Capitolo 16 - Healing in Body and Spirit

"Ow, ow ow ow..."

Shade dovette stringere gli occhi e fare una smorfia quando una Aromatisse gli tamponò sulla fronte un pezzo di cotone pieno di disinfettante, facendo bruciare il taglio profondo che gli era stato inferto lì.

"Lo so che fa male, zuccherino." mormorò la tipo Folletto, sfregando piano la ferita per pulirla. "Ma è pieno di polvere e rischia di infettarsi."

L'Umbreon avvolse la coda attorno alle zampe, rimanendosene lì seduto mentre lei disinfettava il taglio. In quel momento, a palazzo, c'era un gran fermento. Era fortunato a essere nel centro medico e non nel mezzo del chiacchiericcio furioso e spaventato dei Numi e dell'Imperatore.

In quel momento si trovavano in una stanza molto grande dal soffitto basso, disseminata di stuoie, brande e morbidi seggi di cuscini. Si sviluppava più in lunghezza che in larghezza, e su uno dei lati più lunghi presentava una sfilza di paravento aperti che davano su una balconata che correva attorno al ramo dell'edificio in cui si trovavano.

La brezza tiepida dell'estate entrava gentilmente dalle aperture, accarezzando gli acciacchi e le ferite dei ricoverati presenti al momento.

Certo, Shade si stava lamentando per una ferita molto dolorosa, ma in quella stanza sicuramente c'era chi stava peggio e non tirava comunque un fiato.

Oltre a qualche guardia malridotta appisolata sulle brande, erano presenti molte facce familiari.

Wystan era seduto poco lontano da lì su un mucchietto di cuscini, con entrambe le braccia steccate fittamente fasciate da delle garze e tenute premute contro il suo petto da altre bende. Sollevò un piede e con le dita si grattò un gomito, palesemente innervosito da quelle ingombrantissime medicazioni.

L'Infernape se la era vista brutta, ma Shade non lo aveva sentito tirare un fiato per lamentarsi. Nessuno, in verità, aveva quasi più parlato dal momento in cui erano venuti a prendere Shade e Athos per portarli indietro.

Ozaner, nonostante fosse stato quasi ucciso da un colpo di spada tra le scapole, in quel momento era vivissimo e cosciente. Aveva le spalle e il petto fasciati a sua volta ed era sdraiato su una stuoia a lato della stanza, vicino a uno dei paravento aperti.

Nemmeno lui pareva essere particolarmente contento, anzi. Emetteva una sorta di aura minacciosa e terrificante, e spesso mormorava parole sottovoce che Shade però non riusciva a sentire.

Molto probabilmente doveva sentirsi frustrato e incredibilmente arrabbiato. Come biasimarlo? Aveva pure perso un pezzo di orecchio. Chiunque si sarebbe infuriato nel sapere di essere stato messo al tappeto in così poco tempo.

Accanto a un Pangoro con il naso totalmente sfracellato, Athos stava venendo ribaltato come un calzino da una Blissey, che era evidentemente scioccata dal fatto che il Mightyena non avesse riportato ferite o lesioni in quella battaglia terribile.

Gli aprì le ganasce con un colpo secco e gli tirò fuori la lingua, la esaminò e poi passò alle zampe anteriori. Le stese e le piegò per la ventesima volta in dieci minuti in cerca di fratture o simili, e non trovandone ricominciò il check-up totalmente da capo.

Il Pokémon Morso però non pareva esserne spazientito, e lasciava che l'esperta infermiera facesse il suo dovere.

Dall'aria che aveva, però, si vedeva quanto fosse sconsolato e impaurito da quel che avevano tutti appena vissuto. Shade aveva avuto voglia di piangere quando la Weavile del Concilio, Rael, e Sayf erano venuti a recuperarli dicendo loro che l'assassino era scappato.

A proposito di Sayf, Shade non poté voltarsi a guardarlo poiché la Aromatisse non aveva ancora terminato il suo lavoro di pulizia, ma il Generale era steso proprio alle spalle dell'Umbreon.

Adagiato su una branda con il petto completamente pieno di garze e impacchi, l'ultima volta che il Prescelto lo aveva osservato il Kommo-o stava fissando il soffitto con aria pensierosa, come se stesse studiando appunti immaginari che aveva preso durante la battaglia.

