Capitolo 4
Quando Emma riaprì finalmente i suoi occhi celesti, si accorse di essere rinchiusa in una gabbia, con pezzi di carne straziata appesi alle sbarre. Avrebbe voluto provare a uscire, ma era troppo impaurita e la preoccupazione per la sorte di Liam la paralizzava. A parte la sua gabbia, illuminata da una luce, tutta la stanza era avvolta nel buio più totale e la tensione si poteva tagliare con il coltello. A un tratto dei pesanti passi rimbombarono così forte nell'oscurità che sembrava quasi che di lì a poco essa si sarebbe frantumata come cristallo. A provocare un tale rumore era stato un uomo, parecchio robusto e indossava un lungo cappotto nero. Egli aveva il volto coperto da una maschera raffigurante l'angelico viso della Sirena. Emma notò qualcosa di davvero strano: quella maschera non era tenuta su da un elastico o roba simile, ma era stata letteralmente cucita con ago e filo sulla faccia dell'uomo. Questi, tralasciando i passi, non emetteva nessun'altra suono. Era una creatura silente e avvolta nel mistero; di colpo tutta la stanza fu illuminata ed Emma vide che quello strano individuo si stava avvicinando a un'altra gabbia, nella quale vi era rinchiuso proprio Liam, ragione per cui la bambina iniziò a gridare.
Emma: Liam! Liam! Mi senti?! Sono io! Sono Emma! Liam!!
Liam: Emma! Aiutami, ti prego! Non so come uscire da qui!
Emma: Neanche io!
Uomo: Fate silenzio, prigionieri! Mancano due ore all'esecuzione.
Liam: Ese... Esecuzione?!
Emma: Di che esecuzione parli?!
Uomo: Lo scoprirai presto, ficcanaso che non sei altro.
Liam: Emma...
Emma: Dobbiamo uscire da queste gabbie. Subito!
Emma si guardò intorno in cerca di qualcosa con cui poter aprire la gabbia e, per fortuna, trovò una sorta di coltellino con cui forzò la serratura e uscì. Dopodiché corse verso Liam, ma l'uomo la prese e la portò in quello che aveva tutta l'aria di essere un teatro all'aperto, sul cui palco c'era una minacciosa e insanguinata ghigliottina. La bambina guardò con disprezzo l'uomo e gli diede un debole calcio sulla gamba.
Emma: Chi sei tu?!
Uomo: Sono l'Assassino. Lavoro e sono devoto alla Sirena... E a lei soltanto.
L'Assassino scortò Emma a uno dei posti a sedere e la fece accomodare, per poi osservare per un istante il cielo.
Assassino: Resta qui, biondina. Vedrai, lo spettacolo ti piacerà da impazzire.
Emma obbedì e rimase seduta, con l'ansia che pervadeva il suo corpo. Attese un paio d'ore, nelle quali si limitò a guardare incuriosita e spaventata la ghigliottina.
Emma: Non mi sento affatto tranquilla...
Lo "spettacolo" cominciò e vari ospiti si sedettero ai posti; La Sirena, che stavolta sfoggiava un brillante abito verde e costosissima bigiotteria, apparve sul palco e, dopo aver fatto un breve balletto e intonato una melodia ipnotica per stregare le menti del pubblico, fece un passo in avanti e rivolse un sorriso maligno a Emma.
La Sirena: Salve a tutti. Sono davvero contenta che siate qui oggi ad assistere alla favolosa esecuzione che vi presenteremo. Scommetto che alcuni di voi, guardando la mia espressione, avranno già capito l'antifona, ma come sempre devo avvertire i nuovi arrivati: se una delle donne presenti dovesse anche solo pensare di interrompere lo spettacolo... Verrà legata a un palo e le verrà tagliato il seno. Per quanto riguarda la punizione per gli uomini.
Uomo: Sì, dicci tutto, bellezza.
La Sirena: Se un uomo oserà intralciare il corso dell'esecuzione... Io lo bacerò sulle labbra e gli strapperò la lingua con i denti. Tutto chiaro? Bene, possiamo cominciare. Facciamo un applauso all'Assassino!
Tutti quanti, tranne la dolce Emma, applaudirono e La Sirena se ne andò in modo sensuale, facendo l'occhiolino ai maschi più affascinanti del pubblico. I riflettori si spostarono sulla ghigliottina e l'Assassino entrò in scena, trascinando per un piede Liam. Emma sbarrò gli occhi e cominciò a urlare disperata il nome del suo amico, ma le sue grida furono coperte dagli esulti delle persone. Liam pianse non appena l'uomo lo fece sdraiare sulla tavola basculante e gli bloccò il collo fra i due montanti della ghigliottina.
Emma: Liam! No!! LIAM!!!
L'Assassino annuì al pubblico, che rideva al pensiero della decapitazione del povero ragazzino, e si preparò ad azionare il meccanismo che avrebbe fatto cadere la lama della ghigliottina.
Liam: TI SUPPLICO, NO!!!
VI È PIACIUTO QUESTO CAPITOLO? SPERO DI SÌ, PERCHÉ CE LA STO METTENDO TUTTA PER SCRIVERE BENE E TENERE ALTA LA TENSIONE. COMMENTATE E, SE VI VA, SEGUITEMI E IO RICAMBIERÒ. AL PROSSIMO CAPITOLO, CIAO ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️
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