CAPITOLO 8- La rapina
Seguì la donna fino a uno scantinato non era molto grande, c'erano un sacco di carte e libri ovunque.
Quasi tutto il gruppo che era di sopra, tranne due che erano andati via, erano lì in quella piccola stanza.
Sembrava quasi una biblioteca sotterranea, con tanto di polvere, non c'erano finestre o vie d'uscita adesso. Questo perché la donna aveva fatto mettere un uomo davanti all'unica porta, per non far entrare nessuno o forse per non farla uscire.
Si girò intorno per cercare un qualcosa che la potesse aiutare in caso di bisogno, tipo un'arma ma non trovò nulla, se non libri.
Uno di questi era aperto sul piccolo tavolino in mezzo alla stanza, si avvicinò per leggere meglio, ma riuscì solo a vedere distrattamente il titolo in cima alla pagina "mappa del continente occidentale", perché la donna le chiuse il libro davanti.
"Perché mai non vuole che lo legga? Non è che mi nasconde qualcosa?"
《Black Hunter non ti distrarre, questo è il piano, ascolta e impara non voglio ripeterlo: noi abbiamo un infiltrato nella carrozza dei nobili che deruberemo, ma non ci basta per attaccarla.
Quindi dovrai fingerti morta in mezzo alla strada così che saranno costretti a soccorrerti. Mentre loro saranno impegnati ruberemo tutto ciò che si trova dentro alla carrozza, ti avverto ci potrebbero anche essere delle perdite ma non ti dovrai scandalizzare.
Appena loro si avvicineranno a te, inizierà il combattimento vero e proprio. Devi stare pronta in ogni istante》urlò il capo delle banda autoritaria, come sempre, spiegando il piano di nuovo, perché non era stata attenta la prima volta a causa del libro.
《Secondo me, sarebbe meglio rapire qualcuno e chiedere il riscatto... ci guadagnamo di più》esclamò l'uomo, che si era presentato come Smith.
Lo guardò meglio, era calvo con una cicatrice proprio dietro la testa, questa le dava un aspetto minaccioso.
I suoi occhi scuri erano piccoli, come delle fessure, indossava un paio di pantaloni stracciati e sporchi di fango, la sua maglia, una volta bianca ma che adesso era marroncina e piena di macchie, mentre le sue scarpe erano rotte e bucate ovunque.
《Non sono d'accordo, secondo me è meglio attaccare dagli alberi... c'è più visuale da lassù.》
A parlare fu una ragazzina lì vicino, che sembrava poco più che quindicenne.
Era bassa di statura e magra, visto che non riceveva molto cibo per crescere.
I suoi lunghi capelli neri erano raccolti in trecce, i suoi occhi grigi guardavano il padre, da quello che aveva capito la ragazzina era figlia di Smith.
Anche lei indossava stracci, però erano più corti e le si vedeva più di metà coscia, lì aveva più tagli e ferite.
《Sta zitta, non tocca a te decidere qui sei troppo irrilevante ancora. Sei solo una piccola impertinente, come ti permetti di dirci cosa fare! Sta al tuo posto e lascia fare agli adulti!》
Smith le tirò uno schiaffo, talmente forte che la rigirò, alla ragazzina uscì una lacrima, ma ciò la fece stare zitta.
Le ricordava tanto la sua situazione con suo zio: la sua terribile infanzia con lui, soprattutto quando la picchiava in casa, visto che tornava sbronzo dal bar e lei non poteva fare nulla se non stare zitta e subire, proprio come stava facendo questa ragazzina che aveva davanti.
Decise così di appoggiarla, dopotutto aveva ragione lei, dagli alberi si osserva meglio la situazione rispetto ad attaccare da terra.
《Io concordo con la ragazza, è un buon piano.》
Lei la guardò cercando di ringraziarla per il sostegno ricevuto, ma il padre ribatté convinto che il suo piano fosse il migliore.
《Mia figlia non sa che dice quindi non datele ascolto, meglio il rapimento. Seguite il mio piano, è il migliore!》
《Sono io il capo qui fino a prova contraria e decido io come si attacca è chiaro, questo vale per tutti. Né tu né la ragazza avete il diritto di decidere il piano. Si agirà in quel modo e non ci saranno rapimenti o riscatti o alberi. Sono troppo difficili da gestire e ci troverebbero subito.
Attaccheremo come prestabilito, senza obiezioni!》urlò la donna arrabbiata a Smith e guardò male la ragazzina.
