Capitolo 20
«Hai già firmato?» le chiese il ragazzo in un sospiro.
«Già...» bisbigliò lei digrignando i denti e tirando una rumorosa boccata d'aria «Avanti, dimmelo, cosa ho combinato?»
«Niente, Layla, non potevi saperlo.» le rispose abbozzando un sorriso, lanciando poi un'occhiataccia ai due che avevano iniziato a sistemare fogli e cartoline in uno scatolone, con noncuranza «Sono quei due che mi avevano assicurato che avrebbero tenuto il posto a Sue.»
«Sono sicura che possiamo risolverla, Will.» rispose Layla facendo un passo avanti e parandosi davanti a lui, allungandogli una mano verso la spalla «Ora riprendo la lista e cancello il mio nome e resto qui di guardia fin quando non arriva Sue, ok?»
«Ma no, Layla, no. Non ce n'è bisogno, davvero.» fece lui scuotendo il capo «Cancello il mio di nome e ci cercheremo un altro corso.»
Nello stesso istante in cui Layla stava per controbattere, il ragazzo con gli occhiali sbucò al loro fianco, sollevando il tavolino in plastica sulla testa e rivolgendosi a loro con tono affaticato «È inutile litigare per chi si cancellerà. Non si accettano ritiri, il professor Clive è stato molto chiaro su questo. Quel che è fatto è fatto»
«E se vado in giro a recuperare le firme degli altri partecipanti così la rifacciamo da capo?» domandò la ragazza piegandosi sulle ginocchia per evitare di dare una testata ad uno degli spigoli del tavolo.
«Negativo.» Fu l'altro studente a rispondere, Mike, mentre arrotolava il grosso poster di Kill Bill «Era la carta stampata del professore quella, ce ne ha data solo una. Temeva in possibili ripensamenti da parte degli studenti e ci ha dato regole ferree da seguire per le adesioni. Ma perché ne state facendo una tragedia?»
Layla sbuffò, lasciandosi ricadere le braccia lungo i fianchi e tornando a rivolgersi a William «Penseremo a qualcosa. Magari posso parlare col professore.» disse, facendo un pausa per scrutare il volto di William «Ti ho rovinato i piani, mi dispiace.»
«Lascia stare, Layla, davvero, non ce n'è bisogno, te l'ho già detto. Sue non era neanche sicura di volersi iscrivere. M'inventerò io qualcosa, sta' tranquilla.» le rispose in tono rassicurante, sorridendole e spiazzandola.
Layla aggrottò la fronte, pensando un attimo alle parole fin troppo gentili che erano uscite dalla bocca del ragazzo. D'un tratto, si voltò verso lo studente con gli occhiali, di qualche passo lontano da lei: «Ehi, chi fa le coppie?»
«In ordine d'iscrizione.» fu William a risponderle, quando vide che i due avevano continuato a camminare non degnando Layla neanche di uno sguardo «Ecco perché avevo chiesto loro di tenermi il posto.»
«Fai sul serio con Sue allora, eh?» gli domandò lei maliziosamente, permettendo ad un ghigno divertito di disegnarsi sulle sue labbra.
«Va bene, dai,» continuò poi dato il silenzio di William, che si limitò a strofinarsi la nuca con una mano «prometto che mi impegnerò per rimettere Sue in coppia con te. Non si dica che Layla Sphawks è una rovina relazioni!» concluse, facendogli l'occhiolino e incamminandosi verso lo stand di Astronomia, congedandosi col cenno di una mano.
Si sforzò di dargli le spalle senza voltarsi: non avrebbe retto quel gioco ancora a lungo.
La delusione si stava lentamente impossessando del suo volto, ma non voleva darlo a vedere.
Ammise a se stessa che, quando William era sbucato, le era sembrato quasi un segno del destino che avrebbe frequentato con lui i corsi pomeridiani.
Per una volta non era stata lei a pianificare tutto.
Non appena il nome di Sue era venuto fuori, però, si era sforzata di farsi da parte. William le piaceva sin dal primo momento in cui l'aveva visto, ma se era un'altra la ragazza che aveva suscitato il suo interesse cosa poteva farci lei?
Non era solita iniziare guerre con le compagne; non avrebbe neanche mai lontanamente pensato di mettersi in mezzo tra loro due, non contro di Sue che, pur essendo poco più di una conoscente, non le aveva mai fatto nulla di male.
Era una ragazza sempre sulle sue, che se ne stava in disparte e che rivolgeva agli altri la parola solo se costretta, ma sempre in maniera cordiale. Se William era riuscito ad avvicinarla, se lei lo faceva stare bene, perché intromettersi?
