Saint Valentin!❤️
Pov's Marinette
Ciao a tutti! Io sono Marinette Dupain-Cheng, ho 17 anni e sono Parigina, esattamente, abito nella città da tutti chiamata "città dell'amore". Per molti è così, ma non per tutti, non per me. Ho una migliore amica, Alya. Lei è l'unica a sapere che ho una doppia vita e che sono anche Ladybug, la supereroina che, insieme a Chat Noir, sconfigge i super attivi di Parigi. Il mio kwami è Tikki, molto dolce, simpatica e carina. Io e Chat Noir siamo buoni amici anche se so della sua città per il mio alter-ego. Frequento il quarto anno di liceo della moda e sono innamorata di Adrien Agreste, famoso modello e figlio di Gabriel Agreste, il mio stilista preferito. Non ho mai avuto il coraggio di confessargli i miei sentimenti perché sono troppo timida e quando li vedi balbettò sempre. Apparte questo, sono sempre pronta ad aiutare gli altri anche nelle mie vesti civili. Non sopporto Chloé Bourgois, figlia del sindaco, mia compagna di classe e innamorata anch'ella di Adrien.
Oggi è San Valentino. Oddio! Vorrei tanto scrivere un biglietto per Adrien, ma non so cosa scrivere.
Si a chi chiedere aiuto. Prendo velocemente il telefono e digiti il numero di Alya.
Dopo due squilli risponde.
*Chiamata*
Alya:Ciao Mari! Come mai questa chiamata?
Io:Ciao Alya! Potresti, gentilmente, venire qui a casa mia?
Alya:Si, perché no. Fra cinque minuti sono da te!
Io:Ok, a fra poco!
*Fine chiamata*
Dopo cinque minuti, sento qualcuno suonare il campanello. Apro e mi ritrovo Alya davanti, la saluto abbracciandola e andiamo in camera mia. Ci sediamo.
"Si può sapere il perché di questo invito?"
Mi chiede mettendo le mani sui fianchi e guardandomi incuriosita.
"Ehm...ecco...io...ti ho invitata perché vorrei scrivere un biglietto per Adrien, ma non trovo le parole giuste, mi devi aiutare, per favore!"
Le chiedo facendo gli occhi da gattina.
Si mette a pensare qualche minuto.
"Ci sono! Non devi scrivere nessun biglietto, devi invitarli ad uscire, prendete una crêpes, passeggiate e poi gli confessi i tuoi sentimenti!"
Mi spiega sorridendo e incrociando le braccia sotto il seno.
"Ma non saprei come dirglielo, Alya! Sono troppo imbranata, balbetto sempre!"
Esclamo coprendomi la faccia con le mani e diventando rossa come un peperone.
"Amica mia, su che c'è la puoi fare, devi farti solo coraggio! Forza, prendi quel telefono e mandagli un messaggio!"
Mi dice abbracciandomi e sorridendomi.
Ricambio il sorriso e prendi il telefono.
Apro la sua chat e gli scrivo un messaggio.
*Chat*
Io:C-ciao A-Adrien...oggi, se sei libero, ti andrebbe di fare un giro?😊
Adrien:Ciao Mari! Certo, con piacere, dove e per che ore ci incontriamo?😁😊
Io:T-ti v-va bene per le 16:00 di fronte la scuola?
Adrien:Perfetto, a dopo Mari!
Io:A dopo!😊
*Fine chat*
Oh mio Dio! Non ci posso credere ha accettato.
"Ha accettato, Alya! Ha accettato!"
Urlo euforica saltellando per tutta la stanza.
Vedo Alya che sospira sorridendo e si dà uno schiaffo in fronte.
"Sono felice per te Mari!"
Esclama.
Sono le 15:00 e manca solo un'ora. Non c'è la farò mai. Sono un disastro.
"Alya, mi potresti aiutare a trovare qualcosa di decente da mettere?"
Le chiedo.
"Certo, come sempre, sei sempre la solita, Marinette!"
Esclama.
Scoppiamo a ridere.
Apro l'armadio contenente esclusivamente abiti cuciti a mano da me.
Rivisto tra i vari vestiti, ma non trovo niente di decenti. Sospiro esasperata.
