Capitolo 18 - Parte Seconda
«Che vuoi dire, Gerard? Che dovremmo stare con le mani in mano?» si lasciò sfuggire William, che sobbalzò sul sedile, distogliendo lo sguardo dalla strada per voltarsi indietro.
«Esattamente, e guarda avanti.»
«Se credi che me ne starò buono mentre un lurido Dannato trascina Layla nell'oscurità solo per divertirsi, ti sbagli di grosso. Non posso starmene fermo ad aspettare.» William sputò fuori quelle parole assieme a tutto il disprezzo che provava per quegli esseri, disposti a condannare innocenti solo per inebriarsi col sangue e lasciare che la loro dipendenza prendesse il sopravvento.
Deboli.
Molti Eletti quasi temevano la forza sinistra dei Dannati, guidata da istinti animaleschi e alimentata dalla spregiudicatezza di chi non ha nulla da perdere. Ma per lui erano solo dei deboli che non erano neanche in grado di tenere a freno la loro brama della morte.
«Tu dovrai startene buono, proprio come tutti noi.» lo incalzò Gerry, allungandosi verso di lui e arrivando a parlargli minaccioso al lato del volto «William, non sappiamo neanche se quel ragazzo sia davvero uno di loro. Ammettendo che lo sia, dobbiamo essere cauti. Pensaci bene. Se avessero voluto solo divertirsi avrebbero già attaccato Layla o Sue. E invece se ne stanno lì, in disparte ma sempre presenti. Come se le studiassero. Come se ci studiassero.»
Il ragazzo si inumidì le labbra, prendendo fiato, e allungando una mano verso quella di Judith che, silenziosa, ascoltava ogni parola, sentendosi a disagio ogni volta che la sua stirpe di appartenenza veniva messa in ballo: «Se quel "piromane" è qui, se loro sono qui, ci dev'essere qualcosa sotto. Magari hanno deciso di attaccare le famiglie che la Congrega ha sparso per il mondo o magari hanno in mente altro. Stranamente non agiscono d'impulso: hanno uno scopo. Mi dispiace dovertelo ripetere, ma davanti ad un'ipotesi tanto grande non possiamo far altro che lasciare che quelle due ragazze ricoprano il loro ruolo di esche.»
Aveva ragione, diamine se aveva ragione. Se c'era una cosa che i Dannati sapevano fare bene era seguire la traccia di chi stava per morire e inebriare il proprio corpo col loro sangue caldo e adrenalinico, costringendo le vittime a divenire come loro, per sempre.
Il sangue era come la cocaina per gli immortali: eccitazione pura.
Provocava lo stesso effetto sia nei Dannati che negli Eletti, ma quest'ultimi erano riluttanti nel voler strappare un'esistenza solo per qualche settimana di estasi e condannarla all'oscurità.
Un Dannato generava un Dannato.
Un Eletto generava un Dannato.
E questo, gli Eletti, lo avevano scoperto nel tempo a proprie spese, come era accaduto a Killian e Keshandra con la loro figlia maggiore.
L'oscura stirpe approdata a Clearwater, però, sembrava seguire un disegno ben più grande di tutto questo. Non era la sola eccitazione che cercavano. La loro droga non sembrava essere l'unica cosa che li spingeva a muoversi.
Sembrava volessero sfidare la famiglia McMonroe, mostrandosi addirittura alla luce del giorno e davanti a decine di succulenti mortali, come quando avevano dato fuoco all'auto di Gerry o come quando si erano fermati a giocare con Layla nel bosco.
Quel comportamento aveva messo in allarme ognuno di loro, costringendo perfino Killian e Keshandra a rimanere in città, rimandando le riunioni mensili con la Congrega.
«Cerca di essere più presente con Layla e Katharine, da lunedì.» sussurrò dolcemente Gerry nell'orecchio di Judith, schioccandole un tenero bacio sul collo «Ormai sei pronta. Riesci a star sola anche con una come Layla, non avrai problemi a stare qualche ora senza di me.»
La ragazza s'irrigidì: aveva fiducia nelle parole di Gerry, se lui le diceva di essere pronta forse lo era per davvero. Ma la cosa la spaventava ugualmente. Grazie a lui aveva imparato a tenere a freno la sua dipendenza, riuscendo addirittura a provare rimorso per gli anni trascorsi ad inebriarsi col sangue degli innocenti, anche quelli la cui morte non era ancora stata scritta. Erano meno eccitanti, meno allettanti, ma saggiarli le permetteva ugualmente di placare i suoi bisogni per pochi giorni.
Ricominciare una nuova vita, fingersi un'adolescente, era stata una sfida enorme per lei, e sapeva che riusciva ad affrontarla ogni giorno solo perché lui era al suo fianco, sempre.
