New York City♥
Felicity
Seguo Nathalie per le innumerevoli stanze del quartier generale dei Crips. Senza di lei mi sarei persa sicuramente in tre secondi, questo posto è peggio del labirinto di Dedalo. Entriamo in una stanza con le finestre piccolissime, l'aria viziata e una sola tristissima lampadina a illuminare Damian. Sembra la scena di un film poliziesco, dove l'ostaggio viene fatto fuori. In questo caso avrei voluto torturare Damian per fargli sentire quanto male sto sentendo senza Scott. Cerco di ingoiare il dolore e di far uscire la rabbia bruciante che avevo cinque minuti fa.
- Prego. - Nathalie mi fa il gesto di proseguire.
Damian alza lentamente la testa e pianta gli occhi grigi nei miei.
- Cosa vuoi? - Scatta sputando sangue davanti ai miei piedi.
- Risposte. - Replico fredda e impassibile. - Perchè lui?
- Ti riferisci a Chris o a Scott? - Chiede maligno. - So che tu e il piccolo Wolf eravate molto legati. Poverino... se solo sapessi che le sue ultime parole sono state rivolte a te... ma tu sei scappata con la coda fra le gambe, perciò no... - Gli mollo un pugno in faccia facendo ribaltare la sedia a cui è legato.
- Non sono scappata. - Grido pestandogli il collo. - Sono andata a chiedere aiuto, me l'ha chiesto lui. Non parlare mai più di lui, stronzo. - Inizia ad annaspare alla ricerca di aria. Inizia a diventare molto pallido e allora gli lascio la possibilità di respirare.
- Cosa ha detto prima che morisse? - Gli chiedo.
- Perchè dovrei dirtelo? - Ribatte tossendo.
- Perchè se no ti toglierò le unghie una ad una lentamente, tutte e dieci quelle delle mani, poi passerò a spezzarti le ossa fino a che non rimarrai altro che un sacco di carne umana. - Sibilo furente. Deglutisce rumorosamente.
- Ha detto che ti ha sempre amata e che gli dispiace di averti delusa, che stava cercando di diventare una persona migliore per te. - Borbotta con una smorfia disgustata, come se quelle parole fossero un boccone aspro. Quasi fatico a capirlo, ma le lacrime mi scendono copiose comunque.
- Basta così. - Interviene Nathalie. - Vieni Hermana, andiamo fuori. - La ragazza mi prende gentilmente per un braccio. Mi giro verso Damian, con la vista offuscata dalle lacrime, e gli tiro un calcio, rompendogli il naso.
- Sei talmente cattivo che neanche i tuoi compagni ci hanno fermato quando siamo venuti a catturarti. - Gli sibilo. Nathalie affonda le dita nel mio braccio, nel vano tentativo di trascinarmi via.
- Non mi hanno abbandonato, stanno solo aspettando il momento giusto per ottenere quello che vogliamo e venirmi a prendere. - Sorride in modo inquietante. - E tu mia cara, sarai la mia prima vittima.
Nathalie riesce a trascinarmi fuori, lasciando Damian nella stanza con la sedia ribaltata e il naso sanguinante.
- Che ti dice il cervello? - Mi sgrida la bionda. - Ti sei appena assicurata la morte così! - Ricomincio a respirare normalmente e il sangue ossigenato mi va al cervello, rendendomi gia più lucida. Le parole di Damian mi ronzano in testa come una fastidiosa zanzara e quasi non sento Nathalie. Che si faccia pure sotto, non ho paura, vendicherò Scott, fosse l'ultima cosa che faccio.
Nadia
Ritorno a casa dal Tabernet sfinita. Terence ha insistito ad accompagnarmi a casa e per tutto il viaggio sono rimasta stretta a lui, nascondendo il mio sorriso contro la sua schiena. Prima che salissi mi ha attirato a sè e mi ha dato un bacio a stampo, strappandomi un'altro sorriso.
- Ehi, è da dieci minuti che ti chiamo. - Anita sventola la mano davanti al mio viso.
- Eh? - Chiedo distratta.
La ragazza mi lancia una lunga occhiata indagatoria, poi s'illumina.
