capitolo 11
Mi vesto, mi preparo per l'ultima sera al nightclub,
sono davvero felice di questo cambiamento, pensavo non sarebbe mai arrivato.
Do' un bacio sulla fronte a Milly augurando la buona notte, con la promessa che all'indomani tutto sarebbe cambiato, non ho mai visto un espressione così bella sul viso della mia bimba.
Le lascio la Abat-jour accesa e scendo le scale.
Vedo Carter intento a leggere è proprio un bel ragazzo e bravo, peccato che non è scattato nulla tra di noi anche se mi fa capire che se io gli darei una possibilità non mi dirà di no.
È sempre stato innamorato di me, me la dimostrato tutti i giorni.
<Carter, io vado!>mi soffermo sul uscio.
Alza il suo sguardo due gemme color mare mi guardano senza distogliere lo sguardo dal mio.
<Ok, Isa per favore fai attenzione.>Si preoccupa per quel che è successo l'altra sera.
<Si Carter, starò attenta non preoccuparti.>ricambio con un sorriso di circostanza, ma con una paura non indifferente.
Esco di casa coprendomi bene, il passo è veloce sostenuto, mi guardo continuamente in giro ogni rumore mi fa scattare l'istinto, ho paura... l'ansia mi assale il mio respiro corto e affannato; stringo gli occhi per cacciare via il pensiero che è dentro la mia testa.
Sono vicino al vicolo raggiungo la porta sul retro di corsa e appena chiusa tiro un sospiro di sollievo appoggiandomi a essa.
Oramai diventa un rito.
<Tutto bene?> mi chiede una delle ragazze, faccio un cenno con il capo che è tutto apposto e mi avvio verso il mio camerino.
Butto i miei panni sulla poltroncina senza curare dove vanno a finire.
Sono esausta troppe tensioni in questi giorni mi passo le mani sul viso stanca, mi specchio <Per fortuna è l'ultimo giorno qui> prendo un bel respiro e inizio a prepararmi.
Inizio con il truccarmi nel frattempo bussano alla porta, è Jeff un buttafuori.
<stasera hai un prive' ti devo scortare io.> dice burbero.
<io non faccio prive', Helen lo sa!>dico scioccata.
<Io ti dico quello che mi hanno detto di fare.> che carattere! Andrò da Helen a chiedere spiegazioni.
Il bodyguard mi dice cosa indossare porgendomi la borsa dicendomi che il cliente ha voluto così.
Sono agitata è la mia ultima sera in più non faccio balli privati.
Mi vesto e percorro i corridoi in fretta per cercare Helen, la trovo al bancone che parla al barman mi avvicino è appoggio le braccia sopra.
<Helen dobbiamo parlare, ora.>le dico duramente.
Lei mi sorride e si avvicina.
Mi stoppa con la mano prima che io fiati.
<lo so che non fai i prive', ma hanno chiesto di te e hanno pagato una grossa cifra per me, è per il tuo lavoro. Sono già trasferiti sul tuo conto è anche la tua liquidazione.> mi afferra le mani e mi guarda teneramente.. "Strega" penso tra me.
<Infondo è la tua ultima sera qui no!?>
Mi mordo il labbro inferiore pensando a che devo fare.
<A quanto è il compenso ?> chiedo .
<Ventimila dollari. Per passare tutta la notte con te se non dovessi accettare o ti tiri indietro devi vederti con lui al di fuori da qui. Per un totale di 6 ore. Quindi cerca di farlo qui, almeno sei sotto la mia protezione.>
<Ma come hai potuto accettare?>dico arrabbiata.
<I soldi cara io ne ho bisogno.> mi guarda...
<E anche tu e la tua bambina.> perché mi dice così, infondo sa così poco di me, si ho bisogno di soldi è vero ma sopravvivo.
Però ventimila sono una bella cifra.