Ogni tanto sollevava la mano e faceva un piccolo movimento con essa, annuiva e mormorava:

"Capisco. Allora deve essere andata così."

E continuava a rimuginare da solo, escludendo tutti i presenti nella stanza.

Shade guardò verso l'arco che portava al corridoio di uscita, sperando di vedere arrivare qualche figura familiare per confortarlo un po', ma la vista gli fu ostruita dal corpo dell'Aromatisse, la quale aveva preso una fascia di bende.

Si chinò in avanti e avvolse delicatamente le garze attorno alla fronte dell'Umbreon, il quale storse leggermente il naso. Assicurò con un nodo le fasciature e si alzò, lasciandolo finalmente stare.

"Abbiamo finito, tesoro. Guarirà, ma lascerà una bella cicatrice." gli disse, e involontariamente il Pokémon Lucelunare inarcò le sopracciglia in una visibile espressione di sconforto. Maddai, era lì da due maledetti giorni e già aveva una cicatrice.

Certo, era più preoccupante il fatto che fosse lì da due maledetti giorni e avesse già rischiato di morire.

"La ringrazio." mormorò il tipo Buio, sospirando sconsolato in seguito. Si sentiva decisamente a terra. Spaventato, confuso, e chi più ne ha più ne metta. Come era normale essere.

Solo a pensare a quel che aveva appena vissuto il suo cuore iniziava a battere all'impazzata per la paura. A stento aveva trattenuto un pianto sia spaventato e sollevato al suo soccorso, così come anche Athos aveva fatto. 

"Oh, povere stelline, non posso neanche immaginare che paura avrete avuto." disse la Pokémon Fragranza mentre prendeva delicatamente le guance di Shade e le schiacciava con ben poca delicatezza, mentre con le sue parole alludeva anche ad Athos poco lontano.

"Mh... poi sono anche dei ragazzini, quindi la cosa si aggrava." disse la Blissey che si stava occupando del Mightyena, lanciando occhiate truci verso Sayf, Ozaner e Wystan. "Ma si può? Mandare dei bimbi in guerra."

"Bimbi?" protestò Athos, sollevando le orecchie. "Mi scusi, ma io ho sedici ann-"

"Sei ancora nell'uovo, sei." lo interruppe l'altra, chiudendogli la bocca con una mano e continuando a cercare segni di ferite sul suo corpo.

"Signorine, ne abbiamo già parlato." sospirò sconsolato Sayf dal suo posto, miracolosamente riuscendo a prendere fiato. "L'Umbreon è il Prescelto della Luce. Va addestrato alla guerra, nonostante io ne sia contrario. Maledizione."

"Oh, certo, e ovviamente il primo giorno lo si getta contro a un mercenario a cercare di sopravvivere." disse in tono pietoso la Aromatisse, comprimendo le povere guance di Shade verso l'alto, facendogli socchiudere gli occhi. "Patatino, guarda com'è spaventato."

"Spaventati lo siamo stati anche noi, ma col cazzo che voialtre ci riempite di bacini e abbracci." protestò Wystan, indicando le due presenti con un dito del piede, corrispondente all'indice delle mani.

"Su, non fate il bambinone, Colonnello!" lo riprese la Blissey, finalmente lasciando stare il povero Athos e arrendendosi al fatto che non fosse ferito. "Certo però che questi ragazzini sono fortunati. Se la sono cavata senza niente di grave."

Wystan aggrottò le sopracciglia e accavallò le gambe.

"E per merito di chi, secondo voi?"

"Ve ne do credito, in effetti." disse in un sospiro la Aromatisse, abbassando le mani e riordinando i rotoli di bende che aveva tirato fuori per l'emergenza. "Senza di voi questi due piccini sarebbero al creatore."

"Piccini? Ancora insistete con 'sto piccini?" protestò Athos, venendo però bellamente ignorato.

Shade abbassò lo sguardo e socchiuse le palpebre, smettendo di ascoltare i bisticci degli altri sulle morali ormai perdute della guerra per pensare a riflettere sull'accaduto.

Non appena ci pensò, subito la sua testa gli proiettò davanti gli occhi gelidi dell'assassino. Due lame sottili del colore del ghiaccio colpito dal sole, puntate dritte su di lui e pronte a divorargli l'anima.

