Capitolo XXIII:
Capitolo XXIII:
Non ci volle molto per far rivelare ai Ghermidori dove risiedeva Aberforth Silente. A dire il vero furono lieti di mostrare l'abitazione loro stessi. Quindi ci vollero cinque minuti per raggiungere la casa di Silente, lasciando Barty molto contento.
Quando furono alla porta, Barty mandò di nuovo via i due uomini.
"Giusto, Draco... è il tuo turno ora. Mostrami quello che vali," ghignò Barty, spingendo Draco verso la porta.
"Che cosa vuoi che faccia allora?" chiese Draco nervosamente.
Probabilmente lui lo sapeva molto bene cosa ci si aspettasse da lui, era solo troppo spaventato per farlo sul serio.
Hermione lo sapeva che Draco non era un Mangiamorte come gli altri. Non era molto portato a uccidere o torturare gli altri. Aveva una grande bocca, aveva un'attitudine arrogante, ma finiva lì.
Era un killer tanto quanto lo era Hermione.
"Scopri dov'è Potter," ringhiò Barty, come se stesse parlando a un bambino. "E vedi di sbrigarti, perché, finalmente, io voglio avere dei risultati.
Draco deglutì e annuì velocemente, cercando di aprire la porta principale con un semplice Alohomora. Ma ovviamente non funzionò. Il ragazzo biondo guardò Barty con aspettativa, lui ringhiò di irritazione e levò il ragazzo di torno, alzando la sua bacchetta. La porta esplose con un gran rumore, probabilmente svegliando l'intera città, ma Barty finse di non notarlo mentre passava fra i resti della porta, seguito da Draco e Hermione.
Una volta dentro, lui aspettò un secondo, lasciando che Draco prendesse di nuovo il comando. Draco si incamminò un po' ansiosamente attraverso la hall, aprendo la porta che portava al soggiorno.
"Qual'è il significato di tutto questo?" una voce forte ringhiò dall'altro lato della stanza
La voce apparteneva a un uomo anziano, con una lunga barba, in camicia da notte.
"Io.. noi... sei tu Aberforth Silente?" domandò Draco con voce tremolante.
"Un po' più convincente," sibilò Barty freddamente, con un tono pericoloso nella sua voce.
"Mangiamorte, sei tu?" chiese sarcasticamente Aberforth, non molto colpito.
"Allora tu sei Aberforth?" ripeté Draco, ora suonava più sicuro, anche se stava ancora visibilmente tremando.
Hermione non poteva fargliene una colpa, lei stessa si sarebbe sentita male se avesse dovuto fare una cosa del genere. Anche lei avrebbe tremato. Avrebbe avuto anche il colore di un foglio bianco di carta. Aberforth sembrava prendere tutto con molta calma.
"Voglio sapere dove si trova Potter," disse Draco quando Aberforth non gli rispose. "E noi abbiamo ottime ragioni per credere che tu sia in grado di contattarlo."
"Oh, beh, io non so niente, quindi, se mi volete cortesemente lasciare in pace," replicò l'uomo, semplicemente.
Barty adocchiò l'uomo sospettoso. "Sei uno di loro? Dell'Ordine? Lavori per loro?"
Aberforth fece la paternale a Barty con lo sguardo in risposta.
"Io non mi schiero. Io vivo soltanto la mia vita. Sono un uomo anziano, qual è il punto?"
"Noi stiamo vincendo, la nostra fazione sta vincendo. E se ti auguri di avere un resto della tua vita, allora davvero dovresti dirci tutto quello che sai." ringhiò Barty.
"Ti prego... dicci quello che sai e basta," disse Draco, la bacchetta che gli tremava nella mano.
"Non essere così timido, Draco, usa la maledizione con lui," ordinò Barty.
Per un momento, Draco sembrò determinato nel fare come gli era stato detto. Ma poi la sua faccia mutò in tutt'altro. Sembrava spaventato, sembrava un ragazzo giovane spaventato che non voleva fare male nemmeno a una mosca.
Ma anche Barty poteva vederlo quel momento di debolezza.
"Non strisciare indietro, ragazzo," ringhiò. "Se non sei con me, sei contro di me. E entrambi lo sappiamo cosa succederà allora."
Questo diede a Draco del nuovo coraggio, apparentemente, perché rafforzò la presa sulla bacchetta. Preferiva ancora torturare un uomo anziano innocente che essere torturato lui stesso.
Non era come Hermione, allora.
"C-Crucio..." disse Draco in tono soft, ma la determinazione e la paura assicurarono che l'incantesimo fosse abbastanza efficace. Portò Aberforth sul pavimento, urlante.
Ma non durò a lungo. Nemmeno per dieci secondi. Ma fu abbastanza perché Aberforth parlasse.
