Capitolo 13

<A che ti serve portarmi al guinzaglio praticamente ovunque se poi grazie ai tuoi poteri potresti bloccarmi quando ti pare e dove ti pare?> Domandi allo scheletro accanto a te, guardandolo interrogativa. Posa la mano sotto il mento come se ci stesse riflettendo, per poi alzare l'indice e dire, con un sorriso luminoso sul volto:

<Perché non sarebbe divertente, così!> La sua ovvietà ti confonde. Ti sbatti la mano sulla fronte, per poi farla passare lentamente sul resto della faccia.

<Devo ancora comprendere il tuo tipo di divertimento.>

<Ecco...> Posa una mano sul tuo fianco per attirarti a sé, mentre l'altra mano si posa sul tuo mento per alzarlo e far incrociare i vostri sguardi.

<Vedere la tua espressione in questo momento per me è esilarante.> Ancora una volta senti il tuo viso troppo caldo per i tuoi gusti. Lo allontani in modo brusco da te, solo che grazie al guinzaglio tenuto corto non riesci ad allontanarti più di tanto, e ti scontri un'altra volta con il suo petto. Il sorriso bastardo che ha sul viso non migliora la situazione.

<Pervertito del cazzo.> Dici, distogliendo lo sguardo.

<Oh, guarda, siamo arrivati.> Ti volti verso la tua sinistra, notando una specie di bar con l'insegna che indica "Muffet's". Appena fate il vostro ingresso tutti gli occhi dei presenti si fermano su di voi.

<Cazzo avete da guardare?> Chiedi, e la gente torna a fare le sue cose.

<Oh, ehi Papy!> Una ragnetta vestita in modo molto moderno si avvicina a voi con dei vassoi pieni di cibo da fast food sopra e con un sorriso radioso suo volto.

<Heya Muff.> Il suo sorriso si spegne un po' appena ti vede.

<Oh, hai portato un'amica, vedo. Aspetta... È umana?!> Annuisce leggermente, e neanche il tempo di presentarti che ti sta già analizzando.

"Come ti chiami?"

"Come fai a vivere con solo due braccia?"

"Di che colore è la tua anima?"

"Ti piacciono le ciambelle?"

Queste domande ti arrivano così velocemente che non sai nemmeno come rispondere.

<Muffet, la stai mettendo sotto pressione.> La ragazza si gratta la nuca con una mano libera, chiedendo scusa.

<C'è un tavolo libero, muff?> Annuisce, portandovi da quest'ultimo.

<Decidete con calma, io torno fra poco.> Sparisce tra i tavoli, e prendi il tempo per guardarti attorno: non è un brutto posto, anzi, sarebbe molto accogliente se non fosse per la brutta clientela. Non vi staccano gli occhi di dosso, cosa che ti irrita parecchio. Ti volti verso la vetrina e noti molti poster e cartelli attaccati sul vetro con scritte come "FANCULO LE GUARDIE REALI" e "CHE SIA MALEDETTA LA REGINA", poi in un cartello vedi un teschio, ma non uno qualunque; il teschio di Sans.

<Che problemi hanno questi qua con Sin?> (riferimenti puramente casuali ad Undernovela...) Chiedi, mettendo il piede sul cuscino della panca sulla quale sei seduta per poi appoggiarci il gomito. Alza le spalle.

<Le guardie reali non sono molto gradite qui nell'underground.>

<Perché?>

<Da quando ti importa di questo posto?>

<Da quando sono costretta qui, magari?> Replichi.

<Sono soltanto curiosa.> Aggiungi, per giustificarti.

<Te lo dirò quando sarai più grande.> Lo fulmini con lo sguardo.

<OK, cosa volete prendere?> Ti volti verso la ragnetta che tiene in una delle sue 6 mani un taccuino e nell'altra una penna.

<Il solito.> Neanche il tempo di parlare che lo scheletro risponde per te. La ragnetta dopo avervi regalato un bellissimo sorriso va a prendere l'ordine di un altro cliente. Papyrus ha lo sguardo ancora fisso su di lei, e ti compare in automatico un sorriso malizioso sul volto.

<Ti piace, eh?>

<Uh?> Sospiri alla sua stupidità.

<Ti piace, e lei è chiaramente cotta di te! Perché non ti confessi così la situazione migliora per entrambi?> Ti guarda, impassibile. Due vassoi con patatine fritte, hamburger e crocchette di pollo si posano davanti a te e a Papyrus, e subito ti sale l'acquolina in bocca.

<Ed ecco la birra per-

<Me, grazie.> La interrompi, strappandole la bottiglia di mano. Cominci a mangiare, sotto lo sguardo divertito dello scheletro e quello leggermente disgustato di Muffet. Nell'udire la risata di Papyrus la ragnetta abbassa lo sguardo su di lui. C'è un che nell'espressione dello scheletro che la fa andare via, sconsolata.

<Sei veramente scemo.> Ti guarda interrogativo.

<L'hai lasciata andare! Cristo, ti stava mangiando con gli occhi!> Guarda Muffet con la stessa fermezza di prima.

<Non sono interessato a lei.> Lo guardi, scettica.

<Sì, certo.> Esclami, addentando una crocchetta.

<Sono interessato ad un'altra persona.> Lo guardi alzando un sopracciglio, mostrando un minimo di curiosità.

<Chi?> Domandi, con un tono non molto rassicurante.

<Tu, ovviamente~> Ti fa l'occhiolino, e tu istintivamente ti tiri un colpo sulla fronte.

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