36.NON È LA VITA CHE VOGLIO

È venerdì, sono due giorni che non esco di casa, le mie giornate le passo tra il divano e il letto, mi sento senza forze e impotente davanti al mio dolore.
Mi vedo riflessa nello specchio del corridoio: non mi riconosco. Ho i capelli scompigliati con molta ricrescita, gli occhi gonfi ormai da giorni, la pelle secca e bianca. Ma come mi sono ridotta? Trascino il mio corpo con forza sotto la doccia, con l'acqua che mi scorre sul viso é più facile nascondere le lacrime. È ora di cominciare a prendermi un pezzettino alla volta la mia vita tra le mani.

Mi vesto con una canottiera bianca scollata e una gonnellina nera corta, forse fin troppo, così decido di mettere sotto i pantacollant neri per non essere troppo volgare. Vado dalla parrucchiera a fare la tinta, il solito biondo, così non vedo più quell'odiosa ricrescita, poi dall'estetista e mi faccio le sopracciglia e una bella lampada per togliermi quel colorito cadaverico. Per finire mi compro un bello smalto color lilla che stasera prima di dormire metterò. Ok!ora mi sento un pochino meglio, ho solo voglia di fumare una sigaretta, é due giorni che non ne tocco una. Guardo l'ora sono le tre del pomeriggio, decido di andare a Galliate in piazza piscina tanto a quest'ora Mattia sarà al lavoro, quindi non c'è nessuna probabilità di incontrarlo.
Entro nel posteggio e vengo travolta da una valanga gelida di ricordi, che fanno male.
Spengo la macchina, mi guardo intorno e non c'è nessuno. Tiro un respiro di sollievo. Cerco il pacchetto nascosto in fondo alla borsa, non ho l'accendino, sicuramente l'avrò lasciato a Riccardo, mi toccherà usare quello della macchina. Scendo, non ho molta forza, le gambe sono deboli, in questi due giorni non ho toccato cibo, mi siedo sul marciapiede proprio dietro la mia auto, così nessuno mi può vedere mentre mi gusto la mia Camel Blu.
Prendo il cellulare appoggiato al sedile della macchina e sfoglio tutti i messaggi di Mattia, uno per uno. L'ultimo è di stamattina, mi dà il buongiorno. Mi manca da morire: ho voglia di avere la sua pelle appoggiata alla mia, sentire le sue mani sfiorarmi, assaggiare ancora il suo sapore di fumo misto miele, fare l'amore e perdermi in notti di passione.
Non ho voglia domani di partire con Riccardo, maledizione a me che ho accettato. Ma perché non mi metto l'anima in pace e ammetto a me stessa che tra noi è finita? Sono una stupida, sto vivendo una vita che non è quella che voglio. Mi immagino tra dieci anni: io e lui sul divano, io che leggo, lui che dorme russando, io che lavoro, lui che è a casa a fare il mantenuto, io che vivo alla giornata, lui che programma ogni singolo minuto. No, no, no, non è la vita che voglio.
E se invece fossi incinta di Mattia? Se il test risultasse positivo? Non voglio neanche pensarci. Non posso dargli una notizia simile, proprio ora che probabilmente avrà un figlio da Antonia. Non voglio rovinargli la vita, non se lo merita. In fondo la stupida che si è innamorata e ha mentito sui sentimenti sono io, lui in parte è stato sincero.
E poi ai miei cosa dirò? Mi ammazzerebbero, non posso dargli una notizia simile. Mi sembra di sentire le urla di mia madre e vedere lo sguardo deluso di mio padre.
Senza parlare di Riccardo, che ormai sono tantissimi i mesi che non ci sfioriamo più neanche con un dito, forse circa un anno, cosa gli direi? "Ehi Ricky, lo spirito santo mi ha messo incinta" , sarebbe poco credibile, o forse sarebbe l'unica occasione per prendere coraggio e troncare la storia. E al bambino quando crescerà cosa racconterò? "Sai piccolo, io ero l'amante del tuo papà, ma a lui piaceva scopare con tante donne!" Oh mio Dio!
Senza neanche accorgermi ho finito la sigaretta, lancio il mozzicone lontano, prendo la borsa, chiudo la macchina e mi dirigo al bar della piscina per prendermi una bottiglietta d'acqua frizzante.
Mentre torno al parcheggio infilo nel portafoglio il resto, apro la bottiglia e faccio un sorso di acqua, fresca e dissetante. Ho la mente ancora piena di pensieri, cammino a testa bassa, un po' barcollo, ho i tacchi e io non ci sono proprio abituata, cerco di concentrarmi ad assumere un'andatura decente. Alzo gli occhi per attraversare la strada, non arriva nessuno. Guardo la mia macchina posteggiata, vedo due sagome appoggiate alla carrozzeria, un uomo e una donna, non voglio credere ai miei occhi: sono Antonia e Mattia.
Comincio a tremare, le gambe si bloccano, rimango ferma in mezzo alla strada, la bottiglietta mi cade dalle mani e uno scooter suona il clacson, mi devia, urlandomi di togliermi da li. Il suono attira l'attenzione di Mattia, che mi viene incontro, sorridendo,con Antonia alle calcagna.
Non li voglio vedere, avrei preferito che quel motorino mi venisse addosso, il dolore sarebbe stato nullo in confronto a quello che sto provando ora.

"Chiara...ciao!" Esclama Mattia, mostrando gioia nel rivedermi, mentre io raccolgo la mia bottiglietta, e mi sposto da in mezzo alla strada, a fatica, con un enorme macigno nel cuore.

ciao tesori belli...
Eccomi con un nuovo capitolo, il prossimo lo pubblicherò venerdi...ci sono sicuramente errori, ma non mi importa, ciò che conta è riuscire a emozionarvi...
Be tra Chiara e Mattia è un terno al lotto...cosa succederà ora che si rivedono? Chiara confessera del ritardo?
Continuate a seguirmi...
Grazie a voi e alle vostre letture il mio piccolo sogno si sta avverando...

Aspetto commenti!! E se avete domande chiedete, non esitate...

To be continued....

Le prime a votare NWarrior e puffa961 avete vinto un po' di pubblicità!!!
Passate a leggere le loro storie...
Aisha e jamal vi incanteranno...di NWarrior
Una scommessa??? Quale sarà?? Leggete il libro di puffa961

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