Madre di Arceus, se lo sarebbe sognato di notte per i dieci anni a venire. Strinse le mascelle e riaprì gli occhi, fissando il vuoto davanti a sé.

"Generale Sayf." mormorò, facendo piombare tutti i presenti nel silenzio più completo. Si voltò verso il Kommo-o, il quale lo osservò attentamente in attesa che lui continuasse a parlare. "Chi era quello che ci ha attaccati? Lo conoscete?"

Il Generale d'Armata socchiuse gli occhi, tornando a distendersi e osservando il soffitto. Incrociò le braccia al petto nonostante le ferite riportate, sospirando.

"Diciamo che conoscere non è la parola corretta. Ma sì, è abbastanza famigerato." spiegò, aggrottando le sopracciglia. "È comparso cinque anni fa e da allora, nel più completo anonimato, ha iniziato a fracassare i miei uomini e quelli di altri Generali... oltre che, beh, il Nume Xerneas."

Shade abbassò lo sguardo, ricordandosi che diversi anni prima aveva sentito alla radio della scomparsa del Pokémon Creazione. C'era stato un grandissimo subbuglio nazionale. Alcuni avevano pensato che si fosse trattato solo di un rapimento, dato che il resoconto di quel fatto aveva decisamente dell'incredibile.

L'unica cosa che era stata ritrovata del cervo leggendario erano state delle chiazze di sangue e il suo Puro morto. Solo quello suggeriva il destino crudele che il Nume aveva incontrato.

Come se non bastasse, era pure scomparso e nessuno lo aveva più visto da quel fatidico giorno.

Adesso che aveva capito che tipo di killer si era ritrovato davanti, però, Shade non riuscì a provare un senso di sollievo nel sapere che se ne era andato e che per il momento non era più un pericolo.

Si sentì stanco tutto d'un tratto. Le sue zampe erano pesanti, così come la testa e le spalle. Si sentiva come se potesse crollare in terra da un momento all'altro, ma riuscì a rimanere dritto per come poteva.

Evidentemente quella sua sensazione doveva aver fatto impallidire anche la sua pelliccia nera, poiché tutti si erano messi a fissarlo. Tuttavia, nessuno cercò di riscuoterlo dai suoi pensieri e lo lasciarono lì a riflettere.

Ozaner fu il primo a rompere il silenzio, alzando la voce dal lato della stanza in cui era adagiato.

"Fatto sta che dobbiamo tornare indietro al più presto e cominciare l'addestramento di Shade. Varsh starà radunando la scorta, a quest'ora. Non ci resta che aspettare."

Dalla parte di Wystan e Sayf cascò un silenzio tombale, e i due sembrarono quasi smettere di respirare. Shade alzò lo sguardo per osservarli, sollevando un sopracciglio.

L'Infernape lanciò prima un'occhiata laterale verso il Kommo-o, poi guardò nella direzione di Ozaner. Il Generale assottigliò lo sguardo, comprendendo che qualcosa decisamente non andava in quella situazione.

"Varsh è vivo, vero?"

Ci fu un altro momento di silenzio. Shade sollevò le sopracciglia, osservando i due che avevano combattuto al fianco del Lucario meno di due ore prima.

"Combattendo contro quel mercenario si è beccato uno sperone nel collo ed è morto sul colpo." disse Sayf, cercando palesemente di usare un minimo di tatto nel comunicare quella notizia. "Mi dispiace, non sono riuscito a fare nulla."

La gola di Shade si strinse e i suoi occhi smisero di processare quello che stavano vedendo. Il suo cervello andò in una specie di situazione di standby, paralizzando l'Umbreon con lo sguardo fisso nel vuoto.

Varsh? Varsh era morto? Certo, c'era da aspettarsi che altri Pokémon fossero finiti male, ma proprio lui...

Sentì i polpastrelli delle proprie zampe diventare umidi e freddi nonostante facesse caldo, e inoltre non riuscì a dire assolutamente niente. Avrebbe voluto mormorare un "mi dispiace", "condoglianze" o qualcosa di simile, ma non ce la fece.

Varsh era morto per impedire che un mercenario uccidesse lui. Varsh era morto per lui.