Smith si zittì subito dopo che la donna gli aveva urlato in faccia, voleva fare il gradasso, ma non ci era riuscito.
Il piano d'attacco quindi fu concordato da tutti, anche perché nessuno si azzardò più a controbattere.
Decisero di attaccare il giorno seguente, perché la carrozza passava lì vicino ed era il momento perfetto per un imboscata.
La donna infine ordinò al tipo muscoloso davanti alla porta di andare a prendere le armi e a Smith di andare a comprare delle trappole, poi ordinò a tutti di tornare di sopra tranne lei che doveva rimanere lì.
Quest'ultima dopo aver mandato via tutti dallo scantinato, le si avvicinò piano piano.
Aveva l'aria stanca e sembrava distrutta, ma nonostante questo non si mise a sedere sulla sedia.
《Allora dimmi un po', dopo la rapina vuoi attaccare il regno dell'Anglia Orientale, dico bene? Ne sei sicura?》le chiese preoccupata, così le sembrò una madre in pena.
《Si ne sono molto sicura, il ragazzo che mi piace è là, è stato fatto prigioniero insieme al mio popolo, chissà che torture staranno ricevendo di già mentre parliamo.
Io sono qui libera, lui è in qualche segreta di un palazzo a me sconosciuto. Non sopporto il fatto di essergli lontana e non poterci fare nulla al momento.
Non ho un esercito e non ho modo di farmelo, visto che non ho soldi e sono ricercata dagli inglesi. Ho bisogno del vostro aiuto per attaccare il prima possibile!》
《Capisco... ah l'amore quanto rende stupidi a volte, sai vero che non puoi entrare dalla porta principale del palazzo. Ci vuole un piano ben congeniato per attaccare un regno intero. Io ci ho messo mesi a preparare la rapina di domani, sai?
Ci vuole del tempo prima di decidere non puoi andare lì e rischiare la vita di tutti noi》esclamò la donna comprensiva.
《Infatti io ho già un piano, l'ho elaborato durante il mio viaggio fino a qui, consiste nel presentarmi dal re del Wessex e dal re di Mercia e convincerli ad attaccare con noi.
Ci aiuteranno se prometterò loro territori dell'Anglia Orientale e alcune ricchezze, il potere attira tutti gli uomini.》
Ci aveva riflettuto a lungo e le sembrava la cosa migliore da fare, dopotutto Asger avrebbe capito che l'aveva fatto per lui e non avrebbe obiettato sul cedere loro parte delle possibili conquiste.
《Dubito che ascolteranno una vichinga come te e poi chi ti assicura che vorranno dividersi i territori potrebbero rifiutare, il piano non funzionerà mai.
Inoltre chi ti dice che il tuo amato, sia ancora vivo quando arriveremo fin lì con l'esercito!》la donna stava cercando delle falle nel piano, faceva sempre così.
《E allora cosa proponi di fare? Hai una proposta migliore?》
《Propongo di mandare un infiltrato dentro il palazzo del re dell'Anglia Orientale per scoprire se sono vivi o se li hanno decapitati di già. Poi dopo che sappiamo questo faremo un rapimento in piena regola, rapiremo il principe di Mercia e li costringeremo ad aiutarci con la paura della sua morte.》
《La parte dell'infiltrato può avere un senso, ma il rapimento lo vedo un po' inutile. È più facile se facciamo a modo mio con gli altri re.
Li convincerò tranquilla, farò in modo che ci aiutino. Mi basta solo un passaggio per arrivare fino alla loro corte e sono apposto.》
《Sul passaggio nessun problema ho delle conoscenze dentro i due regni ci aiuteranno a entrare... ora che ci penso basterebbe andare a Mercia, perché il re ha organizzato un incontro con il re del Wessex tra cinque giorni.
Faranno un bel banchetto in onore del principe, che ti dicevo di rapire.
Si dice in giro che il principe vuole chiedere la mano della principessa del Wessex. Potrebbe essere una buonissima occasione per parlare con entrambi i re e convincerli... visto che vuoi procedere così!》riflettè la donna.