I suoi nobili pensieri la divoravano da dentro. Per un millesimo di secondo aveva visto una luce alla fine del tunnel; luce che illuminava lei e William mentre guardavano sul divano del salotto intere maratone di film, abbracciati l'uno all'altra per distaccarsi solo quando lui si sarebbe allontanato per rifornire la ciotola dei popcorn.
"Al solito viaggi troppo con la mente." si disse mentre con lo sguardo cercava la chioma rossa di Katharine tra gli studenti.
Quando finalmente riuscì a scorgerla, istintivamente, sorrise.
Katharine era china sul tavolo blu, intenta a scrivere qualcosa su un foglio. Quasi sicuramente stava firmando l'adesione al Club, e d'un tratto si sentì sollevata per non essere stata l'unica a lasciare che la propria passione prendesse il sopravvento su promesse passate.
Rimase in disparte ad osservarla, mentre nella sua testa rievocava tutti i bei momenti passati insieme. Nonostante i loro caratteri tanto diversi c'erano sempre state l'una per l'altra, vivendo quasi in simbiosi.
Ogni scelta della loro vita l'avevano fatta insieme, dalla più sciocca alla più importante, e tutto grazie a quel magico pomeriggio in cui s'incontrarono sulle rive della piccola spiaggia ai confini di South Clearwater.
Da bambine che costruivano instabili castelli di sabbia erano diventate giovani donne che innalzavano castelli per aria, provando a pianificare un futuro insieme ma ben consapevoli che prima o poi le loro strade avrebbero dovuto dividersi.
La scelta di due Club tanto diversi ricordò a Layla la conversazione che avevano tenuto mesi prima sulla scelta del college. Forse, muovere questi primi passi senza la migliore amica al suo fianco l'avrebbe aiutata a vivere meglio il distacco che in meno di un anno avrebbero dovuto affrontare.
Quando Katharine si accorse della presenza di Layla salutò sorridente le ragazze dello stand e s'incamminò verso di lei.
«Layla, andiamo ci sono ancora un paio di posti liberi.» le disse tendendole la mano ed invitandola a seguirla.
«Aspetta, Kat.» le rispose, prendendole la mano tra le sue e regalandole un sorriso dolce è genuino «Andiamo a prenderci un caffè alle macchinette, su. Anche io mi sono già iscritta ad un altro Club, direi che qui abbiamo finito.»
«Ultimamente, insomma, sei una calamita per guai e ragazzi.» disse Kat sedendosi su una delle panche in legno dell'aria ristoro, accavallando le gambe mentre soffiava sul bicchiere fumante di caffè che aveva appena preso dal distributore automatico.
«Dici che il professor Clive accetterà la sostituzione?» domandò Layla sistemandosi di fianco a lei.
«Provaci, non ti costa nulla.» le rispose facendo spallucce «Anche se non capisco perché ti fai tanti problemi. Non ti piaceva Will?»
«Certo che mi piace, Kat. Ma se preferisce star con Sue cosa dovrei fare?» continuò Layla, gesticolando con la mano libera «Gettare lei in un pozzo con un macigno legato al piede e legare lui in cantina per piazzargli davanti agli occhi le mie foto fin quando non penserà ad altri che a me?»
«Tu mi preoccupi quando hai queste idee malsane...» fece Kat con un sussurrò, bevendo poi un sorso di caffè.
«È andata male, pazienza!» sbuffò, alzandosi in piedi e ravvivandosi la chioma corvina «E poi la scuola è iniziata soltanto da una settimana, chissà quante altre occasioni potrei avere con Will. Non è mica detto che Sue se la porterà all'altare, no?»
«Ecco, già ti riconosco. Da quand'é che Layla Sphawks si da per vinta?» la canzonò Katharine sorridendole «E poi c'è quel nuovo tipo di cui mi hai parlato. Luke, giusto?»
«Leon.»
«Leon, sì. Ecco, invece di rimuginare sul corso di Cinematografia, William e Sue, perché non finisci di raccontarmi com'è andata ieri?»
Katharine ripose il bicchiere ormai vuoto accanto a lei, incrociando le braccia al petto e sporgendosi in avanti, pronta ad ascoltare il racconto dell'amica.
«Cosa dovrei dirti? Abbiamo solo mangiato un pezzo di cheesecake, chiacchierando del più e del meno.»
«Eri più dettagliata un tempo.» si lamentò Kat, sollevando un sopracciglio e guardandola di traverso.
