capitolo 49
È troppo bello per essere vero sono nel bagno dell'ufficio che mi sistemo.
Sono appagata in tutti i sensi è sono felice.
<Finiamo questo lavoro non voglio vedere più Simon vicino a te. E Patrick.> dice mentre esco dal bagno.
Siedo dall' altra parte della scrivania io mi occupo di Patrick e lui di Simon.
Teniamo la testa bassa per due ore, il mio collo è teso, lo massaggio con la mano e raddrizzo un po' la schiena, ancora un paragrafo e ho finito.
<Fatto!> dico soddisfatta.
<Anch'io ci sono quasi. Isa ti devo parlare di una cosa.>
<Dimmi pure.>
<Simon mi ha mandato gli indirizzi e uno di quelli e del locale dove lavoravi tu.>
<Lo avevo immaginato e penso che Simon mi ha riconosciuto.> ho visto come mi guardava stamattina, non promette nulla di buono.
<Devi stare attenta a lui non ti devi fidare.>
<Non c'è bisogno di dirlo Matt non sono una stupida.>
<Scusa è che non voglio che ti fanno del male, non pensare che io ti credo stupida perché non è così.>
Mi sporgo verso di lui è lo bacio.
<Stampa tutto, io ho finito qui. Vado a due appuntamenti poi torno. Tu puoi andare a casa.>
<Te le metto qui, sulla scrivania così al tuo ritorno li trovi.>
<Sei fantastica!> mi bacia ancora sembra che ha voglia sempre di me e non mi dispiace.
<Faccio le lasagne per sta sera, vanno bene?>
<Mi piacciono un sacco. Vado sono in ritardo.>
Lo seguo fino a quando non esce poi mi accascio sulla sedia sospirando gioia.
Non pensavo che era così, non conoscevo questo suo lato dolce, premuroso...
<Ora mi racconti tutto.>sento un improvvisa voce.
Faccio un salto sulla sedia mettendo la mano sul cuore.
<Sei matta! > urlo. Kelly ride di gusto.
<Tieni> mi ha portato il caffe.
<Grazie!>
<Allora, dai sono curiosa.>
<mmm...> la tengo sulle spine
<È dai!>rido malefica.
<Ok, sono seria. ieri abbiamo litigato per Patrick, però non credo che era solo lui il problema. Anche per il nostro passato. Beh.. alla fine tra una litigata è un'altra abbiamo fatto pace e ora eccoci qui. Stasera siete invitati a cena.> metto in ordine i contratti.
<Cucini tu?>
<Si.>
<Cosa cucini di buono.>
<Sorpresa!>
<Sei malefica.> esce dalla stanza e io con lei.
<A dopo.> saluto Kelly.
Carlos è fuori dalla porta degli uffici, sono sorpresa, non mi ha aspettato nella hall come fa sempre.
<Ciao! Sei qui.> chiedo.
<Buona sera signora dove la porto?> Non risponde, chiede solo dove mi deve portare, scendiamo.
<Devo andare al supermercato. >
<La porto subito.>
Ci avviamo nelle strade di New York, il traffico rende le strade poco scorrevoli,fermandoci ogni cinque minuti. Menomale che ho finito prima di lavorare, quindi non c'è fretta.
<C'è un negozio di alimentari vicino a casa?>
<Si, signora. Ed è abbastanza fornito. >
<Allora portami lì Carlos non mi piace stare in macchina scusami.>
<Non si scusi, per me è meglio portarla vicino a casa.>
<Hai ragione> dico ridendo.
Siamo arrivati, parcheggia davanti al Palazzo dove viviamo, Carlos mi indica il market che è a venti metri di distanza. Andiamo a piedi, io non lo vedo ancora e appena sono davanti capisco il perché, la vetrina non da sulla strada e prima dell'entrata ci sono i carelli messi di un lato ne afferro uno, le porte automatiche si aprono è mi accorgo che non è un negozietto e ampio e c'è molta scelta penso che Anna venga qui a fare la spesa.
Carlos è sempre al mio fianco non mi molla un attimo, non mi dà fastidio anzi, mi aiuta a fare la spesa.
Riempiamo il carrello visto che a casa non c'è più nulla, pago e Carlos sistema gli acquisti nelle borse.
Mi aiuta a portare tutto in casa e sistemo tutto al suo posto e riempio il frigo ormai vuoto.
<Carlos non abbiamo preso l'acqua frizzante.> batto la mano sulla fronte.
<Non c'è ne bisogno può prenderla dal rubinetto vede quel pulsante.>
<Ecco a cose serve, scusa ma io non ho mai avuto una casa full-optional.>
Rido imbarazzata.
<Se non gli servo più io vado.>
<Dove vai?>chiedo.
<Qui fuori.>
<Non puoi tenermi compagnia?> non voglio stare sola.
<Non posso.> non insisto ma un giorno riuscirò nel mio intento. A farlo sciogliere un po'.
Preparo il sugo e la besciamella, questa cucina a tutti i comfort potrei cucinare tutto il giorno.
Preparo gli strati, riempio la teglia infornando il tutto a 180°, punto il timer a venti minuti. Lasagne fatte.
Stendo la sfoglia sul piano di lavoro, metà faccio una torta salata con zucchine e l'altra metà metto del prosciutto e formaggio rotolando su se stessa. Inforno anche loro. Speriamo che piace quello che ho preparato faccio una doccia veloce prima di continuare la preparazione così devo solo vestirmi visto che il più grosso l'ho fatto.
Sistemo tutto sul bancone e attendo Matt è gli ospiti nel frattempo mi vado a vestire. Sono indecisa se restare comoda o mettermi qualcosa di più elegante
Rovisto dentro l'armadio opto per dei jeans neri e un maglioncino bianco con delle ballerine classiche.
Lego i capelli con una coda alta e torno per vedere se è tutto a posto.
Suonano il campanello vado ad aprire sono Kelly e Max.
<Venite entrate> prendo i loro cappotti e li appendo nell'armadio nell' entrata.
<Che profumo ho una fame.> dice Kelly.
<Pure io amore.> la bacia Max. Sono davvero belli da vedere, si rispettano.
<Iniziamo con gli aperitivi mentre aspettiamo Matt.> accompagno tutte e due in cucina stappando il vino e l'acqua per Kelly visto il suo stato interessante.
Tiro fuori i salumi dal frigo, le bruschette, i rotolo di pasta foglia e la torta salata sono già sul tavolo.
Iniziamo a pasteggiare e a ridere...
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