacio, ogni tocco, era un invito a proseguire.

«Andiamo a casa mia.» dissi con voce bassa, piena di desiderio, quasi senza rendermene conto.

Pablo si avvicinò ancora, sussurrandomi all'orecchio. «Mi coche está fuera. Vamos, te quiero ahora,» rispose con un tono profondo e seducente. Ogni passo verso l'uscita era carico di aspettativa e tensione, il desiderio sempre più forte.

La macchina sfrecciava tra le strade pulsanti di vita di Sant Martì. Complice l'alcol che scorreva ancora nelle vene, i chilometri si dissolvevano in un flusso ininterrotto. Pablo parcheggiò l'auto, e senza dire una parola ci trovammo già sul pianerottolo. Le chiavi tremavano leggermente nella mia mano mentre cercavo la serratura. Appena la porta si chiuse dietro di noi, fu come se un'energia travolgente si scatenasse. Le sue mani mi afferrarono con decisione, tirandomi verso di lui, le nostre labbra si cercarono di nuovo, ardenti. Le mie dita affondarono nei suoi capelli, mentre i nostri corpi si muovevano istintivamente, guidati da una passione incontrollabile. Le sue mani esplorarono ogni centimetro del mio corpo con la stessa urgenza con cui io mi avvicinavo a lui. Ci muovemmo lentamente verso il mio letto, senza mai distaccarci, lasciando che la nostra connessione crescesse di intensità. Mi lasciavo completamente andare a quella sensazione di abbandono, di desiderio condiviso, mentre lui mi conduceva con sicurezza.

Mi adagiai con delicatezza sulle lenzuola floreali, mentre lui mi afferrava le ginocchia con un tocco deciso, aprendo le mie gambe e alzando la gonna. Si strusciava contro di me con una dolcezza impaziente. Sentii la sua erezione pulsare contro la mia intimità bagnata, un chiaro segno che il desiderio tra noi era ormai inarrestabile. Lo attirai ancora più vicino, avvolgendogli le gambe intorno alla schiena. Con movimenti rapidi e decisi, gli sfilai la t-shirt quasi strappandogliela, facendolo indietreggiare per un attimo, solo per ammirarlo. La luce della luna, filtrata dalla finestra, faceva brillare il suo petto leggermente scolpito, che si alzava e abbassava al ritmo dei suoi respiri affannosi. Mi spogliai rapidamente, e lui fece lo stesso, senza mai distogliere lo sguardo da me.

Allungai la mano verso il cassetto del comodino, prendendo un preservativo. Il rumore dello strappo e l'odore della gomma riempirono l'aria solo per un istante. Le sue mani avvolsero le mie spalle, e in un movimento deciso sprofondò dentro di me. Lo strinsi forte tra le gambe, godendo del calore della sua pelle contro la mia. Il nostro respiro si mescolava, il piacere cresceva a ogni spinta. Mi sentivo completamente sua, abbandonata a quella passione travolgente.

In un attimo, rotolai su di lui, prendendo il controllo. Le sue mani si posarono sui miei fianchi, guidandomi con forza, mentre lo cavalcavo con tutta l'energia che avevo. Mi raddrizzai, gettai i capelli indietro e continuai a cavalcarlo, perdendomi nel ritmo dei nostri corpi uniti. Lui si sollevò a sedere, spingendosi fino al bordo del letto con i piedi. Mi prese con forza, facendomi scivolare sopra di lui, ancora più profondamente. Il momento culminante arrivò come un'onda che ci travolse entrambi. I nostri corpi si contrassero insieme, precipitando in un orgasmo intenso e liberatorio. Il mio corpo si strinse intorno al suo, e lui continuò a spingere, accompagnandomi fino all'ultimo spasmo di piacere. Restammo abbracciati, il nostro respiro affannoso che riempiva la stanza, mentre i nostri cuori lentamente tornavano a un ritmo regolare. Non ci staccammo subito. Lui mi avvolse con le braccia, e io lo tenni stretto, sentendomi protetta e desiderata. Mi baciò ovunque potesse, toccandomi con una dolcezza inaspettata. Era bello... anzi, in tutta sincerità, era perfetto.

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