"Trovato, guarda questo com'è carino, è adatto per oggi!"
Afferma Alya mostrandomi un abito che ho cucito di recente.
È un abito a maniche lunghe rosso che arriva sotto il ginocchio, ha una sottogonna nera e comprende calze, guanti e un cappellino neri.
"Grazie Alya, sei sempre la migliore!"
Esclamo abbracciandola forte.
"Di niente, di niente! Forza, vai a metterlo, su su! Sono curiosa di vederti con quello addosso."
Afferma ridendo.
Rido anche io.
Affermo il vestito, corro in bagno e me lo metto.
Esco e mi faccio vedere.
"Stai benissimo Mari! I capelli te li sistemo io!"
Mi dice.
"Non ti ringrazierò mai abbastanza, Alya! Sei e sarai sempre la migliore!"
Affermo abbraccia sola.
Mi raccoglie i capelli in una treccia.
"Che scarpe mi metto?"
Le chiedo.
Mettiti queste nere con il bordo rosso, su abbinano al vestito!"
Dice.
Faccio come mi dice e le metto.
Guardo che ore sono. Oh no! Sono le 16:02. Ma è possibile che non riuscirò mai ad arrivare in anticipo.
"Sono in ritardo!"
Esclamo esasperata.
"Sempre la solita! Io devo andare, fammi sapere com'è andata dopo! Ciao!"
Esclama Alya.
Ricambio il saluto e se ne va.
Prendo la mia borsetta e corri di fretta verso la scuola.
"Dai Marinette, non ti preoccupare, Adrien è gentile, non si arrabbierà, vedrai!"
Mi dice Tikki tranquillizzandomi.
"Hai ragione Tikki!"
Affermo sorridendole.
Intanto sono arrivata di fronte alla scuola.
Mi guardo attorno e non noto nessuno.
"Oh ciao Mari!"
Dice una voce gentile alle mie spalle, mi giri e noto che è Adrien.
"C-ciao A-Adrien!"
Affermo balbettando.
"Stai benissimo con questo'abito! Dimmi, l'hai fatto tu?"
Mi chiede.
"G-g-grazie! S-sì, l'ho f-finito qualche giorno fa! A-anche tu sei m-meraviglioso...si, cioè, no... cioè, stai benissimo anche tu!"
Esclamo sorridendogli.
Mi sorride dolcemente.
"Dove vuole andare, signorina?"
Mi chiede in modo galante porgendomi la mano.
Credo di essere diventata tutta rossa. Anzi, ne sono sicura.
Afferrò insicura la sua mano.
"D-dove v-vuole lei, s-signore!"
Dico balbettando e stando al suo gioco.
"Bene, allora la porto in un bar dove preparano un caffè buonissimo e dei croissant non di meno! Quelli dei tuoi, però, sono molto, ma molto meglio!"
Affermo sorridendomi.
Sorrido anche io arrossendo.
"G-grazie!"
Dico.
"Prego Mari!"
Afferma.
Entriamo nel bar e ci sediamo.
Ordiniamo due caffè e due croissant, uno al cioccolato per me l'altro alla panna per Adrien.
Mangiamo e parliamo del più e del meno.
Adrien è veramente molto gentile, premuroso e generoso versi gli altri.
Paghiamo e andiamo a fare un giro.
Ci sediamo su una panchina nel parco e continuiamo a chiacchierare.
"Senti Mari, potrei sapere il perché di questo invito?"
Mi chiede guardandomi negli occhi.
Mi perdo nei suoi occhi verdi smeraldo e cerco di formulare una frase decente.
"Beh...e-ecco...i-io...in realtà...ti ho invitato per un motivo...i-io..."
Cerco di dire.
"Tu?"
Chiede.
"Io mi sono innamorata di te! Non ci credo, l'ho detto!"
Esclamo diventandi tutta rossa e coprendomi il viso con le mani dalla vergogna.
"Io, ti apprezzo per il coraggio con cui me lo hai detto, ma, mi spiace, a me piace un'altra. Tu sei e sarai per sempre un'ottima amica per me , Mari. Tu voglio bene, mi sono divertito oggi!"