- Nadia, devi dirmi niente? - Punta le mani sui fianchi, alzando un sopracciglio. Sembra mia madre quando fa così e non mollerà tanto facilemente.
- No. - Arrossisco.
- Sei innamorata.
- Affatto! - Esclamo colta sul fatto.
- Non era una domanda, era un'affermazione, signorina. - Ridacchia Anita.
- Cos'è questo baccano? - Clary fa capolinno dalla cucina pulendosi le mani sul grembiule.
- Nadia è stracotta. - Dice Anita prima di me.
- Grande! Allora invitalo stasera a cena, viene gia un po' di gente. - Sorride Clary sistemando un ciuffo scuro dietro l'orecchio.
- Va bene. - Mi arrendo.
E adesso che faccio? Penso subito a Will. Meglio di niente... mi affretto a chiamarlo e lui accetta entusiasta. Non sono molto felice della mia scelto, però potrei ancora divertirmi stasera. Verso le sette e mezza arrivano gli amici di Anita e Clary, ma di Will neanche l'ombra. Jess mi viene a salutare e parliamo un po'. Stava tentando inutilmente di lanciare in aria dei salatini per poi prenderli al volo con la bocca, quando Will mi abbraccia da dietro. Smetto subito di ridere.
- Ciao bellissima. - Mi dà un bacio sul collo.
- Ce l'ho fatta! - Esclama trionfante Jess, che non si è accorto di nulla. Ridacchio, alzando gli occhi al cielo.
- Tocca a te Nadia. - Mi porge la ciotolina, ma si ferma a metà gesto.
- E tu saresti? - Gli chiede Will, squadrandolo da capo a piedi.
- Jess. - Risponde sfacciato.
- Ehm... Dammi i salatini, ci voglio provare anch'io. - M'intrometto tra i due. Will non accenna a lasciarmi, nemmeno a smettere di fissare truce il biondo che mi porge la ciotolina.
- Will, non ce la faccio se mi stai così attaccato. - Non so perchè ma mi sento a disagio. Prendo un salatino e lo lancio in aria. Riesco a prenderlo al primo colpo, ma mi va di traverso. Inizio a tossire, mentre Jess mi dà qualche pacca sulla schiena.
- Ehi, tutto bene? - Mi chiede porgendomi un bicchiere. Bevo tutto d'un fiato, riprendendo a respirare.
- Meglio, grazie. - Dico con voce strozzata.
- Simpatico il tuo ragazzo. - Ringhia. - Proprio mentre stavi per morire soffocata, lui risponde al cellulare.
- Non stiamo insieme. - Replico subito. - adesso sto bene, c'eri tu a salvarmi.
- Sempre al suo servizio, signorina. - Sorride, facendo un goffo inchino.
- La ringrazio molto cavaliere. - Prendo i lembi del vestito e faccio un lieve inchino.
- Okay, il tuo era migliore. - Ridacchia riferendosi all'inchino. Mi soffermo a guardarlo e mi accorgo di quanto è simile a Terence, nei modi di fare e nell'aspetto.
- Nadia, dobbiamo parlare. - Will riappare dalla folla, interrompendo la conversazione tra me e Jess.
- Va bene. - Dico incerta.
Guido il ragazzo fino a camera mia, l'unico posto tranquillo della casa, vista la gente.
- è da un po' che ci frequentiamo... - Comincia tirandomi contro il suo petto. Sorrido istintivamente e affondo il viso nell' incavo del suo collo per sentire il suo profumo, ma mi blocco a fissare uno striscio rosso sul colletto della camicia. Rossetto oscenamente rosso.
- Cos'è questo? - Indico il segno con un filo di voce. Will sembra interdetto, addirittura irritato perchè l'ho interrotto. Fa per dire qualcosa, ma gli sposto il colletto rivelando una parte della spalla dove c'è un livido violaceo e recente.
- Will... - Mi allontano da lui quasi schifata.
- Piccola, non significano niente, giuro... - Comincia a giustificarsi. Cerca di prendermi le mani, ma io mi scanso bruscamente.
- Non ci posso credere... - Balbetto, facendo un passo indietro. - Sei uguale a tutti gli altri, non ti interessava minimamente stare con me, tu volevi solo usarmi. - Realizzo con le lacrime agli occhi.
