Capitolo 25 "La vita è adesso"

Questa mattina mi sono svegliata prestissimo. Non riuscivo a dormire perché non ero fra le sue braccia. Cordelia non c'è mai. Aveva detto che voleva vivere qui con me ma alla fine mi ritrovo sempre da sola, ma non è che io sia da meno.

Apro Skype e trovo un videomessaggio di Yukino

Ciao Alice, come stai? Mi manchi tanto e mi manca tanto l'Italia. Però un mio compagno di università ieri mi ha detto che l'acqua caduta da un vassoio non torna più indietro. Ha proprio ragione. Ora ti saluto, ciao amica mia. Ti voglio bene.

E' sempre un piacere ricevere i suoi videomessaggi, però ho notato che era triste, le manca l'Italia ma soprattutto le manca Marco, si amavano tantissimo e non capisco perché alla fine ci sia salita lo stesso su quell'aereo, ricordo che lo lasciò dicendo "Tutto quello che lasci è perduto" ed andò via. Marco non l'ha perdonata e così ha deciso di andare a Milano per un corso di fotografia.

Ciò che mi ha confermato ancora di più la sua tristezza, nostalgia e rimpianto, è stato quello che mi ha detto "L'acqua caduta da un vassoio non torna più indietro" ed è vero: spesso non possiamo più tornare indietro sui nostri passi, nella vita ci sono punti di non ritorno. E lei quel giorno scelse di partire per Kyoto ed ora non può più tornare indietro. Io poi penso sempre alla vita degli altri, ma la mia? Questa frase vale anche per me: se dovessi vincere lo stage a Barcellona non dovrei rifiutare perché è un'occasione che non mi capiterà più.

Mi distoglie dai pensieri il suono del campanello. Apro e mi ritrovo il medico legale più bello e affascinante che abbia mai visto.

"Buongiorno Sacrofano, vedo che siamo già pronte."

"Buongiorno" mi avvicino e lo bacio con passione

"Faremo tardi se continui così ..."

"Sei in anticipo, un po' d'amore potresti concedermelo dal momento che questa notte siamo stati soli."

"Tu mi stai facendo prendere una brutta strada." Dice ridendo e nel frattempo mi ha già portata in camera

Ci dedichiamo a qualche minuto d'amore, ne abbiamo bisogno per affrontare bene la giornata. Claudio è sempre passionale e devo ammettere che sa essere anche romantico. Non me lo aspettavo da lui. Ha quel modo di sfiorarmi, di baciarmi, di guardarmi che farebbe impazzire qualsiasi donna, ma lui è solo mio.

"Siamo in un ritardo mostruoso, dai facciamo colazione velocemente. Alle 9 abbiamo l'autopsia, non vorrei fare tardi. Calligaris mi sta con il fiato sul collo."

"Hai ragione, ma non potevo lasciarmi scappare un'occasione del genere." Dico maliziosa

"Brava Sacrofano così ti voglio" dice sorridendo

Facciamo colazione con i cornetti che ha portato, io per fortuna avevo già preparato il caffè, e dopo poco siamo già sulla strada per raggiungere l'Istituto.

Alle 8:50 precise entro in sala specializzandi per posare le mie cose e recarmi subito in sala autoptica.

"E brava ora ti salti pure le lezioni della Wally!"

"Buongiorno anche a te Lara!"

"Intanto tu te ne vai a fare l'autopsia sola soletta con Conforti e noi andiamo a seguire una lezione rognosa."

"Che poi quest'odontologia forense è obsoleta come lei!" è Paolone che sta ovviamente prendendo in giro l'arpia. Io e Lara ridiamo e dopo poco ci separiamo per raggiungere ognuno il proprio lavoro.

Arrivo in sala autoptica e CC è già lì pronto che mi aspetta

"Che dice dottoressa, iniziamo o devo ancora aspettarla?"

"Vedo che il mio modo di accoglierti stamattina non è bastato a rilassarti." Dico per prenderlo in giro

"Cos'è una frecciata?"

"Beh interpretala come vuoi." E lo guardo maliziosa

Dopo qualche occhiata molto fugace, iniziamo l'autopsia, o meglio io inizio e lui fotografa, evento praticamente raro.

"Dall'esame esterno non risulta nessuna ecchimosi. La morte è sopraggiunta a causa di una forte emorragia a livello epigastrico dovuta ad una ferita di arma da taglio. Data la grandezza della ferita, si potrebbe supporre che sia stata inferta con un coltello da cucina. Non ci sono tracce di materiale organico, ma tra le unghie c'è traccia di materiale inorganico, probabilmente lattice, che prelevo per analizzare."

"Perfetto, procedi con l'esame interno. Tieni il bisturi."

"Dall'esame interno possiamo notare la vasta emorragia a livello epatico che ha provocato la morte. Prelevo del sangue per i tossicologici. Claudio per me è tutto, non so se tu vuoi aggiungere qualcosa."

"No, abbiamo finito, possiamo risalire. Brava dottoressa Sacrofano"

"Grazie dottor Tortura!"

Ci rivestiamo e saliamo. La giornata trascorre tranquillamente, Claudio mi ha lasciato finire l'articolo mentre lui iniziava a riportare quanto scoperto durante l'autopsia sulla perizia.

A pranzo mi vedo con Silvia e dopo poco ci raggiunge anche Lara. Racconto ad entrambe del fantastico weekend, di Barcellona, di come mi sono sentita confusa e di come lui mi abbia tranquillizzata.