Mi dice.
"N-non f-fa n-niente...h-ho sempre pensato di non essere il tuo tipo!"
Affermo.
"No, vedi, non è questo. Marinette, tu sei bella, non lo nego, talentuosa, gentile, generosa, coraggiosa, altruista e aiuti sempre tutti, ma il mio cuore appartiene a un'altra!"
Mi spiega.
"Non ti preoccupare, non fa niente!"
Dico forzando un sorriso e continuo dicendo:
"I-io ora d-devo andare! Ci vediamo a scuola!"
Cerco di andarmene, ma mi tira da un braccio e dice:
"Mari, mi dispiace tanto, non voglio renderti triste, sarebbe un peso duri da sopportare per me!"
"Non ti devi preoccupare per me Adrien, starò bene!"
Gli dico.
Lui annuisce e lascia il mio braccio.
Corro a casa.
Scoppiò a piangere.
"Marinette, devi essere forte, cerca di reprimere questa tristezza, Papillon la può percepire, potrebbe akumizzarti ed io non voglio che succeda!"
Afferma Tikki.
"Tikki, non ti preoccupare, non mi succederà niente!"
Affermo.
Lei annuisce e vola via.
Chiamo Alya.
*Chiamata*
Io:C-ciao A-Alya!
Alya:Ciao Mari! Che succede, stai piangendo?
Io:h-ho d-detto ad A-Adrien i miei sentimenti per lui, ma lui ha detto che ama un'altra, però mi ha fatto tanti complimenti!
Alya:io lo vado ad uccidere, come ha potuto farti una cosa del genere?!
Io:no, Alya. Non è colpa sua se le piace un'altra!
Alya:ok ok, va bene! Senti, io ora devo andare a badare alle mie due sorelline, stammi bene Mari! Ti voglio bene!
Io:va bene, ciao! Tu voglio bene anche io!
*Fine chiamata*
Mi lavo velocemente la faccia.
"Tikki, ho bisogno di fare un giro!"
Le dico.
"Marinette, lo sai che non puoi trasformarti per questioni personali!"
Mi dice gentilmente.
"Lo so lo so, ma ne ho bisogno!"
Affermo.
Lei annuisce.
"Tikki trasformami!"
Esclamo.
In un attimo, dai miei panni civili, mi ritrovo nei panni del mio alter-ego.
Vado sul mio balconcino e lancio il mio yo-yo in modo tale che possa arrotolarsi attorno a un camino nella casa vicina alla mia.
Continuo a saltare finché non arrivo alla Torre Eiffel.
"Insettina, anche tu qui?"
Mi chiede una voce alle mie spalle. È Chat Noir.
"Si, che coincidenza!"
Affermo alzando gli occhi al cielo e forzando un sorriso.
"Senti, My Lady, ho urgente bisogno di parlarti!"
Esclama.
Ci sediamo.
"Dimmi, Gattino!"
Affermo.
"Dalla prima volta che ti ho visto, quei due anni fa, mi sono subito innamorato di te. In poche parole...ti amo, insettina!"
Afferma.
Mi guarda negli occhi, cerco di guardare altrove per non fargli notare che ho pianto.
Mi prende il mento con due dita e mi gira la testa facendosi guardare negli occhi.
"Hai pianto?"
Mi chiede.
"Perché, non si nota?"
Chiedi scorbutica.
Mi accorgo di come gliel'ho detto e dico:
"Scusa,non volevo sembrare scorbutica!"
"È successo qualcosa, My Lady? Dimmi pure, sono a tutte orecchie!"
Afferma.
Rido appena.
"Vedi...oggi...mi sono dichiarata al ragazzi di cui sono innamorata...ma lui mi ha detto che ama un'altra... però, mi ha fatto tanti complimenti...lo so che gli ho detto di non preoccuparsi per me, ma l'ho preso talmente male questo rifiuto che, come puoi ben vedere, sono uscita un po' perché non volevo stare chiusa in casa!"
Gli spiego.
Scoppio nuovamente a piangere e mi butto tra le sue braccia.
Mi abbraccia.
"Oh Chat, non puoi capire come mi sento!"