Tutti i presenti lì erano rimasti feriti per il fatto che lui fosse stato incauto. Era stata colpa sua. Tutti avevano messo la vita sul filo del rasoio per salvare un misero ragazzino che non sapeva nemmeno come si mettesse in atto un attacco come si deve.

Quanti altri avrebbero seguito il destino di Varsh? Shade ricordò lo sguardo sollevato del Lucario quando, il giorno prima, aveva appreso che il Prescelto della Luce era tra le loro fila. Un'espressione sollevata, che faceva intendere il suo pensiero: lui risolverà tutto.

Anche se ci fosse riuscito in un eventuale futuro, Shade aveva deluso le aspettative di Varsh. Non lo aveva aiutato. Quella sua espressione di sollievo e gratitudine era stata per niente, perché era stato il Lucario a dare tutto per salvare lui.

Tentò di inghiottire della saliva, ma la sua bocca era terribilmente asciutta.

"Soraya."

L'Umbreon alzò di colpo la testa, voltandosi in direzione del Generale Sayf. Il Kommo-o lo stava osservando con un leggerissimo cipiglio in fronte, come se fosse sul punto di rimproverarlo.

"Signore?" mormorò il ragazzino, con voce così lieve che sembrava uscita da un soffio attraverso lo spiraglio di una porta socchiusa.

"Non fartene una colpa." disse Sayf, sollevando una mano e tendendola di lato, appoggiandola sulla testa del Pokémon di tipo Buio. Era pesante, e lui dovette abbassare la testa per reggerla. "Varsh ha combattuto facendo quel che era giusto fare. Non devi sentirti in colpa per qualcosa che non dipende da te. Okay, ragazzino?"

Shade rimase abbastanza sorpreso da quelle parole. Prima gli aveva fatto una ramanzina che gli aveva totalmente demolito l'autostima, e ora gli dimostrava addirittura comprensione?

Tenne la bocca chiusa e il muso basso per un po', infine annuì più per dovere che per il fatto di sentirsi effettivamente con la coscienza alleggerita.

"Stai cercando di rassicurarlo o farlo sentire peggio?" protestò Wystan, e il Kommo-o sbuffò dalle narici.

"Non sono mai stato bravo con i rapporti sociali, non scassatemi i coglioni."

"No, va bene." mormorò Shade mentre abbassava leggermente le orecchie. "Vi ringrazio."

L'Umbreon cercò con lo sguardo la figura di Ozaner come per cercare un'approvazione anche da parte sua, ma vedendo che il Generale aveva uno sguardo serissimo e basso rinunciò anche al pensare che stesse ascoltando la conversazione.

Dalla sua espressione inizialmente non pareva particolarmente turbato, anche se osservandolo meglio si poteva vedere che aveva le sopracciglia leggermente inarcate verso l'alto e le palpebre inferiori sollevate di poco.

Doveva dimostrare di essere quello con i nervi d'acciaio, dato che era un capo. Non doveva mostrare la minima debolezza, nonostante probabilmente fosse quello che si sentiva peggio tra tutti.

"Be', c'è di buono che almeno ci siamo liberati di Bussola." disse Wystan, interrompendo quel clima di tensione e tristezza, congiungendo i piedi come nel gesto di sfregarsi le mani dopo un lavoro compiuto con successo. "Secondo me non arriverà nemmeno vivo a casa."

"Non morirà così facilmente." disse Sayf, sbuffando pesantemente e ritirando la mano per appoggiarla sulle bende che aveva sul petto. "Ci ha sbattuti come tappeti, siamo sicuramente messi peggio noi di lui. Ma almeno per un po' non farà più danno. Qualche mese di convalescenza e poi tornerà a finire quello che ha cominciato."

"Per questo dobbiamo tornare indietro e iniziare l'addestramento di Shade." sospirò Ozaner, finalmente tornando a parlare. "Non può restare indifeso per sempre."

Athos si grattò dietro un orecchio con una zampa posteriore, ridacchiando sottovoce e suscitando decisamente la sorpresa dei presenti.

"Shade, glielo dici tu dell'epico muro di fiamme o lo faccio io?"

L'Umbreon lo guardò, poi fece un sorrisetto sghembo.

"Lo hai appena fatto, tanto vale che tu continui."

Athos scodinzolò rapidamente, contento di avere la parola in merito, e si sedette per iniziare a raccontare.

