Capitolo 25 - Confessione

Ormai stavo letteralmente sputando sangue, a causa dei vari colpi ricevuti: certo, l'alpha aveva tentato di coprirmi più volte, tuttavia Kira non si era minimamente risparmiata.
Ad un certo punto, dopo l'ennesimo pareggio, Stiles venne al mio fianco, esausto quanto me «Tutto bene?» Aveva il respiro accelerato ed era piegato su sé stesso con le mani sulle ginocchia.
«Credo di avere ogni osso rotto.», ammisi io con voce strozzata.
«Siamo in due allora.»
Ci scambiammo uno sguardo d'intesa e dopodiché ci lasciammo cadere sul prato fresco, sospirando di sollievo.
«Allora? Quando torniamo a casa? Inizia a far buio e personalmente detesto guidare quando cala la notte.»
Evelyn si sedette accanto a noi, fresca come una rosa e con aria annoiata.
«Ma se sono io che devo mettermi al volante? Il tuo unico compito è allacciare la cintura di sicurezza!», esordì Stiles dopo aver ripreso fiato.
«E quindi? Io non sono stanca. Andate a cambiarvi che almeno possiamo andare.»
Fortunatamente per noi, in quel momento il coach decise che per lui la partita era conclusa e non mancò di ricordarci quanto facessimo schifo, intimandoci a fare o avremmo aumentato le ore e i giorni di allenamento. Al solo pensiero mi assalì un forte mal di testa.
In lontananza vidi Kira e Scott discutere animatamente e, non appena notarono che li stavo fissando, vennero verso di me che ero ancora accasciata per terra.
«Diana...», cominciò lei esitante.
Alzai le sopracciglia in attesa, azione che mi costò non poco dato che avevo tagli ovunque sul viso.
Davanti a tale indecisione, il lupo mannaro al suo fianco le assestò una lieve pacca sulla schiena, per farla continuare. «Mi dispiace per prima in campo, non sono stata corretta. Tu non hai la nostra stessa forza e agilità e guatante la partita me ne ero scordata: l'unica cosa che contava era vincere.» Sussurrò con lo sguardo rivolto alla punta delle sue scarpe, imbarazzata «Tuttavia devo ammettere che hai resistito bene!», disse lei con un sorriso incoraggiante.
Replicai che era ormai acqua passata e che non doveva preoccuparsi: lei sospirò di sollievo e dopo essersi scusata ancora, se ne andò, abbracciata al fidanzato.
Evelyn, che aveva seguito interessata la scena, ad un certo punto fissò intensamente Scott, con la testa leggermente inclinata e dichiarò «Peccato che un bel bocconcino come lui sia occupato.»
Io e Stiles la guardammo stupefatti «Ma non ti stanchi mai?», domandammo all'unisono.
«Di far che?», chiese con innocenza la ragazza dai capelli neri.
Appoggiai nuovamente la testa sul prato e, stancamente, ammisi ciò che pensavo da un po': «Di sbavar dietro ad ogni ragazzo che ti passa davanti.»

***
Una volta rientrante lei, come fosse perfettamente a suo agio in casa propria, corse ai fornelli affamata e assicurandomi che avrebbe cucinato una prelibatezza.
Scossi la testa ormai rassegnata a quella presenza semi-abusiva e la seguii svogliatamente, svestendomi strada facendo. La guardai armeggiare tra i vari scompartimenti e scaffali, alla ricerca di utensili, ridacchiando di tanto in tanto quando faceva cadere una pila di pentole perché voleva prendere quella alla base. Rimasi ad osservarla con i gomiti appoggiati sul tavolo, annusando il profumo di sugo che aleggiava per la stanza; subito mi venne in mente il giorno in cui mio fratello era venuto a trovarmi.
«Dov'è finito mio fratello?», domandai in allerta. Non mi ero accorta subito che non aveva mantenuto fede alla sua promessa: eppure dopo comparsa di Evelyn -che mi aveva tenuto parecchio impegnata- e mille altri pensieri non avevo fatto caso alla sua assenza prolungata inspiegabile.
«Non te lo ha detto?», replicò lei senza staccare lo sguardo da ciò che stava facendo.
«Detto cosa?»
«È tornato a Londra: aveva delle cose da fare. Non ti aveva avvertita?», il suo tono era rimasto piatto, non sembrava nemmeno essersi accorta del tono acuto che avevo usato poco prima.
Sentii gli occhi inumidirsi, non mi aspettavo un colpo del gente da parte sua: era riapparso inaspettatamente e, nel momento in cui mi ero nuovamente abituata ad averlo intorno, era nuovamente sparito. Strofinai con vigore le guance, scacciando la miriade di ricordi che mi aveva assalito, sperando che la ragazza di fronte a me non se ne accorgesse.
Decisi che era inutile starci male in quel momento e che ci avrei ripensato una volta sola, dunque perché non farle credere che avevo tutto sotto controllo, come sempre? Assunsi il miglior sorriso di circostanza che, cervello permettendo, potessi in quel momento e replicai forse con troppa euforia, che ne ero a conoscenza.
«Bene. Spero tu abbia tanta fame, ho cucinato per un esercito intero!»
Mangiammo lentamente, affatto impazienti di metterci a parlare -cosa che da quando era arrivata non eravamo riuscite a fare- ma purtroppo, in men che non si dica, fummo sul divano in pigiama a guardare tutto fuorché l'un l'altra.
L'aria era tesa, eravamo forse impazienti di raccontarci tutto eppure nessuna della due sembrava voler rompere il ghiaccio: da parte mia erano successe così tante cose che nemmeno avevo idea di cosa rivelarle e cosa no mentre da parte sua, beh, non sapevo perché ci mettesse tanto.
«Se ti rivelassi il mio segreto più oscuro, tu mi vedresti comunque allo stesso modo?», cominciò lei con la testa bassa e la voce flebile.
Impiegai qualche secondo per assorbire le sue parole: in passato non eravamo mai state grandi confidenti né tantomeno avevamo avuto chissà quali lunghe conversazioni, difatti non capivo il perché di tale domanda e del tono oscuro da lei impiegato. Annuii abbastanza incerta e le poggiai delicatamente una mano sulla spalla, tentando di darle un supporto per lo meno fisico.
Prese un respiro profondo e disse le quattro parole che, in tutta quella situazione così assurda, mi spaventarono davvero. «Ho ucciso un uomo.»
Rimasi immobile: feci vagare lo sguardo sul suo viso, pronta a cogliere un qualsiasi dettaglio che mi facesse capire che stesse scherzando, un attimo dopo scoppiò a piangere. Era tremendamente seria.

Spazio Autrice
Ho mille cose da dirvi e non so da dove iniziare. Partiamo con il fatto che la grandiosa baanshe mi ha creato IL trailer, non uno semplice, ma il più bello del mondo, quindi un applauso per lei! (A breve sui vostri schermi)
In secondo luogo: al 99% scriverò un seguito (fatto che spero non dispiaccia), in quanto questa storia sta giungendo al termine credo infatti che manchino più o meno dieci capitoli alla fine.
Come ultima cosa, mi dispiace se questa parte sia noiosa e lenta ma avevo bisogno di fare uno stacco prima di cominciare la discesa e la miriade di eventi che a breve si succederanno!

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