Esclamo singhiozzando.
"Shhhh...non piangere, insettina! Di sicuro questo ragazzo è uno stupido per non amare una come te, coraggiosa, bella, gentile e altruista! È un ottuso!"
Dice cercando di calmarmi.
"Non puoi dire questo. Lui è bello, gentile, premuroso, generoso. Di sicuro non voleva farmi del male!"
Dico calmandomi e continuo dicendo:
"Ma non sono il suo tipo...vedi, nelle mie vesti civili, sono imbranata, goffa, arrivo sempre in ritardo a scuola perché non sento la sveglia quando suona e combino un sacco di guai!"
Esclamo.
"Sarai sempre coraggiosa, gentile e altruista per me, My Lady!"
Mi dice.
Gli di un bacio sulla guancia.
"Grazie Chat! Grazie per tutto!"
Esclamo.
"Figurati, insettina! Per te ci sarò sempre!"
Mi dice.
Me ne torno a casa.
Scoppio di nuovo a piangere, nonostante quelli che mi ha detto Chat.
"Mari, tranquillizzati, per favore!"
Mi dice Tikki.
"N-non c-ce l-a faccio T-Tikki! S-Sono g-grata a Chat Noir per quello che mi ha detto, ma non c-ce la faccio a superare questo momento, mi d-dispiace!"
Esclamo singhiozzando e piangendo.
"Voglio essere un altro po' Ladybug, Tikki trasformami!"
Esclamo.
Mi trasformo.
Esco di casa e mi fermo in un vicoletto buio.
Mi appoggio al muro e mi lasciò scivolare.
Continuo a piangere.
Ho gli occhi affiancati, non vedo niente.
Sento qualcosa entrare in uno dei miei orecchini magici e una voce nella mia mente.
"Miss Fortune, non ti do un potere ben preciso, puoi fare tutto ciò che vuoi, come fare male alle persone, distruggere, ma in cambio voglio il Miraculous di Chat Noir! Poi il tuo Miraculous vedrò come prenderlo, ma non oggi!"
Mi dice la voce nella mia mente.
"Certo Papillon, il Miraculous di Chat Noir sarà tuo, stanne certo!"
Esclamo.
Poi una nube nera e viola mi avvolge. Da adesso non sono più Ladybug, ma sono Miss Fortune.
Pov's Miss Fortune
Comincio a fare disastri in tutta la città, distruggono alberi, casette di bambini e tante altre cose. Tutti urlano in mia presenza ed io rido. Rido perché sono ridicoli. Rido perché sono felice che hanno paura di me. Arriva Nadja Chamack e iniziano a riprendermi.
"Come potete ben vedere, siamo in presenza di Ladybug, chissà cosa sta succedendo, qui è tutto distrutto! Vuoi dire qualcosa agli spettatori, Ladybug?"
Mi chiede
"Certo, con piacere! Salve a tutti, io non sono più la Ladybug che conoscete, io sono Miss Fortune, colei che ha causato tutto questo, colei che adesso prenderà il Miraculous di Chat Noir! Forza Gattino, fatti vivo. Non vedi? Ti sto aspettando?"
Esclamo per poi scoppiare a ridere.
Corro via e arrivo alla Torre Eiffel.
"My Lady, qualche akumizzato?"
Mi chiede una voce conosciuta alle mie spalle.
Quello stupido gatto proprio non capisce.
Va bene, farò a modo mio.
"Si gattino, c'è un akumizzato! L'ho visto correre sulla Torre Eiffel! Raggiungiamolo!"
Gli spiego tranquillamente.
"Perfetto, andiamo insettina! Bel cambio di costume, comunque!"
Mi dice.
Rido tra me e me.
Sta cadendo nella mia trappola, proprio come mi aspettavo.
Mi sa proprio che non l'ha visto l'annuncio che ho fatto prima. Meglio così.
Arriviamo sulla Torre Eiffel.
"Insettina, io non vedo nessun akumizzato qui! Forse ti sei sbagliata?"
Mi chiede Chat Noir ingenuamente.
"Oh no, non mi sono sbagliata, micetto, perché ci stai parlando con l'akumizzato!"
