capitolo 1

Noi a diciotto anni...

Siamo al parco, seduti sulla solita panchina.

Matt e jus fanno gli stupidi con i passanti.
Invece io e rose stiamo programmando un uscita per sabato sera,ci sarà una festa da Claudia, siamo state invitate solo perché amiche di Matt e jus.
Sanno che loro non andrebbero senza di noi.

Le ragazze della nostra scuola ci provano sempre ma, jus ha solo occhi per Rose, mentre Matt con chi gli capita.

Mi ripete che mi vuole bene,  che mi vede solo come un'amica, l'accetto.
Ormai ho perso le speranze con lui.
Anche se fa male, io non lo vedo solo come un'amico.

<Jus, allora veniamo con te sabato sera?>chiede Rose.

<Si, perché vorresti andare senza di me!?> la provoca con un sorriso, si avvicina e la bacia a stampo.

<Mai jus, o con te, o con nessun altro.>Si avvicina dando un bacio lento, dolce.

Sono vicino a loro, sono imbarazzata, un po' gelosa che loro hanno deciso di stare insieme, si sono trovati e sono splendidi insieme.
Ma mi irrita il fatto che io non ho tutto questo con Matt.

<Matt, tu verrai con noi?> gli chiedo.

<Si, verrò con voi.>un sorriso cresce sul mio viso.

<Bene, quindi andiamo tutti insieme?>
<Si, verrà anche April con noi.>dice Matt. <Non vi dispiace vero?>dentro di me sento una burrasca fatta di delusioni.

Rimango delusa, forse non è poi così vero che se io non vado, lui non ci va, forse questo discorso vale solo per Rose.

Faccio spallucce. <Ah! Ok!> il mio sorriso si spegne.
Rose se ne accorge, i miei occhi sono lucidi.

<Vieni a prendere un gelato!?> dice frettolosamente prendendomi la mano.

Rose, mi porta via da lì, prima che le mie lacrime scivolano sul mio viso e lui se ne accorga.

Discorso tra Rose e Isa...

Rose:<Quante volte te lo devo dire, di smettere di fare così con lui?> mi asciuga le lacrime.

Rose:<Fatti una tua vita lui non ti vuole, lo capisci! Trovati un ragazzo per sabato e vai con lui, te lo ordino! > la osservo mentre lei cammina avanti e indietro agitando le braccia.

Isa:<Chi vuole venire con me? Chi!?> continuo a singhiozzare come una bambina.

Rose:<Lo troveremo stai tranquilla.>mi dice positiva.

Se non ci fosse lei mi sentirei persa.

Torniamo dai ragazzi, dopo venti minuti circa, giusto il tempo che la mia faccia tornasse normale e, il segno del pianto se ne andasse via.

<Io vado a casa ci vediamo domani a scuola. Ciao!>li saluto, non avevo più voglia di stare lì, con lui.

Il giorno dopo...

Sento il clacson, mi affaccio alla finestra, sono jus con Rose, mi precipito fuori salendo in macchina, per fortuna che non devo andare a scuola in autobus tra il sudore e piedi maleodoranti.

<Matt?>chiedo.
Jus parla guardandomi dallo specchietto.
<È andato con April. Mi dispiace> torna a guardare la strada.

<Non fa niente è ok!> non è vero ma, non voglio fare pietà a nessuno.

Arriviamo davanti a scuola aspettiamo il suono della campanella al muretto, come tutti i giorni.

Sono pensierosa, guardo davanti a me, guardo il vuoto, nulla di particolare mi astraggo da tutto quello che succede attorno a me, i pensieri di Matt e April affollano la mia mente ponendomi delle domande dove non avrò risposta.

Rose mi da una gomitata.
<Hai fatto colpo!> alzo lo sguardo. Mi guardo intorno non capendo di cosa parla.

<Che dici piantala!>le do una piccola spinta divertita.

<Se ti sta mangiando con gli occhi, non lo vedi? Perché non lo inviti alla festa?>

Non è male, anzi è proprio bello.
Mi sorride, io ricambio.
Si avvicina,mi agito.
<Sta venendo qua, aiuto che faccio.> non ho mai avuto esperienze con i ragazzi, ho sempre aspettato Matt speravo in lui ma con scarsi risultati.

<Stai calma mica ti mangia.>

E alto,capelli scuri e occhi azzurri, ha pure un bel viso.

<Ciao, io sono Carter.> allunga la mano.
<Io sono Isabelle.> dico con voce tremante, non so che dire.
<Mi chiedevo, se oggi sei libera.> Oh .mio. Dio. Rimango paralizzata, un appuntamento? mi sta chiedendo di uscire?

<È liberissima. Alle quattro al caffè del molo.> dice Rose.

