Capitolo 1

Stanze reali, palazzo reale di Theed, Naboo, Orlo intermedio

Sara si svegliò di colpo. Il cuore le batteva forte nel petto, il sangue le fischiava nelle orecchie, si sentiva stranamente nervosa, era come se percepisse qualcosa, ma non sapeva di cosa si trattasse.

Lasciò un leggero bacio sulla guancia di Luke, il quale continuava a dormire, e Sara non poteva certamente biasimarlo.

Era tornato su Naboo qualche giorno prima distrutto per via dei numerosi impegni che lo trattenevano di continuo su Coruscant, poiché la fondazione del nuovo Ordine Jedi portava con sé parecchie responsabilità e una quantità enorme di lavoro, per cercare di ricostruire ciò che l'impero aveva cercato di distruggere.

Non era facile anche perché Palpatine aveva provato in tutti i modi a cancellare la memoria degli Jedi e ad infangarli, Sara aveva constatato che l'imperatore ci era quasi riuscito, quasi, infatti, non del tutto.

Poiché vi era sempre qualcuno che provava ad impedire che ciò avvenisse, una di queste persone era Ahsoka Tano, la quale, ora, stava aiutando Luke nella rifondazione dell'ordine.

Bisognava evitare tutti gli errori del passato, altrimenti sarebbe stato impossibile non cadere negli stessi sbagli, la stessa Ahsoka era caduta nella rete a cui l'ipocrisia dei Jedi l'aveva costretta.

Il nuovo ordine non sarebbe dovuto rimanere rinchiuso nel tempio, avrebbero dovuto stare in mezzo alla gente, nell'orlo esterno soprattutto, perché era lì che era più importante che ci fossero i Jedi e la repubblica.

Quei luoghi abbandonati da tutti, dovevano essere i primi ad essere protetti, perché era lì che vi era la maggior parte dei cartelli criminali.

Luke aveva fatto sua l'idea di Sara e ora stava facendo del suo meglio per reclutare più Jedi possibile, anche se aveva deciso che sarebbero potuti diventare Cavalieri tutti i ragazzi e le ragazze dai dodici anni in su, per scelta e non per costrizione.

Basta con lo strappare i bambini piccoli alle loro famiglie, essere Jedi doveva essere una scelta consapevole.

Sara scese dal letto avvicinandosi alla finestra, fissando lo skyline di Theed.

Dalné le aveva consegnato una città in ricostruzione, ma libera, la regina uscente aveva fatto del suo meglio per permettere alla regina entrante di avere meno roba possibile da ricostruire.

Sara aveva scoperto quanto la politica potesse essere complessa, non che non lo avesse immaginato, ma trovarcisi dentro era un'altra.

Si rendeva conto che era facile cedere alle lusinghe del potere, poiché si poteva veramente fare qualunque cosa, ma Sara sapeva che non bisognava abusare di quello che il suo popolo le aveva concesso, o sarebbe stata un'altra Palpatine.

Prese un mantello e uscì dalla sua stanza. Gli appartamenti destinati alla regina si trovavano a destra rispetto allo scalone principale, da quale si raggiungeva il primo piano nobile.

Essere Regina non era un compito per niente semplice, visti anche i tempi in cui si trovavano loro.

L'impero non era del tutto scomparso, no. Ancora dava battaglia contro la Nuova Repubblica, non sembrava intenzionato a cadere, vi erano ancora molti lealisti imperiali, uno di questi era Hask.

Il ragazzo pareva scomparso nel nulla, da quando aveva provato a rapirla, quella sera nell'appartamento degli Organa, dove lei e Luke erano andati per restare un po' da soli.

Hask ci aveva provato, ma non ci era riuscito, se ne era andato per mai più tornare, almeno così sembrava, ma Sara non ne era certa.

Già allora aveva capito di dover stare molto attenta a quello che faceva o diceva, sopratutto ora che lei era diventata regina, ogni sua parola o movimento era sotto i riflettori, il suo fidanzamento con Luke poi non era certamente passato inosservato.

Luke era uno dei ragazzi più ambiti della galassia anche per la dote che portava, infatti la famiglia Naberrie era tra le più abbienti di Naboo, e questo rendeva il giovane Skywalker uno dei migliori partiti presenti su piazza.

Peccato che il ragazzo fosse innamorato di Sara e avesse avuto una figlia da lei, Aurora, che era diventata in poco tempo il centro del loro mondo.

Non era semplice essere genitori e ricoprire al tempo stesso un ruolo importante nella politica galattica.

Facevano del loro meglio, anche grazie all'aiuto dei Naberrie.

Sara non sapeva come avrebbero fatto senza la famiglia di Padmé, Jobal in particolar modo era stata felicissima quando lei e Luke le avevano presentato la loro bambina.

Un'altra donna della famiglia, pare che noi maschi siamo destinati a rimanere in minoranza aveva commentato Ruwee, il padre di Padmé, strappando un sorriso a tutti.

La giovane regina si diresse, quasi fosse un fantasma verso la cameretta di sua figlia, la quale non era molto lontana dagli appartamenti reali.

In teoria la piccola avrebbe potuto avere anche delle balie, ma Sara si era rifiutata, visto che la allattava lei, non voleva troppe persone intorno alla bambina.