Esclamo ridendo malvagia.
"C-com'é possibile?! Che ti è successo, My Lady?"
Mi chiede indietreggiando.
"Niente di che, Gattino. Semplicemente, sono stata akumizzato perché non riuscivo a non pensare all'accaduto. Tutto qui! Ma ora, con le buone, dammi il tuo Miraculous!"
Affermo avanzando e porgendogli la mia mano.
"NO, NON TE LI DARÒ MAI! COMBATTO PIUTTOSTO!"
Urla arrabbiato.
"Uh, il gatto si scalda! Va bene, come vuoi tu, stai attento, sono molto forte!"
Affermo buttandomi su di lui.
Para alcuni miei colpi e cerca di colpirmi, fallendo, con il bastone.
Continuiamo con il combattimento.
Pov's Chat Noir/Adrien
Questa non è affatto la mia Lady. Chissà come mai si sarà fatta akumizzare. Secondo me sarà legato a quello che mi ha detto qualche ora fa come ha detto lei.
Continuiamo a combattere. Provo a colpirla, ma non riesco. Lei prende un coltello dallo yo-yo.
Me lo lancia contro, ma riesco a schivarlo.
Ma perché ti sei lasciata akunizzare, My Lady?
Mi chiedi mentalmente.
Prende un altro coltello e me lo lancia. Mi colpisce al braccio.
"Cavolo, Ah! Fa troppo male!"
Esclamo stringendo i denti e tigliendomelo.
"Ah tu fa male, allora mettiti nei miei panni. Cerca di provare il sentimento che ho provato io: tristezza, solo tristezza. Il mio kwami ha provato a farmi sollevare il molare e per questo la ringrazio, ma non ci è riuscita. In questo momento mi sento molto bene. In un certo senso, essere cattivi non è un male. Detto questo...forza, micetto, dammi il tuo Miraculous!"
Mi dice ridendo.
"Non te lo darò mai!"
Esclamo.
Penso un attimo all'accaduto di stamattina con Marinette, mi dispiace molto averle detto che non la amo, spero stia bene. Un attimo, ma a Ladybug è successo esattamente quello che è successo a Marinette.
"Sai stamattina, una ragazza, Marinette, non si se la conosci, si è dichiarata a me nei miei panni civili. Ho apprezzato molto il suo coraggio, ma le ho detto che il mio cuore appartiene a un'altra. A te. Il mio cuore appartiene a te. Mi spiego meglio, a Ladybug, non a Miss Fortune. My Lady, per favore, torna in te. Non ho intenzione di farti del male, mi sentirei in colpa!"
Affermo.
"Ah che strano, questo è successo anche a me, sai! Forse mi sta venendo qualche idea sulla tua identità segreta, Gattino!"
Afferma scoppiando a ridere.
"Pensi di averlo capito anche io, ma ora non parliamo delle nostre identità, forza fatti sotto!"
Esclamo.
Invoco il mio cataclisma.
Si butta addosso a me e cerca di darmi un pugno. Lo schivo. Me ne dà un altro in piena faccia che non riesco a schivare.
Appoggio la mia mano destra sulla guancia. Esce sangue. Cavolo, la mia insettina è veramente forte.
Si abbassa con un coltello in per provare ad uccidermi. Passo falso.
Porto la mia con il cataclisma verso il suo orecchino magico. Lo tocco ed esso si polverizza all'istante.
Si inginocchia per terra con una mano in fronte e ritorna ad essere Ladybug.
"C-che s-succede?"
Chiede balbettando.
"Sei stata akumizzata, My Lady!"
Le dico in poche parole avvicinandomi a lei e poggiando una mano sulla sua spalla destra.
"Oddio, mi dispiace!"
Esclama coprendosi il viso con le mani e, notando il mio braccio ferito, mi chiede:
"Come ti sei procurato quella ferita, micetto?"
"Questa? Durante il combattimento contro la te akumizzata in Miss Fortune. Eri armata con un coltello!"
Le spiego e continuo dicendo:
"Se vuoi sistemare tutto, devi inviare il tuo Lucky Charm e il Miraculous Ladybug!"