«L'ho conosciuto sabato dopo che ci siamo salutati.» riprese Layla contando sulla punta delle dita ogni frase che diceva, quasi fosse una filastrocca, e tenendo lo sguardo fisso verso l'alto con fare scocciato «Mi ha prestato la sua felpa per via del temporale. Ieri ci siamo rivisti e gliel'ho restituita e abbiamo preso un tavolo per chiacchierare.»
«E?» Kat prese a roteare una mano, per spingerla a dire di più.
«Si chiama Leon, ha ventidue anni, si è preso un anno sabbatico dall'università ed è venuto qui per lavorare al porto e mettersi qualche spicciolo da parte per un viaggio in Europa.» esclamò Layla tutto d'un fiato «Va bene, adesso?»
«Benino.» replicò Katharine fingendo una smorfia stizzita mentre arricciava le lebbra e inarcava le sopracciglia «Non mi hai detto se è carino.»
«Credo sia la prima cosa che io ti abbia detto, Kat!» Layla si lasciò sfuggire un sorriso; mosse qualche passo lentamente verso la compagna mentre, in silenzio, lasciava che i tratti marcati del viso di Leon si disegnassero nella sua mente «È più che carino, sì. Parecchio carino, direi. Un po' troppo alto, forse andrebbe meglio per te, sai?»
«Chi è carino?» fece una voce squillante alle spalle di Layla.
Le due amiche, prese alla sprovvista, rimasero in silenzio per qualche breve istante: la figura di Judith sembrava quasi esser spuntata fuori dal nulla.
Layla la osservò mentre con passo felino si avvicinava a lei, restando come sempre rapita dalla lucentezza dei suoi capelli.
Era sempre più forte di lei: sin da quando era bambina aveva desiderato somigliare ad una delle Barbie con cui tanto amava giocare. Non ricordava quante volte sua madre si era dovuta sorbire i suoi capricci e le sue lamentele su occhi e capelli troppo scuri.
Quando chiedeva a Rosaline perché era stata tanto cattiva da non darle i capelli dorati questa non poteva far altro che sorriderle dolcemente trovando ogni volta un modo nuovo per placare le sue lacrime.
Crescendo la situazione era decisamente migliorata, non scalciava e strillava più nella speranza che potesse risvegliarsi un giorno con gli occhi azzurri e la chioma bionda, ma quel piccolo desiderio nascosto era rimasto sempre lì, dentro di lei, pronto a sbucar fuori di tanto in tanto o ogni qual volta Judith le si avvicinava.
Da quando l'aveva conosciuta non aveva fatto altro che osannare il biondo platino naturale dei suoi capelli, carezzandoli quando poteva o proponendosi per acconciarli in una treccia o in una semplice coda.
L'amica non si era mai tirata indietro, quello strano modo di dimostrare affetto che Layla aveva nei suoi confronti non l'aveva mai infastidita e, anzi, proprio grazie alla naturalezza e alla spontaneità con cui Layla le si rivolgeva, era stato facile, quasi istintivo, affezionarsi a lei da subito.
Le tre ragazze si scambiarono un sorriso complice in segno di saluto, mentre Judith, avvicinandosi a Layla, allungò il braccio destro per cingerle un fianco e punzecchiarla ad un palmo dal viso «Allora, questo tipo carino? Volete tenerlo tutto per voi?»
Layla si finse infastidita, roteando gli occhi verso l'alto e sbuffando un flebile «Anche tu?» mentre, però, contraccambiava il suo abbraccio tendendo a sua volta un braccio attorno alla schiena di Judith.
Katharine, prontamente, si alzò per gettare il bicchiere vuoto nella spazzatura di fianco alla panca tornando poi a sedersi su di essa.
Invitò Judith a sedersi accanto a lei mentre con una mano picchiettava sul legno, inciso da centinaia di frasi lasciate dagli studenti, della seduta «Judith, vieni qui. Aiutami ad estrapolare più informazioni possibili da questa tipaccia. Non me la racconta giusta.»
Fu così che Layla si ritrovò costretta a dover raccontare alle compagne ogni minimo dettaglio che fino ad allora aveva preferito evitare.
Di come si erano incontrati il sabato pomeriggio e di come lui fosse stato gentile con lei, offrendole i cupcake e la sua felpa, e della sensazione piacevole che aveva provato quando lui, anche se per poco, le aveva cinto le spalle con le sue mani.
Raccontò dell'invito a rivedersi quasi velato, lasciando col fiato sospeso Judith, impaziente di sapere se Layla avesse o no accettato.