《Direi che capita giusto a proposito questa cosa, finalmente un po' di fortuna.》
《Allora manderò prima Jonathan alla corte in Anglia per sapere lo stato dei prigionieri, troverà il modo di infiltrarsi nelle segrete e scoprirlo, così tra cinque giorni potremmo procedere con lo sviluppo del nostro piano in Mercia.》
《Ottimo direi, ben congeniato e potrebbe funzionare, anche se tutto dipende da come sarò brava a convincere i due re, spero proprio di riuscirci.》
《Prima impegnati nella rapina di domani, che è importante per avere un po' di soldi per la nostra causa e altre cose che ti dirò dopo averla fatta. È ora di cena adesso andiamo a mangiare qualcosina. Sto cominciando ad avere un certo appetito!》esclamò la donna con la pancia brontolante, poi le fece cenno di salire le scalette e andare di sopra a cenare tutti insieme.
Mangiarono di sopra, per quello che si poteva definire "cena", non lo era sul serio o almeno rispetto a quello che mangiava con i norreni, ma meglio di nulla ci si deve accontentare.
La tavola era di legno scuro e sopra di essa c'erano solo alcune verdure e un pezzo di pane ammuffito.
Ma per la vita che facevano la banda dei Blues era più del necessario, non si potevano permettere cibi costosi o un pezzo di carne perché tutto quello che rubavano lo usavano per armi e trappole.
Soprattutto davano la maggior parte del ricavato alle famiglie che abitavano vicino a loro.
Il re dell'Anglia Orientale li tassava assai per mantenere il suo stile di vita agiato, così loro aiutavano i contadini rimasti nella zona a sopravvivere.
Dopo cena andarono a dormire presto per essere ben riposati il giorno dopo, non ci dovevano essere errori stupidi o di distrazione!
Tutto doveva andare secondo i piani per non farsi catturare.
***
Era appena giunta l'alba, il cielo si stava colorando di arancio, con qualche punta di celeste.
Con essa era arrivato anche il momento tanto atteso della rapina, infatti la banda dei Blues era al completo, radunata nel cortile della casetta, pronta per partire.
Mancava solo il carro che era andato a prendere Smith nel capannone, ma non tardò ad arrivare di lì a pochi minuti.
Il carro in legno era abbastanza grosso per trasportare tutti, al suo interno c'erano già alcune asce affilate.
Adesso erano pronti per affrontare il furto, mancava solo andare al punto prestabilito.
Non tardarono ad arrivare, era un posto molto strategico, visto che era riparato dagli alberi, il verde circondava tutta la zona e c'era solo una strada sterrata come unico passaggio disponibile.
Tutto era fin troppo silenzioso, persino gli uccellini non volavano e c'era tensione nell'aria.
Smith nascose il suo carro lontano da lì, tra gli alberi, ma non prima che ognuno prese un arma.
Lei invece si mise la sua spada sotto il vestito, quella che le aveva regalato Asger.
Dopotutto questo lo stava facendo per lui, per salvarlo dalla prigionia, inoltre le mancava così tanto e la sofferenza di poter essere catturata non la scalfiva molto, se non per il fatto di perdere tempo prezioso.
Mentre pensava a tutto questo, si distese per strada, tutto secondo il piano ideato dal loro capo, mentre gli altri della banda si nascosero dietro agli alberi.
"Ho fatto tutto? Giusto, mi manca la cosa più importante... senza di questa dubito che si fermino."
Si tagliò con un coltellino e sparse del sangue sul vestito, per dare l'idea di essere morta o almeno ferita.
Si sdraiò di nuovo per strada e aspettò per un tempo, che le sembrò infinito, l'arrivo della carrozza, poi sentì un rumore di ruote cigolare sul terreno e capì che erano lì.
Sulla carrozza c'erano otto persone, come secondo il piano che la donna aveva pensato, ma alcune guardie erano già scese per soccorrerla.
Quindi dentro c'erano rimasti solo il nobile da derubare con sua moglie e l'infiltrato della banda, travestito da guardia fidata.
Infatti per introdursi aveva ucciso una delle loro guardie e aveva preso il suo posto, aveva poi trovato il modo di farsi assegnare alla protezione dei nobili dentro la carrozza, il tutto a loro insaputa.
Appena le guardie si avvicinarono a lei, vedendo il sangue per terra si inginocchiarono.
Ma furono sorprese alle spalle da alcuni membri della banda, che tagliarono le loro gole con una mossa decisa, così tutte e tre morirono all'istante.
Il loro sangue si disperse sul terreno e i sassolini si dipinsero di rosso.
Gli altri due che erano rimasti dietro la carrozza fino ad allora, sentendo dei rumori, fecero il giro e li attaccarono alle spalle, ma lei si alzò da terra e iniziò a combatterli entrambi, estraendo la sua spada da sotto il vestito, notando che i suoi compagni erano in difficoltà.