"Ho uno specchio," disse col fiatone. "È tutto quello che ho, non posso contattare il ragazzo con quello. Ma lo posso vedere ogni tanto. Prendetevelo, se dovete."
Gli occhi di Barty brillarono solo di eccitazione, mentre seguiva lo sguardo di Aberforth verso la parete dove lo specchio era appeso. Solo un pezzo mancava interamente. Però era molto strano che lo specchio non mostrasse alcun riflesso. Era solo nero. Non c'era nulla da vedere.
"Lui si mostra occasionalmente, come un dipinto," disse Aberforth. "Come se il ragazzo venisse a Hogwarts. Voi non lo troverete. Lui ha una mappa, lui sa esattamente cosa succede a Hogwarts. Sa che ci sono Mangiamorte ovunque. Non verrà. Ora potreste lasciarmi in pace."
Barty mostrò il suo sorriso più freddo, dicendo ad Aberforth senza parole che lui di certo non aveva intenzione di lasciarlo in pace ancora.
"Una mappa?" chiese in tono soft. "Dimmi di più."
"Non vedo perché per te la cosa sia rilevante," ribatté irritato Aberforth.
"Tu dimmelo e basta e magari ti potrei lasciare in pace."
Aberforth sospirò pesantemente.
"Una mappa che mostra chiunque sia nel castello. È una mappa di Hogwarts, che mostra chiunque stia camminando lì vicino. Pertanto Potter sa esattamente che cosa sta succedendo."
"Ah..." disse Barty, pensando profondamente all'ultimo commento.
"Mi sento male," interruppe Hermione, senza mentire a riguardo. Un altro indizio per i Mangiamorte. Un altro passo verso la localizzazione di Harry e Ron. Li avrebbero trovati, eventualmente. Del resto, Barty non era stupido. Lui sapeva come sfruttare quell'informazione a proprio vantaggio. Se lo poteva capire Hermione, allora poteva capirlo anche lui. E questo pensiero era terrificante.
"Posso usare il bagno per un secondo?" chiese lei con voce tremolante.
Aberforth annuì, leggermente confuso, ma le indicò la direzione corretta.
"Aspetta!" ordinò Barty, impedendo a Hermione di lasciare la stanza per conto suo. "Vengo con te. Non ti posso lasciare da sola, vero?"
Lo stomaco di Hermione si rivoltò completamente, lui di nuovo la seguiva ovunque lei andasse. Se non la faceva già far star male la sua ossessione di trovare Potter, di sicuro lo avrebbe fatto la sua costante compagnia. Lui camminò con lei verso la porta, girandosi verso Draco, prima che lasciassero la stanza.
"Oh, Draco, non abbiamo ancora finito con l'uomo anziano." sogghignò. "Scopri come lui riesce a contattare Hogwarts... o più specificatamente, come può mettersi in contatto con Neville Paciock."
Qualcosa in Draco diceva già a Hermione che lui non sarebbe stato in grado di scoprire come Aberforth potesse contattare Neville. Era più probabile che i due si prendessero una tazza di tè assieme piuttosto che Draco torturasse quell'uomo per le informazioni.
Ma nientemeno Draco annuì e Barty sembrò fidarsi del fatto che Draco non sarebbe fuggito. Non che fuggire sarebbe stato granché efficace nel caso di Draco, dato che aveva il Marchio Nero su di sé, cosa che lo rendeva rintracciabile per i Mangiamorte. Quindi il fatto che Barty avesse deciso di stare con Hermione non era poi così sorprendente.
Lei lo sapeva che poteva essergli di aiuto in qualche modo. Per trovare Harry e Ron.
"Smettila di seguirmi, ti spiacerebbe?" ringhiò impaziente Hermione.
"Sei già stanca di me? È un peccato, perché dovrai passare con me ancora molto tempo... Lo sai qual è il mio piano, vero?"
"Mi vuoi usare per trovare Harry."
"Esattamente. Tu sei la chiave! Lo sapevo!" le disse fiero Barty. "Se Potter ha una mappa che gli dice chi c'è ad Hogwarts, allora vedrà anche te. Sarà stupido abbastanza da venire per te. Perché è così che ragiona la testa di Potter. Vede una sua amica con un Mangiamorte, la sua amica che manca e lui deve proprio salvarla. Non importa quanto stupido e pericoloso sia."
"Non sarà così ingenuo. Ora lasciami sola. Voglio restare da sola."
"Sto pensando, Hermione..." disse Barty lentamente, senza ascoltare i desideri di Hermione. "Se lasciarti andare o no, dopo che avremo Potter."
"E quindi?" chiese impaziente Hermione.
"E quindi... ho deciso di non lasciarti andare."
"Cosa?! Beh, non credere che io abbia intenzione di restare con te. Non vincerai, comunque! Perderai questa guerra, Voldemort perderà e tu morirai!" gridò Hermione, indietreggiando dal Mangiamorte.
