L'OSPITE

La zucca mi fissava con i suoi bizzarri occhi triangolari. Feci una smorfia. Io ero sempre stata più da San Valentino: cuori, orsetti, cose coccolose. Spostai lo sguardo e incontrai uno scheletro con un'ascia insanguinata. Sentii lo stomaco annodarsi. Confermavo... Halloween non faceva per me.

A essere onesti dopo la morte di Lucas nulla faceva per me, neppure San Valentino. Il cuore sanguinò. Lui era stato il mio amore. E ora non c'era più. Gli occhi mi bruciarono di lacrime e disperazione.

-Non avrei dovuto venire a questa festa- mormorai.

-Non potevi passare un'altra notte a piangere- mi rimproverò Micky, i lunghi denti da vampiro che lo rendevano ridicolo.

Non replicai. Parlare era inutile. Lucas era morto. Stilettate nello stomaco. Eravamo seduti lì, su quel parquet rovinato, l'aria intrisa dall'odore dolciastro delle rose appassite e lui non c'era.

Sarah, la padrona di casa, sospirò, le orecchie da gattina sexy che le scivolavano sui capelli biondissimi. -Il tempo del cordoglio è finito- tirò fuori una bottiglia nera dalla borsa -ecco il nuovo gioco-

-Wow- esclamò Blake, il viso truccato di verde.

-L'ho preso in un negozietto, bisogna girarlo e richiama il vero amore, ovunque esso sia- continuò allegramente.

Il mio Lucas.

-Comincia tu- m'invitò Sarah.

Afferrai la bottiglia e la girai meccanicamente, senza piacere. Questa fece qualche giro... e poi si fermò, indicando la porta.

Un rumore di passi. Alzai lo sguardo e lo vidi. Un uomo alto con un lungo mantello rosso frusciante e una maschera a coprire il volto. Folti capelli neri gli ricadevano sugli occhi scuri.

-Oh, sei arrivato!- esclamò Sarah -Ti aspettavamo-

L'ospite sorrise, inquietante. Si sedette, muto. Il suo sguardo si posò su di me. Doveva essere il cugino di Blake.

-Allora chi vuole giocare?- chiese Sarah.

L'uomo alzò la mano guantata.

-È tuo- esclamò Sarah.

L'ospite afferrò la bottiglia... e la sollevò.

-Devi girarla, vuoi... - intervenne Blake.

La bottiglia volò e gli si conficcò in testa. Osservai con orrore le gocce di sangue che scivolavano lungo la fronte di Blake, che mi fissava con gli occhi sgranati.

Sarah gridò, cadendo all'indietro.

L'uomo non parve essere turbato. Si alzò e venne verso di me. -Lizzie- gemette e io mi sentii mancare, perché era il modo in cui mi chiamava Lucas. Doveva essere un orribile scherzo. Agii d'impulso. Mi lanciai in avanti e gli strappai la maschera. Non ebbi nemmeno la forza di gridare.

Lucas mi sorrise, lembi di pelle che cadevano. -In...insieme... sem... pre- biascicò.

Le sue mani scheletriche mi strinsero. Mi divincolai, ma lui mi tenne come una bambola. Lo avevo fatto tornare indietro, compresi, grazie a quello sciocco gioco.

La stretta divenne meno forte. Dietro di lui Micky mi fissò, l'ascia sollevata, lo sguardo sgranato. Lucas si voltò e gli tolse l'arma di mano. Un istante dopo lo decapitò. Gridai.

Lucas si avventò su di me. Le sue labbra premettero contro le mie, un sapore metallico m'invase la bocca, la mia anima fu risucchiata. Tutto scomparve in un turbinio di lampi e lacrime. 

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