(capitolo 4) non si è dimenticato
Canzone: Call me maybe
Passò una settimana circa dall'incontro con Brahim, e devo dire che in questi giorni è sempre stato nella mia mente; sono rimasta un po' delusa, aveva detto che mi avrebbe scritto, ma non l'ha fatto; mi era venuta anche in mente l'idea di scrivergli su Instagram, ma ho pensato di essere troppo invasiva, quindi ho lasciato stare.
Alla fine comunque ho capito che magari era semplicemente troppo impegnato, pochi giorni fa c'è stata la partita contro il Chelsea in Champions, una partita di cui è meglio dimenticarsi, Tomori espulso per un fallo che neanche c'era, Pioli che fa praticamente tutte le scelte sbagliate di posizione, l'arbitro a favore del Chelsea. Un orrore. Tra l'altro in quella partita Brahim entrò solo verso la fine della partita, inutilmente, perché per quanto corresse e per quanto non abbia mai perso la speranza, non c'era nulla che potevamo fare. Praticamente era entrato solo per ricevere insulti dalle solite persone che non sanno nulla, e ripeto nulla di calcio.
Ripensando a quella partita mi vengono i brividi, le scene di fine partita mi hanno rotto, Leao che va verso gli spogliatoi con la testa bassa piangendo, Calabria che chiede scusa ai tifosi, i giocatori del Chelsea che festeggiano immeritatamente.
Neanche il soffice cuscino su cui ho appoggiato il viso e il profumo del piumone riescono a calmare i nervi che provengono da quella partita.
Si sono a letto in questo momento. È sabato mattina e non ho per niente voglia di alzarmi. Sono completamente senza forze, è stata una settimana dura all'università, per il Milan e per me in generale. Ho fallito l'ennesimo esame di psicologia, non ce la farò mai, non so cosa mi prende, ultimamente non riesco più a concentrarmi su nulla.
Il fallimento di quel test ha portato ad una sola cosa. Taglio. Un altro che di aggiunge alla mia collezione; vorrei fermarmi ma non riesco, non ho nessuno con cui condividere queste cose. C'è Giada ma le ho davvero detto troppo in questi 7 anni che ci conosciamo. Non voglio più stressarla con i miei problemi, anche se lei mi incita a fare il contrario.
Mentre sono lì a pensare a tutte le cose più brutte nel fondo della mia mente lo schermo del mio telefono s'illumina e la suoneria inizia a suonare, segno che qualcuno mi sta chiamando. Alzo il telefono e guardo: è un numero sconosciuto.
Non so se dovrei rispondere, molto probabilmente è spam; ma tanto che cos'ho da perdere?
Cliccai la cornetta verde e misi il telefono alle orecchie, "pronto?" Dissi, "ciao! Pensavo che non rispondessi più, stavo per riattaccare!" Rispose la voce dall'altra parte della rete.
Quella voce. È la sua voce. La voce del numero dieci rossonero; non pensavo mi avrebbe chiamato, pensavo che si fosse dimenticato di me ormai. Ma a quanto pare mi sbagliavo.
Ciaoo!! Questo capitolo è di passaggio! Pubblicherò presto il prossimo, e sarà molto più lungo! Nel frattempo godetevi questo!!
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