"Non fare così la difficile, piccola strega. Stiamo già vincendo. E stare con me può solo portarti benefici. Sei, dopotutto, una sporca Mezzosangue. Stare con me significa che saresti protetta e non molti sporchi Mezzosangue possono dire altrettanto. Molti di loro probabilmente verrebbero uccisi o rinchiusi," disse Barty, scrollando le spalle come se fosse una cosa normale quella che stava dicendo. "Ma io mi sento... legato a te. Lo so che suona strano, ma tu sei così tanto come lei. Così ribelle, così forte, intelligente, bella, sicura... Lei non avrebbe mai abbandonato i suoi ideali. Proprio come te, Hermione. Tu sei così tanto come lei."
"Cosa?" sbottò Hermione, incrociando le braccia. "Tu sei un lunatico illuso. Stai dicendo che mi vuoi tenere al tuo fianco solo perché ti ricordo il tuo amore perduto? Trattavi anche lei così? Come una prigioniera? La torturavi anche? Le gridavi contro, le facevi male, la violentavi?"
"Bada a come parli, ragazza," sibilò Barty, che chiaramente si stava ancora arrabbiando molto.
"Oh, tu non vuoi che io ti parli così? È solo la verità? La puoi gestire? È troppo per il così forte e cattivo Mangiamorte?" lo punzecchiò Hermione.
"Ne ho abbastanza, ora," ringhiò Barty, velenoso, i suoi occhi spalancati. "Io la rispettavo. Io l'amavo."
"Tu non puoi amare."
Con sua grande sorpresa, Barty cominciò a ridere . Era una risata maniacale, ma era comunque una risata. Non le stava urlando. Non la stava torturando. Stava solo ridendo.
"È esattamente questo che intendevo," fece un sorrisone lui. "Così ribelle, così forte e così sicura che diventa pericoloso. Pensi di potermi impressionare, ma, davvero.. mi stai eccitando."
"Va bene, purché ti tenga alla larga da me," sbottò Hermione, anche se sapeva che lui non avrebbe fatto come gli chiedeva. "Non mi toccare."
"Oh, cara, faresti meglio a cominciare ad accettare il fatto che non puoi fuggire da me," sibilò Barty, il suo corpo la catturò contro la parete. "La vuoi la mia protezione o no?"
"Non ho bisogno della tua protezione," disse Hermione con voce coraggiosa, sputandogli in faccia. "Non che io abbia una scelta, apparentemente."
"Se tu non inizi a comportarti bene, ti potrei dare a Greyback per una notte. Ti piacerebbe, piccola strega?" ringhiò Barty, pressandosi di più contro di lei.
"Non lo faresti."
"Lo vuoi scoprire cosa potrei e non potrei fare?"
"Sai che non mi riavresti indietro tutta in un pezzo se lo facessi."
"Greyback sa anche che io non lascerei lui tutto in un pezzo se ti uccidesse o ti trasformasse."
"Minacce vuote, Crouch. Lo so che tu non mi vuoi perdere, stai affrontando tutte queste difficoltà per tenermi con te. Se non ti conoscessi meglio, direi che io sto cominciando a piacerti."
"La mia vita è così solitaria, sai? Solo nella mia Tenuta. Circondato da traditori. Con solo Winky come mis costante compagnia..."
"Carrow era più che vogliosa..."
"Lei è una traditrice!" ringhiò Barty. "Tu, d'altro canto, sei ancora giovane, pura. Io ti posso insegnare ad esser fedele a me e al Signore Oscuro. Fidati, io posso."
"Altre minacce vuote in aggiunta. Io non mi getterò mai ai piedi di quel freddo mostro, come hai fatto tu!" sbottò Hermione, mentre gli metteva le mani sul petto, per cercare di spingerlo via. Ma lui non si scostò.
"Sta' ferma e non ti farò del male," ringhiò, con una nota di minaccia nella voce, la sua lingua che scattava fuori dalla bocca, il che era sempre un segnale di pericolo.
Ma certo che le avrebbe fatto male. In più di un modo. Lo aveva fatto prima e lo avrebbe ancora fatto. Non appena Hermione fosse uscita a mettere le mani su una bacchetta, avrebbe ucciso il bastardo per quello. Lo poteva sentire che era eccitato eccome. Lo poteva sentire attraverso i suoi jeans e i suoi contro il basso addome. E, interiormente, lei era nel panico. Non osava guardarlo negli occhi, lo sapeva che erano crudeli e oscuri e colmi di cattive intenzioni. Non osava nemmeno muoversi, timorosa che gli avrebbe causato maggiore eccitazione. Lei chiuse fieramente gli occhi, cercando di pensare a scenari ancora più spaventosi. Ad esempio trascorrere una notte con Greyback.
