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Narratore in prima persona, Victor
Ambientazione Russia

Il suono della sua mano sulla mia guancia rieccheggiava in tutto il palazzetto, me l'ero meritato come sempre, non era la prima volta che tutto li dentro si fermava a causa mia e delle mie distrazioni anzi della mia distrazione perché era una cosa sola a distrarmi, alcuni diranno che è meglio dire una "persona sola" ma più che lui è quello che provo per lui a distrarmi. In ogni caso ero nuovamente nei guai, Yurio davanti a me mi guardava in cagnesco, l'allenatore che esasperato dai miei continui errori se ne stava quasi per andare, l'intero palazzetto che guardava la scena sorpreso -come se fosse la prima volta- ed io che l'unica cosa che sono riuscito a fare è portare la mia mano sulla guancia appena colpita.

Perso nei miei pensieri per l'ennesima volta persi il ritmo, iniziando a pattinare seguendo la canzone sbagliata, stavo eseguendo i passi della coreografia che gli insegnai appena poco dopo esserci incontrati, Eros, era palese che stavo pensando ancora a lui e tutti li se n'erano accorti ma nessuno diceva niente, nessuno tranne lui.

Yurio: adesso basta. Vattene. Adesso.-

Io non mi mossi, ma non perché non volevo andarmene, sapevo di doverlo fare ma più che altro perché non ci riuscivo, mi veniva impossibile in quel momento.

Yurio: mi hai sentito idiota? Ti ho detto di andartene adesso.-

Volevo davvero dire qualcosa, qualsiasi cosa ma c'era altro che mi bloccava.

Yurio: ma le vuoi prendere ancora?!... non so cosa sia successo tra voi due ma una cosa è certa: se ti manca tanto va da lui.-

A quel punto caddi, aveva colto nel segno, lui mi mancava davvero lo desideravo ancora accanto a me desideravo pattinare ancora al suo fianco e insegnargli tutto quello che so imparando cose nuove a mia volta. Ma di certo non potevo presentarmi li a casa sua come se niente fosse, senza preavviso... i miei pensieri furono interrotti nuovamente da Yurio.

Yurio: tu pensi troppo... vuoi fare una cosa? Falla.-

Io: tu la fai troppo semplice.- finalmente parlai anche se parlare non è il verbo adatto, sussurrai.

Yurio: se vuoi immergerti ancora nei tuoi pensieri... alzati da li e ed esci... se vuoi allenarti con noi sgombera la mente altrimenti... - a questo punto abbassò la voce - prendi un dannato volo e risolvi i tuoi problemi.- qui mi lasciò, per terra in mezzo alla pista.

Io: hai ragione.- ed è qui che mi alzai e sotto gli occhi di tutti svuotati il mio armadietto e con il mio borsone me ne andai da lì.

Allenatore: aspetta Victor, cosa hai intenzione di fare? Non puoi abbandonare tutto così! Torna dentro e allenati come si deve.-

Io non risposi continuai a camminare verso casa mentre sul telefono guardavo il primo volo disponibile per il Giappone.

Allenatore: Victor! VICTOR!-

Lo ignorai, ormai avevo preso la mia decisione.

Breve skip time di 2 giorni

Avevo trovato un biglietto in seconda classe per un volo due giorni dopo, che fortuna, fino ad ora tutto mi diceva che dovevo tornare li e prendermi ciò che volevo anche se detto così sembra egoista... e se lo fossi realmente? dopo tutto piombare li a casa sua in questo modo, l'avevo già fatto un volta se ci riprovassi potrei fare una pessima impressione alla sua famiglia, mi caccerebbero e io non potrei mai più rivederlo finirei in depressione perderei il mio talento per il pattinaggio non vincendo più niente e rimarrei single a vita accompagnato solo dal mio cane anzi probabilmente neanche lui perché vedendo il mio enorme fallimento nella vita mi abbandonerebbe ed è così che morirei solo e dimenticato dal mondo.

No allora, sto esagerando però su una cosa credo di avere ragione: qualcuno lo devo avvertire. Non ci misi molto a capire chi dovevo chiamare, probabilmente appena capirà chi è al telefono urlerà come mai ma va beh.

Chiamai Yuko, la conversazione fu particolarmente breve ma comunque piena di entusiasmo da parte della ragazza, come previsto appena capì che ero io a parlare si lasciò scappare un urlo un po' come le altre mie fan ma oramai c'ero abituato. Appena avuta la parola le dissi quello che stavo per fare omettendo sentimenti vari e motivazioni imbarazzanti infine le raccomandai di non dire niente a nessuno soprattutto a Yuri e a quelle 3 bambine -adorabili ma particolarmente pettegole-, non ci furono problemi lei acconsentì dicendo che quando sarò arrivato troverò una stanza pronta a suo nome così che nessuno si insospettisca; solo alla fine della chiamata, quando stavo per chiudere mi raccomandò di stare attento a non farmi riconoscere le risposi che ci avevo già pensato e salutandola definitivamente la ringraziai.

