37.
Louis era stato felice molte volte nella sua vita, ma mai come quel giorno.
Aveva appena sposato Harry nel giardino di casa sua, addobbato con splendide rose bianche e gerbere rosse.
Harry era splendido, assurdamente bellissimo e lui ne era assurdamente innamorato.
Era fermo immobile in mezzo al prato con una tartina in mano e lo fissava come un ebete mentre parlava con Robert e Kitty.
" Eri già idiota " gli soffiò Zayn in un orecchio. " Ma ora che ti sei accalappiato quel bel bocconcino mi sembri rincitrullito..."
Louis si riscosse e lo fissò in cagnesco.
" Tu con Niall sei peggio, imbecille, non fai altro che parlare di lui con chiunque ti ascolti!"
Zayn non se la prese, sorrise, gli mise un braccio sulle spalle e lo abbracciò.
" Sono felice per te " confessò. " E sono felice anche per Liam...hai visto? Sembra che lui, Julie ed Elisabeth siano ancora una famiglia!"
Louis indirizzò il suo sguardo verso il fratello e la cognata e sorrise.
Stavano ridendo e sembravano sereni e rilassati.
Si augurò che tutti i loro problemi fossero stati dimenticati.
" Dove sono Saul e la mamma?" chiese Sarah avvicinandosi a loro.
Louis e Zayn si guardarono in giro, ma non li videro.
" Sono entrati in casa " intervenne Harry unendosi a loro.
Zayn fece uno strano sorriso, allungò la mano al nuovo cognato e domandò:
" Mio bel riccio, mi concedi questo ballo?"
Harry annuì felice e se ne andò con Zayn.
Louis non se la prese, afferrò il braccio di Sarah e la trascinò sulla pista da ballo.
Mentre i ragazzi si divertivano in questo modo Nora e Saul erano in casa, impegnati in un discorso poco piacevole.
" Voglio la verità!" stava dicendo la donna.
Saul cercò di tergiversare, ma alla fine sospirò ed iniziò a parlare.
" Circa 18 anni fa William mi chiese di recarmi a Rino per portare un assegno ad una donna, una cliente mi disse, una certa Connie Black. Io lo feci, non chiedendo nessuna spiegazione, ma la consegna non fu come me l'aspettavo. La donna mi stracciò l'assegno davanti agli occhi, scoppiò a piangere e urlò che William era un bastardo.
Aveva un bambino piccolo in una culla, l'ho visto dalla porta..."
" Pensi che sia N?" chiese Nora.
" Non lo so, non avevo più pensato a questa storia, ma poi l'altra sera mi è tornato tutto in mente. Quando sono tornato a casa e ho raccontato a William ciò che era successo lui mi ha detto di non farne parola con nessuno..." rispose Saul.
Nora si passò una mano sul volto e disse:
" Dobbiamo far finta di nulla...nessuno deve sapere questa storia... non voglio che i ragazzi soffrano ancora..."
Saul glielo promise e aggiunse:
" Sono gay..."
Nora sorrise, lo abbracciò e sussurrò:
" Credo di averlo sempre saputo, aspettavo solo il momento in cui me l'avresti detto..."
" Dovevo trovare il coraggio " confessò l'uomo " e ora completerò l'opera..."
Baciò la sorella sulla guancia, uscì, radunò in un angolo i suoi nipoti con i loro compagni e parlò loro con il cuore in mano.
L'abbraccio che seguì fu il chiaro segno che la famiglia era e sarebbe sempre restata unita.
Le avventure della famiglia Tomlinson proseguiranno con le seconda parte, in un nuovo libro, che pubblicherò dopodomani.
Grazie a tutti!
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