capitolo 3
Matt...
Vado in palestra, metto tutto il necessario dentro il borsone.
Scendo le scale e urlo a mia madre che vado via.
<Ma'!!! Vado in palestra torno per cena!>
<Ok a dopo.>ribatte mia madre dalla cucina.
Esco dalla porta, vedo Isa che si bacia con quel Carter.
Rimango immobile assistendo alla scena.
Lui se ne va e lei le sorride.
"Prima sorrideva solo a me, così." Pensai scrollando la testa pensando di levare quei pensieri.
Si gira verso di me, mi vede, il suo sorriso si spegne.
<Matt> leggo il suo labbiale.
Non dico nulla, mi avvio in palestra a passo deciso.
"Non mi interessa nulla di lei è solo un'amica."
Allora perché sono così nervoso?
<Matt! Matt!>mi chiama.
Mi giro verso di lei.
<Ci vediamo dopo Isa, sono in ritardo.>gli dico solo quello.
Proseguo il mio cammino fino la palestra.
Vado nello spogliatoio mi cambio in fretta.
Sento la porta chiudersi dietro a me, mi giro.
È Sheila.
Si avvicina a me con un sorriso e un passo felino, si lecca le labbra.
<Ciao maschione. Mi fai fare un giro sulla tua giostra?>schiocca la lingua sul palato.
Sheila ha trent'anni, un fisico da paura, bionda con occhi azzurri e due tette enormi, rifatte.
Ogni tanto ci divertiamo insieme, diciamo che è la mia mentore.
Mi ha insegnato dei trucchi per fare impazzire le donne.
È sposata, per me non è un problema.
Si avvicina a me.
<Non è aria! Sheila.>dico irritato.
<uhh!! Siamo arrabbiati? Quale migliore sfogo se non io?> si punta i pollici sul petto.
Mi bacia, non ho voglia.
Mi torna in mente Isa e il suo bacio con quel Carter.
<Levati!>dico scocciato.
<Ok! ok! ho capito. Me ne vado.> alza le mani in segno di resa.
Mi cambio e vado in palestra, incomincio a saltare la corda per scaldarmi un po'.
<Ehi Matt! ti va di fare due tiri al sacco.> mi propone Peter.
Appendo la corda al chiodo e mi avvicino al sacco.
<Inizio io o tu?> chiedo a Peter.
<Inizio io.> Risponde.
Mi avvicino al sacco tenendolo fermo.
Inizia con una serie di jab e diretto.
<Ti voglio chiedere una cosa> inizia a parlare Peter, continuando a tirare i pugni.
<Cosa?>
<La tua amica, quella mora è libera?> lo guardo male.
<Chi? Ne ho tante amiche.> faccio il vago, anche se so di chi parla.
<Isa, volevo chiederle di uscire con me, una di queste sere.> lo sapevo.
La rabbia mi assale, ma faccio finta di nulla.
<Provaci! Io non so nulla.>
Cos'è è diventata una moda.
"Chiediamo tutti di uscire con Isa"
<Sai è diventata molto bella e poi è una brava ragazza.>
Ha smesso di tirare, ora tocca a me.
Scarico tutto il nervoso sul sacco, tiro pugni a raffica. Mi voglio stancare. Ripongo tutto il mio malessere sul sacco.
Isa mi sta facendo impazzire.
Mi fermo.
<Devo andare, a domani.> continuo ad avere cambi d'umore repentini. Peter se ne accorge.
<Ho detto qualcosa che non va?> mi chiede.
<No, devo andare.> Fottetevi!
Torno nello spogliatoio, entro nella doccia.
Mi insapono e mi sciacquo velocemente. Mi asciugo e mi rivesto, devo uscire di qui prima che gli spacchi la faccia.
Corro verso casa, vedo Isa sul dondolo del porticato, sta leggendo. Ha sempre un libro in mano.
<Matt!>mi chiama appena mi vede.
<Ciao!> la saluto.
