capitolo 16

Mi viene da piangere, non credo a quello che vedo sto sudando, il passato mi perseguita, ho voglia di piangere.

<Ciao Isa!> mi saluta con un sorriso, è affascinante lo devo ammettere quel vestito nero ed elegante lo fascia rendendo giustizia.

<Ciao Matt!> le segretarie ci guardano.

La più scorbutica chiede <Vi conoscete?>
" ohh non sai da quanto.. strega!!! Non la sopporto.

<Si Giuly, siamo cresciuti insieme.> risponde Matt.
Giuly mi guarda male mentre mi passa accanto, prende il giubbotto che Matt tiene sul braccio e lo va a posare nello stanzino.

<Vuole un caffè?> rido e con me anche Kelly di sicuro il suo pensiero è uguale al mio.
<Che avete da ridere!> ci chiede la strega... ma noi ridiamo più forte.
Matt sorride <Si, grazie. Tu vuoi qualcosa Isa?>
< No grazie, ci ha pensato Kelly a me.> guardo la strega di traverso, a Matt non sfugge la mia frecciatina.

Ora ha capito che la persona in questione è stata poco cordiale con me.

<Giuly!> il suo viso diventa improvvisamente serio, il che mi fa paura conosco Matt e può essere davvero cattivo quando ci si mette.

<Si, signore.>
<Isa è un tuo superiore adesso e, se lei vuole ti può licenziare. Hai capito?>  Lei ha un sussulto e Kelly trattiene a stento una risata.
<Vale anche per te Kelly.> gli fa un occhiolino senza farsi vedere dalla strega. Torna seria per dieci secondi
< Si, signore.>
<Ora al lavoro, tu Isa vieni con me.>

Si incammina verso lo studio, attraversa un corridoio l'entrata non rimane come per lo studio di Max dietro la segretaria ma, rimane lontano dalla sala d'aspetto, apre la porta entrando <Vieni Isa!>

Si accomoda dietro a una scrivania che rimane di fronte la porta.
Il mobilio e moderno tutto sul grigio antracite e le pareti bianche.
Nell'angolo un' altra scrivania un po' più piccola rimane dietro la porta d' entrata quasi di fronte a lui, la stanza è grande dietro di lui in entrambi i lati della Libreria  ci sono due porte.

<Siediti.> mi accomodo nella poltrona.
<Non sapevo, che il rettore Clars avrebbe mandato te.> Si strofina la mano sul viso lentamente, io lo guardo senza fiatare pensando a che gioco sta giocando Clars, oltre a essere amico di mio padre e anche amico del padre di Matt. Lui sa che io non voglio più avere niente a che fare con loro perché mandarmi qui?

<Anch'io non capisco il perché.> replico stizzita.
Il suo sguardo diventa duro, severo e un lampo attraversa la mia testa di tutte le domande che gli ha fatto Kelly.
  Ora sa che ho una figlia! Sto pensando a cosa rispondere se lo chiede,mi agito spostando le gambe sulla poltroncina."Pensa Isa... pensa..." devo dirgli la verità?

Diciamo che il suo cambio d'umore non mi facilita la decisione. Tamburello le dita sul bracciolo e i suoi occhi si spostano a ogni movimento che faccio.
Mi sta studiando e purtroppo er me mi conosce fin troppo bene quindi non avrò scampo.

<Inutile farti domande di cui ho già una risposta è andiamo diritto al punto.>

<Matt!> lo fermo prima che mi faccia la domanda, come lui conosce me io conosco lui, mi arrendo e succeda quel che succeda.
<Devo parlarti,prima che tu inizi con le tue domande, sarà difficile per me quindi non mi interrompere per favore.> si sistema comodamente sulla sua poltrona appoggiando la testa sullo schienale.
<Parla ti ascolto.>
<Vedi, non ti ho raccontato tutto di qualche anno fa.>  mi guarda continuamente senza spostare lo sguardo su di me. Il ché non mi aiuta.
<Circa quattro anni fa dopo che mi sono stabilita qui scoprì una cosa importante.> il mio cuore pulsa velocemente lo sento rimbombare nelle orecchie, ho paura che mi scoppia da un momento all'altro. Ho bisogno di bere dell'acqua so che quello che dirò lo farà arrabbiare molto. Prendo un respiro.

<scoprì che ero incinta. Deglutisco rumorosamente.
<Posso avere dell'acqua per favore.> Si alza, versa l'acqua è mi porge il bicchiere.
<Tieni> e ritorna a sedersi.
Guardo il bicchiere indecisa.
<Bevi!> Sta diventando impaziente.

<Isa stai tranquilla. Non ti giudico per il tuo passato, sicuramente non è stato facile per te e capisco le tue difficoltà nel parlare.> il suo tono non mi convince c'è del amaro nella sua voce.

<Matt, non ti piacerà quello che devo dirti.> mi guarda come se avesse un alieno davanti a sé.

<Parla Isa, basta con questi giochetti siamo adulti ma, da quello che vedo tu sei rimasta la ragazzina insicura di un tempo.>  mi alzo adirata le sue parole mi feriscono.

<Tu, dici a me ragazzina!? tu non sai in che merda di vita mi sono ritrovata, senza genitori, senza soldi, senza amici e senza il padre di mia figlia!>
Urlo.
<Ho dovuto mantenermi, crescere mi figlia da sola e mettere in esposizione il mio corpo a quei schifosi, in quel posto schifoso per poterla vestire, darle da mangiare e studiare cosa ne vuoi sapere tu ! Cosa!> mi siedo riprendendo fiato.

<Troppo facile incolpare la vita Isa. E poi mi sembra che il padre di tua figlia viva con te! Lui ci sguazza nel oro non si è preso cura di voi?> dice con cattiveria.

<Io..io forse è meglio chiudere qui il discorso Matt.> dico afflitta non riesco a diglielo e lui non mi facilita la cosa.

<Ecco!Isa che scappa e non affronta i problemi.> Si avvicina a me è per istinto gli tiro uno schiaffo.

Siamo su di giri e la rabbia fa parte di noi in questo momento, io so della mia rabbia ma non capisco la sua.
Si avventa su di me afferrando i capelli, stringendo ecco il Matt furioso.
<Non permetterti più! Cos'è ti sei fatta scopare da uno dei tuoi clienti e non sai di chi è ?>
Dice velenoso non l'ho mai visto così, i suoi  freddi mi mettono i brividi, le sue parole mi feriscono l'anima.
<Rispondi!>mi urla addosso. Sono paralizzata con una mossa mi spinge la testa sulla scrivania.
<E così che ha fatto ?ti ha piegato e preso dove voleva?>

Le mie lacrime scendono silenziose. Volevo che smettesse, volevo scappare, sapevo che era uno stronzo ma non credevo che mi trattasse come una puttana.
<Almeno sai chi è il padre o hai una scusa anche per quello?>
<Basta!>

<OHHH... la piccola Isa si sta ribellando, non sai cosa ti farei in questo momento, come ti vorrei punire.>

<Sei tu il padre Matt, sei tu...>







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