Era arrivato il momento di rimediare a tutto il male che aveva fatto, riscattandosi.
«Pensi che se Layla uscirà con quel tipo ne parlerà anche con me?» chiese voltando la testa per incrociare il suo sguardo.
«Ne sono sicuro. Se continueranno a vedersi ne parlerà a Katharine, e se giochi bene le tue carte potrai saperne di più anche tu.»
La ragazza scosse il capo lentamente dal basso verso l'alto, approvando le sue parole.
«Tu invece, William, devi continuare a tenere fede al tuo compito con Sue.» continuò Gerry, facendo una pausa di qualche secondo, aspettando per una risposta che non arrivò «A proposito, com'è andata?»
«Tutto come volevi che andasse.» rispose sarcastico, roteando gli occhi e sbuffando silenziosamente «Le ho chiesto se da lunedì pranziamo insieme e se può darmi una mano col programma di Chimica. Sarai doppiamente contento dato che ho chiarito anche con Layla.»
«Davvero?» domandò Gerry sorpreso «E quando?»
«È passata al Red Velvet mentre aspettavo Sue. Ah, piccolo appunto per te, non arriverò mai più in anticipo ad un appuntamento con quella ragazza.» sentenziò sarcastico abbozzando un ghigno.
«Strano. Non ne ha parlato con Jonathan e Katharine.» rimuginò silenzioso Gerry mentre si lasciava scivolare sul sedile «Come ha reagito?»
«Direi benissimo, se non ha parlato con i suoi amici. Le avevo chiesto di tenermi fuori da tutto e a quanto pare l'ha fatto per davvero.»
«È un peccato.» bisbigliò Gerry scuotendo la testa.
«Cosa?» chiese Judith voltandosi per osservare l'espressione pensierosa disegnatasi sul volto di Gerry.
«Lui le piace. E anche tanto, se è arrivata a mentire ai suoi migliori amici.» sentenziò rivolgendosi poi a William «Vuol dire che hai interpretato bene il tuo ruolo. Ora possiamo solo sperare che questo tizio sia davvero interessato a lei, così la terrà alla larga da te.»
«Già.» si limitò a rispondergli il guidatore, per nulla convinto della piega che stava prendendo quella situazione.
Sue, dopotutto, gli aveva fatto una buona impressione, ma non si sentiva a suo agio con lei.
Doveva essere lui a tenere le redini con quella ragazza, lui a dirigere l'orchestra ponderando ogni parola e ogni movimento per non farla allontanare. Era insicura di sé, chiusa, timida, e il suo strano modo di parlare e vestire non aiutava certo.
Con Layla era diverso: nonostante avesse avuto poco a che fare con lei, si sentiva più a suo agio. Era frizzante, genuina, una ventata d'aria fresca con la battuta pronta e con una voglia di vivere che a Sue di certo mancava. Con Layla avrebbe potuto facilmente togliersi la maschera ed essere se stesso, lasciando che fosse lei a travolgerlo con la sua solarità e aiutandolo ad affrontare la sua permanenza con più leggerezza, come se fosse tornato ad essere un normale studente.
Dovendo scegliere, si disse, avrebbe scelto Layla.
E pensare che solo una decina di giorni prima, quando gli avevano detto che avrebbe dovuto attirare la sua attenzione, era stato riluttante all'idea della vicinanza forzata di una sconosciuta.
Ora rimpiangeva quel piano.
Si ripeteva che il crescente fastidio che provava era dovuto al poco interesse che Sue aveva suscitato in lui, non potendo ammettere nemmeno a se stesso che la realtà era il fin troppo allarmante interesse che Layla aveva risvegliato.
Doveva eliminare dalla mente quegli strani pensieri, assolutamente.
Non poteva permettersi nessun errore e nessun coinvolgimento. Nonostante la sua natura, ragazze come Sue o Layla erano ancora una tentazione troppo forte per lui, e rischiare di cadere preda della tentazione era un pericolo che non poteva correre.
«Andrà tutto bene, fratello.» gli sussurrò Gerry dandogli una pacca sulla spalla, notandone l'espressione crucciata. «Vedrai che quel tipo si rivelerà solo un comunissimo ragazzo, e Layla, almeno, sarà felice in questi ultimi mesi che le rimangono.»
Ed ecco la seconda parte del capitolo.
Ho deciso di dividerlo perché superava le 2600 parole e non volevo appesantir la lettura.
Che ne pensate di queste rivelazioni?
Si comincia a capirne qualcosa o dovrei osare di più?
Vi siete fatti un'idea di William e Gerry?
Nel prossimo capitolo torneremo da Layla, che dite, andrà o no al Red Velvet? 😏
I vostri commenti sono sempre graditi, intanto William vi saluta, con un occhiolino speciale dedicato a gd_dady
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