Erano però in due e lei era un po' in difficoltà, infatti la stavano attaccando su più lati.
Il capo della banda si avvicinò e con uno scatto fulmineo, ne fece fuori uno trafiggendogli il cuore.
Nel frattempo il loro infiltrato, aveva puntato un coltello al collo del nobile e sua moglie terrorizzata, prima aveva urlato e poi era scappata dalla carrozza, ma non aveva tenuto conto di Smith che l'aspettava davanti allo sportello di essa.
L'uomo la prese per la vita, poi la strattonò per qualche metro e la portò davanti al capo.
La donna già aveva ucciso suo marito tempo prima, cosa le impediva di fare lo stesso con lei? Non aveva certo paura di uccidere.
Infatti appena quella si mise in ginocchio, pregando il suo dio di risparmiarla, il capo non esitò a farla fuori, mozzandole la testa con l'ascia che aveva in mano.
Sapeva bene che non si deve avere compassione per i nemici: era diventata una criminale da quando le avevano strappato il figlio appena nato dalle braccia per portarlo al macello, in una guerra tra fazioni dove lui era solo una delle tante vittime.
Quindi ormai non aveva pietà per nessuno di quei nobili viziati.
Aveva ucciso con facilità una delle guardie che l'avevano attaccata, mentre l'altra era riuscita lei ad ucciderla, solo grazie al capo che l'aveva aiutata.
Adesso la donna stava guardando i cadaveri con gli occhi vuoti, il sangue era sui suoi stracci ma a lei non importava, anzi le faceva piacere vedere la loro sofferenza.
Anche lei si era messa ad osservare i cadaveri e questo la portò a pensare.
"Chissà in che condizioni è adesso il mio Asger, forse sta come uno di quei cadaveri, anche se spero tanto di no, oppure è vivo e sta bene... non lo posso sapere perché non sono lì con lui e questo mi fa impazzire! Non vedo l'ora di avere sue notizie."
Il capo però non diede a nessuno il tempo di piangere le uccisioni, perché si mise ad urlare ordini a tutti.
《Forza muovetevi a prendere l'oro e i gioielli, prima che qualcuno passi di qui e ci veda! Smith brucia i cadaveri, Jacob e Jack voi sistemate la refurtiva sul carro.
Veloci, prima andiamo meglio è! Non ci devono beccare, preferite la prigione o la libertà?》
Ci misero poco ad andarsene, visto la fretta della donna e lei neanche si rese conto di essere salita sul carro.
Riprese coscienza di dove era solo quando fu di nuovo in quella casetta abbandonata, il rifugio della banda.
Appena arrivati tutti si misero a festeggiare la loro vittoria, dopotutto il piano era andato a meraviglia e nulla era andato storto, ma non lei visto che non riusciva ad esserne felice.
Se ne stava in disparte, lontana da tutti, ancora non aveva metabolizzato che avevano ucciso degli uomini, che si erano nemici, ma erano pur sempre delle persone.
La guerra è questo e lo sapeva putroppo, ma come sarebbe potuta andare avanti? Non voleva diventare un assassina spietata come loro... ma era quello che stava diventando a sua insaputa, prima con le battaglie affianco ad Asger e ora con questa strana banda di spietati assassini.
Le avevano tolto il suo amore ed era quasi impazzita in quel combattimento con le due guardie perché aveva immaginato che lo torturassero, non poteva continuare così tutte le volte che vedeva una guardia inglese.
Si faceva un po' paura adesso, era cambiata lontano da Asger, aveva bisogno di lui per mantenere la lucidità adesso.
Guardò la collana che aveva al collo, la rigirò tra le mani e rilesse la scritta, non doveva dimenticare chi era per alcun motivo, doveva ricordarsi per chi combatteva per lei e Asger, combatteva per rivederlo.
Si fece forza e decise che doveva in ogni modo convincere i re di Mercia e Wessex ad aiutarla, in più adesso che aveva fatto la sua parte toccava alla banda rispettare l'altra parte del patto.
"Senza di Asger mi sento vuota, è come se avessi perso un pezzo di me, del mio cuore. Devo salvarlo ad ogni costo, ma che prezzo pagherò per farlo?"
Dopo che si fu ripresa un pochino ed ebbe metabolizzato il tutto, decise di tornare dagli altri e di bere un po' di vino che avevano rubato, per dimenticare l'accaduto.