- Nadia, non è così, ti giuro che con te volevo fare sul serio, l'altra non ha contato niente per me...
- E così ero solo una botta e via? - Mi giro di scatto, trovandomi davanti una stangona mora, molto incazzata con Will.
- Rachel ti stava cercando. - Informa Jess appoggiato allo stipite della porta con un sorriso dispettoso sulle labbra.
- Will, mi devi delle spiegazioni, chi è questa tappa. - Mi guarda con occhi di fuoco e io mi sento offesa nel profondo.
- Non darmi della tappa, siamo nella stessa situazione, ti ricordo. - Dico altezzosa.
- Signore, per favore... - Cerca di calmarci Will. Nel momento esatto in cui appoggia una mano sulla mia spalla, scatto. Gli mollo un pugno in faccia, facendolo barcollare.
- Non mi toccare. - Sibilo furiosa. - E vai fuori da casa mia, hai illuso troppe ragazze per oggi.
- Tu sei pazza. - Dice tenendosi il naso. Riderei, se non fossi troppo arrabbiata.
- Hai sentito la padrona di casa? Fuori, avanti. - Lo incita Jess. Will se ne va borbottando qualche insulto verso il biondo, che fa finta di non sentire.
- E io che credevo ci tenesse davvero a me. - Piagnucola Rachel.
- Ci sono ragazzi migliori a questo mondo, troverai sicuramente quello adatto a te. - Cerca di rassicurarla Jess. Si avvicina a me e avvolge un braccio intorno alla mia vita, sorridendomi.
- Non lasciare che la tua vita dipenda da un uomo Rachel, se Will non è stato quello giusto, quello in grado di farti felice, vuol dire che non era il momento, ma arriverà, vedrai. - Dico, distogliendo velocemente lo sguardo da quello di Jess. Altri tre secondi e sarei arrossita come una stupida.
- Grazie mille, ragazzi. - Sorride decisa la ragazza, si avvia verso la porta, ondeggiando sui tacchi. - Sapete... - Si ferma sulla soglia. - Sareste proprio una bella coppia, voi due. - Afferma, uscendo dalla stanza.
Divento più rossa dei miei capelli. Jess mi lascia leggermente imbarazzato, mordendosi il labbro. Evitiamo di parlare per un po' ascoltando le risate della gente ignara che noi siamo qua.
- Grazie. - Sussurro così piano che temo che la musica a palla fuori dalla stanza abbia coperto la mia voce.
- Di nulla, Nadia. - Risponde. - Forse è meglio che torni alla festa. - Si gratta la nuca imbarazzato.
- No, rimani. - Dico prima che possa fermarmi. Jess stavolta mi guarda e noto qualcosa di diverso in lui. Ora è serio, come se stesse analizzando un'opera d'arte e tentasse di capirla, e ho come l'impressione che quell'opera sia io.
- Non ti ho ancora fatto i complimenti stasera. - Dice serio. - Sei bellissima, un vero angelo. - Abbasso lo sguardo lusingata.
- Grazie. - Balbetto. Sembra sempre sapere con certezza cosa dire o fare per farmi arrossire, è disarmante. Jess si avvicina a me e mi prende delicatamente il mento.
- Non mi ero mai accorto di quanto fossero belli i tuoi occhi. - Sussurra quando il mio sguardo incontra il suo.
- Io ho sempre saputo che i tuoi occhi sono spettacolari. - Dico. Per un attimo mi sembra di essere ancora al Tabernet con Terence. Jess si avvicina e sfiora il suo naso con il mio.
- Non faccio niente se tu non lo vuoi. - Mi avverte.
- Baciami. - Mormoro a due centimetri dalle sue labbra.
Succede tutto lentamente, in attimi che sembrano eterni. Jess annulla la distanza tra noi e mi bacia dolcemente. Chiudo gli occhi godendomi quel contatto fugace e unico. Ci stacchiamo con un sospiro e subito annego in quel verde chiaro dei suoi occhi.
- Come hai detto che ti chiami? - Chiedo spontaneamente.
- Jess Miller, Jess Terence Miller.
Samantha
- Chris. - Mugolo piano dal letto con gli occhi chiusi.
- Torna a dormire. - Risponde lui, stendendosi accanto a me.
