"MATTIA PASCAL SI È STANCATO DI ASPETTARE GODOT"

UNA STORIA VERA.

TRAMA:

"Giulia è innamorata di Andrea ma lei no, Giulia si traveste agli spettacoli notturni del locale dove, lavorava interpretando spesso Sebastiano, il suo alter ego maschile, un mascalzone che una notte all'insaputa della sua creatrice esce fuori dal camerino (e dal palco) è va a fare baldoria e dire la sua a chi incontra, ma una sera si incrociano tutti e tre, Giulia, Andrea e Sebastiano, e allora cosa si fa? Un drink e via, le parole escono facili e forse qualcos'altro, rivelandosi una notte, come cantava un grande poeta, "una notte un po' conciata, una notte sbagliata, notte diversa per gente normale" un po' come questa storia."

🌻

Ciò che ho potuto imparare immergendomi nel mondo di Pirandello è che ognuno di noi, ammettendolo o meno, porta in volto una maschera che con il tempo forgia un nuovo volto della persona che la indossa, creando un nuovo "io" che non le appartiene, che non ci appartiene, ma Ahimè, sono pochi coloro che si innamorano di sé stessi, della propria identità ancora da scoprire, ma come è possibile amare qualcosa che sappiamo non scaturisce da noi ma da una società per la quale dobbiamo "mostrarci" felici?
C'è un "io" in ognuno di noi come disse Descartes, un io che è coscienza, coscienza che dovrebbe accettare i proprio istinti naturali, i propri pensieri, senza essere contaminato da fattori esterni.
Ma quanto è difficile ciò?
Quanto è difficile mostrare un cuore vero in una via di New Orleans dove ognuno mostra invece un cuore meccanico?
New Orleans è famosa per le sue sfilate, perché in ognuna di essa tutti coloro che partecipano indossano una maschera sopra la maschera invisibile che già hanno cucito addosso e penso che traversirsi, per quelle vie, danzare, ballare, è la concezione ideale di chi vuole mostrarsi "per scherzo", per un giorno.
Perché per quanto quelle maschere possano essere identità false mostrano maggiormente l'io di cui ognuno ha bisogno.
Ci mascheriamo per essere noi stessi, per tornare a chi siamo.

Lo fece anche Mattia Pascal, stanco della sua vita monotona e piatta, partì, e questo la società non poté proprio accettarlo, per questo la sua identità mascherata fu dimenticata da tutti, come punizione per aver mostrato apertamente il proprio "io" senza maschere.

Questa storia ha come titolo, come spunto, proprio l'immagine stessa di questo autore, in quanto la sua protagonista Giulia, vuole ciò che Mattia Pascal, per un lasso di tempo seppur breve, ebbe: la libertà di essere.
Essere semplicemente.

Giulia, come dice una canzone "in un corpo ci sono due anime e un cuore, due anime conflittuali tra loro, tra la fragilità e la solitudine".
Giulia, che indossa una maschera 8 ore la settimana, 8 ore vitali per lei, nelle quali riesce davvero a respirare il senso di libertà che desidera...
Il palcoscenico sul quale "recitare" è solo una metafora che sta ad indicare la sua voglia di vivere, la voglia di Sebastiano di vivere.
Ma quanto è complicato per Sebastiano essere chi è?
Quanto è complicato per Giulia portare in volto la sua maschera di cemento e coprirla con un sorriso?


Alzi la mano chi vorebbe essere ma non è e mostri anche il cuore con essa.
Una lezione di vita è ciò che questa storia può impartirci, non tanto semplicemente una storia, quanto la rivelazione di qualcuno che non vuole più indossare una maschera, ma che vuole spingerla via, graffiarsi la pelle pur di non sopportare ancora l'incoscienza di non essere.

Quanti come Giulia pronti ad accettare sé stessi, a scoprirsi, a rinascere?

SebbyTom non vagare per le strada di New Orleans con un cuore meccanico, ma con uno vero.

BUONA FORTUNA AVVENTURIERI! 🦋

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top