"Ali ma cosa gli hai fatto a quell'uomo?" è Silvia

"A lavoro però è sempre stronzo." È Lara

"Ragazze io so solo che quello che sto vivendo con lui non l'ho mai vissuto prima d'ora, so che è quello giusto, me lo sento. Però ho paura, se dovessi andare a Barcellona staremo 3 mesi lontani. Ho paura di perderlo."

"Ali la vita è adesso. Non pensare troppo al futuro" dice Silvia

"E poi lui penso che verrebbe a trovarti no?" è Lara

"Si, me lo ha promesso."

Claudio

Oggi avrei pranzato volentieri con Alice, ma è a pranzo con Silvia. Sono rimasto in ufficio per iniziare a scrivere la perizia perché sicuramente Calligaris verrà a farmi visita, quindi voglio fargli trovare una bozza di perizia.

Mentre sto lavorando ricevo una chiamata da mio padre

"Ciao papà."

"Ciao Claudio, io e la mamma stasera volevamo cenare insieme a te. Non ci vediamo da qualche giorno, è tutto apposto?"

"Si papà, scusami anche con mamma. Ho avuto da fare in questi giorni."

"Camilla, la vicina della casa al mare, ha chiamato mamma per dirci che sei stato lì con una bella ragazza."

Che imbarazzo! Quella Camilla è sempre stata una pettegola!

"Ehm si papà."

"Porta anche lei stasera se ti va."

"Va bene, vi faccio sapere. A stasera."

"A stasera."

Chissà Alice cosa ne pensa, se le va di venire. Ma credo proprio che le faccia piacere perché lei stessa quando eravamo in spiaggia mi chiese di farglieli conoscere. D'altronde io la sua famiglia l'ho conosciuta e prima o poi avrebbe dovuto conoscere anche lei la mia. Non è mai successo che facessi conoscere i miei genitori ad una donna, né altrettanto è mai successo che i miei genitori mi chiedessero della mia vita privata. Forse ci avevano perso le speranze, come me. Ma poi è arrivata Alice che ha sconvolto tutti i miei piani. Alice è come vedere un campo di fiori colorati dopo essere stati per tanto tempo nel deserto. Il mio cuore era arido, non c'era posto per l'amore: lei con le sue cure lo ha reso di nuovo fertile, capace di amare. Strano che io pensi queste cose, non è da me, ma lei mi ha addolcito, mi ha cambiato. Io lo sento che è quella giusta. Ma soprattutto sento che la vita è adesso ed io voglio vivermela e voglio farlo con Alice.

Verso le 15 vado in sala specializzandi e la trovo intenta a scrivere al computer.

"Sacrofano!" le dico e lei si volta subito

"Claudio che spavento!"

"Addirittura?"

"Si, ero concentrata."

"Ho notato, mi fa piacere che stai prendendo questa ricerca sul serio. Sei la mia migliore allieva, hai tantissime capacità e voglio che lo dimostri. Ne abbiamo già parlato no?!"

Lei mi sorride dolcemente e acconsente.

Io mi guardo un po' intorno, per vedere se c'è qualcuno nei paraggi. Ma siamo soli.

"Te la senti di venire a cena dai miei stasera?"

"Se tu te la senti, allora mi fa piacere accompagnarti."

Le do una dolce carezza e le dico "Sei una persona importante per me, è giusto che tu li conosca."

Lei mi sorride, è emozionata. Credo che se fossimo a casa me lo farebbe capire a suo modo. Ora che ci penso, mi manca, ho bisogno di lei. Stamattina sono stati attimi passionali, ma veloci. Non vedo l'ora di stringerla a me, a modo mio.

"Ti passo a prendere alle 20:30. Porta un cambio, dormi da me, ti va?"

Mi guarda maliziosa "Certo che mi va."

Le do un'altra carezza e vado via, nel mio ufficio.

Alice

Sono un po' agitata per questa sera. E' la prima volta che conosco i genitori di Claudio e, soprattutto, credo di essere l'unica a cui lui li abbia mai presentati.

Opto per un tubino nero molto semplice che presenta un cinturino argento in vita, scarpe e cappotto nero. Il trucco l'ho lasciato leggero, come sempre e i capelli sono mossi, sciolti.

Alle 20:30 precise Claudio bussa al citofono ed io scendo. L'ansia e la tensione scompaiono nel momento esatto in cui lo vedo. E' bellissimo, come sempre.

"Se non fossi la mia donna ti rapirei."

La mia donna. Ha detto proprio così.

"Dillo di nuovo."

"Che ti rapirei?" ha capito troppo bene ma fa lo stupido

"No."

"Sei la mia bellissima donna."

"E tu sei il mio bellissimo uomo."

Ci baciamo. Quando le nostre labbra si sfiorano è sempre fantastico. L'istinto sarebbe quello di salire sopra e fare l'amore, ma non sarebbe bello nei confronti dei suoi genitori che ci stanno aspettando, così mi stacco

"Dai andiamo, faremo tardi. I tuoi ci aspettano."

"Sacrofano non credere che sia finita qui." Mi sussurra tenendo il mio viso tra le mani

"Non può finire qui." Gli dico maliziosa e mi mordo un labbro

"No Alice ti prego, non farlo mai più, almeno quando non posso fare ciò che vorrei."

"Cosa?"

"Quello che hai appena fatto: morderti il labbro."

Detto ciò si stacca, per resistere, come dice lui, alla tentazione e andiamo a casa dei suoi genitori, che non è molto lontana. 

*********

Eccomi qui con un nuovo capitolo! Si lo so la storia procede un po' a rilento, ma io ho delle idee molto interessanti, quindi non temete!

Alice andrà a cena a casa dei genitori di Claudio. Cosa succederà? Lui è perso ormai, la porta a conoscere addirittura ai suoi!

Fatemi sapere nei commenti. Baci

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