- Continuo a fare gli incubi. - Mi lamento in modo infantile, aprendo gli occhi.
Chris sorride leggermente e mi attira sul suo petto.
- Ci sono io adesso. - Sembra essere esausto e preoccupato.
- Qualcosa non va? - Gli chiedo, improvvisamente sveglia. - Quando sei andato via qualche ora fa sembravi entusiasta. - Lui mi zittisce con un bacio.
- Non mi va molto di parlarne, voglio solo dormire. - Chris appoggia la testa sul cuscino e mi circonda con le sue braccia forti.
- Chris... - Cerco di insistere, ma mi ignora. - Potresti lasciarmi? Devo andare in bagno a farmi una doccia. - Il ragazzo apre subito gli occhi.
- Sai cosa? Anch'io. - Sorride malizioso. - Ma non l'abbiamo fatta stamattina la doccia?
- Sì, ma il risveglio dopo gli incubi non è proprio una favola. - Faccio una smorfia. - E la doccia ce la facciamo separati. - Gli faccio la linguaccia. Mi tiro su a sedere, ma lui mi attira di nuovo sul materasso.
- Ti mordo quella lingua, prima o poi. - Mi minaccia baciandomi la tempia. Io cerco di godermi il più possibile il calore delle sue labbra e chiudo gli occhi.
- Che incubi hai fatto? - Mi domanda continuando a baciarmi, spostandosi verso il collo.
- I soliti. -Rabbrividisco quando sfiora le sue labbra con le mie.
- Non ti succederà nulla, Samantha, te lo prometto. - Sussurra.
- Lo so, Chris, mi fido. - Sorrido.
Lui mi bacia con foga, quasi con possessività.
- Andiamo a fare la doccia, stasera ti porto fuori. - Ghigna Chris. Si alza dal letto e io sbuffo in protesta. L'idea di fare la doccia con Chris mi mette una terribile ansia. E se non gli piacessi? Lui mi chiama e io alzo appena lo sguardo.
- Ti devo prendere di peso e metterti sotto la doccia vestita? - Mi chiede.
- Dammi cinque minuti per alzarmi. - Mugugno.
Chris sbuffa alzando gli occhi al cielo. Mi guarda con sfida e poi si sfila la maglietta. Spalanco gli occhi e arrossisco.
- Cosa cavolo stai facendo? - Esclamo alzandomi a sedere.
- Non faccio la doccia vestito. - Mi fa notare slacciandosi la cintura.
Distolgo lo sguardo arrossendo violentemente e mi siedo sul bordo del letto.
- Samantha? - Mi chiama.
Se lo guardo adesso credo che la situazione degenererà. Magari non è una cosa così brutta...
- Sammy? - mi prende per il mento e mi costringe a guardarlo. - Non arrossire.
- La fai facile tu. - Borbotto mentre il mio sguardo viene calamitato sul suo petto.
- Non volevi fare la doccia? - Mi chiede inarcando un sopracciglio. - Una persona in più non fa differenza. - Ghigna.
- Va bene. - Deglutisco. - Solo che... Mi vergogno... - Sussurro.
Chris sorride con dolcezza e mi bacia.
- Non devi piccola, sei bellissima. - Cerca di rassicurarmi. - Ora, muoviti.
Si sfila i pantaloni e sparisce in bagno. Rimango ferma a fissare il muro, mentre le mie guancie rischiano di andare a fuoco.
- Sei viva? - Chris mi chiama dal bagno.
- Arrivo. - Gracchio con la gola secca. Mi sfilo la maglietta e tolgo i pantaloni. Entro timidamente nel bagno coprendomi a disagio. Chris si blocca e mi guarda.
- Oh, merda. - mormora fissandomi.
- Sai, credo che aspetterò che fai prima la doccia te... - Ridacchio nervosamente. - Chris perchè mi... - Non mi fa finire e mi afferra per i fianchi. Mi bacia togliendomi il respiro, mi stringe a sè, mi manda in totale confusione. E come sempre quando sono con Chris, mi sento come se dovessi andare a fuoco da un momento all'altro. Dipendo da lui, ormai è così.
- Chris... - Sussurro, mentre mi bacia il collo.