Dovette subito placare la curiosità delle due, non risparmiando i dettagli, neanche questa volta, e cercando di riprodurre a voce ogni minimo gesto che lui aveva compiuto nei suoi confronti o cercando di imitare le frasi che aveva pronunciato, sorbendosi continue interruzioni da parte di Katharine e Judith, pronte a fare ipotesi e congetture sul futuro di Layla col fantomatico Leon.
«E, quindi, vi rivedrete?» chiese Judith sbattendo le mani l'una contro l'altra davanti al volto, intrecciando le dita e portandosele vicino alle labbra, in attesa di una risposta.
«Credo di sì, insomma... non so.» tentennò Layla «Credevo mi chiedesse il numero di telefono o che mi invitasse a uscire, e invece mi ha detto che quando ne ho voglia posso raggiungerlo al Red Velvet. Lui sarà sempre lì alla solita ora.»
«Sai, Layla, credo proprio che per la prima volta tu sia in difficoltà.» esordì Katharine in tono serio, scattando in piedi e sventolando l'indice verso di lei «A questo giro non sei tu la burattinaia che ha puntato un bel ragazzo e tira i fili subdolamente affinché il malcapitato si convinca di condurre il gioco. Il fatto che questo tizio sappia il fatto suo e sia arrivato improvvisamente ti ha spiazzata e magari hai giocato male le tue carte.»
«Io mi son persa alla questione dei fili ma... va bene!» Fu la risposta di Layla che curvò la bocca e si strinse nelle spalle.
«Layla, gli piaci, non c'è dubbio.» continuò Kat, sotto lo sguardo attento di Judith, che sembrava pendere dalle sue labbra, pronta a coglierne ogni parola «Il punto è che non ha visto interesse da parte tua e non ha voluto osare troppo. Il problema, secondo me, è che sei distratta da William.»
Katharine si voltò verso Judith, rimasta immobile sulla panca, cercando un cenno d'assenso che non tardò ad arrivare: «Non dovrei dirlo, visto che è mio cugino, ma... effettivamente forse Will non fa per te. L'ho visto molto preso dalla Mitchell ultimamente e non posso che dar ragione a Kat.»
Le due si scambiarono l'ennesimo sguardo d'intesa prima di volgere gli occhi su Layla che con una mano si stava martoriando il labbro inferiore ripensando a quello che le amiche le avevano detto.
Il dubbio che dovesse mettere completamente Will da parte, scacciando la sua figura dai pensieri, le aleggiava in testa sin da quando Sue aveva fatto il suo ingresso in pasticceria il sabato pomeriggio.
Leon o no, aveva già preso in considerazione quella decisione, ma metterla in atto era un altro paio di maniche.
Tutto ciò le sembrava assurdo: lo conosceva da poco meno di una settimana e lui le aveva anche dato più di un motivo per allontanarlo, per fare in modo che, oltre al rapporto scolastico, nulla doveva esserci tra loro; eppure qualcosa era sempre lì in agguato pronta a dirle di non gettare la spugna, di fidarsi di lui, di aspettare pazientemente che il momento giusto si presentasse.
Ma poteva davvero dare ascolto ad una sensazione tanto insensata? Magari era solo un capriccio passeggero, la sua stupida fissa per gli occhi verdi o quella voglia matta di mordere quel paio di labbra carnose e accese che si ritrovava quel maledetto William.
Doveva essere così. Quale altra spiegazione poteva darsi, altrimenti?
«Mi sa che avete ragione...» esclamò, annuendo con la testa mentre un sorriso le illuminava il volto «Mi avete proprio fatto venir voglia di un bel cupcake al pistacchio.»
Questo capitolo è decisamente più lungo degli altri, ma non sapevo come dividerlo 🙈🙈
Spero non vi abbia annoiato; io mi son divertita ad entrare nella testa bacata di Layla.
Queste parti di passaggio le ho trovate doverose per far capire meglio un po' i personaggi, vi prego ditemelo se le trovate noiose o se il libro comincia a non piacervi.
Solo con i vostri consigli ed i vostri pareri riuscirei a migliorarmi.
Ci tengo davvero tanto a quest'opera e sto cercando di impegnarmi al massimo, sopratutto sperando di far uscire al meglio la mia Layla ❤️
A tal proposito vorrei mostrarvi il bellissimo disegno fatto da YolinV della nostra pazza protagonista.
Non è stupendo? 😍😍
Al prossimo aggiornamento, e grazie di cuore per aver letto la storia fin qui.
I vostri commenti e le vostre letture mi riempiono di gioia spronandomi ad andare avanti, spero davvero di non avervi deluse fino ad ora ❤️
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