capitolo12
Il suo profumo, inebria la mia mente, suadente appaga i miei sensi.
Forse non avrei dovuto avvicinarmi ma è una calamita, sento caldo, come se la stanza fosse diventata stretta all'improvviso.
Mi agito, tutto questo per un profumo.
Ricordi affiorano nella mia mente, sì mi riporta a quella sera la sera della festa, la fine di tutto.
Mi allontano lentamente portando la mano sinistra sul cuore, se fino ad ora era solo un pensiero, adesso era realtà.
Avevo gli occhi spalancati, arretravo piano piano, fino a quando l'ostacolo del cubo non mi ferma.
Mi siedo, smettendo di ballare, il mio petto si alza e si abbassa velocemente mi faccio delle domande ma ho delle risposte confuse, non ne capisco il motivo di tutta questa messa in scena.
Mi vuole umiliare?
Dove vuole arrivare con questa sceneggiata?
La musica continua e io guardo il punto dove è seduto lui.
So' che è lui.
Vedo le sue gambe muoversi sono quelle un po' più esposte alle luci, si alza con lentezza, non so se è solo la mia impressione ma è molto estenuante.
Un po' la paura che quello che mi immagino sia vero, si credo che quello che io non voglia, si sta trasformando nel mio peggior incubo.
Cerco di controllare il mio respiro, di farmi coraggio e non farmi sopraffare da lui.
Mi ha fatto del male, anche se lui ne sa' solo una parte.
Almeno credo.
Si avvicina il mio tormento, sì, proprio così il mio tormento anche perché non me lo sono mai levato dalla testa.
Un passo dopo l'altro si avvicina e maestoso la sua altezza mi domina dall'alto, mi fa sentire piccola come una formica in confronto a lui.
Mi guarda con uno sguardo fiero, fermo, non ammette obiezioni.
Lo osservo in ogni suo movimento cercando di studiare una sua mossa. Non voglio farmi trovare impreparata, non voglio sembrare un adolescente con gli ormoni in subbuglio.
Voglio apparire una donna ai suoi occhi.
È difficile, molto difficile, vorrei dirgli che non mi sono mai dimenticata di lui di ricominciare insieme ma non posso, non posso...
Mi ha abbandonato, non mi ha mai cercato dopo quella notte e fuggito via da me come se fossi il nulla, senza sapere delle mie sofferenze sofferte da sola con una bambina in grembo.
Ma il mio cuore è stupido, l'emozioni non si fermano.
Lo fisso, mi alzo cerco di limitare quel mio senso d'impotenza, alzo il mento con straffottenza cercando di far passare in secondo piano la mia debolezza.
Il mio sguardo diventa duro e un falso sorriso< Che vuoi?> la mia voce e bassa e graffiante voglio fargli capire che per me non è un piacere parlare con lui.
<Voglio parlarti Isa, voglio capire che cosa sta succedendo!>
<Non credi che sia un po' tardi per le spiegazioni Matt?> alla mia domanda abbassa lo sguardo quasi si sentisse in colpa,se sapesse quante volte mi sono sentita in colpa io e sola, abbandonata da tutti.
<Isa, cosa ti è successo?>
<Davvero hai il coraggio di chiedermi cosa mi è successo! -lo guardo in cagnesco- vieni qui e pretendi delle risposte dopo tutti questi anni, ma chi ti credi di essere tu e i tuoi amici?>
Si avvicina lentamente a me con un sorriso rilassato, trasmette calma si siede vicino a me.
<Isa ti chiedo scusa, io non so di cosa parli, è vero sono andato via per tutti questi anni, ho studiato lontano da voi è non ne sapevo nulla di quello che è accaduto hai tuoi genitori, credimi.> appoggia la sua mano avvolgendo la mia, donando una certa sicurezza dimenticata, non ricordavo il suo tocco cosa mi scatenasse e ora ne ho la conferma non è cambiato.
Vorrei credergli, ma ho paura. Sì, siamo adulti ma ricordo come si è comportato con me l'ultimo periodo, con quel distacco, è ora è così... così premuroso.
Perché?
<Come faccio a crederti?> nella mia voce c'è amarezza.
<Col tempo Isa, voglio riconquistare la tua fiducia, so che per te sarà difficile, ma voglio provarci.>
Penso a Milly e al modo di tenerla più nascosta possibile, anche se un giorno mi chiederà chi è il suo papà, ancora non sono pronta, devo trovare una soluzione al più presto.
<Matt, -mi giro verso di lui fissando i suoi occhi neri come la pece- ho una mia vita ora è vorrei che tu non ne facessi parte, se ci dobbiamo vedere sarà in luoghi pubblici non voglio che ti intrometta nella mia vita.>
<Ok, ci sto.> mi porge la mano come per suggellare la promessa gli la stringo con vigore dando forza sulle mie parole non ammettendo sbagli.
Mancano ancora delle ore prima della fine del mio lavoro, Matt mi propone di rivestirmi e prendere qualcosa da bere, è accetto.
Mi sento troppo nuda, anzi sono nuda, mi rendo conto solo ora arrossendo sotto il suo sguardo, se ne accorge e mi porge la sua giacca appoggiando sulla spalla.
Che davvero sia cambiato?
Il suo sguardo è pieno di comprensione e dolce.
<Vai a vestirmi ti aspetto al bar > faccio un cenno di assenso con la testa raccogliendo i miei miseri indumenti.
Esco dalla stanza rifugiandomi nel mio camerino, mi faccio una doccia per riprendermi.
Non l'ho mai fatta qui, sono talmente agitata che ho bisogno di un relax istantaneo, ho paura dell'evolversi delle cose, troppe cose mi sono piombate tutte insieme creando un grosso scompiglio mentale.
Vediamo cosa mi attende per il futuro.
Ciao!! Scusate l'attesa ma ho avuto un blocco 😫
Spero che da oggi di aggiornare spesso.
Non che non abbia tempo... anzi.
Si tratta proprio di come impostare la storia.
Che ho già nella mia mente.
Vi piace il ritorno di Matt?
Chissà cosa riserva il futuro 🤷
Alla prossima baci ALE 😘😘😘😘
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