Capitolo 4: Il segreto di Idelle


Chi diavolo poteva essere?! Idelle non sapeva se andare ad aprire vista la piccola chiazza di sangue ancora rimanente o non rispondere proprio, decise che era meglio aprire di un poco la porta, giusto per vedere chi fosse. Non aveva molta scelta.

Era Darin con un libro sottomano, lui la salutò, dicendole:

- Ciao Idelle, scusa il disturbo, ma ti eri scordata il libro in aula, tieni-. Idelle aprì il meno possibile la porta e lo prese con la mano umida, Darin le chiese, preoccupato:

- Stai bene? Ti vedo....strana, oggi-. Idelle fece un sorriso forzato, rispose più sinceramente possibile:

- Qualche grattacapo, niente di fondamentale-. Darin scosse la testa, l'alzò e le stava per rispondere, quando i suoi occhi si spalancarono.

Idelle pensò " Cazzo! Ha visto il sangue!", era talmente presa dal suo pensiero prima che sentisse il tocco di una mano sulla spalla, si girò di scattò e vide Suicide, travestito con naso di gomma, bavero e occhiali, Darin balbettò:

- N-Non sapevo che ti eri fidanzata-. Idelle fissò gli occhiali neri di Suicide, aveva già capito che l'avrebbe scacciato con il suo fare scorbutico; infatti, Suicide si appoggiò all'anta del portone e fissò più lontano:

- Hai visto che tragedia che è appena avvenuta? Senti, perché non ci vediamo più tardi? Mi pare che dovevi solo ridarle il libro, giusto? Ora te ne puoi andare, grazie e arrivederci-. Spinse Idelle dentro e chiuse fuori Darin, Suicide ( non si sa come) sospirò, attraverso il bavero.

Idelle gli sibilò in faccia, arrabbiata:- Hai trattato male il mio migliore amico!-. Suicide rispose, brusco:- Preferivi che vedesse il sangue? Meglio che pulisci prima che arrivi qualcuno più impiccione... oh! Ma la finite!!!-. Idelle guardo dove era diretto lo sguardo di Suicide, oltre di lei, c'erano due teschi neri come quello che aveva visto a scuola, sussurravano sottovoce, frasi incomprensibili, Suicide si diresse da loro e tirò loro un calcio, sgretolandole.

Idelle chiese, confusa:- Cosa sono?-. Suicide la guardo con sospetto:- Anime da me suicidate, di solito ti consigliano inutilmente come sfuggirmi, senza successo ovviamente-. Le si avvicinò con maggior attenzione, continuò sfilando il coltello che aveva una volta puntato alla gola di Idelle:- E forse si sono già rivolti a te, non mi stupirebbe in fin dei conti-.

Idelle non sapeva se mentirgli o no, che fare? Poteva ucciderla in ogni caso, Suicide chiese, facendosi più vicino:- Allora?-. Idelle rispose, tesa al massimo:- In ogni caso tu mi uccideresti comunque, no?-. Suicide si tolse gli occhiali da sole, fissandola con i suoi occhi di pietre luccicanti.

Un secondo dopo tolse il coltello, dicendo:- Comunque sia, che ti sia di avvertimento, pupa-. Si allontanò velocemente da lei, Idelle tirò un sospiro di sollievo, alzò un poco la testa appena in tempo per vedere un coltello lanciato verso di lei.

Cadde una ciocca di capelli.

Idelle trattenne il fiato, nessuna ferita, Suicide la guardava da lontano, serio:- Chiaro?-. Se ne andò in bagno.

Idelle si sentì mancare, pensò " Merda non anche questo!", salì le scale, diretta in camera sua ma, le gambe cedettero verso gli ultimi gradini e sarebbe caduta all'indietro, finendo sul legno duro delle scale ( e forse morire) se Suicide non l'avesse salvata, prendendola in tempo.

Idelle era priva di sensi, il ragazzo immortale la guardò perplesso, confuso più che altro, pensò

" Tutti quelli che ho sottoposto a questa domanda mi hanno sempre dato risposte prevedibili... come Non uccidermi, si, no, forse li vedi solo tu ecc. Che sia diversa dagli altri?" la portò in braccio, la mise nel suo letto, le diede le spalle e stava per uscire quando sentì la sua voce, mormorare:- Mi puoi portare qualcosa da mangiare, non ho neanche pranzato-. Se avesse potuto le avrebbe sorriso, rispose cercando d'imitare il francese:- Dica madame, che le porto anche il frigo-. Poi fece per chiedere il come fosse già sveglia ma, lei lo precedette:- Tanto vale che tu lo sappia, toccami il petto, dove c'è il cuore-. Suicide le si avvicinò e mise la mano sul petto di lei, all'inizio sentì il semplice battito del cuore ma, dopo un po' capì che c'era qualcos'altro che batteva:- MA CHE CAZZO E'?-. Lei lo prese al polso, cogliendolo alla sprovvista, zittendolo.

Entrambi rimasero in silenzio per alcuni interminabili minuti, Mr. Suicide comprese che non sapeva qualcosa sulla sua vittima, era anche lei un mostro?

Idelle sapeva che tanto prima o poi avrebbe dovuto svelare il suo segreto, poi spiegò, comprensiva

:- Sono affetta da una rara malattia che mi ha fatto sviluppare due cuori, tra qualche anno morirò comunque, Suicide, forse è destino e tu farai solo giungere prima la mia fine-. Continuò più seria:- Se finisco per essere troppo stressata o ansiosa va a finire che muoio d'infarto o svengo; ora puoi portarmi da mangiare?-. Suicide se ne andò silenzioso, rifletteva. Non aveva mai incontrato una vittima con patologie assurde, scrollò le spalle e prese alcune cibarie sempre più cupo ma, un richiamo gli fece dissolvere i pensieri.

Ritornò con un bicchiere d'acqua e pane con prosciutto, la trovò seria a fissare il vuoto:- Sai, forse è stato un errore darti questa informazione-. Suicide la lasciò mangiare, sedendole accanto, parlò in maniera fredda:- Me ne andrò via per un po', ritornerò tra un paio di giorni-. Idelle aveva finito e lo guardò confusa, Suicide non la guardava negli occhi con quel suo modo di fare, concluse

:- Ritornerò-. Tirò il cappio che aveva intorno al collo, sgretolandosi.

Scomparve.

Idelle aveva la sua occasione.

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