<Ok ,ok va bene tanto è l'ultima sera, sa che non può toccarmi vero?>
<Si. lo già informato.>
<Bene.>
<lui è già lì Isa, va cara...va .>
Prendo un respiro e vado dietro i tendoni pesanti, dove ci sono le sale private.
Non vedo chi è lui visto che la saletta è buia, un brivido percorre la mia schiena.
Salgo sul cubo e afferro l'asta. Mi guardo intorno cercando di scorgere il mio cliente: <desidera qualcosa in particolare?>
<Balla> mi disse secco. <spogliati>
Non risposi, facendo quello che mi aveva chiesto iniziai a ballare verso l'uomo, c'era sempre il buio, volevo scendere avvicinarmi a lui per capire chi era perché ha chiesto di me per una notte.
Ancheggio, facendo qualche acrobazia nel palo, iniziando a togliere quei piccoli stracci che indossavo ero intimidita non avevo mai ballato per una persona sola, mi sentivo vulnerabile, anche se c'erano le telecamere mi sentivo insicura.
Inizio a togliermi gli indumenti ,mi guardo sempre intorno intanto faccio scivolare le mani sul mio corpo.
Scendo sempre più giù vedo il cliente che si muove come eccitato dei miei movimenti, tolgo il pezzo sopra lanciandolo verso di lui, vedo che lo afferra con una mano intravedendo il suo sorriso bianco che fa di contrasto con il buio che lo circonda.
Lo tiene stretto, non con possesso ma più con rabbia.
Mi giro lentamente camminando verso le tende coprendomi metà corpo, stendo la gamba e tolgo le scarpe, certo la mia curiosità vuole che io mi avvicini a lui, devo avere ancora un po' di pazienza.
Così mi dirigo sul cubo, muovo il mio bacino, accarezzo la mia pelle, lentamente faccio scorrere le autoreggenti piano guardo il vuoto davanti a me cerco di guardarlo fisso negli occhi.
Stavolta mi avvicino mi metto a quattro zampe camminando come una pantera lenta guardo la mia preda, stavolta non può sfuggire.
Arrivo vicino alla sua gamba allungando una mano lo sfioro con le dita, sento un brivido, il suo profumo dolce e pungente, ricordi del passato affiorano nella mente dove mi torna in mente lui.
Anche se in città non può essere lui, non farebbe mai una cosa del genere.
Almeno credo, continuo a sfiorare il suo polpaccio, salendo fino al ginocchio.
Si muove di poco, io mi fermo per un attimo per poi ricominciare.
Ho paura, di scoprire chi è, dentro di me ho sensazioni dal passato, mi fingo sicura per non insospettire e indispettire il cliente, dentro di me un uragano mi porta tormento.
Mi appoggio sulle sue ginocchia tirandomi su girandomi di schiena, muovo i miei glutei scendendo con la testa in mezzo le mie gambe,
Metto l'indice in bocca "oddio!!! guarda cosa mi tocca a fare io che ancora non ho mai fatto nulla di tutto questo"
Mi tiro su, mi volto verso di lui mi avvicino è troppo buio continuo a muovere le mie mani su di lui.
Sto raggiungendo il mio obbiettivo ha una maschera sul viso le copre tutto, tranne le labbra e il buio non aiuta, managgia
Si agita, e si avvicina al mio orecchio sussurando: < sei bellissima> spalanco gli occhi sorpresa, non so se arretrare, il mio respiro diventa affannato.
<Balla per me Isa> dice il mio nome mi agito dentro, non muovo un muscolo non so se per stupore o delusione.
Non so che fare sono in balia di mille domande senza alcuna risposta.
Non sono sicura di chi ci sia dietro la maschera.
Ma è passata solo un ora e ne devo fare ancora cinque non so se c'è la faccio
Devo, per me è per Milly e anche perché non ho nessuna intenzione di passare altre ore con lui al di fuori di qui.
Uno sconosciuto che potrebbe farmi del male.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top