"No, allora, vi spiego." continuò, ormai certo di avere l'attenzione di tutti i presenti concentrata su di sé. Sollevò le zampe anteriori mentre restava seduto, gesticolando con esse.

Gli adulti presenti lo fissarono con aria abbastanza sbigottita mentre il Mightyena spiegava con termini decisamente ragazzeschi la mossa, a detta sua "epica", che Shade aveva compiuto poco prima.

"Praticamente il tizio lì aveva appena atterrato Ozaner, senza offesa Ozaner, e poi era tutto "Hey, ora passo a uccidere anche voi due" ma a Shade non stava bene perché a una certa, tipo, a una certa con la forza del pensiero ha infiammato la strada davanti a noi!" esclamò, agitando convulsamente le zampe davanti a sé.

Wystan, Ozaner e Sayf mossero le pupille per guardarsi a vicenda, tornando poi a fissare Athos come se fosse stato pazzo.

"Vi giuro, non sto scherzando. Io ero tutto "Oh no, stiamo per morire malissimo" e stavo pregando tutti i Numi che conoscevo per salvarci il sedere, ma Shade evidentemente ha DETTO: "NON OGGI BELLEZZA" E HA TIRATO SU UN MURO DI FIAMME, MA CI RENDIAMO CONTO?!"

"E il bello è che non so neanche come ho fatto."

"E IL BELLO È CHE NON SA NEANCHE COME HA FATTO!"

Sayf fece un cenno con la mano verso il Mightyena per dirgli di abbassare il volume della voce, o meglio, ammutolirsi.

"Ciò vuol dire che bisogna solamente addestrare i poteri di Shade a venire fuori nei momenti di necessità. Non dobbiamo addestrarlo a imparare, ma solo a metterli in pratica."

"Non so se sia più semplice o più complicato." sospirò Ozaner, scuotendo il capo con una certa rassegnazione. "Vedremo come fare quando torneremo indietro."

"Be', per un po' voialtri non sarete capaci di combattere." precisò la Blissey che si era occupata di Athos, la quale per tutta la durata della conversazione era rimasta lì accanto alla sua collega Aromatisse. "Siete troppo conciati. Potete tornare al campo base, ma per un po' niente combattimenti o addestramenti."

"Oh, maddai." brontolò Wystan, sollevando le gambe come nel gesto di aprire le braccia per protestare. "Entrambe conoscete Ondasana, usatela e curateci come si deve!"

"Non funziona così, brutto piccolo-" l'imprecazione della Blissey fu fermata da una pacca sulla spalla data da parte dell'Aromatisse, che continuò a parlare per lei.

"Abbiamo già usato Ondasana su voi tre che siete i più gravi, ma per le ossa rotte ci vuole di più per guarire. Qualche settimana e sarete come nuovi."

I tre fecero all'unisono la stessa espressione di disgusto, che pareva comunicare un solo pensiero: stare a riposo per più di un giorno? Si può fare?

"Dovrete trovare qualcun altro che addestrerà i nuovi cadetti per voi mentre sarete in convalescenza."

"Il problema è trovarlo questo qualcuno." disse Wystan in uno sbuffo spazientito, e gli altri due annuirono mestamente in approvazione.

Shade inclinò la testa da un lato. Davvero non conoscevano nessuno di abbastanza esperto da pensare al suo addestramento? Aveva visto un sacco di Pokémon che gli sembravano forti, durante il tempo in cui era stato al campo base. Certo, il più promettente era Varsh, ma...

Fece una smorfia non appena, anticipate dallo sbattere di un portone, dal corridoio che portava da loro giunsero delle voci dal volume decisamente forte. In seguito, ci fu uno stridore continuo piuttosto fastidioso.

"Tenente, sollevate la spada, sta rigando il paviment-!"

"E sai quanto me ne frega, come sei lamentoso!"

Shkriiiiiinnnnn...

La prima voce, abbastanza incerta, fu sovrastata da una voce femminile dalla parvenza piuttosto irritata.

"Ma... Ma non sono io che sono lamentoso, Tenente, se rigate il pavimento l'Imperatore ve ne canterà quattro!"

"E io ne canto quattro a lui se non la smette di scartravetarmi i co... to', siamo arrivati, anvedi che non ho scheggiato troppo il pavimento?"