***
I giorni passarono in un modo o nell'altro, ma non aveva ancora ricevuto notizie dal capo della banda riguardo ad Asger.
Infatti Jonathan si era infiltrato nella corte del re dell'Anglia Orientale, ma non era ancora tornato a fare il resoconto alla donna.
Quindi potevano significare solo due cose, o che non aveva scoperto nulla o che l'avevano scoperto e giustiziato. Lei sperava tanto nel suo ritorno il prima possibile, perché questa attesa la stava uccidendo.
In quel momento era fuori, nella foresta lì vicino alla casa ad allenarsi da sola, nonostante si fossero offerti di accompagnarla lei non aveva voluto nessuno intorno, ma ora si era pentita della sua decisione.
Stare sola non era il massimo, visto che non aveva nessuno con cui simulare un combattimento e non riusciva a distrarsi.
Voleva tanto parlare con qualcuno di quello che le passava per la testa, ma non era il caso, visto che non l'avrebbero capita lì.
Erano troppo diversi da lei per farlo.
"Mi manca tanto Liv... chissà cosa sta facendo lei adesso? Magari è sul trono o nel cortile, starà cercando di avere mie notizie mentre aiuta qualche contadino insieme ad Hans.
Magari mi sta pensando proprio ora... non vedo l'ora di riabbracciarla e raccontarle tutto, magari ci facciamo due risate, avrei molto bisogno di ridere con lei in questo momento."
Passò in rassegna, nella sua mente, il loro campo distrutto dalle fiamme e con tutti i cadaveri, non aveva visto né il padre di Liv né Hjalmar per fortuna, quindi erano stati catturati insieme ad Asger, non sarebbero mai scappati lasciandolo lì in balia dei nemici.
"Vorrei mettermi in contatto con Liv per informarla dell'accaduto, ma non so come fare, non posso tornare alla barca quindi per il momento ci rinuncerò."
Era così immersa nei suoi pensieri che si riprese solo quando vide qualcuno correre verso di lei, smise di pensare a Liv e ad Asger.
All'inizio non la riconobbe, ma poi notò che era la ragazzina della banda, la figura che si stava avvicinando con una lettera in mano.
《È arrivata questa da Jonathan!》le urlò da lontano, poi quando fu davanti a lei, le porse la lettera poi aspettò che la leggesse.
Aprì la busta e tirò fuori un pezzo di carta giallastra, la calligrafia di Jonathan era precisa e capibile.
Sul foglio c'era scritto che i suoi amici norreni erano nelle prigioni del palazzo, esattamente nei sotterranei, e solo due uomini erano stati uccisi per far parlare Asger.
Visto che la tortura su di lui non stava funzionando perché si rifiutava di assecondarli.
Erano cinque generali tutti morti per impiccagione, le loro teste si trovavano all'entrata del palazzo, per far vedere agli altri paesani la loro vittoria.
Jonathan li informava che non avevano molto tempo, visto che il re minacciava di torturarli tutti per avere delle informazioni su dove era lei, non volevano che scappasse.
Inoltre Asger veniva torturato più degli altri, essendo il re dei norreni.
Le guardie l'avevano persa dopo che aveva trovato Jonathan, i nemici inglesi non volevano che chiamasse rinforzi per attaccarli di nuovo, quindi volevano sapere la sua posizione esatta o possibili nascondigli.
Poi Jonathan li informava che sarebbe rimasto lì per sapere tutti gli sviluppi del caso e per informarli, se avesse scoperto altro.
Rimise la lettera nella busta e guardò la ragazzina con aria distratta, poi le raccontò la situazione il più in fretta possibile e entrambe tornarono al rifugio per parlare con il capo.
La donna era in cucina e stava bevendo del vino rosso, allungato con l'acqua per spendere meno, ed era a sedere sul tavolo, spoglio da oggetti se non per un bicchiere.
Entrò di corsa in cucina, seguita dalla ragazzina, le fece vedere subito la lettera porgendola.
Infatti le aveva detto che doveva riferirle tutto e subito se riguardava Jonathan.
La ragazzina l'aveva prima portata a lei e non al suo capo, perché era lei che la doveva ricevere per prima secondo il messaggero.
Finito di leggere, la donna alzò gli occhi verso il soffitto della stanza e aspetto un minuto prima di parlare, stava riflettendo su come agire.
Il giorno seguente, dovevano per forza entrare alla corte di Mercia per il banchetto, adesso era fondamentale l'appoggio dei due re per salvare Asger dalla tortura che stava subendo.