<Sei stato in palestra?> siedo vicino a lei sul dondolo.
<Si> la guardo.
<Sei tornato presto?>
Quegli occhi azzurri continuano a guardarmi. È bellissima.
<Ero stanco.> lei mi sorride.
<Sono le donne che ti stancano.> mi batte la sua mano sinistra sul ginocchio provocando una bellissima sensazione.
"Sei tu che mi prosciughi!"
Vorrei dirgli.
<Sai, sono innamorato.> lei ha un sussulto, la sua espressione diventa triste.
<Ma, non mi posso dichiarare, perché la devo proteggere.> sto parlando di lei ma, lei non lo sa.
<Da chi?> dice con la voce rotta.
<Da me. Non voglio fargli male, non se lo merita.> la guardo intensamente.
Prendo il borsone e lo metto sulla spalla.
<A domani Isa.> le poso un bacio sulla guancia e lei arrossisce, mi fa impazzire.
<MA'... sono tornato!.>
Nessuno risponde, vado in cucina c'è un biglietto.
"Io e papà siamo a cena fuori, ti ho preparato da mangiare e nel forno. Ciao baci mamma."
Mando un messaggio a jus invitandolo a cena.
Risponde subito.
'Sto arrivando'
Preparo la tavola e dopo due minuti...
Din don... il campanello suona.
È arrivato.
Apro la porta, ha delle lattine di birra in mano.
<Benvenuti!> faccio un inchino scherzoso.
<Ho portato la birra e il dolce che ha fatto mia mamma oggi.>
<Mhhmh... buoni i dolci della Tina!> dico leccandomi i baffi .
<Come è andata oggi?> chiede il mio amico.
Gli racconto di Isa,del lago, della palestra e del dondolo.
<Sai, non capisco perché ti comporti così?>
<Perché non sono una persona stabile, lo sai.>
<Ma l'ami da sempre!>
<Ho paura di fargli del male.>
< Lo stai già facendo.> si ferma un attimo ,sta pensando.
<Oggi ha chiamato a Rose, verrà alla festa con Carter sabato.> boom! notizia bomba!
Stringo i pugni e digrigno i denti.
Non ci voleva.
<Non verrò.>
<Dai non fare così, la lasci sola? E se si approfitta di lei?>
Mi sale il sangue alla testa.
<Lo ammazzo!>
Il mio amico ride, però io non scherzo.
Abbiamo finito di mangiare metto i piatti nel lavandino.
<Chiamiamo le ragazze?>
<Certo, fai pure.>
Telefona a Rose.
Io intanto metto i piatti in lavastoviglie dopo aver dato sciacquata sotto l'acqua.
<Stanno arrivando!>dopo che ha chiuso con rose.
Stasera in tv danno hulk due.
So già che faranno storie, quelle due.
Suonano alla porta vado ad aprire le due scatenate entrano.
<Casa libera Matt? Come mai questo invito? Niente donne stasera?> Rose, la solita stronza.
<No, se vuoi posso usare te.>
<Ehi! Parla bene con la mia ragazza.> dice jus ridendo.
<Ha iniziato lei ha fare la stronza.>
<E tu, lascia stare il mio amico> la minaccia con il dito jus.
<Cosa guardiamo? Che c'è in tv ?> chiede Isa.
<Hulk>
<Nooo!!!> si lamenta Rose.
<Dai giochiamo a carte e come sottofondo guardiamo hulk ok?> dice jus.
<Ok!> rispondono insieme. batto il cinque al mio amico. Giochiamo sul tavolino con pop corn e birra.
Tra una litigata e una risata passiamo una bella serata.
<Devo andare un attimo in bagno!> dice Isa alticcia.
Siamo tutti un po' brilli.
Nel frattempo noi ci tiriamo qualche battuta ma di Isa nessuna traccia.
Mi alzo dal tappeto <Vado a vedere come mai ci mette tanto .> mi dirigo verso il bagno e busso. <Posso?>
...
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