"...vi state letteralmente trascinando dietro la spada da venti minu-"

"E chissene!"

Ozaner roteò gli occhi e Sayf si portò due dita alla radice del naso; entrambi erano probabilmente pienamente coscienti di chi stesse per raggiungerli.

Con la forza di una tempesta tropicale una Sceptile di circa vent'anni aprì totalmente la porta scorrevole che era l'ingresso all'infermeria, entrando di prepotenza.

"Permesso!"

"No, hey, fermatevi!" esclamò un Ferrothorn mentre si affacciava alla porta d'ingresso, agitando uno dei tentacoli chiodati in aria senza però entrare.

L'Aromatisse e la Blissey entrarono in uno stato riconducibile a quello di due mamme chiocce quando vengono loro sottratte le uova appena covate. Entrambe si misero spalla contro spalla, cercando di impedire alla Sceptile di entrare.

"Tenente Albari! Non potete entrare qui, sono convalescenti! Devono riposare!"

L'altra però ormai era un treno inarrestabile, e con un rapidissimo gesto di entrambe le braccia appoggiò le mani sulle facce delle due e le spinse ai lati per entrare nella grande stanza.

"Ripeto, permesso!" ribatté, piccata.

"Albari, non essere maleducata." la riprese Sayf con un certo tono di rassegnazione, senza però fare nulla attivamente per fermarla.

Shade dovette spostarsi di lato quando la tipo Erba gli passò vicino. Era decisamente imponente, molto più alta e grossa di altri membri della sua specie, con una pelle verde oliva dall'apparenza dura e ruvida. La sua lunga coda cespugliosa, decorata da una grande macchia rossa su ogni foglia, oscillava qua e là seguendo il passo della sua padrona e rischiando di colpire i presenti.

"Ho sentito che vi hanno conciati per le feste, vecchioni!"

Ai fianchi portava una cintura di spessa stoffa da imbracatura, alla quale era scalcinatamente assicurato un lungo spadone a due mani con denti d'arresto sulla lama. La punta affilata dell'arma, dato che era male assicurata, trascinava sul terreno e lasciava un solco sottile ma ben visibile.

"Vi ho detto di non entra- vabbè. Vabbè, vado a parlare con un muro e poi do le dimissioni, che sicuramente faccio prima." brontolò il Ferrothorn, facendo dietrofront e andandosene a passo pesante. La Sceptile pareva avere i paraocchi tanto ignorava tutto quello che le stava attorno.

Il Tenente Albari aprì le braccia non appena vide Wystan seduto poco lontano, e l'Infernape sollevò le gambe.

"Wywy!"

"Albarina! Ma ciao, come stai?"

Lei proruppe in un risata a tutto volume, avanzando a passo rapidissimo verso la scimmia mentre teneva le braccia aperte.

"Io bene, ma ti trovo uno schifo, vecchia carcassa!" esclamò, sollevando una mano e tirando una pacca devastante alla spalla bendata del Colonnello, il quale emise un'esclamazione di dolore dovuta alle numerose ossa rotte scosse con così tanta forza.

"AHHIAMANNAGGIATTÈ!"

"GYAAAAAHH!" gridò la Blissey da pochi passi di distanza, avanzando furente verso il Tenente Albari, con delle vene pulsanti che spuntavano da sotto la pelle della fronte. "MA ALLORA VOLETE FARMI PRENDERE UNA SINCOPE!"

"Oh, che ho fatto?" fece la Pokémon Foresta mentre sollevava ambo le mani all'altezza delle spalle, innocentemente.

"Albari, vedi di contenerti. So che sei agitata, ma non c'è bisogno di renderlo un problema di tutti." brontolò Sayf, e finalmente la Sceptile si voltò verso di lui nonostante la Blissey stesse facendo un petto a petto pronta ad affrontarla a mani nude.

"Giusto, giusto. Scusatemi." disse Albari dando un paio di stavolta delicate pacche alla Blissey, la quale dovette essere trattenuta per le spalle dalla Aromatisse per non compiere una strage.

La Sceptile si avviò per avvicinarsi alla branda del Kommo-o, quasi colpendo Shade in faccia con una codata.