《Ti volevo informare che ho contattato una persona all'interno delle mura di Mercia, mi ha detto che ci aiuterà ad entrare senza problemi. Poco prima che inizi il banchetto ci saranno dei danzatori che allieteranno la cena, così noi entreremo con loro, alcuni di noi entreranno come musicisti, mentre gli altri staranno nascosti nel carro.
Non faranno molte perquisizioni perché il mio amico che è una guardia ci aiuterà e farà finta di non vedere.》
《Mi sembra una buona idea, visto che non possiamo permetterci di rubare un invito.》
《Ed è qui che ti sbagli l'invito ce l'abbiamo eccome!》esclamò tirandolo fuori da un cassetto della mensola, che era lì vicino al tavolo.
《Come te lo sei procurato?》chiese lei stupita.
《Beh la rapina è servita anche per ottenere un biglietto. Quella coppia di nobili era invitata al banchetto.
Il nostro Smith l'ha rubato prima di ucciderli.》
《Quindi io entrerò con quello?》
《Aspetta che finisco di dirti che piano ho ideato... una volta dentro inizia la seconda parte: noi altri ci divideremo nella folla in posizioni strategiche pronti per la via di fuga.
Il mio amico mi ha consegnato una copia della mappa del castello e ho già comunicato alla banda tutte le uscite principali e secondarie, nonché quelle di emergenza, ho studiato bene come fuggire da lì, stai tranquilla.
Il grosso però toccherà a te, dovrai fingerti la figlia di quella donna che abbiamo rapinato e per questo ho rimediato dei vestiti da nobili durante la rapina di qualche giorno fa. Avevano portato dietro un sacco di abiti sfiziosi. Poi potrai avvicinarti ai re e spiegargli tutto quello che ti pare della futura battaglia, una nobildonna con suo marito viene sempre ascoltata.》
《Suo marito? Chi lo farà, uno di questi rozzi? Non importa averne uno finto, perché voglio lavorare da sola! Io faccio sempre così, non ho bisogno di nessuno.》
"Non capisco perché devo farmi accompagnare... va bene che le donne in quest'epoca non contano, ma vorrei cavarmela da me."
《Non ti ascolteranno mai, se vai lì da sola. Per questo abbiamo pensato che Jack ti debba accompagnare, così lui proporrà un affare ai re e li porterà in un posto dove saranno da soli per poter parlare con te》precisò la donna.
《Va bene, allora se dici che così potrò farmi ascoltare, lo farò anche se sono un po' in disaccordo.》
Concordato il piano del giorno seguente ed esausta dagli allenamenti, andò a provare il vestito in una stanza isolata dalle altre.
Era nero con ricami oro sul corsetto, la gonna della stessa tonalità era ampia e vaporosa, a causa della sottogonna di tulle, era adatta per cucirci un porta pugnale dentro, in modo tale di non essere indifesa in caso d'attacco imprevisto.
Lo scollo era a cuore, con le maniche lunghe, aveva un piccolo nastrino di lato che riprendeva il colore dei ricami ai polsi.
Sembrava davvero una nobildonna dopotutto con quel vestito, li poteva ingannare se non fosse per i tacchi che erano molto scomodi per combattere.
Così decise di mettersi delle scarpe più comode e soprattutto basse, tanto il vestito le copriva.
Lei poi era imbranata di natura quindi probabilmente sarebbe cascata da qualche parte, magari in una siepe oppure su un tavolo, ed era meglio così.
Aveva molta ansia anche per parlare con i re, come avrebbero reagito alla sua proposta? Le avrebbero dato una mano a salvare Asger oppure avrebbe perso solo tempo ad andare lì?
Non lo sapeva, ma quello che era certo era che doveva riuscire a ogni costo a liberare il suo amato e gli altri guerrieri.
Avrebbe dato tutta sè stessa nell'impresa e non avrebbe accettato un no dai re. Ne andava della vita di Asger dopotutto, era di vitale importanza avere l'appoggio di entrambi, perché erano molto influenti sull'esito.
Aveva appena finito di cucire, che crollò sul tavolo da quanto era stanca, con il vestito ancora addosso.
Forse era meglio così, era già pronta e quindi non avrebbe rischiato di fare tardi la mattina seguente.
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Che ne pensate di questo capitolo?
Vi sta piacendo?
Che ne pensate della rapina?
Riuscirà Brynja a convincere i due re ad aiutarla o dovrà cavarsela da sola?
-Aurora
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