- Sei bellissima, te l'avevo detto. - Dice al mio orecchio. - Ti aspetto in doccia.
Rimango immobile, finchè non sento la porta della doccia chiudersi. Con il cuore in gola mi spoglio e mi infilo in doccia. L'acqua calda fa rilassare i miei muscoli e mi sembra di rinascere in quell'istante. Chris mi abbraccia da dietro, premendo il suo corpo contro il mio.
- Ehi.- Mi saluta ridacchiando.
- Ciao. - Ricambio timidamente il saluto. Oso e lo guardo dritto in quegli occhi verde scuro che amo. Mi guarda con dolcezza, ma anche malizia e desiderio.
- Quando mi ricapiterà di averti nuda con me sotto alla doccia? - Sorride furbo, subito prima di farmi il solletico.
- Esco subito se mi fai ancora il solletico! - Lo minaccio ridendo.
- Quanto siamo sensibili. - Si lamenta scherzosamente.
Ci facciamo la doccia scherzando e io evito accuratamente di non fissarlo e lui fa lo stesso capendo il mio disagio.
- Sto per diventare un polipo. - Ridacchio pizzicando le rughette sulle mani.
- Meglio se usciamo, allora. - Chris mi precede e si avvolge un'asciugamano attorno alla vita. Da vero gentiluomo distoglie lo sguardo quando esco dalla doccia e mi apre l'asciugamano.
- Grazie. - Mormoro sorridendo timidamente.
Rimaniamo in silenzio, mentre io mi pettino e il ragazzo mi guarda. Porto istintivamente una mano all'asciugamano per evitare che mi cada di dosso. L'atmosfera è diventata improvvisamente tesa, in attesa che succeda qualcosa.
- Non ti ammali se stai così? - Mi schiarisco la voce.
Chris si riscuote dai suoi pensieri e mi fa un mezzo sorriso.
- Mi vuoi scaldare tu?
- Quanto sei scemo. - Borbotto arrossendo.
- Ma mi ami. - Ribatte dolcemente avvolgendo le sue braccia attorno a me. Mi appoggio contro di lui e sorrido.
- Vado in camera a cambiarmi. - Dico mentre lui mi bacia la spalla.
- Va bene. - Si morde il labbro e vedo che vorrebbe venire con me.
- Ehi... - mi giro a guardarlo. - Non vieni? - Gli domando innocentemente.
Chris ridacchia e mi segue in camera da letto. Cerco qualcosa di carino da mettermi, sentendo lo sguardo del ragazzo sulla mia schiena.
- Se mi fissi non riuscirò mai a cambiarmi. - Ridacchio guardandolo.
Chris sorride prima di tornare serio. Mi prende per i polsi e gentilmente mi spinge verso il letto.
- Chris... - sussurro.
- Perchè devi sempre arrossire così? - Mormora sopra di me.
- è l'effetto che mi fai. - Rispondo a fatica mentre Chris si fionda sul mio collo.
Mi bacia lentamente e le sue dita vanno al nodo dell'asciugamano.
- Posso? - Mi domanda.
Amo Chris più di qualsiasi altra cosa e voglio dimostrarglielo, voglio sentire che mi ama anche lui, ma allo stesso momento ho paura.
- Sono io. - Mi rassicura. - Non farò niente che tu non voglia fare, Samantha.
- Lo so, mi fido di te. - Sorrido. Poi annuisco impercettibilmente e Chris scioglie il nodo, scoprendomi.
- Ora sei tu quella che rischia di ammalarsi. - Ghigna divertito.
- E allora scaldami.
- Subito piccola. - E detto questo mi baciò con desiderio.
Il resto è solo una cosa tra me e lui, un momento unico in cui ci siamo dimostrati tutto l'amore che proviamo l'un l'altra.
------------------ angolo autrice------
Sono vivaaaaaaaaa! Ragazze mi dispiace tantissimo, è stato un periodo stressante e mi mancava l'ispirazione, mi mette tristezza pensare che tra poco questo libro sarà finito, perchè è una cosa nata per caso a cui tengo moltissimo... ma è ancora presto per parlare, Samantha e Chris devono ancora passarne tante... vi piace il capitolo? Voi come state?
Asja♥
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