L'Umbreon arretrò, mettendosi al fianco di Athos per osservare meglio la nuova arrivata interagire con i combattenti nella stanza. Anche lei aveva un rango, e anche piuttosto alto. Che fosse una subordinata di Sayf?

"Mi hanno detto che vi hanno obliterati." commentò Albari, sedendosi sulla branda di Sayf e incrociando le gambe come se fosse stata a casa sua, avvolgendo la coda attorno al corpo. "Me lo hanno riferito delle sentinelle, purtroppo non sono arrivata in tempo per partecipare al combattimento."

"Fidati, non ti sei persa un granché." disse Sayf, facendo poi cenno verso la cintura che la Sceptile portava al fianco. "Hai la spada mezza staccata."

Albari cambiò postura e distese le gambe per poi accavallarle, scuotendo la testa senza sistemare lo spadone al fianco. Lanciò un'occhiata verso Ozaner e Wystan, poi sospirò.

"Siete troppo vecchi per queste cose."

"Hey, siamo nel fiore degli anni, non siamo ancora dei bacucchi dementi." protestò l'Infernape, storcendo il naso alle parole della Pokémon Foresta, la quale si limitò a fare un'espressione di puro scetticismo prima di continuare guardando Sayf.

"Ho anche saputo che il Nume Zekrom ha dovuto ricorrere a una trasfusione di anima. Non si mette bene. I media lo sapranno già e si staranno avventando sul nuovo articolo come Houndoom rabbiosi, immagino."

"Entro domani sarà su ogni giornale."

"Direi perfetto."

La Sceptile finalmente rimase in silenzio, mettendosi a riflettere su tutte quelle informazioni, e Shade ebbe il tempo di guardarla per bene. Si sentiva in adorazione alla sua presenza. Quella avrà avuto sì e no sei anni in più di lui, e già era a un rango così alto dell'Esercito. Era ammirevole.

"Cosa avete intenzione di fare?" proseguì Albari, guardando uno per uno i tre combattenti feriti.

"Per ora nulla." rispose Ozaner. Accavallò le zampe anteriori mentre socchiudeva gli occhi gialli e rossi. "Guariamo e vediamo che cosa succede."

"l'Imperatore è su tutte le furie. Non ho capito se è arrabbiato con voi o con il nemico." aggiunse la Sceptile, spostando la coda e appoggiandola su una gamba di Sayf.

"Probabilmente entrambe le cose."

Ci fu un altro attimo di silenzio, stavolta molto più lungo e teso.

"Anche se penso proprio che sia più irritato per la pavimentazione rotta della sua balconata che per altro." sghignazzò la Sceptile mentre socchiudeva gli occhi a mandorla.

Si schiarì la gola, poi proseguì con una voce intenzionalmente e scherzosamente più profonda, gonfiando il petto e portandosi la coda cespugliosa dietro la testa, imitando una criniera alla bell'e meglio.

"Chissenefrega se i miei sudditi hanno rischiato di morire! Trovate quel mercenario, apritegli il portafogli e costringetelo a ripagarmi le mattonelle che mi ha rovinato!"

A quelle parole Wystan si mise a ridere sguaiatamente snudando i canini aguzzi. Ozaner fece un sorrisetto e roteò gli occhi, mentre Sayf rimase perfettamente impassibile.

"Sì, sei tale e quale a lui!" esclamò la scimmia, continuando a ridere. "Sayf, tua figlia ha senso dell'umorismo. Perché tu no? Non capisco, eppure il frutto non cade troppo lontano dall'albero."

"Ha preso da sua madre." si limitò a rispondere il Kommo-o, incrociando le braccia senza cambiare di una virgola la sua espressione.

Shade si voltò di colpo quando dalla sua sinistra Athos sbottò un "EH?!" a tutto volume, facendo voltare tutti i presenti nella loro direzione.

"Cioè- voi volete dirmi che lei!" il Mightyena sollevò una zampa con i polpastrelli verso l'alto e indicando con essa la Sceptile. "È figlia sua?!" e indicò di tutta fretta Sayf.

Shade inclinò la testa da un lato, esaminando i due spostando le pupille da uno all'altro. In effetti non si somigliavano molto, e il Generale non usava le espressioni con cui di solito ci si riferisce a una figlia.

"Non vedo cosa ci sia di strano." replicò il Generale di tipo Drago, inarcando un sopracciglio, e Ozaner guardò leggermente storto il giovane Pokémon Morso.