Finalmente arrivai in aeroporto e mi avviai subito verso in check-in, ero tra i primi per fortuna ma davanti a me c'erano comunque un paio di persone, tenni un profilo basso per impedire di essere riconosciuto, ma fu comunque uno sforzo inutile -appena fu il mio turno la signora mi riconobbe anche grazie ai documenti di imbarco, cavolo ed ora che posso fare.

Ragazza: oddio ma tu sei Victor, il famoso pattinatore, oddio.-

Sorrisi leggermente preso alla sprovvista ma dovevo trovare un modo per non attirare l'attenzione.

Io: ehm... si... senta signora le faccio un autografo e una foto assieme se fa a meno di attirare l'attenzione... per favore.-

Ragazza: uhm... va bene, il mio turno finisce tra 10 minuti.-

Io annuì mentre lei mi sorrideva in modo provocante anche se a me non faceva nessun effetto. Era una bella ragazza, abbastanza alta capelli lisci e un viso dai tratti dolci ma al momento il mio obiettivo era un altro.

Dieci minuti passarono e la ragazza mi raggiunse appena dopo il check-in. Solo quando mi arrivò in contro correndo e quasi mi saltò addosso notai sulla sua divisa la targhetta in mettallo con il nome soprainciso: Ilenia.

Ilenia: oddio sono così felice, cioè non capita tutti i giorni di incontrare una persona del tuo calibro.-

Io: almeno ha un buon vocabolario.- penso

Ilenia: comunque facciamo subito una foto... non vedo l'ora di postarla e far rosicare le mie amiche.- afferma con una risata isterica alla fine mentre tira fuori il telefono.

Io: va bene... ma vorrei chiederti se per favore puoi aspettare a postare la foto se proprio devi farlo...-

La ragazza mi guardò incuriosita, in effetti al suo posto avrei avuto la stessa reazione.

Io: mi dispiace ma sto andando a fare una cosa importante e vorrei mantenere un basso profilo, ti scriverò su instagram appena avrò finito, mi spiace molto.-

Ilenia si rilassò appena sorridendomi in modo comprensivo. -non preoccuparti a me basta avere il ricordo alla fine, spero che qualunque cosa tu abbia da fare vada a buon fine.-

Io: grazie.-

Ilenia: e di cosa... grazie a te e scusami per averti disturbato a e una cosa... quando passerai all'imbarco ci sarà una ragazza poco più grande di me... se ti riconoscerà offrile quello che hai fatto con me... dovrebbe funzionare.-

Io: ehm va bene grazie ancora.-

Con questo ci salutammo, alla fine era una ragazza gentile.

Decido di ignorare la presenza dei negozi tra il check-in e l'imbarco - anche se il pupazzo di un barboncino scuro era invitante - perciò continuo avanti fino alla zona d'attesa che ai affaccia sulle piste, ho sempre adorato volare.

Leggo sul tabellone che all'apertura del mio imbarco mancano 20 minuti e ne approfitto per prendermi qualcosa da bere, un semplice caffè è perfetto in questo momento, infatti 5 minuti dopo sono seduto ad un tavolo a sorseggiare il mio caffè mentre scorro la home di instagram. Quasi non mi strozzo quando vedo una foto di Yuri con un ragazzo, stanno entrambi sorridendo mentre il ragazzo a me sconosciuto aiuta Yuri ad allacciarsi un pattino, il vero problema è che non è un brutto ragazzo anzi il contrario e questa cosa mi irrita. Finisco in fretta il mio caffè e mi metto subito in fila per salire a bordo - stavolta per primo - il prima possibile dovevo essere in Giappone.

L'imbarco apre e come previsto la ragazza addetta mi riconosce ma in quel momento non ero dell'umore per una fan e credo che dalla mia espressione si sia notato infatti lei lascia stare e mi fa passare. Continuo a pensare a quella foto, so che non devo dare co clusioni affrettate ma ad essere sincero sono geloso e devo far finire questo inferno quanto prima.

Salito sull'aereo ignoro come sempre tutte le raccomandazioni tanto le so a memoria, allaccio la cintura mi metto un paio di cuffie così dopo aver preso un sonnifero da 3 ore mi addormento.

Mi sono appena svegliato e a quanto pare manca un quarto d'ora di viaggio, per mia fortuna non mi sono capitate persone fastidiose come vicini se no sarebbe finita davvero male. Mi alzo per andare in bagno ma a quanto pare mi tocca fare di fretta, 10 minuti prima dell'atterraggio i bagni chiudono ma va beh.

Appena atterrati parte il classico applauso di cui non ho mai capito il senso, esistono anche incidenti in auto ma non è che ogni volta che arrivi a destinazione applaudi, comunque ritiro la mia valigia e me ne vado, fa freddo e io ho bisogno di un bagno caldo.

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