Ma proprio quando lei credeva di aver quasi isolato la sua presenza da sé, sentì le labbra di lui sulle proprie. Qualcosa che lui prima non aveva fatto. La stava baciando. E a lei non piaceva affatto. E quello in combinazione alle sue mani che erano in zone di lei che lei desiderava che non fossero, la faceva stare male. Lei riaprì gli occhi di scatto e cominciò a combatterlo, i suoi pugni che picchiavano le sue spalle, la sua testa che cercava di evitare quella di lui.
Tutto ciò non la stava portando da nessuna parte.
Lui la sollevò leggermente contro la parete, portando lei allo stesso livello degli occhi, forzandola a guardarlo, mentre una mano le teneva ferma la mascella.
"Non farmi arrabbiare, Granger," ringhiò in modo soft, i suoi occhi che bruciavano nei suoi. "Quella è una mossa davvero sbagliata."
"Urlerò aiuto. Griderò fino a che qualcuno non arriva qui." tentò Hermione, totalmente consapevole che questo non l'avrebbe aiutata.
"Io non lo farei se fossi in te," disse Barty, ritraendo la mano dalla mascella e facendola scorrere giù. Il suo tono rese ben chiaro che lui stesse cercando di spaventarla. E ci stava riuscendo.
"Lo farò," lo mise in guardia Hermione quando lui cominciò a trafficare con i pantaloni della ragazza.
Lui non le rispose più. Era troppo preso da quello che stava facendo. C'era una luce così maniacale nei suoi occhi che rese Hermione disperata, voleva fuggire via.
Fu quello a farle prendere la sua decisione.
"AIUTO!" urlò più forte che potesse. "AIUTATEMI!"
Naturalmente lei sapeva che c'erano altre due persone nella stanza vicino. L'avrebbero sentita di sicuro. E nonostante Barty le avesse velocemente tappato la bocca, con un tale sguardo assassino sul suo volto che le diceva che se ne sarebbe pentita amaramente per quello, il danno ormai era stato fatto. Perché lei già poteva sentire dei passi farsi più vicini.
Barty sfoderò immediatamente le sua bacchetta, solo un momento più tardi, Draco si precipitò nella stanza, pronto con la sua bacchetta. ma quando vide la scena di fronte a sé, con un Barty inferocito e un'Hermione terrorizzata e pressata contro il muro, sembrò capire che cosa stesse succedendo.
"Io- mi dispiace," si scusò Draco, principalmente con Barty. Perchè non sentiva la necessità di scusarsi con Hermione, tutto il contrario.
"Che cosa pensavi, piccolo stolto," ringhiò Barty, avanzando di un passo contro Draco.
"Ho sentito urlare! Pensavo ch-che tu f-fossi ferito!"
"Se io fossi stato ferito, Granger non avrebbe urlato," sibilò Barty.
"Mi-mi dispiace. Vi lascerò a fare.. beh..." balbettò Draco, muovendosi già verso la porta.
"Resta lì, idiota!" ordinò ad alta voce, la sua precedente eccitazione ora tramutata completamente in rabbia. "Lo hai lasciato là, vero?"
"C-chi?"
"Il vecchio."
Gli occhi di Draco si spalancarono, sia per la consapevolezza, sia per la paura.
Perché la risposta non avrebbe compiaciuto Barty. Annuì con prudenza, indietreggiando di un altro passo.
"Che cosa avevi in testa, eh?" disse Barty impazientemente, ora con una voce più forte. "CHE COSA AVEVI PER LA TESTA!"
L'ultima alzata di voce fece rabbrividire Draco, che si riparò dal furioso Mangiamorte.
"M-mi dispiace!"
"DISPIACERTI NON BASTA!" sbraitò Barty. "SE N'È ANDATO! CONOSCE IL NOSTRO PIANO!"
"Non lo conosce!" disse velocemente Draco. "Lui non conosce Granger!"
"MA CERTO CHE LA CONOSCE! NON È STUPIDO! LO DIRA' ALL'ORDINE!"
Barty arrivò come una furia su Draco, alzando la bacchetta verso di lui.
"Aspetta!" tentò Draco. "Non puoi! T- tu lo hai promesso a mia madre."
"Ma lei non è qui, no? Posso fare qualsiasi cosa reputo vada fatta," disse Barty, con un leggero fiatone, ma la sua voce si riabbassò a un volume normale. "Io spero davvero per te che io abbia abbastanza autocontrollo rimasto da impedirmi di ucciderti."
"T-ti prego..." tentò ancora Draco.
"Crucio."
TBC
Barty è proprio cotto perso di Hermione, peccato sbagli i modi, accidentaccio... erano partiti bene con quei discorsi.. a proposito, dite quello che volete ma in quel bagno Hermione stava flirtando con lui a un certo punto, non posso averlo notato solo io!
Quanto a Draco... se l'è cercata ^^'
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