<Parli tu per lei?> dice con un sorriso mozzafiato, quasi quasi svengo.
<Si, sai è timida..>alza le spalle.

<Ah ok! Allora alle quattro.>
Rose mi rifila un altra gomitata, come al solito rimango come una stoccafisso aprendo la mia mente a fantasie e ha pensieri alquanto inutili.

<Si, alle quattro> dico in un sussurro. Sorride e se ne va.

<Isa, è fantastico! Hai un appuntamento! Isa ha un appuntamento.Isa ha un appuntamento.> Canta come quando i bambini vincono qualcosa.

<Smettila Rose!>rido con lei.
<Hai fatto colpo, wow!>dice jus.

<Chi ha fatto colpo?>Matt era li, serio.

<Isa ha fatto colpo e che colpo!>Rose batte il cinque a jus.

Non mi guarda, guarda April.

<Era ora!>fa un ghigno, guardandomi di traverso.

<Andiamo è suonata!> grida Rose.

Si avvicina Carter.
<Ti ho spaventato prima?>
<No e,  che...Non mi è mai capitato che un ragazzo si avvicinasse a me, è mi chiede un'appuntamento, è la prima volta. Non so come agire, sono timida scusa!> arrossisco.

<Non ti devi scusare, c'è sempre una prima volta no?
Vedrai, ci divertiremo.> mi fa l' occhiolino e entra in classe.
Che dolce, il suo gesto e le sue parole mi tranquillizzano.

<Ehi! Ti ha parlato due volte in dieci minuti, le interessi davvero.>sorrido a Jus. Che mi da un buffetto sul mento.

Matt, ci osserva da lontano, sembra spazientito! Nha sarà solo la mia immaginazione.

Entro in classe, è ascolto storia.

<Dov'è che mi devo incontrare con Carter? Me lo sono dimenticata.>chiedo sottovoce.
<Al caffè del molo.>
<Ok! Ok! A che ora?>

<Alle quattro. Ci stai ripensando?>
<No, perché? Mi piace.> alzo le spalle

<Bene, bene li chiederai di accompagnarti alla festa?>

<Vediamo come va prima.>

<Hai ragione.>

<Sono nervosa, non so che cosa devo fare!>

<Ci penserà lui a farti stare bene, non pensarci.> tira su' gli occhi e sbuffa.

Rose trova sempre la frase giusta per tranquillizzare le situazioni, anche le più complicate.

Finita la scuola Jus e Rose mi aspettano in macchina.

<Andiamo?>chiedo.
Rose mi guarda indispettita <Dobbiamo aspettare Matt.> sbuffa, non le piace aspettare.

Non ci voleva porca miseria ora mi sentirò a disagio.

Arriva con la sua aria da spavaldo, saluta e si siede dietro con me.

<Allora oggi hai fatto colpo?> lo dice con astio.

Io non parlo, non cado nella sua provocazione, so dove vuole andare a parare. Non glielo permetto,lui ha già la sua April. Che vuole da me!

<Si, sai chi è?> gli domanda Rose.

Lui continua guardare i miei occhi, non sposta il suo sguardo. Vuole piegarmi.
Stavolta non riuscirà nel suo intento sono determinata.

<No, chi è?>
<Non ti interessa Matt!>dico con rabbia.
<E tu stai zitta Rose.> zittisco Rose.
<Perché non vuoi dirlo?> chiede Matt.

<Perché? Io ti chiedo con chi esci? Con chi sei? O che fai? Mi intrometto nella tua vita per caso? Tu non hai nessun diritto. Mi devi lasciare in pace. Vai dalla tua April.>dico tutto di un fiato.

<Fermati Jus! Fermati!>Jus accosta e scendo.

Mi avvicino al finestrino del conducente.

<Grazie jus, vado a piedi>apre la bocca per dirmi qualcosa, tocco il suo braccio, lo fermo prima che dica qualcosa.
Mi guarda dispiaciuto. Saluto Rose con un sorriso. Matt neanche lo calcolo.

<Grazie, a domani. Ciao.>
Jus parte, io li guardo per un po', poi mi incammino verso casa.

Passo vicino al parco, mi siedo vicino alla fontana.
Guardo l'acqua che scende da due grossi pesci intrecciati tra loro.

Non capisco il suo senso di protezione nei miei confronti.

Io non voglio essere solo protetta, voglio altro.
Matt non lo capisce, io non voglio essere una sorella per lui. Neanche una ruota di scorta.

Andrò avanti, me ne farò una ragione. Mi deve lasciare in pace. Un'altro anno e ognuno andrà per conto suo, seguendo la propria strada.

Rimango impalata davanti al corso d'acqua per diversi minuti.
Guardo l'ora, mi alzo è torno a casa, tra un po' ho l'appuntamento. Sono felice.
Sorrido all'idea.

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