"Athos, porta rispetto."

"Albarina è troppo bella per essere figlia di quella vecchia faccia da lombrico, posso capire la sorpresa del ragazzo." commentò Wystan, accavallando le gambe in una posa di pura disinvoltura.

Dall'altra parte calò il silenzio. Albari dovette tenere la bocca chiusa per non scoppiare a ridere, ma emise un improvviso grugnito nel vedere l'espressione seccata del Kommo-o. Sayf fulminò con un'occhiataccia l'Infernape.

"Wystan." chiamò. "Fammi un favore. Muoviti a guarire, che così la prima cosa che farò sarà spezzarti quelle braccine che ti ritrovi."

"Hey, sto solo dicendo la verità."

A seguire di quel commento, Albari spostò la propria attenzione su Athos e su Shade. Si voltò verso di loro, e l'Umbreon si irrigidì come un bastoncino.

"E loro sarebbero? Sono adulti che sembrano ragazzini o proprio... ragazzini ragazzini?"

Sayf schioccò la lingua, ancora palesemente seccato per il commento che aveva fatto Wystan.

"È la seconda. L'Umbreon è il Prescelto della Luce, e il Mightyena è un suo compagno di addestramento."

"Oh? Il Prescelto della Luce?" fece Albari, alzandosi dal posto per avvicinarsi al diretto interessato, il quale cercò di controllare la propria agitazione. La Sceptile si chinò alla sua altezza, fissandolo attentamente.

"Buongiorno."

"A voi, piacere di conoscervi. Io, uh, mi chiamo Soraya Kemini."

"Un Kemini? Mavà?" disse Albari, raddrizzandosi nuovamente e voltando la testa in direzione di Ozaner e Sayf in particolare. "Non sarà mica imparentato con Araton?"

"Uh, sì. Era mio padre." disse Shade, ormai abituandosi a rispondere a quello stesso quesito ormai diventato un tòpos delle sue giornate, ma deglutì quando l'altra tornò a fissarlo dall'alto della sua statura.

"Be', piacere di conoscerti, piccoletto." disse lei con un sorrisetto amichevole. In fondo aveva l'aria di una che con i ragazzi giovani ci andava d'accordo, e quella sua parvenza servì a rassicurare un po' l'Umbreon.

"Il mercenario puntava direttamente a lui?" domandò ancora Albari, indicando Shade con un pollice, e alla sua domanda Sayf annuì. La tipo Erba si portò una mano al mento, riflettendo. "Vuol dire che conoscevano la sua posizione esatta. Deve esserci una spia da qualche parte, se è così."

"Dovrò intensificare i controlli. Ci penseranno Alitheia e Morfeus a identificare un'eventuale spia." sospirò un Ozaner decisamente sconsolato.

"Inoltre, Albari." la chiamò Sayf, e subito quella scattò sull'attenti. "Io mi trasferirò al campo base di Ozaner. Hanno bisogno di me per l'addestramento del Prescelto della Luce, quindi affiderò tutto al Colonnello Akan. Tu preferisci venire con noi e affidare i tuoi a lui oppure restare da loro? Avremmo bisogno di qualcuno di esperto che addestri i cadetti mentre noi recuperiamo."

Albari lanciò una rapida occhiata verso Shade e Athos, quasi avesse voluto studiare attentamente ogni loro caratteristica fisica per vedere se si meritassero il suo tempo.

"Prendersi una pausa dal fronte sarebbe il massimo. Vi darò una mano come posso."

"Fortuna che ci sei tu, Albarina." fece Wystan, mentre incrociava le gambe nell'altro senso e si stringeva nelle spalle. Si rese conto di aver fatto una stupidaggine solo dopo una fitta, e storse il naso.

Shade lanciò un'occhiata preoccupata in direzione di Athos, il quale ricambiò lo sguardo. Quindi per un po' sarebbero stati addestrati da quella belva agitata che era il Tenente? L'Umbreon non osò immaginarsi quanto forte poteva pestare una tipa del genere.

Dava l'aria di una che non si fermava troppo a pensare alla salute dei cadetti. Anzi.

Il primo giorno, sicuramente, la loro schiena sarebbe stata ridotta in bricioline e fettuccine.

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