Sia Sara che Luke avevano scoperto anche il lato tenero di Sabé, la quale lo riservava solo alle persone importanti per lei tra cui il suo compagno (che sarebbe anche potuto essere suo marito), la figlia, Luke e Aurora, infatti più volte la ex ancella di Padmé aveva badato alla piccola.

Aurora tuttavia pareva stare tranquilla sono se era in braccio o a Sara o a Luke, ed era proprio la continua assenza del padre a far soffrire la piccola.

Tanto che, quando Luke tornava a casa, Aurora rimaneva attaccata a lui come un gattino che non ha alcuna intenzione di allontarsi dal padre.

In tutto questo Padmé rimaneva sempre affascinata da come la bambina interagiva con il mondo.

La ex senatrice aveva notato che Aurora aveva paura di...nessuno.

E questo era un problema, perché quando cominciava a piangere, e succedeva spesso, non si sapeva cosa fare per consolarla.

Inoltre lei gridava talmente forte che, pur di farla smettere le si tentava tutte, e tutte insieme : coccole, passeggiata, voce calma, canzoncina, piroetta, silenzio, luce, buio, ninna nanna, sonaglio, gioco, acqua, latte, acqua con zucchero, acqua da sola, camomilla, quando finalmente si calmava, nessuno sapeva quale tra le mille azioni che avevano tentato, era quella che aveva funzionato.

Padmé sosteneva che Aurora somigliava a Leia, quando aveva la sua età, ovvero impossibile da comprendere.

La principessa di Alderaan dal canto suo era orgogliosa che sua nipote avesse preso così tanto da lei, era più spesso su Coruscant che su Alderaan o Naboo, visto che era stata da poco eletta senatrice e ora rappresentava il pianeta di Bail con molta fierezza.

Pooja aveva continuato a rappresentare Naboo ed era felice che, finalmente, ai senatori fossero stati resi i poteri che appartenevano loro prima dell'impero.

Ma la situazione politica era tutto fuorché semplice.

Coruscant era stata conquistata da poco, e i pochi imperiali rimasti avevano deciso di collaborare, ma Sara dubitava che veramente avessero cambiato idea.

Chi nasceva sotto l'impero ed era stato indottrinato, difficilmente avrebbe cambiato.

Entrò nella stanza di sua figlia e la vide che, stranamente, dormiva tranquilla.

Strano, di solito si svegliava due o tre volte a notte, ma forse perché Luke era tornato e quindi lei era più tranquilla.

Sara sorrise mettendo a posto la coperta, visto che Aurora aveva pensato bene di scoprirsi.

La giovane regina alzò lo sguardo verso la finestra cercando di indovinare le costellazioni.

Era stata una giornata complicata, ma ora non voleva pensarci.

Le preoccupazioni erano molte, non solo perché vi erano ancora dei problemi sulla gestione dei profughi che arrivavano dai pianeti vicini ancora in guerra, in più vi era la questione Padmé.

La ex senatrice era partito per Kashyyyk insieme ad Ayrton per aiutare i ribelli e gli Wookie che stavano cercando di liberare il pianeta dal giogo imperiale.

Sara non era stata per niente contenta di quella decisione e in più ci aveva messo un sacco di tempo per convincere sua madre a rimanere su Naboo e a non seguire Padmé su Kashyyyk, anche perché la ex senatrice era stata chiara : voleva caversela da sola.

La regina sapeva di non poterla trattenere, ma era lo stesso molto preoccupata, Luke non le aveva detto niente sul fatto che Sara si era opposta troppo poco alla partenza di Padmé, ma questo faceva sentire in colpa la ragazza.

Fece un profondo respiro e tornò a guardare Aurora, la quale sembrava molto più tranquilla rispetto a qualche ora prima.

Sfiorò il visino della piccola e tornò di nuovo a letto, sperando di riuscire a prendere sonno.

-Tutto bene? - domandò Luke facendo sobbalzare Sara quando la ragazza si rinfilò sotto le coperte.

-Pensavo dormissi - dichiarò la giovane.

-Fino a poco fa sì, ma quando mi sono svegliato ho scoperto che tu non c'eri - rispose Luke con la voce impastata dal sonno.

-Brutti pensieri - affermò Sara.

Luke la attirò a sé facendole appoggiare la testa al suo petto.

-Cerca di stare calma, va bene? Non pensarci, si sistemerà tutto - dichiarò il ragazzo baciandole le chiome castane.

-Scusami...

Luke le prese il viso tra le mani osservando attentamente ogni dettaglio messo in risalto dalla luce della luna.

-Smettila di pensare che sei sbagliata, non è così, sei fantastica e io sono qui per te, ricordalo.

Sara a quel punto lo baciò.

Bacio che Luke ricambiò facendo sdraiare la ragazza tra le lenzuola.

-Tu non sai quanto mi sei mancata per tutto questo tempo. - Luke le accarezzò il volto.

Sara accennò un sorriso stringendosi a lui.

-Ma adesso siamo qui.

-Sí.

Luke la baciò di nuovo e Sara abbandonò i cattivi pensieri godendosi solo i baci di lui.

Angolo autrice : Molto inconsapevolmente @pingoo00 mi ha ispirato a scrivere la seconda parte di Fedele fino alla fine, spero che questo inizio vi piaccia, alla prossima, che la Forza sia sempre con tutti noi :)

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