Anteprima capitolo

- Mi sembra tutto troppo facile. - Mormora diffidente Chris mentre tento di slegarlo.
- Scott è dalla nostra parte, mi ha legata male apposta, credo. - Dico indaffarata. Ringhio dalla frustrazione.
- Sono strettissime! - Mugolo sedendomi per terra.
- Usa il coltello. - Replica Chris impaziente.
- Ho paura di farti male. - Mormoro toccandogli delicatamente i polsi.
- Non importa, fallo, basta che mi liberi. - Dice duro.
A male in cuore cerco di tagliare le corde provocandogli un taglietto dal polso. Finalmente Chris si libera e si alza di scatto come ho fatto io. Chiudo il coltellino e glielo porgo incurante. Lui mi guarda per un'attimo e poi mi prende il viso con forza baciandomi.
- Non farlo più ti prego. - M'implora lasciando tanti baci lascivi su tutto il viso. - Non scappare più così. - Mi stringe al suo petto in una morsa quasi disperata. Le sue braccia mi lasciano lentamente.
- Chris... - Esclamo allarmata quando si piega in due dal dolore.
- Tutto apposto. - Fa un sorriso debole alzando la mano. Lo aiuto ad alzarsi visto che è piuttosto dolorante.
- Io Damian lo ammazzo. - Geme rabbioso.
- Andiamocene. - Lo esorto.
Cerco di aprire la porta, ma ovviamente è chiusa. Alzo gli occhi al cielo.
- Spostati donna. - Ringhia Chris impaziente. Lo guardo infastidita da come mi ha chiamato. Tira un calcio alla porta che non si sposta di un millimetro.
- Togliti uomo. - Dico sprezzante. Mi guardo attorno e cerco qualcosa di abbastanza adatto per scardinare una porta. Perchè non sono come le ragazze dei film che hanno sempre qualche mollettina tra i capelli? Cerco nelle tasche dei jeans, nelle tasche della giacchettina e le mie dita sfiorano qualcosa di freddo. Una chiave? La tiro fuori e la bacio trionfante. Grazie di nuovo Scott! Metto la piccola chiave nella toppa e giro speranzosa di sentire la serratura scattare. Apro cautamente la porta e faccio una silenziosa esultazione. Chris mi sorride e mi attira a sè baciandomi la testa.
- Scusa per prima. - Mormora nel mio orecchio.
- Fa nulla. - Replico sorridendo. Inspiro il suo profumo da ragazzo.
- L'ho visto che ti ha dato fastidio. - Mi pizzica il fianco. - Andiamo, dai.
Guarda fuori dalla stanza se il corridoio è libero. Controlla cauto il corridoio, mentre io sto dietro di lui ansiosa di andarmene.
- È tutto troppo facile. - Borbotta Chris. Mi fa un cenno per dire che la via è libera. Esce con le spalle incollate al muro e un'espressione tesa a increspargli la fronte. Lo imito un po' più goffamente. Ci muoviamo come i granchi e mi viene un po' da ridere, sembriamo degli scemi! Chris si affaccia verso il salotto del piccolo appartamento e sbianca di colpo e apre leggermente la bocca.
- Non guardare. - La voce gli trema leggermente, ma rimane autoritaria. Mi mette una mano sugli occhi quando tento di guardare sopra la sua spalla.
- Samantha... - Non sento nemmeno Chris che mi parla, nelle orecchie il cuore batte fortissimo e mi sta spaccando i timpani. Cosa c'è di lá? Perchè non posso passare? Passo sotto al braccio del mio ragazzo e mi gelo sul posto. Il salotto è un lago rosso e viscoso. Trattengo i conati di vomito e indietreggio andando a sbattere contro il petto di Chris. Tremo convulsamente e le gambe mi cedono.
- Sammy! - Il moro fa appena in tempo a prendermi prima che tocchi terra.
- No... - Mormoro. - No, no, no, no. - La mia è quasi una supplica che si ripete come un disco rotto. Scott è steso per terra in una posizione innaturale, gli occhi azzurri semi aperti, ma spenti, le labbra livide, il corpo freddo e immobile. Morto. I capelli biondi sparsi per terra sembrano un'aureola dorata, sporcata leggermente dal sangue che esce dalla gola tagliata. La scena è così macabra che il mio corpo non ce la fa a sopportarla. Ingoio lo choc a malapena. Scott non sarà stato un brav'uomo, ma non meritava di morire. Dopottutto c'era un po' di buono in lui, era forte perchè voleva risalire le tenebre e ritrovare la luce. Anche se mi ha violentata non meritava di morire. Anche Chris sembra sconvolto e triste. Si lascia scivolare a terra con me, mentre mi stringe al petto. Le lacrime mi scorrono silenziose sulle guancie, quasi avessero paura di disturbare Scott, mentre un grido di orrore mi si blocca in gola.
- Chris. - Il mio richiamo è flebile, quasi non mi sento. Il ragazzo sposta le sue iridi verdi nelle mie. Ci rialziamo a fatica. Mi sento improvvisamente svuotata e maliconica.
- Andiamocene Samantha. - Mi incita prendendomi per mano.
- N-non possiamo lasciarlo qui così... - Balbetto opponendo resistenza.
- Ho detto che ce andiamo. - Mi afferra il braccio con decisione. Il suo sguardo selvaggio mi ammutolisce di colpo. - Dobbiamo trovare Damian. - Righia scuro in volto. Mi lascio trascinare come un'autonoma, lanciando un'ultima occhiata a Scott, mentre una fitta al cuore mi attraversa.
- I Black sono stati la cosa più vicina a una famiglia che io abbia mai avuto, mi dispiace averli traditi... Ci sono tantissime cose di cui mi pento, non tutte sono perdonabili. - Le sue iridi azzurre si puntano su di me, spente... - Mi dispiace Sweetness... - Sembra sincero mentre lo dice. - Lo so che non servono a molto le mie scuse, non ti ridaranno indietro quello che hai perso, però... accettale. Almeno è un minuscolo passo dal farmi perdonare del tutto. -
I ricordi mi attraversano la mente come lame, lacerandomi il cuore e mozzandomi il fiato. Scott non meritava tutto questo. Era solo un ragazzo solo che aveva bisogno di qualcuno che gli insegnasse a distinguere il bene dal male, e che ha finito per morire senza spiegazioni. Il dolore sordo che ho nel petto si fa più intenso e presente. Mi scappa un piccolo singhiozzo e Chris si blocca un attimo. Mi spinge contro il suo petto e mi culla dolcemente, mentre mi arrendo al pianto.

Piccola anteprima al prossimo capitolo ;) mi dispiace moltissimo lasciarvi così con l'amaro in bocca, sul serio, sto cercando di scrivere il più possibile ♥ a presto!
Asja♥

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