"Va bene! Lucky Charm! Un disinfettante e una fascia per ferite! Ma certo, vieni, ti disinfetto la ferita al braccio!"
Annuisco e mi avvicino a lei. Me la disinfetta.
"Grazie mille, insettina!"
Esclamo.
"Figurati! Per prima cosa, acchiappiamo questa piccola alcuna! Niente più malefatte piccola alcuna! Ciao ciao farfallina!"
Esclama purificando la piccola farfalla nera.
"Miraculous Ladybug!!!"
Esclama lanciando in aria gli oggetti ricavati dal Lucky Charm.
Tutti ritorna alla normalità.
"Senti, che accetti o no, ho bisogno di sapere chi c'è dietro la maschera. È da due anni, My Lady, che lo vorrei sapere, per favore, dimmelo!"
Affermo tirandola per un braccio per non lasciarla andare.
"Chat, lo sai che non possiamo!"
Mi dice abbassando la testa.
"Lo so, lo so, ma credo di aver capito chi sei My Lady, o meglio dire, Marinette!"
Esclamo sedendomi a terra.
"C-come h-hai f-fatto a c-capirlo, i-io n-non r-ricordo che cos'è successo durante il combattimento!"
Dice balbettando, fermandosi di colpo e guardandomi negli occhi stupita.
Mi alzo e le vado incontro.
"Da quelli che mi hai spiegato qualche ora fa, qui sulla Torre Eiffel!"
Le dico accarezzandole la guancia.
"Ah..."
Dice semplicemente.
"Ti amo Marinette, mi dispiace per quello che ti ho detto stamattina!"
Affermo.
"C-cos..."
Cerca di dire, ma prima che termina la frase la bacio.
"Si, hai capito bene, sono Adrien, Marinette. Mi dispiace veramente tanto per quello che ti ho detto stamattina!"
Le dico ritornando ad essere Adrien.
"I-o...d-davvero...n-non...s-saprei c-cosa dire!"
Dice.
"Allora non dire niente Mari!"
Dico.
"No, hai capito male...S-Sono f--felice che tu s-sia Chat Noir...tu, in realtà, dovresti essere deluso che io sia Ladybug...sono così imbranata, goffa, impacciata!"
Esclama scoppiando a piangere e ritornando ad essere Marinette.
L'abbraccio per consolarla.
"Shhhh, insettina non devi piangere. È vero, sei impacciata, goffa, imbranata, ma sei anche bellissima, gentile, generosa, coraggiosa, altruista e sei forte, molto! Tu amo, Marinette!"
Le dico baciandola. Un bacio pieno di passione che ricambia
Quando ci stacchiamo mi abbraccia forte sorridendo. Ricambio il sorriso.
"Ti amo anche io Adrien!"
Mi dice per poi baciarmi di nuovo.
"Bleah che schifo!"
Esclama una vocina facendo una smorfia di disgusto. È Plagg.
"Andiamo Plagg, sono così carini!"
Dice un'altra vocina.
"Zuccherino, da quanti tempo!"
Dice Plagg.
"Non mi chiamare così! Comunque, io sono Tikki, il kwami di Ladybug!"
Mi dice e io le sorrido.
"Io, invece, sono Plagg, il kwami di Chat Noir!"
Afferma Plagg.
"Potete lasciarci un attimo da soli?"
Chiedo.
"Certo!"
Dicono in coro volando via.
Mi inginocchia e tiro fuori dalla tasca dei miei jeans una scatolina contenente un anello di diamante. Appena li vede su copre la bocca con le mani dallo stupore.
"Avevo intenzione di chiederlo a Ladybug, ma visto che siete la stessa persona lo chiedo a te. Marinette Dupain-Cheng, mi dai l'onore di essere la mia ragazza?"
Le chiedo.
Non mi risponde. Mi salt addosso e mi bacia.
Ricambio il bacio.
"Lo prendo come un sì!"
Esclamo.
Scoppiamo a ridere.
Le metto l'anello e mano nella mano l'accompagno a casa sua e poi torno a casa mia.
Dopo sei anni di fidanzamento ci sposiamo e nascono 3 bellissimi bambini: Louis, Emma e Hugo.
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